Thad Harwood in:
sopravvivere agli
svariati attacchi (sessuali e non) di uno Smythe.
Ed eccoci al
secondo giorno: sono davvero felice che la prima os vi si piaciuta. Non
mi
aspettavo davvero una risposta così positiva. Grazie ai miei
lettori storici, che
trovano sempre tempo per me ed i
miei
scritti, e grazie ai nuovi, per avermi dato una possibilità.
Grazie a
quella meraviglia di Smythwood che
trova il tempo non so dove per starmi dietro.
Passo
subito, dunque ,alla nuova giornata.
Grazie
ancora e buona lettura.
Giorno II
Matricola
*
L’unico
rumore presente in biblioteca era un cadenzato e ritmico ticchettio
della
tastiera del pc centrale.
Sebastian si
guardò intorno, cercando la sezione scientifica.
Era arrivato
al campus da oramai un mese, ma i ritmi folli di lezioni e
esercitazioni gli
avevano impedito di ambientarsi e capire realmente come muoversi in
quel
labirinto infernale e mal organizzato.
Fece
scorrere lo sguardo tra gli scaffali, osservando i costoni colorati dei
tomi
della sezione di letteratura, fino ad arrivare al bancone della
biblioteca,
dove un ragazzo moro stava scrivendo al pc.
Il ticchettio.
Sebastian si
avvicinò, intenzionato a domandare dove poter trovare i
libri che stava
cercando, evitando ulteriori ed inutili perdite di tempo.
Il ragazzo moro alzò
la testa, probabilmente sentendosi osservato,
rispondendo allo
sguardo dell’altro.
Attese che
si avvicinasse al bancone e, sorridendogli in modo cortese ed educato,
domandò. - Posso esserti
d’aiuto? -
Sebastian
frugò nella tasca della propria giacca e ne tirò
fuori un foglietto spiegazzato
e scarabocchiato. - Dove posso trovare questi libri? - chiese,
porgendoglielo.
Il ragazzo moro
continuò a sorridere, lesse
brevemente la lista e inserì i titoli nel catalogo digitale:
- Sei una
matricola? - domandò, fissando lo schermo del pc.
-Ti sembro una
matricola? - chiese
prontamente Sebastian,
sfoggiando un ghigno poco rassicurante.
L’altro
scosse la testa. - Sono del quarto e non ti ho mai visto. -
alzò lo sguardo dal
pc e gli sorrise.
Sorrise.
-Probabilmente
ero impegnato in altre attività. - suggerì
Sebastian, infastidito da tutta
quella confidenza e dal fatto che il tizio non sembrasse minimamente
cogliere i
sottintesi.
-Spero
per te che almeno fossero attività
divertenti. - altro sorriso.
E ancora
quel tono di non-allusione.
E,
ovviamente, a causa del brutto carattere che Sebastian Smythe si
ritrovava,
prese la faccenda molto sul personale: possibile
che lui stesse palesemente flirtando e che il biblio-ritardato non si
accorgesse
di nulla?
-Primo
corridoio a destra. - il ragazzo moro
gli restituì il foglietto .
Sebastian se
lo cacciò in tasca e si diresse lì, dove gli era
stato consigliato, non
proferendo parola.
Il
ticchettio della tastiera ricominciò.
Magari non era
gay.
Voltò
leggermente la testa, assicurandosi, senza venir scoperto, di avere gli
occhi
dell’altro su di sé e piegò la schiena,
dando una perfetta panoramica del
proprio sedere.
Nessun
ticchettio, solo silenzio.
Ma magari lo era.
Sebastian
ghignò e, dopo aver preso i libri che gli servivano, si
diresse nuovamente al
bancone della biblioteca, porgendo, insieme ai volumi, la propria
tessera
universitaria.
Il ragazzo moro non
alzò lo sguardo, ma registrò la
prenotazione dei tomi, guardando ostinatamente qualsiasi cosa che non
fosse
Sebastian.
Glieli
restituì, fissando il nome che gli era apparso sulla
schermata.
Sebastian
Smythe: primo anno,
Medicina e Chirurgia.
Thad sorrise
tra sé, aveva ragione, allora: era una matricola.
Sentì
il
ragazzo trafficare con la propria borsa e poi: - Sicuramente sarai in
grado di
risalire al mio numero attraverso il tuo infernale database. - si mise
la borsa
in spalla. - Chiamami. -
E se ne
andò, e Thad avrebbe potuto scommetterci,
ancheggiando.