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Autore: Lady Alice    21/07/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se un anno dopo la sconfitta di Voldemort ad Hogwarts arrivasse una francesina con una scomoda eredità? E se incontrasse sul suo cammino i tre Grifondoro più famosi della scuola e un Blaise Zabini più sexy che mai? E se... beh per i dettagli leggete!!!
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Altra Fanfiction su Harry Potter!

Solo che questa volta non sarà come DALLA PARTE DEI CATTIVI, questa storia è molto più spinta, il linguaggio e più pesante e le scene ad elevato tasso erotico sono già presenti dai primi capitoli, quindi... vi prego siate clementi!!!! ^^

E soprattutto non fermatevi all'apparenza, Alice promette molte sorprese, dato che è figlia di... di chi?

A voi la soluzione del problema!!!

Le vostre recensioni saranno molto gradite quindi per favore fatevi sentire!!

Baci a tutte

Alice

Settembre, la notte è fresca e tranquilla, ma le nubi che si intravedono all’orizzonte fanno presagire che ben presto un temporale si abbatterà sopra di noi.

Le barche scivolano tranquille sulla superficie scura del lago, lasciando una scia dietro di loro.

Sono seduta in mezzo ad altre persone, le stesse che affollavano il mio scompartimento durante il viaggio dalla stazione di King’s Cross fino alla scuola che l’estate scorsa era stata teatro della sconfitta del mago più potente e crudele al mondo da parte di quel ragazzo moro che sedeva a poca distanza da me, Harry Potter.

La nuova preside in carica, la professoressa McGranitt, aveva deciso che, in seguito alla disastrosa amministrazione della scuola nell’anno precedente ad opera dei Mangiamorte e al fatto che molti alunni avevano abbandonato la scuola nel corso dell’anno scolastico, tutti ripetessero l’anno passato.

E così, oltre ai soliti primini undicenni, anche coloro che avevano terminato il settimo anno d’istruzione dovettero ritornare a percorrere i corridoi di Hogwarts, che nel corso dell’estate era stata ristrutturata e riportata al vecchio splendore.

Le barche si arenano sul basso fondale del lago e centinaia di ragazzi si riversano sulla riva, seguendo la massiccia figura di Hagrid fino all’ingresso del castello.

Mentre gli altri ragazzi della mia età si riversano ai rispettivi tavoli, io rimango in coda assieme ai primini. Forse perché sono la più alta del gruppo, o forse perché la mia fama mi ha già preceduta, la Preside mi nota subito e mi fa cenno di avvicinarmi.

Salgo gli scalini sollevando i lembi del mantello con grazia, e rendendo evidenti a tutti i miei immacolati sandali bianchi dal tacco vertiginoso nascosti dai jeans.

Il rumore dei miei passi echeggia nel salone mentre mi avvicino al tavolo dei professori.

La voce della preside rimbomba nella sala, udibile a tutti, mentre mi presenta.

"Ragazzi e ragazze, benvenuti ad un nuovo anno ad Hogwarts. Prima di effettuare lo Smistamento dei più piccoli, vorrei presentarvi il nuovo arrivo che frequenterà i corsi dell’ultimo anno. Viene da Beauxbatons, ma parla perfettamente l’inglese, quindi non sprecatevi in battutine scontate supponendo che lei non le capisca. Sono lieta di presentarvi Alice Lorraine Leroy."

Accenno una riverenza agli alunni seduti davanti a me.

"Vuoi dire qualcosa, Alice?"

Annuisco e prendo la bacchetta che la professoressa mi porge, puntandola alla gola. La mia voce viene amplificata.

"Buonasera a tutti, sono felice di poter studiare in una scuola così famosa e che è stata teatro di avvenimenti così importanti…beh le presentazioni sono già state fatte dalla Preside, quindi non vi infastidisco oltre e… beh penso che adesso debba essere smistata no?"

"Esattamente, Alice… siedi pure" dice indicandomi lo sgabello.

Mi siedo e aspetto che il Cappello Parlante venga posato sulla mia testa.

Mmh… bene bene, una testa già vista… ma tanti anni fa… oh, proprio le stesse capacità, la stessa intelligenza… beh, la prima volta fu un successo, quindi perché non ripeterlo? SERPEVERDE!

Un boato si alza dalla tavola all’estrema sinistra della sala, gli applausi scrosciano per me, che mi sono illuminata in uno splendido sorriso appena ho sentito il nome della casa.

Guardando verso i Grifondoro accenno un sorriso, un po’ mi dispiace di non essere nella loro casa, ma niente può descrivere la mia felicità nel sedermi al tavolo di Serpeverde.

Due ragazze si spostano per farmi spazio, sorridenti.

Le guardo, sono molto carine entrambe.

Quella più vicina a me ha i capelli neri e lisci che le arrivano al mento e gli occhi grigio scuro, praticamente neri, mentre la ragazza seduta al suo fianco ha i capelli biondo miele e gli occhi di un azzurro limpido e brillante.

"Noi siamo Pansy e Daphne, piacere di conoscerti… ma ti fai chiamare Alice o Lorraine?"

mi chiede Daphne, curiosa.

"Alice… potete scegliere voi come pronunciarlo, se all’inglese o alla francese" rispondo io sorridente.

"Lascia che ti presentiamo gli altri che contano… allora quello lì biondo è Malfoy, al suo fianco c’è Goyle, poi Millicent Bullstrode…" mi perdo nel discorso, distratta dall’ultimo arrivato.

Si siede al fianco di Malfoy dopo avergli dato una pacca sulla spalla ed essersi allentato il nodo sulla cravatta.

"Ah e lui è Blaise… Blaise Zabini. In ritardo come sempre vedo…"

"Non mi scaramellare il cazzo Daphne, io arrivo quando mi pare."

"Abituati in fretta al suo comportamento, Alice, lui è sempre così" mi dice Daphne come a volersi scusare.

"Perché ti giustifichi al suo posto, Daphne? Se non riesce a distinguere una sala piena di persone da una mangiatoia piena di porci non è colpa tua" rispondo io fredda.

"Oh cosa vuoi tu, matricola?"

"Mi infastidiscono le persone che si comportano come te."

"Oh povera piccola…"

"Non chiamarmi piccola se nemmeno conosci il mio nome."

"E invece so chi sei" mi risponde lui con aria di sfida, alzando il mento.

"E chi, di grazia?"

"Tu sei la figlia dei Leroy, maghi parigini che si arricchiscono bazzicando anche gli uffici dell’alta finanza parigina, oltre che essere eredi di immense fortune parlando in moneta magica."

"E da quando sei un tale pozzo di sapienza?" gli domanda Draco curioso.

"Il sesto marito di mia mamma era un Leroy."

"Philippe Leroy?" gli chiedo io.

"Esattamente."

"Ah, lo zio Phil!" rispondo io "ha fatto bene a farlo fuori, quello era fissato con il gioco d’azzardo e le prostitute… con questo non voglio insinuare niente sul conto di tua madre, Blaise" aggiungo a scanso di equivoci.

Lui mi fissa con i suoi occhi blu, profondi e penetranti, e io ricambio ostentando la stessa fermezza.

Il suo blu si specchia nei miei occhi color ambra sfumati di verde per un minuto buono e improvvisamente un brivido mi serpeggia lungo la schiena. Abbasso lo sguardo, quando rialzo gli occhi vedo il suo ghigno soddisfatto.

"Intimidita?" mi chiede in quella conversazione che ci sta isolando dal resto del mondo.

"Affatto. Ma non aveva molto senso fissarti ancora, non volevo sprecare altri secondi di vita inutilmente."

"Ti sei accorta di come ti guardano?"

"Chi?" gli domando io.

"Quelli di Grifondoro. Potter e Weasley soprattutto."

"Beh che guardino pure, non sarai mica geloso?"

"No affatto… pensavo solo che visto che ti danno fastidio i miei comportamenti, non ti avrebbe fatto piacere essere guardata come una possibile scopata."

Pronuncia l’ultima parola calcando le sillabe.

"Perché, pensi che ciò mi intimidisca?"

"Beh Beauxbatons non sembra essere esattamente il massimo, visto che è una scuola composta per la maggior parte da femmine e per come parli sembra che tu sia stata educata in un convento di suore alle elementari…"

"Sì è vero, e allora? Le suore non sono tutte uguali, e certe cose non si fanno mica solo con i maschi, Blaise…"

Spalanca gli occhi.

"Perché tu cos’hai fatto con una ragazza?"

"Ti dico solo che non sono quella brava ragazza che sembro."

"Beh questo allora è un punto a tuo favore, Alice…"

Ogni successivo tentativo di conversazione viene interrotto dalla comparsa dei vassoi con la cena.

Avverto il bisbiglio di Pansy contro il mio orecchio.

"Ma è vero quello che hai detto a Blaise?"

"A cosa ti riferisci?"

"Al fatto delle ragazze."

"Beh… sì, lì a Beauxbatons le non bisessuali sono gran poche… sai com’è, bisogna unire l’utile al dilettevole… e…"

"Ne parliamo in camera dai, dormirai con me e Daphne, c’è il terzo letto libero."

"Ok."

Mi volto verso Daphne e Pansy, che mi sorridono complici.

Ricambio il sorriso, poi ognuno continua la sua cena in silenzio.

Rimangono in pochi ancora seduti ai tavoli oltre ai professori.

Io, Pansy e Daphne ci alziamo assieme e usciamo, dirette ai dormitori di Serpeverde nelle segrete del castello.

Mentre passiamo a fianco del tavolo di Grifondoro, qualcuno mi chiama. Mi volto e vedo Harry che mi sorride.

"Cosa vuoi, Potter?" lo apostrofa Pansy.

"Posso parlarti, Alice?" mi chiede ignorando di proposito le altre due ragazze.

"Dimmi."

"Innanzitutto, piacere di conoscerti, ci tenevo a dirti che, visto che in treno mi è piaciuto parlare con te, anche se siamo in due case differenti e rivali, se vuoi possiamo essere amici."

Sento i bisbigli delle ragazze dietro di me e poi vedo gli occhi verdi di Harry, grandi e puliti.

"Beh sì, perché no?"

Mi sorride e io ricambio, facendo un cenno di saluto anche a Ron ed Hermione, seduti dietro di lui.

Ritorno dalle ragazze e assieme scendiamo verso i dormitori.

"Perché hai detto di sì a Potter?"

"Daphne, non vedo il motivo di fare la difficile con tutti, siamo nella stessa scuola, e poi perché mi stanno simpatici."

"Ah… ok, beh… va bene."

Entriamo nella sala comune e seguo le due lungo il corridoio che porta alla nostra camera da letto. Il letto che mi è stato destinato è quello all’estrema sinistra della stanza, ai piedi del quale vedo sono gia state depositate le mie cose. Vedendo cosa c’è sopra al letto lancio un grido di giubilo.

"Madeleine!"

Corro sul letto e stringo al petto la mia adorata micia grigia, che inizia a fare le fusa.

La metto giù e lascio che scorazzi libera e che faccia amicizia con i gatti di Pansy e Daphne.

"Vedo che siamo in sintonia in quanto ad animali…" dice Pansy con un sorriso "allora, Alice, cosa ne dici di raccontarci cosa avviene fra le mura di Beauxbatons quando è notte?"

Mi sdraio sul letto dopo essermi tolta le scarpe e inizio a raccontare.

"Si sa che dopo un po’ certi istinti iniziano a farsi sentire no? Beh noi abbiamo trovato il modo di unire l’utile al dilettevole, ovvero ci aiutiamo a vicenda a… superare le crisi di astinenza…"

"Che tradotto in parole povere significa che scopate fra voi ragazze?"

"Quelle che si accontentano di quello sì... altrimenti c’è chi come me e altre poche, mirano solo al puro piacere, ma non vogliono complicazioni… in sostanza fanno di tutto ma senza intaccare la propria verginità. No alle dita in posti strani e nemmeno giocattolini tipo vibratori ecc. ecc…"

"Oh…" Pansy e Daphne sono entrambe sbalordite.

"Ma siete delle grandi lì! Perché da noi non succede questo?!"

"Perché da noi ci sono gli animali da monta" le risponde Pansy.

"E per noi che siamo… diverse?" le chiede Daphne prima di baciarla.

Questa volta è il mio turno di rimanere basita.

"Ma allora voi…"

"Sì."

"Già."

"Oh…"

Scoppiamo tutte e tre a ridere, poi ognuna si spoglia davanti all’altra senza vergogna e infila la propria camicia da notte.

Il bacio della buonanotte in quella stanza si da a fior di labbra, poi il silenzio scende sulla camera, interrotto solo dal respiro regolare del sonno di Pansy e Daphne.

Dopo due ore sprecate nel tentativo di addormentarmi decido di scendere dal letto.

Infilo le pantofole ed esco dalla stanza.

Mi siedo su una delle poltrone con un libro, ma poco dopo sento dei rumori.

Poso il libro e mi alzo in piedi. I rumori vengono da fuori.

Apro la porta e sguscio fuori senza fare il minimo rumore, appena in tempo per vedere due fantasmi scomparire nel muro.

Tiro un sospiro di sollievo, erano solo le loro voci, ma non faccio in tempo a calmarmi che mi sento afferrare per la gola.

Soffoco un grido mentre la morsa d’acciaio che mi serra il collo non accenna a voler diminuire.

Nella fioca luce del corridoio vedo due occhi blu che brillano.

Afferro il braccio che mi inchioda al muro, sentendo la sua pelle nuda al contatto con le mie dita.

Ci affondo le unghie, tentando di allontanarlo da me, ma lui è più forte.

"Lasciami" sibilo.

"Blaise, lasciami subito!" tento di gridare, con scarsi risultati.

Avvicina il mio corpo al suo, allentando la presa. Riprendo a respirare, finalmente, ma non mollo la presa sul suo braccio.

"Mi dai fastidio, ti dispiace ritirare gli artigli?"

Mollo la presa sul suo braccio, sfiorando una vena in rilievo.

"Cosa cazzo ti è saltato in mente di fare stronzo! Volevi uccidermi!"

"Cos’è saltato in mente a te! Te la fai con Potter adesso? Eh novellina? Rispondimi!"

"Perché, t’interessa?"

"Non puoi infangare le tradizioni di Serpeverde mettendoti a fare l’amica di tutti" sibila.

Avvicina ancora di più il suo viso al mio. Inizio a perdere il controllo, la consapevolezza di averlo così vicino, così bello. Dischiudo le labbra, mordendo il labbro inferiore mentre lui rimane immobile di fronte a me.

"Io sono libera di fare quello che voglio qui."

"Non sei a casa dove tutti ti servono, Alice."

"E tu qui non sei il padrone."

"Ah sì? E chi mi impedisce di farlo?"

"Fare…"

In un secondo sento le sue labbra sulle mie. Non chiudo gli occhi ma li alzo verso i suoi, fissandolo senza mollarlo un secondo.

Il suo sguardo diventa più caldo, una luce strana gli illumina gli occhi mentre approfondisce il bacio, premendo il suo corpo contro al mio, scendendo con una mano lungo la mia gamba sinistra, fino al ginocchio, tirandomelo su con un movimento brusco fino alla sua vita.

Mi schiaccia ancora di più contro al muro, il suo bacino incollato al mio e ormai sono consapevole solo delle sue labbra, della sua lingua che accarezza la mia, di quel principio di erezione che preme contro di me e delle sue mani nei miei capelli.

Un rumore brusco ci fa separare improvvisamente, io con il fiato corto e sconvolta, lui perfettamente calmo.

"Visto?"

Non gli rispondo mentre una rabbia feroce mi attanaglia lo stomaco.

"Ti ho forse dato il permesso di toccarmi?"

"Perché, non mi sembrava che ti dispiacesse."

"Sei così sicuro di te stesso… però non sai cosa sono capace di fare, Blaise" dico mentre lo faccio indietreggiare contro l’altro muro, mettendo una mano contro il rigonfiamento sotto i suoi pantaloni.

Socchiude gli occhi per meno di un secondo, poi recupera il contegno.

"Sbavi per avere il mio cazzo Alice?"

"Chi non lo farebbe Blaise? Tutte tranne me. Non me ne frega niente di un animale da monta come te, io merito ben altro" sussurro contro le sue labbra, questa volta padrona del gioco.

Scendo contro il suo collo, sfiorandolo appena, secondo le regole di un gioco che conosco alla perfezione, seguendo il battito del suo cuore che accelera.

Mi stacco di colpo lasciandolo interdetto.

"Adesso basta… non mi va" mi limito a dire prima di rientrare nella sala comune.

  
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