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Autore: HelenKumiko    28/04/2014    0 recensioni
Pensieri liberi che scaturiscono dalle mie dita. Senza senso.Una riflessione sulla vita che non ha significato... e che forse il senso di tutto è proprio questo: che il senso non esiste.
Sentitevi liberi di entrare nella mia coscienza, ormai non ho più nemmeno il ritegno di tenere per me le cavolate che scrivo.
Ho scritto questo pezzo molto tempo fa, non me lo ricordavo nemmeno. E poi, rileggendolo ho visto che mi piaceva... quindi ho deciso di condividerlo con voi. Spero vi piaccia.
Ah, non intendo offendere nessuno. Ho solo espresso il mio pensiero, non prendete nessuna delle mie parole come offesa personale :)
Grazie :)
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: PWP
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Vago senza meta... vagare mette tranquillità perchè si torna sempre al punto di partenza...
Vagare.. una parola piena di un significato nullo, inutile: fare tanto e tornare al punto di partenza volutamente. Parola simile a vago, indefinito, come quello che dovevo fare: niente.

Cosa facciamo? Siamo tanto diversi dai moscerini? Qual'è il nostro scopo? Dovremmo averlo solo perchè per fortuna o per disgrazia il nostro cervello si è così evoluto da permetterci di pensare ad altro oltre alla sopravvivenza? Pensate mai a cosa è il pensiero? L'anima? Il comportamento di ciascuno di noi? La vita e la morte? È solo una parola... e è più facile e strano di quel che si pensa: è chimica. Tutto è chimica. Quello che ci fa vivere, quello che ci fa morire.

Ecco cosa siamo: un processo chimico. E allora cosa c'entra Dio? Se non abbiamo un'anima...

Ci avete mai pensato? La vita è un po' come ripetere la storia: si nasce, e si è istintivi come un uomo primitivo, poi diventiamo grandi e vogliamo ribellarci e fare ognigiorno una rivoluzione, poi iniziamo a pensare in termini di amore, vita, anima, dolore... insomma... ci pervade il romanticismo.

E adesso? Adesso amiamo la scienza, la certezza. Non sopportiamo l'agonia dell'attesa, dell'ignoto. Cosa siamo diventati? Non era più bello pensare a un cuore che amava e a un'anima che viveva oltre al corpo? Non era più bello pensare all'infinita bontà dell'illusione più longeva dell'umanità? Non era più bello ingannarsi? Già. Come i bambini. Ricordo quando mi hanno detto per la prima volta che mio nonno dormiva e io chiesi "quando si sveglia?" mi dissero "questa volta non si sveglia" beh, era carino pensare che dormisse. Pensare che magari si erano sbagliati e si sarebbe svegliato prima o poi. Ma che senso ha ingannarci? Se poi dobbiamo comunque svelare la realtà?

Che bella parola... svelare... levare il velo, il velo di Maya che copre la realtà e la cela agli occhi degli altri. Quanta crudezza in questa parola.

Quanto è cruda questa vita. E ci meravigliamo se diventiamo cinici, se non vogliamo più provare niente? Se stiamo cercando di non vedere in tutti i modi, di diventare ciechi? La vita è breve, dicono... vivila, dicono.. e intanto fumano, bevono e si drogano. La vita è breve, dicono, che senso ha sprecarla? E intanto studiano, diventano giudici, commessi, avvocati e medici e spazzini e camerieri e non trovano lavoro (perchè prima o poi diventerà una costante, me lo sento).

Quindi, eccoci qua.. a chiederci perchè i ragazzi si estraniano per una sera dalla vita. Potrete rispondere che si può fare anche con un buon libro, con un po' di musica a palla nelle orecchie.. ma è proprio lì il punto, secondo me.. il buon libro e la musica non ammazzano, tutto il resto si. Quindi la società inesorabilmente cerca la morte, in un ballo d'amore e odio. Ecco come la penso... temiamo la morte così tanto da cercarla. Ecco come la penso: scappiamo dalla vita per una sera con l'intenzione inconscia di farlo per sempre... perchè ci sentiamo vuoti, senza futuro e il libro non ci basta. Ci divertiamo, sorridiamo, ma è una maschera. Quindi dobbiamo ammazzare il vuoto, possibilmente prima di ammazzare noi. Il vuoto della società che non ci va più bene, e forse, in fondo, bene non ci è mai andata, ma continuiamo a tirare avanti, a estraniarci e a non vedere, a mettere su una maschera stupida con un sorriso e un paio di paraocchi belli grossi: perchè ormai di schifezze ce ne sono troppe. Come il Grande Gatzby... voleva trasformare la realtà con una maschera, voleva far vedere che era tutto ok.. e la gente intorno a lui voleva solo divertirsi e non capire nulla della vita, della società e del mondo in sè; volevano far finta che il male non c'era, fingendosi ochette sgallettate. In fondo non siamo tanto diversi... forse quegli anni non sono mai finiti.

Ecco. Questo è vagare.. non ho concluso niente, ho solo detto tante cose, belle e brutte della società, del mondo, di Dio. E chissa quante sinapsi si sono accese in tutto questo pensare inutile e insensato? Bah.. solo Dio lo sa..

  
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