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Autore: Ino chan    28/04/2014    4 recensioni
Perché anche i supereroi sono esseri umani e hanno bisogno di qualcuno che li rialzi quando cadono, perché le idee non avranno carne o sangue, ma gli uomini che le sostengono sì.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Brandine minuscole. Lenzuola che prudono. Russare continuo di sottofondo.
Steve Rogers apre gli occhi con una smorfia, incredibile ma vero, è questa la parte che più fatica a sopportare della vita militare. Non riuscire a dormire come Dio comanda.
Allontana le coperte con un sospiro scocciato e mette i  piedi a terra. Ha piovuto così tanto che l’acqua gli arriva alle caviglie e prima di infilarli, deve svuotare gli scarponi.
C’è un buco sulla suola, più di uno in verità, perchè nemmeno l’unità di Capitan America se la passa tanto bene.
L’aria fredda del mattino gli schiaffeggia il viso e una spessa patina di lacrime gli inumidisce gli occhi. Se li stropiccia con entrambe le mani e quando si volta, Bucky alza la testa scarmigliata dal bozzolo di coperte che lo avvolge.
-Ehi.-
Bucky non dorme più di tre ore da quando l’ha ritrovato. Steve lo sente sempre alzarsi nel cuore della notte per mettersi a pulire i fucili o per guardare semplicemente il cielo. Steve gli ha chiesto spesso cosa c’è che non va, ma non ha ottenuto nient’altro che una scintilla di paura nei suoi occhi chiari e un sorriso scanzonato prima dell’ennesima bugia.
Non sta bene e non vuole dirmi che ha.
-Non riesci a dormire?-
Steve batte le palpebre e volta la testa verso Bucky. È strano vederlo così piccolo rispetto a lui, eppure Steve sa che i ruoli non sono cambiati. È Bucky quello forte fra loro. È Bucky il punto fermo. Lui può solo andare avanti sperando che lui sia lì, a seguirlo, e a sostenerlo in caso di caduta.
-Nemmeno tu.-
Bucky piega la testa verso una spalla - L’idea di buttarmi giù da una montagna non mi entusiasma.-
-Se hai un altro piano ti ascolto.-
Bucky scrolla la testa e Steve sospira chiudendo gli occhi.
-Ho paura.- Bucky alza la testa -Ho paura di finire con il farvi ammazzare tutti.- Steve sente gli occhi blu di Bucky addosso, e si fa piccolo di vergogna - Scusami …-
-Per cosa?-
- È che successo tutto così in fretta, un momento prima ero Steve il nano e un momento dopo…-
-Capitan America.- Steve annuisce e Bucky gli appoggia una spallata  su un braccio.
-E ti lamenti?- gli chiede ridendo.
-Non so se questo è il mio posto Bucky, non so se ne sono in grado di…-
-Non ti preoccupare, sei nel pieno del piano di Dio nei tuoi riguardi. Che tu non lo capisca è normale.- Steve incontra gli occhi blu dell’amico che lo osservano affettuosi - Ognuno di noi è proprio dove doveva essere fin dal principio. Qualsiasi cosa accada, ricorda che è così che doveva andare e che tu non c’entri nulla.-
-Nemmeno se vi farò ammazzare?-
-Se succederà non sarà per colpa tua. Di questo ne sono certo.-
Bucky si alza tirandosi dietro la coperta, ma poi torna indietro e glie la lascia cadere sulle spalle. Steve alza la testa  e  non può fare a meno di pensare di essere una persona fortunata, e non perché gli è stata data la possibilità di incarnare un ideale, ma perché ha qualcuno che lo guarda come lo sta guardando Bucky.

 

Come se fosse l’unica cosa bella.

 

-Steve.-
Steve alza la testa e Natasha chiude gli occhi con un sospiro. La ferita alla spalla non sembra grave, ma ha bisogno di cure –Non è stata colpa tua.-
Steve vorrebbe crederle, vorrebbe davvero pensare che non sia successo tutto perché  ha scelto il piano più avventato per dare l’assalto al treno e perché nel momento cruciale non è riuscito ad afferrare la mano tesa i Bucky.

Non ti preoccupare, sei nel pieno del piano di Dio nei tuoi riguardi. Che tu non lo capisca è normale.


Steve non è mai stato un tipo fatalista, ma ora come ora, ha bisogno di crede che sia davvero come diceva Bucky. Che tutto quello che gli è capitato  sia stato solo un modo per poterlo rivedere e poter avere una seconda occasione. Per poterlo salvare come non è riuscito a fare quella volta.
Non si combatte mai per sé stessi se si vuole essere davvero un eroe, e Steve anche se per tutta l’infanzia e l’adolescenza non ha fatto altro che desiderare di essere un esempio da seguire,  decide di mettere da parte Capitan America per un po’ ed essere di nuovo solo Steve Rogers.E Steve Rogers non può vivere senza il suo migliore amico.
Vuole di nuovo essere guardato come se fosse la cosa migliore del mondo anche se ha appena  rivelato tutte le sue parole mentre la pioggia cade e rende tutto più patetico.
Vuole di nuovo avere la certezza di essere protetto e amato.
Perché anche i supereroi sono esseri umani e hanno bisogno di qualcuno che li rialzi quando cadono, perché le idee non avranno carne o sangue, ma gli uomini che le sostengono sì.
 

 

FINE.

 

 

 

 

DISCLMERS

#Le idee non sanguinano, non provano dolore [...] (V per vendetta)

   
 
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