NB: fa tutto parte della mia testolina malata. Eccetto i fatti avvenuti nel videogioco "Assassin's Creed: Brotherhood", con qualche piccola modifica da parte mia. E' la prima volta su questo fandom, siate clementi. :)
Prologo.
"Studia!" Continua a ripeterle la sua bacata testa.
"Come puoi ricordare una minuscola sottigliezza di almeno dieci anni fa, ma non riesci ad infilare in quella testa un misero paragrafo di storia?!"
Guardò nuovamente il libro e quasi le faceva pena per tutti gli insulti ricevuti da almeno un'ora a questa parte.
«Basta Chiara. Ora si studia veramente.»
Un rumore la distrasse mentre stava per iniziare a leggere. «Mamma! Sei stata tu?»
Nessuno rispose, così decise di scendere -una scusa in più per non studiare alla fin fine l'aveva trovata-, «mamma!»
Sua madre rispose dal bagno, intenta a fare una doccia. Sospirò, e si avvicinò al frigo, prendendo il suo solito succo di frutta. "Magari un po' di zuccheri mi aiuteranno a studiare..."
Chiara tornò nella sua stanza, sistemandosi i jeans e la canotta che indossava, portando il libro sul letto con sé.
Prese il libro decisa, e cominciò a leggere solennemente: "Cesare Borgia, figlio del cardinale Rodrigo..."
Le sue palpebre si appesantirono, fino a quando non vide tutto nero.
* * * * * *
«E voi chi siete?!» Sobbalzò, le era parsa di sentire una voce sconosciuta. "Diamine, devo essermi addormentata."
Cercò di spiccicare gli occhi, mentre sbadigliò dolente.
Aprì gli occhi... "Ma dove sono finita?!"
Si guardò intorno allarmata, ma non riuscì a scorgere molto perché dei ragazzi, vestiti da orfanelli la stavano circondando.
"E perchè sono seduta su del fieno? Che cosa diavolo sta succedendo?! Dov'e la mia stanza, la mia scrivania, la mia casa? Sto ancora sognando, sicuramente."
«Dove sono?!» Urlò, cercando di attenuare la sua ansia pensando che a momenti si sarebbe svegliata sudata e ansimante nel suo bel letto.
Ridono. "Perché ridono?" Chiara alzò lo sguardo, non sembravano affatto dei bei tipi.
«E, soprattutto, perché mi puntate una spada contro?»
La toccò, ma al contrario di come sperava la ragazzam quella non era plastica. Era vera, vera come il sangue che le stava uscendo dal suo anulare.
"Oh mer..."
Balzò in piedi, non era un sogno.
"Chiara, non è un sogno. Sta succedendo davvero... Eppure non hai mai fatto uso di droghe. O forse mia mamma ha avvelenato il succo di frutta? Non esistono altre spiegazioni plausibili."
«Dove sono?!» Chiese, ma di rimando sentì solo mormorii e voci. «E' una spia dei Borgia!»
"Borgia?! Ti prego, dimmi che non è vero..."
«Crede di essere furba. Uccidiamola!» Stavano per avvicinarsi, ma la ragazza si allontanò, sbattendo al muro.
"Non era meglio studiare?!"
Chiuse gli occhi, respingendo il commento sarcastico che la sua mente le stava propinando in punto di morte.
«Fermi!»
Apr' gli occhi, intimorita. Davanti a lei si parò un uomo con il cappuccio verde che la fissò, sentendo i brividi percuoterle la schiena.
«Chi è costui?» Chiede quest'ultimo.
«Non lo sappiamo, l'abbiamo trovata qui, che dormiva sul fieno.»
«Identificatevi!» Le disse.
Deglutisce, "sono una semplice ragazza di 20 anni, vengo dal futuro, esattamente dal 2014, piacere mio. La prossima volta porterò con me la mia prof di storia, sono sicura che ne sarà entusiasta!"
«Chiara... Chiara Rinaldi.» Rispose, cercando vi evitare che il panico prese sopravvento.
«Ebbene Chiara... Da dove venite? Chi vi manda? E soprattutto... Perché siete vestita in questo modo?!»
"Merda."