Prologo
« E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino »
Amavo quel posto e poterlo condividere era per me sempre una gioia, specialmente in giornate in cui tutto sembrava perfetto come quella e non mi rendevo conto se fosse proprio per la bella giornata o semplicemente per il fatto che ero innamorata. Ero felice come poche volte capita, eppure sentivo che c’era qualcosa di sbagliato, qualcosa che non riuscivo a capire.
«Liam?» chiamai, girandomi su un fianco per guardarlo in faccia. Lui si voltò a sua volta, regalandomi la visione del suo splendido viso.
Le foglie degli alberi sopra di noi si muovevano dolcemente cullate dal vento, riflettendo ombre sui suoi occhi, portandomi a chiedere quante sfumature potesse avere un colore così banale come il marrone.
«Liam?» sussurrai di nuovo. Non ebbi il tempo di chiedergli altro, perché lui appoggiò le labbra sulle mie e mi lasciò un bacio leggero. Inizialmente non mi ero accorta di ciò che aveva fatto e rimasi sorpresa, lo fissai stupita con occhi spalancati; poi, quando si staccò da me, continuai a sentire il calore delle sue labbra sulla mia pelle e capii realmente ciò che era accaduto.
Improvvisamente fui preda di un desiderio proveniente dal fondo della mia anima e, senza la precedente dolcezza, ricambiai il bacio, mettendo le mani fra i capelli e accarezzandogli la testa. Nemmeno lui sembrava poter resistere alla passione che ci univa: faceva scorrere le mani lungo le mie gambe, accarezzandomi i fianchi e tentando di sollevare l’orlo della mia maglietta.
Lo incitai a proseguire, lasciandogli una serie di piccoli baci frenetici sulla bocca e mordendogli le labbra, ma lui, contrariamente a ciò che volevo, si fermò.
«Sarà meglio proseguire da un’altra parte» mi suggerì, ricordandomi che ci trovavamo in mezzo ad un prato, un prato frequentato da gente che poteva vederci e non sarebbe stata una bella scena.
«Hai ragione» dissi interrompendomi e sorridendo.
Mi alzai e mi diressi verso la sua auto, parcheggiata a pochi metri di distanza da quel luogo paradisiaco in cui ci trovavamo. Mi girai, convinta di vederlo dietro di me, sorridente com’era poco prima, invece Liam era sparito: non c’era più traccia di lui sotto l’albero al quale eravamo distesi prima, il cielo si rannuvolava in fretta e la piacevole brezza primaverile si stava lentamente trasformando in una tempesta.
Cos’era successo? Dov’era finito il piacevole momento di poco prima? E soprattutto, dov’era Liam?
Vi chiedo umilmente perdono per questa cosa che ho scritto. Vi giuro che non so cosa mi sia preso, ieri sera ero al pc, ho aperto word ed è uscita fuori questa cosa. Immagino che non sia molto bella, sto lavorando ai capitoli successivi e ho qualche idea di come possa evolversi e come possa finire, ma non ho la più pallida idea di quanti capitoli verrà fuori, né come sarà organizzata in seguito, ma ci sto pensando. I capitoli successivi saranno più lunghi, di solito non scrivo un prologo, ma questa volta ci stava bene, così l'ho fatto.
Se siete arrivati a leggere fin quaggiù e magari vorreste lasciarmi una recensione, comunque, io non mi offendo mica u.u
La citazione scritta sotto al prologo è della poesia 'Ho sceso, dandoti il braccio' di Montale.
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GingerHair_
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La citazione scritta sotto al prologo è della poesia 'Ho sceso, dandoti il braccio' di Montale.
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