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Autore: Rachel_Winchester    28/04/2014    4 recensioni
"Quando si cambia anche la più piccola cosa dal passato si possono avere riscontri catastrofici"
É possibile che con l'intento di migliorare il destino dell'umanità si possa portare ancora più velocemente all'Armageddon?
Dean e Sam. Due fratelli. Due cognomi diversi ... Due mine vaganti.
Divisi dal passato, riuniti dal destino ...
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nessuna stagione, Contesto generale/vago
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Capitolo 20: Too much to hide

Le parole che stavano per uscire dalla bocca di Missouri furono deviate dal rumore in lontananza di un’auto, che riconobbe subito come quella di Robert Singer.
Quando il mezzo parcheggiò nel vialetto di fronte alla casa, Will scostò le tende e riconobbe subito la sagoma del suo vecchio amico cacciatore, ancora sull’auto.
Sui sedili posteriori nessun segno dei Winchester. Bobby doveva aver preferito lasciarli in albergo più che portarli direttamente lì e sbattergli la verità in faccia.
Il cigolio della portiera che si apriva si sentì sin dentro casa, e quando la richiuse sbattendola, il colpo fece quasi cadere a terra tutta la carrozzeria.
Bel meccanico che sei Bobby! 
Nonostante le varie ammaccature e i pezzi sostituiti non proprio originali, riconobbe un esemplare di Chrysler Desoto del ’61. Sorrise nel vederla: ne aveva avuta una uguale da ragazzo, anche se se la ricordava in condizioni decisamente migliori di quella che in quel momento gli stava davanti.
Il cacciatore si allontanò dalla finestra ed uscì di casa allargando le braccia verso l’amico. Quando furono prigionieri uno della stretta dell’altro li raggiunse Missouri intenta a finire un biscotto inzuppato nel tè.
“Se non conoscessi Will e la sua passione per le belle donne penserei proprio che siate qualcosa di più che amici!” li canzonò presentandosi al cacciatore più vecchio.
“Ah Bobby!” – Will lo liberò dall’abbraccio –“Lei è l’amica di cui ti parlavo, e, Missouri, non c’è bisogno che ti presenti Bobby”. La donna lo squadrò da cima a fondo: l’anziano uomo che gli stava davanti non era fatto per le maschere: come si presentava fuori lo era anche dentro, e come testimoniava il suo aspetto non era di certo una persona curata o serena. Anzi, dentro la testa di quell'uomo c'era più oscurità e più ricordi che in una cantina!
Una volta entrati in casa ed essersi seduti di fronte a tutti i documenti sul caso, Bobby sfogliò i fogli con sempre più maggiore attenzione, soffermandosi più e più volte sullo stesso nome.
“Quindi … Parliamo di Samuel Winchester …”
 
 
***
 
Un tonfo sul pavimento della tavola calda.
Il brusio di tutti i presenti che si raccoglievano attorno ad uno stesso punto.
Dean Winchester, appena uscito dal bagno per rinfrescarsi il viso, accelerò il passo verso il punto su cui si era posata l’attenzione di tutti. Si fece largo tra la gente fino a quando il suo sguardo non cadde su Sam, riversato per terra.
Sam, completamente incosciente.
Era già la seconda volta che succedeva senza alcun motivo apparente! Il battito cardiaco aumentò vistosamente. Tutto il vocio e l’agitazione attorno a lui si fecero lontano un miglio.
Fu solo il debole dolore di una gomitata accidentale sul suo fianco sinistro che lo riportò alla realtà.
Si catapultò su suo fratello, e afferrandolo dalla felpa marrone lo avvicinò a sé.
“Sam! Sam! Su Sammy rispondimi!”
Ora gli occhi di tutti erano puntati sull’autentica disperazione dipinta sul volto del maggiore dei fratelli.
“Qualcuno chiami un’ambulanza!” urlò quasi in tono di supplica.
Alcune persone tirarono fuori il telefono cellulare o chiesero se ci fosse qualche dottore. Dean reggeva la testa di Sam, con il fiato sospeso, il cuore capace di schizzare fuori dal petto da un momento all’altro ... Quando un uomo sulla sessantina con sguardo crucciato si chinò vicino a lui, il suo corpo scattò sull’attenti quasi pronto ad attaccare come una bestia selvaggia per allontanarlo da suo fratello.
Ma quando vide l’anziano, che con mano insicura, appoggiava delicatamente due dita sul collo del bruno, capì che non era lì per fargli del male.
Diversamente, quel gesto creò un brivido freddo che percorse tutta la sua spina dorsale. L’aria nei polmoni andò a mancare, e tutto gli sembrò ghiacciare.
Con l’ultimo spillo di ossigeno che i suoi polmoni erano riusciti a conservare, Dean tentò di pronunciare la fatidica domanda: “E’- è vi-”
Il respiro strozzato accompagnato dal risveglio del ragazzone tra le sue braccia lo batté sul tempo.
La prima cosa che Sam vide fu il viso angosciato di suo fratello, susseguito dalla gioia e dal sospiro di sollievo di un gran numero di persone, e con sguardo confuso si guardò attorno non nascondendo l’imbarazzo nell’accorgersi di essere al centro dell’attenzione.
Prima di riuscire a capire, si ritrovò tra le braccia di Dean.
“Brutto bastardo! Per un attimo ho temuto il peggio!” confessò il fratello riprendendo a respirare.
“Su, andiamo!” lo spronò poi aiutandolo a rialzarsi e sorreggendolo alla bene e meglio nell’intento di portarlo fuori dal locale.
“Qualcuno sa dirmi dove posso trovare un ospedale? Non siamo di queste parti ...” Si rivolse prima di varcare la soglia del locale ai presenti che stavano riprendendosi dall’accaduto.
“No Dean! Dobbiamo andare!”  controbatté inaspettatamente Sam sottovoce. Lo guardò per un attimo perplesso e poi si girò di nuovo verso alle persone di fronte a loro in cerca di risposta.
“Ascoltami!” Sam gli girò il viso verso di sé per ottenere la sua attenzione.
“Lo so Sam … Ma sta tranquillo, sto appunto chiedendo dov’è il pronto soccorso più vicino!” ribatté lui.
“No Dean! Non intendo questo!” – in men che non si dica Sam lo trascinò fuori dal locale imprigionandolo tra il muro e il suo possente corpo – “Ho bisogno che tu mi ascolta attentamente! Ci sono delle persone in pericolo. Ho visto una donna … E poi … Poi una sagoma in fiamme! Dean! Dobbiamo subito parlare con Bobby!”
“Cosa-cosa?! Cosa stai blaterando Sam?!” chiese Dean leggermente stranito da quel gesto e dalla situazione in generale.
Il bruno sospirò cercando di ritrovare la calma: “Hai presente i miei incubi? Quando sono svenuto nel locale ne ho avuto uno e-…”
“Sam! Tu non sei solo svenuto!” – lo interruppe Dean-“ Lì dentro mi è quasi sembrato … Non lo so! Sicuramente non è normale! Mica sei la bella addormentata! Adesso pensiamo a portarti al pronto soccorso e capire di che cosa si tratta, abbiamo tutto il tempo per chiamare Bobby!”
“Tu non capisci! Sono tutti in pericolo!”
Ma prima che il minore potesse controbattere ancora, il biondo aveva già recuperato le informazioni per l’ospedale e lo aveva trascinato sul primo taxi.
Sam sbuffò fortemente contrariato: “Dammi il telefono, fammi parlare almeno con Bobby!”
 
Il cacciatore fece segno agli altri due di fare silenzio, mostrando loro il display del telefono con la chiamata da parte di Dean.
“Ciao Bobby” la voce di Sam suonava piuttosto agitata.
“Ciao Sam, cosa succede?” il nome pronunciato dalle labbra di Bobby destò maggiormente l’attenzione degli altri due, che gli si avvicinarono intenti a non perdersi nemmeno un dettaglio della conversazione.
Dall’atro capo del telefono il giovane attese un po’ prima di rispondere.
“Ho avuto una … Premunizione, come la chiami tu” tagliò corto in tono incerto.
“Hai avuto una visione?! E cos’hai visto?”
“Non so … Questa volta non era tutto chiaro … Non era come le altre volte, dove mi sembrava di essere presente ... capisci?! Ho visto una donna che chiedeva aiuto da una finestra … E poi una figura in fiamme. E poi c’eri tu …” –il giovane prese un lungo respiro- “Venivi accoltellato da una donna dai capelli neri …” le parole del ragazzo furono susseguite da un sospiro tremante.
“Come non era uguale alle altre volte??” . La parola accoltellato non sembrò sfiorare nemmeno minimamente le preoccupazioni del cacciatore. I presenti a fianco a lui si irrigidirono.
“Sì ... Era strano... Adesso Dean è preoccupato e mi sta portando al pronto soccorso, ma questo cosa centra?! Bobby,  c’è la certezza che tra alcune ore potresti venire ucciso … Questo non ti turba nemmeno leggermente??!”
“Digli a Dean che al pronto soccorso non potrebbero risolvere nulla. I tuoi incubi e i tuoi mal di testa non sono cose che i medici potrebbero curare! Tu sei in qualche modo … Connesso a un demone o … Ad attività demoniache che ti includono” Bobby confessò tutto d’un fiato.
A quella risposta Will gli fece comprendere che aveva fatto un passo falso. Era troppo presto per rivelare tutto a Sam. 
Si sentirono dei rumori, e poi la voce del maggiore dei Winchester, che sembrava piuttosto angosciata.
“Cosa vuoi dire con connesso a un demone?!”
“Intendo dire che Sam ha delle capacità psichiche, come quel ragazzo di Chicago, che sono strettamente connesse al demone o ai demoni che vi stanno dando la caccia. Ma ora venite da me … Vi aspetto al 404 di Lawrence Avenue.  ”
Il cacciatore tirò un sospiro e riagganciò. Sia gli occhi di Missouri che quelli di Will lo fissavano cupi.
“Cosa diamine hai fatto! Eh Bobby?!” lo rimproverò furioso il più giovane.
“Will, ascolta, quei due ragazzi hanno diritto di sapere!”. Bobby tirò fuori una foto semistroppicciata dalla  tasca della sua giacca e l’accarezzò delicatamente.
“Se c’è una cosa che ho imparato della vita è sicuramente che i segreti non portano mai a niente di buono …” sussurrò con voce intrisa di malinconia e occhi rivolti al passato.



 



Hey bees! Eccomi di nuovo!
Questo capitolo è molto più corto di come avevo progettato inizialmente, ma alla fine mi è uscita fuori sta robetta striminzita. 
Lo so lo so che questi ultimi capitoli sono stati un po' mosci  e senza... Come dire... Azione! Ma fra non molto tirerò fuori un bel fardello di colpi di scena e novità, che non seguono esattamente in parallelo la storyline della serie TV. quindi see you soon men!
Ringrazio ancora chiunque segua la mia storia <3 Siete così fedeliiii *___*
Mi raccomando, se volete non abbiate paura a recensire e farmi conoscere il vostro parere <3
  
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