Fanfic su artisti musicali > Mika
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Autore: ILoveRainbows    28/04/2014    1 recensioni
Le coincidenze non esistono. O sbaglio? E se non ci credete... Se per due giorni di seguito incontraste il vostro idolo non in mezzo alla folla, ma relativamente da solo, non smettereste di crederci pure a voi alle coincidenze?
Dal primo capitolo:
Quasi inchioda dallo spavento e poi accosta la macchina guadagnandosi la rabbia e le grida degli automobilisti.
Si gira verso di me. - Che c'è?! -
- Torno subito. - Senza altre parole scendo dall'auto con un balzo, sotto lo sguardo pesante di mio zio.
Ho visto la Perfezione più tre suoi amici.
Faccio una breve corsa fino ad essere davanti all'entrata di Radio Deejay e pochi passi dietro di loro.
Solo a quel punto realizzo che non ho la più pallida idea di cosa dire. Purtroppo le mie gambe godono di vita propria e prima di riuscire a fermarle mi trovo spiaccicato sulla schiena di una persona molto magra, ma muscolosa, e decisamente alta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6

Bene, gambe mie, spiegatemi gentilmente perché vi state allontanando da quel vicolo e quando mi avete risposto, qualunque sia la vostra risposta, fate retro-march e tornate di filato da Mika. 
Niente, non ne vogliono sapere e io sto degenerando, parlo con le mie gambe... Pazienza.
Mi sono quasi convinto a tornare indietro quando mi accorgo di essere arrivato all'università.
Ammetto di avere il cuore più leggero. Sto meglio e mi metto a canticchiare "Beautifyl Day" mentre vado appunto a lezione di canto...

It's a beautiful day, sky falls, 
And you feel like it's a beautiful day
It's a beautiful day
Don't let it get away

See the world in green and blue
See China right in front of you
See the canyons broken by cloud
See the tuna fleets clearing the sea out
See the Bedouin fires at night
See the oil fields at first light
See the bird with a leaf in her mouth
After the flood all the colors came out

It was a beautiful day
Don't let it get away
Beautiful day

Per i corridoi mi guardano tutti male... Ammetto che sto urlando un po', ma c'è gente meno sana di me in questo posto. Per esempio Mario, che indossa sempre un lungo mantello con strascico e va in giro con un teschio in mano recitando l'Amleto.
Poi c'è Ginevra che nonostante il nome ispiri dolcezza è una dark che ascolta musica heavy metal e la quale passione sono i graffiti.
E non dimentichiamoci del nostro amico Renzo, che non è per niente quello dei Promessi Sposi, anzi... Mi ricorda tanto Beethoven o qualche compositore tormentato e gira sempre con mille spartiti fra le braccia.
Quindi... Non capisco perché mi guardino strano a parte per il fatto che nelle ultime settimane sono stato molto depresso e ora sto cantando una canzone così allegra.
Entrando in classe mi annuncio con il mio solito saluto "Buon-salve a tutti" e un sorriso sulle labbra.


La mattina passa velocemente. Tutti devono aver capito che mi è successo qualcosa perché me ne vado per i corridoi saltellando come un coniglio a cui hanno appena regalato una fornitura di carote a vita e saluto tutti fra mille abbracci.
Al suonare della campanella la mia felicità non è ancora finita, mi sento pieno di vita.
Esco dalla classe salutando tutti, compreso il prof di arte, con un sorriso a trentadue denti e dietro di me sento il prof chiedere alla mia compagna Lucia cosa mi è preso.
Ah, sapesse prof...


Fuori mi trovo ad affrontare una scena curiosa che mi lascia spiazzato. In mezzo al giardino ci sono Mika e Alberto che si fronteggiano e intorno a loro un piccolo gruppo di studenti che partecipa alla scena... Forse più di un piccolo di gruppo. Mi faccio largo a spintoni e riesco ad arrivare in prima fila così da sentire cosa dicono.
- Non ci pensare. - dice Alberto.
- Ma perché?! - cerca di capire Mika e spero che Alberto si spieghi perché nemmeno io sto capendo.
- Perché tu lo fai soffrire e lui ha detto che non vuole più vederti. -
- Chi ti dice that we didn't make peace? -
- Non è possibile! -
Decido di intervenire prima che la situazione degeneri.
Mi faccio avanti con le mani alzate in aria. - Bom, fine della disputa. Tutti a casa - dico al pubblico e per fortuna godo di abbastanza rispetto e popolarità (che non so da dove derivi) da farmi ascoltare e la folla si disperde velocemente. - Quanto a voi due - dico rivolgendomi ai contendenti. - Si può sapere che vi salta in mente?! -
Alberto prova a parlare, ma Mika passa avanti bloccandolo. - Ero venuto a prenderti to talk to you, ma questo qui non mi fa passare. -
- Questo qui?! Chi sei tu per chiamarmi così? - dice agitando i pugni per aria. Nonostante l'inferiorità muscolare di Mika questo sembra pronto a menar le mani. Mi piazzo fisicamente fra i due alzando di nuovo le braccia per fermarli.
Mi giro verso Alberto. - Se non ti spiace, so risolvere da solo i miei problemi. - Lo lascio con una faccia stupita e mi giro verso Mika.
Tendo la mano per prendere la sua e chiedo - accetterebbe di venire fuori a pranzo con me Messere? -
Ridacchia e stringe la mia mano. - Con molto piacere. -
Così ci avviamo verso un qualsiasi ristorante e solo dopo un po' mi accorgo che stiamo andando a casa sua.


Quando arriviamo ci mettiamo sul divano in soggiorno, il cibo può aspettare, dobbiamo chiarire la situazione in cui ci troviamo.
- Allora - inizio serio. - Sono stufo di cercare di auto-convincermi che non mi piaci perché sappiamo entrambi che è una vera e propria cazzata. Mi piaci e vorrei provare a far funzionare la nostra storia se tu ci stai. Tuo turno. -
Mi osserva negli occhi alla ricerca di ripensamenti, ma non ne trova. Non sono mai stato così sicuro di fare qualcosa in tutta la mia vita.
- From the air I breathe to the love I need 
Only thing I know is you're the origin of love 
From the god above to the one I love 
Only thing that's true the origin is you.
Ho risposto alla tua richiesta? - soffia troppo vicino alle mie labbra.
- Yes you did. - Così dicendo mi abbandono alle sue labbra al cioccolato e al suo abbraccio. 
Finalmente.
Non aspettavo altro.
Per tutta la mattina non avevo pensato ad altro che non fossero le sue soffici labbra. Delicate, ma allo stesso tempo desiderose. Ho baciato più ragazzi nella mia vita, ma nessuno è come Michael.
Quando rimaniamo senza fiato siamo costretti a fermarci per quanto andrei avanti a dare attenzioni alle sue labbra per il resto dei miei giorni vivendo di lui.
Dopo un tempo che mi pare brevissimo, ma che a giudicare dalle labbra rosse di entrambi è lunghissimo ci stacchiamo stando però con le labbra a pochi millimetri le une dalle altre e sorridiamo.
- Ti amo. - Ha preso lui l'iniziativa, ma sono sicuro di provare la stessa cosa per lui. Le due settimane senza di lui non hanno fatto altro se non accrescere i sentimenti che provo per lui.
- Anch'io - faccio una pausa. - Anch'io ti amo. -
Mi abbraccia. - Ne sono felice. -
I suoi abbracci sono la cosa migliore del mondo. Ti fanno sentire in pace con te stesso e protetto come non mai. Non solo scaldano il corpo in senso fisico, ma anche sul piano dell'astrazione. Ti entrano nell'anima.
- Grazie - sussurro dopo un po'.
- For what? - chiede stupito allontanandosi.
Mi lascio cadere all'indietro sulle sue gambe e chiudo gli occhi mentre sorrido. - Di tutto. Di amarmi. -
- Per così poco. - e anche con gli occhi chiusi capisco che sta sorridendo.
- Per me è tutto. Grazie. -
Con una mano si diverte con i miei capelli e poi si mette a disegnare i lineamenti del mio viso con un dito, delicatamente.
Arrossisco leggermente, non ci posso fare niente.
- Ancora? - mi chiede bisbigliando vicino al mio orecchio.
- È per questo che so di amarti. - rispondo sempre con gli occhi chiusi.
Sento due labbra posarsi sulle mie e lasciarmi un piccolo bacio umido.
Sono finalmente in pace con me stesso.
Non mi sono mai sentito così.


- Sono a casa. - dico chiudendomi la porta alle spalle.
Compare dalla cucina mentre sono ancora all'entrata. - Buonasera principessina. Si può sapere cosa ti è preso e dove sei stato? -
Mi accascio con la schiena appoggiato alla porta. Chiudo gli occhi e sorrido. - In another world. - 
- E si può sapere dov'è questo posto fantastico di cui parli? -
Apro gli occhi e guardo verso l'alto per incrociare lo sguardo del mio coinquilino. - In un adorabile appartamento. Di una persona incredibile. -
Finalmente sorride. - Mi fa piacere che vi siate chiariti. - Lo guardo riconoscente. - Ma se osa farti soffrire di nuovo se la vedrà con questi - disse mostrandomi i pugni.
- Stanne certo - rispondo con aria trasognata.
- Tu sei cotto a puntino mio caro. -
- Più che cotto, sono innamorato... - Mi alzo in piedi e faccio un paio di giravolte.
- Veramente innamorato? -
Mi avvio in soggiorno e mi butto a peso morto sul divano. Luca si siede sulla poltrona accanto e ora mi sento come da uno psicologo.
Fisso il soffitto e inizio a parlare. - Non lo so. È quello che sento. Sento di essere finalmente riuscito a innamorarmi di nuovo. Ma ho ancora paura. Non vorrei che finisse come l'altra volta. -
- Daniele... -
- Si? - 
- Guardami. -
Mi giro verso di lui e lo fisso negli occhi.
- Non avverrà. - mi dice serio.
- Come lo sai? - 
Cerco risposte nei suoi occhi.
- Perché stiamo parlando di Mika. Non lo conosco, ma non credo ti farà soffrire. Tu apriti con lui. Dagli fiducia. Parlagli di te e della tua esperienza, capirà vedrai. Ti ama troppo da quanto ho visto quel giorno fuori dall'università. -
Lo guardo stranito. - Da quand'è che sei nella posizione di dare consigli d'amore? -
- È una dote naturale - dice con falsa superiorità e gli tiro dietro un cuscino.
- Vaffanculo Luca! - 
Si alza dalla poltrona e viene a farmi il solletico. - No, no, no! Sai quanto lo soffro. -
- Sì, - ride maligno. - È la giusta punizione! -


ANGOLO SCRITTRICE:
Hei, allora, mi scuso per il ritardo. Il problema è che ero indecisa se far finire la fanfiction o meno. Alla fine ho deciso di continuare, ma vedremo.
Intanto a presto
ILoveRainbows
  
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