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Autore: Loki__Laufeyson    29/04/2014    1 recensioni
(REVISIONE in corso capitoli --- per ora non andrò avanti ma cambierò un po' di cose nei capitoli precedenti che non andranno ad influire molto sulla storia, mi scuso ancora per il ritardo)
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“Oh mio dio!!! Sembra di stare in una sauna qua dentro!” disse con la vista offuscata dal calore che emanava l'acqua bollente.
Non ci volle molto che Loki capì subito a chi appartenesse quella voce squillante e irritante.
“Ma che...!? Clary, esci! SUBITO!” era infuriato come non mai vedendo la ragazza andare verso la finestra per aprirla. Ma la testardaggine di quella non le permise di ascoltarlo.
“Su esci dall'acqua e vestiti” gli disse amichevolmente girandosi verso di lui e facendogli un gesto con la mano che lo intimava ad alzarsi. Ma il dio rimase lì, guardandola irritato senza dirle una parola.
“Dai su! Che aspetti? Op op” si avvicinò a lui battendo le mani.
Non sopportando quel gesto il dio si mosse di scatto, imprigionandole i polsi della ragazza in una stretta di ferro.
“Non osare. Mai più. A fare. Così” la minacciò scandendo ogni singola parola, con un sorriso amaro e gli occhi pieni di rabbia, mentre la tirava a sé con lentezza mentre
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Final Decree

 

 

 

 

Sta fermo!” gli berciò contro, cercando di afferrargli il braccio ma con vani risultati.
“Non mi toccare! Ce la faccio anche da solo!” con un calcio la spinse dall'altra parte del divano, gesto che gli fece comparire nel viso una smorfia di dolore per il forte impatto contro il bracciolo del mobile.
A quel punto Clary alzò le mani in segno di resa mentre si alzava malamente prendendo le cose che aveva portato. “D'accordo, fai come vuoi! Ma dopo non venire da me a piangere, signorino!” affermò dirigendosi in bagno per posare tutte le garze e il disinfettante nel mobiletto affianco alla porta.
“Infatti non lo farò, stanne certa!” lo sentì rispondere dall'altra stanza. E Clary doveva aggiungere che si sentiva benissimo la sua voce impastata dal dolore.
“Perfetto! Allora non ti dispiace se me ne vado? Ma perché te lo chiedo, tanto a te non importa nulla! Solo il tuo orgoglio ha importanza! Ma va bene, l'importante è che ci credi te e io non sarò certo la persona che rovinerà le tue fantasie!” gli affermò, o meglio, gli urlò quando raggiunse la cucina per prendere le chiavi che aveva riposto sopra il tavolo. Prese anche il cappotto grigio e prima di chiudersi la porta alle spalle salutò in modo molto gentile il dio: “Arrivederci signor: ce la faccio anche da solo!!”
Non aspettò neanche una risposta, sbatté la porta così forte che Clary per un secondo ebbe paura che si rompesse. Scese le scale con così tanta furia che si sentivano i tonfi dei suoi tacchi sbattere per terra.

Fece una girata al parco, vide alcuni dei suoi amici e quando pensò che era abbastanza tardi tornò a casa.
Ora era decisamente più rilassata e meno rigida come qualche ora fa ma ora il problema era rivedere il signorino e le sue condizioni. Aprì la porta del suo appartamento e con titubanza entrò, dopotutto non era obbligata a fargli da balia ma l'idea di lasciarlo la rintristiva e poi, in un certo senso, era divertente stare con lui.
Una volta chiusasi la porta alle spalle si tolse il capotto, lo sistemò nell'attaccapanni e appoggiò le chiavi al suo solito posto. Si diresse verso la sala e una volta giunta Clary non poté fare a meno di non sorridere. Loki era ancora lì sdraiato nel divano che dormiva, con ancora le ferite aperte. Evidentemente la sua magia ancora era troppo debole.
Non poté non notare la pozza di sangue che era vicino al divano, ne aveva perso troppo. Si precipitò in bagno e prese le garze insieme al disinfettante e tutto il cotone che aveva. Ritornata in sala si inginocchiò vicino al capezzale, incurante del sangue che gli macchiava i pantaloni. Prese il disinfettante e lo versò su una pala di cotone, dopodiché tamponò quest'ultimo per tutto il braccio di Loki che, per ora, non dimostrava di essersi svegliato ma che aveva una smorfia di dolore dipinta sul volto. Ripulitogli per bene tutto il braccio dal sangue perse una garza e l'avvolse intorno al braccio del dio, ancora non cosciente. Una volta finito con il braccio sinistro iniziò a pulirgli anche il destro, fasciandogli in fine anche quello. A lavoro ultimato Clary poté dire di trovarsi di fronte ad una mummia.

Quando rimise tutto a posto e pulì anche il pavimento dal sangue si ritrovò a osservare di nuovo il volto del dio che, all'apparenza, sembrava ancora dormire.
Clary sbuffò e incrociando la braccia al petto, si rivolse al dio un po' infastidita: “Ma che dolce. D'avvero potrei anche dire di trovarmi d'avanti a un gattino. Dai apri gli occhi, signorino, che non la dai a bere a nessuno”
Subito dopo vide gli occhi di Loki aprirsi, rivelando uno sguardo compiaciuto seguito subito dopo da quel suo sorrisetto da spaccone. “Eppure noto che non te ne eri accorta. O almeno fino ad ora” rispose mentre si costatava le garze intorno hai suoi bracci.
“Ovviamente me ne ero resa conto subito non appena ti ho visto quella tua dolcissima smorfia di dolore” rivelò altrettanto sicura.
“Allora anche a tu provi piace nel vermi soffrire” un'altra smorfia, ma ugualmente dolce, a parer di Clary.
“Non ho detto questo. Ho detto solo che sei dolce quando ti mostri debole. Ovviamente non penso affatto che tu sia un debole però sei dolce quando ti lasci andare” si giustificò subito avendo paura del giudizio del dio che, stranamente, non arrivò. Si formò un bagliore di rancore nello sguardo di Loki. Non poteva dire che era dolce, più che altro in quel momento faceva tenerezza. “Scusa, non volevo dire niente che ti potesse far ferire” abbassò lo sguardo sentendosi un po' colpevole di quell'improvviso stato d'animo di lui.
“Non è colpa tua. - Clary si accigliò e ritornò a guardare il dio – Sono abituato che molte persone mi ritengano un debole. Ma non mi hanno mai detto che sono dolce” concluse con un dolce sorriso, il secondo da quando l'aveva portato a casa qualche giorno fa.
“E tu non immagini quanto. Sei praticamente paragonabile ad un cerbiatto” iniziarono a ridere, insieme, come due vecchi amici che non si vedevano da tempo.

Aprì gli occhi anche se li sentiva più stanchi di prima. Si era di nuovo addormentata? Cosa gli stava succedendo? Neanche quando stava male dormiva così tanto.
Si rigirò nel letto, cercando di trovare una posizione migliore, e solo in quel momento si accorse della figura di Luke dall'altra parte della stanza. La guardava, come se si aspettasse che prima o poi succedesse qualcosa. Si avvicinò a lei e gli porse la tazza che aveva in mano.
“Grazie” la prese con piacere, ma Luke non ne sapeva di aprir bocca. Si sedette nella sedia affianco a lei che si mise altrettanto a sedere per bere meglio la bevanda tiepida, evidentemente l'aveva preparata da un po'. Continuò a guardarla mentre beveva e Clary poté dire che era un po' irritata da quel suo comportamento. “Mi vuoi spiegare perché diavolo non mi parli e perché continui a fissarmi? Che ti ho fatto?” si, dal suo tono era decisamente irritata. Ma Luke non cambiò espressione, non poteva dire che era arrabbiato né dispiaciuto, non sapeva dare nome a quell'espressione.
“Tu bevi. Poi parleremo” non era neanche freddo il suo tono, era neutrale.
“No. Tu ora me lo dici!” appoggiò la tazza con una certa rabbia nel comodino e aspettò una qualche reazione da Luke, qualsiasi.
“Clary. - iniziò ma ora almeno la sua voce aveva una qualche sfumatura, anche se di rancore – Tu vuoi bene a Loki, vero?” gli chiese in fine tutto d'un fiato.
“Ovvio! Ma che domanda è?” tutto quello era ridicolo, come poteva anche solo chiedergli certe cose? Era ovvio che amava Loki.
“E, tu faresti qualsiasi cosa per farlo uscire? E con qualsiasi, intendo: qualsiasi” continuò imperterrito.
A Clary tutto quello non quadrava, ma si ritrovò a rispondere: “Qualsiasi. Luke ti prego dimmi cosa c'è, mi stai facendo preoccupare” ammise in fine.
Vide il suo amico sospirare e sibilare un: “Bene” si avvicinò di più a lei sedendole il più possibile vicino e iniziò ad accarezzarle le guance.
“Promettimi che non farai niente di avventato” gli pregò lui con una nota di preoccupazione in volto.
“Sai che sono una persona che può trattenere le sue emozioni. Dimmi tutto” lo rassicurò poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
“Bhe, non è più una cosa da dire ma più che altro da vedere, e ci vorrà tempo” ammise con strizza. A quell'affermazione Clary rialzò la testa.
“Che vuoi dire?” iniziava ad agitasi, che cosa voleva dire? Perché prima gli aveva fatto tutte quelle domande? Centrava qualcosa Loki? Era morto? Si trovava in pericolo?
“Clary, so che non è il modo più aggraziato per dirtelo o per scoprirlo data la situazione attuale ma – fece un sospiro – sei incinta. Aspetti u-un bambino da Loki” ammise in fine, trattenendo a stento la paura per la reazione di Clary.
Non fece nulla, sbiancò e abbassò lo sguardo sempre mantenendo gli occhi sgranati.
Iniziò a testarsi la pancia con le mani, come se avesse paura che qualche demone uscisse dal suo stomaco da un momento all'altro. Ma gli ci volle pochissimo per capire che non sarebbe uscito un demone ma un bellissimo bambino.

 

“Padre, ti prego. Non fare che questa tua folle decisione accada, perché sono sicuro che dopo te ne pentirai”
Era da più di un'ora che stava convincendo Odino. Ma quel vecchio non voleva saperne di cambiare decisione.
E poi diceva che era lui quello testardo. Ora capì da chi aveva preso.
“Perché dovrei? Comprendo che Loki sia un mago che non bisogna sottovalutare, è molto potente, ma non penso esista una magia che gli permetta di resuscitare per riavere la su vendetta” sentì le sue parole acide ma allo stesso tempo che esprimevano una qualche nota di divertimento. Infatti, come pensò, subito dopo sentì le risate del Padre rimbombare per tutta la Sala del Trono.
“Trovi che questa situazione sia divertente, Padre?” aveva assunto un tono molto irritato, non se ne rese neanche conto che iniziò a tenere ferrea la presa sul suo Mjolnir.
“Oh, si. La trovo molto divertente. - ammise il sovrano tra le risate ma poi subito dopo cessarono dando spazio ad uno sguardo altezzoso – Mi diverte il fatto che tu e Frigga speriate ancora nel salvare l'anima di Loki”
“Noi non stiamo sperando, noi ne siamo certi. Ne ha dato prova Lady Clary che c'è ancora una speranza!” disse tutto d'un fiato. Clary gli aveva dato la speranza.
Non voleva perdere suo fratello, anche se non di sangue lo era di spirito. Da giovane si era comportato male con lui, lo ammette, e si maledice per questo. Non aveva mai compreso il bene che Loki cercava di dimostrargli, anche se questo voleva dire dimostrarsi debole o gracile agli occhi dei suoi amici. Lo aveva ignorato e deriso, si era comportato da vero imbecille. Non poteva perdonarselo, ma sperò con tutto se stesso che, magari, un giorno lui e Loki si riappacifichino.
Ne era certo, un giorno, sarebbero tornati uniti.
Non può neanche aggiungere le parole: 'come un tempo' perché non sarebbe stato vero. Ma voleva rimediare, cancellare il passato e concedergli un futuro felice. Gli sarebbe stato accanto, per sempre e questa volta lo avrebbe fatto veramente.
“Non parlarmi di quella insulsa ragazza. Lei è solo una sgualdrina che cerca di riprendersi il suo padrone” era stato duro, acido, come poteva pensare una cosa del genere? Era fuori di se, il Padre degli Dei.
“Come puoi anche solo pensarlo?! Lady Clary è stata accanto a Loki nei suoi momenti più difficili, l'ha aiutato e gli ha dato un posto dove stare, e voi pensate che l'abbia fatto solo per ritrovarsi con le cosce aperte di fronte a mio fratello?! Un principe!?” era pronto a scagliare Mjolnir, ne era sicuro. Non sarebbe andata a finire molto bene quella faccenda.
“Un traditore! Uno Jotun! Ricorda figlio che lui non è come noi, è solo un mostro!”
“Eppure, quando sapevate perfettamente che era un mostro, perché non vi siete frenato nel prenderlo da Jötunheimr?”
“Mi serviva per uno scopo. Ma dopo si è ritenuto inutile, come in ogni cosa che ha fatto” gli rilevò. Thor a quelle parole rimase interdetto. Non gli aveva mai detto perché aveva raccolto dalla neve un piccolo Jotun. Frigga glie l'aveva rivelato ma quando lui gli chiese il perché, lei gli aveva solo risposto: “Perché sapeva che dentro quel bambino, vi era qualcosa di speciale”
E lui ingenuo ci aveva creduto. O, forse, anche Frigga non era stata al corrente della verità. Sicuramente, sapeva che Frigga non era in grado di mentire hai suoi stessi figli. Ma allora perché non aveva detto niente a Loki della sua stessa natura? Di sicuro l'aveva costretta Padre.
“Allora perché non l'avete ucciso quando non si era dimostrato più utile?” doveva calmarsi. Doveva trovare un modo per far crollare il Padre degli Dei, e quale metodo migliore dei sensi di colpa? - o almeno, pensa che era quello - .
Vide il Padre bloccarsi e il suo unico occhi che guardava nel vuoto. L'aveva incastrato. Strano ma vero, ce l'aveva fatta.
“Non ho avuto il coraggio” lo sentì in un sussurro, ma lo sentì. Però non gli bastava come risposta.
“E perché mai il grande Padre degli Dei, non ha avuto il fegato di uccidere un 'mostro'?” forse aveva imparato da Loki questo comportamento, non lo sapeva, ma era certo che stava funzionando.


Ancora non ci credeva. Lei. Un bambino. Da Loki.
“A-aspetto u-un bambino. Da Loki” era sconvolta, insomma l'avevano fatto solo una volta e in 'poco' tempo. Come poteva essere rimasta incinta? “Un bambino. Da Loki” ripeté, con voce più flebile. “Un bambino. Da L--”
“Si. Da Loki. Ti stai ripetendo, e questo non è un bene” affermò il suo amico che aveva continuato ad accarezzarle le guance, passando poi anche hai capelli.
“Scusa, è-è solo che. N-non pensavo c-che...” non trovò neanche le parole per definire la situazione, o meglio, le sapeva ma non ci poteva ancora credere. Era sconvolta tutta qui, ma non provava paura, forse un po' ma non molta come sperava.
“E' comprensibile che tu sia agitata. Ma prima di trarre a una conclusione affrettata ascoltami. - a quel punto Clary rialzò lo sguardo. Aveva gli occhi lucidi, così pieni di lacrime che iniziava a vedere sfocato – Qualche ora fa ho chiamato Frigga per controllare che ciò che avevo visto era vero. Ha confermato che, si sei incinta. E mi ha detto che in questo modo, grazie a questo splendido bambino, puoi salvare Loki. Ho fatto un piccola ricerca e la legge impone che il padre del bambino o bambina dovrà essere presente nella sua infanzia fino al compimento dell'età adulta ovvero 21 anni. Capisci? Potremmo salvarlo e, magari, in questi anni si ristabilirà!” gli venne piegato tutto con calma, Luke aveva capito che era agitata e aveva fatto bene a usare questo tono con lei.
Non sapeva cosa dire, finalmente aveva trovato un modo per salvare Loki, anche se comprendeva nello sfruttare un bambino innocente. Ma, nonostante la felicità che provava per questa rivelazione, c'era un altro problema da affrontare: Odino.
“E se Odino non volesse che questo bambino vedrà la luce? Sai come è fatto e contiamo il fatto che Loki è uno Jotun, non accetterà mai questo bambino” aveva iniziato ad agitarsi, non voleva perderlo. Anche se ne valeva la vita di Loki, Clary non voleva perdere quella piccola creatura anche per il fatto che era suo. Suo e di Loki.
“Frigga ha detto che non è una decisione che deve prendere Odino, ma voi” la strinse a se, consolandola.
“E se così non fosse?” era troppo agitata per pensare lucidamente.
“Troveremo un modo, te lo prometto. E poi, non penso che Frigga permetterà a Odino di far uccidere suo nipote” la fece sorridere con quell'affermazione. Lei che porta in grembo il figlio di Loki, nipote di Frigga. Lei, una semplice ragazza di Asgard, portava in grembo il bambino di un principe. Era troppo bello per essere vero. Forse anche troppo. Di sicuro avrebbe incontrato qualche difficoltà, ma ora tutta la sua mente era concentrata sulla famiglia che avrebbe creato tra non molto. “Allora, vuoi tenere questo marmocchio?” gli chiese facendo scaturire un altro sorriso a Clary.
“Certo. Però non chiamarlo più: marmocchio. E' di mio figlio che stai parlando!” iniziarono a ridere, abbracciandosi ancora di più. “E non me lo schiacciare” lo ammonì tra le risate.
“Non ho la minima intenzione di farlo”
“Bravo, sennò dovrai affrontare la mia collera” gli disse con finto tono minaccioso, che fece ridere ancora di più i due.
“Perfetto, allora vado ad avvisare Frigga” fece per alzarsi ma Clary glie lo impedì.
“Devi andare per forza ora?” gli chiese facendo nascere un broncio che intenerì Luke.
“Si, mi dispiace ma dobbiamo agire in fretta. Torno presto, te lo prometto” gli sorrise dolcemente. Clary a quel sorriso cedette, lasciando finalmente andare la manica della giacca.
“Va bene. Ci vediamo dopo” lo salutò anche lei con un dolce sorriso sulle labbra che svanì non appena Luke si chiuse la porta d'entrata alle spalle.

 

“Ero pronto per affondare il pugnale nel petto di quel bambino, ancora troppo piccolo per capire cosa gli succedeva intorno. I suoi occhi si posarono sul mio e non ci riuscì, ero rimasto incantato da quelle iridi smeraldine. Sembrava che mi stava pregando con quello sguardo, pregando che gli fosse concessa un'altra possibilità. Ho ceduto” gli confessò.
Allora anche il Grande Padre aveva un cuore. E non si sorprese nel sentire che era stato incantato dagli occhi di Loki. Erano spettacolari, doveva ammetterlo, riuscivano ad incantare chiunque.
“E dopo? Ha fallito in molte cose, eppure tu non hai fatto niente, solo ora quando era riuscito a ritrovare un po' di umanità in se stesso, tu lo incarceri e lo condanni a morte!”
“Non mi giudicare, Thor! Solo perché è andato dietro a una sottana non vuol dire che è cambiato!” continuò a offendere quella stessa persona che una volta chiamava 'figlio'. Thor non ce la fece più, stava per esplodere, non poteva sopportare tutto questo.
“Come osi insultare una ragazza per una cosa che neanche a fatto! Clary non oserebbe mai usufruire di Loki! E tu non dici ciò che ti dice il cuore, ma ciò che ti urla l'odio e la follia!” gli puntò contro Mjolnir, infastidito e infuriato.
“Tu chiami 'follia' il volere di un Re per proteggere il suo popolo?! Se è questo il tuo modo di ragionare non sarai mai un Re saggio. Sarai sempre accecato da qualcosa, o in questo caso da qualcuno. Ti sto liberando di un peso, e tu dovresti solo ringraziarmi” gli intimò con un gesto della mano di abbassare il martello, ma Thor non cedette anche se colpito dalle ultime parole del Padre.
“E' vero, l'ho trattato come un cane, deriso e ignorato ma non ho mai pensato che Loki fosse un peso! Era mio fratello e lo è tutt'ora anche se non di sangue lo è di spirito! Tu non stai proteggendo il popolo, sennò sarebbe stato morto già da tempo, ma te stesso, hai paura che Loki ti possa fare qualcosa, che si possa vendicare dei torti subiti. Questo non è un gesto di giustizia ma di codardia! Tu mi hai insegnato che un Re deve affrontare i problemi a testa alta, è quello che sto facendo e tu te ne stai lì seduto in quel trono impugnando Gungnir mentre ci sono altre persone, oltre me, che stanno pregando per la tua misericordia!” dire che stava per esplodere era poco, perché lo era già.
Si era avvicinato sempre più al trono più distrutto che infuriato.
Distrutto dalla consapevolezza che Odino non cambierà mai idea, che Loki morirà sotto i suoi occhi tra non molto. Non sapeva neanche quando ci sarebbe stato il processo d'esecuzione.
Distrutto perché non avrebbe neanche avuto l'occasione di rivederlo prima che venisse condotto verso il ceppo. Non avrebbe mai più rivisto il suo viso, i suoi occhi.
“Tu non sai quello che dici. Quando sarai Re capirai” era stanco, lo poteva vedere dal suo sguardo, dal suo tono di voce che si era affievolito. Ma ormai a Thor poco importava, l'unica cosa importante era Loki. Che il Re fosse morto se necessario, poco importava.
“Sono abbastanza pronto per capirlo ora, ma stranamente non trovo nessun motivo a questa follia! Tu non ragioni, Padre! Sei accecato dalla paura!”
“Io non ho certo paura di uno stupido che ora sta marcendo in prigione sotto le più atroci agonie!”
“Odino!” tutti e due si sorpreso nel sentire quella voce, indimenticabile, molto riconoscibile. Entrambi si girarono verso la direzione dove avevano sentito la voce e la trovarono lì, non poco distante da loro con accanto un giovane ragazzo.

 

Avanzò ancora finché non si ritrovò d'avanti a Odino e, seguita subito dopo dal ragazzo, fece un inchino profondo.
“A cosa devo l'onore della tua presenza, Frigga?” gli chiese Odino.
Appena Luke gli aveva riferito che Clary era intenzionata a lasciare che il bambino cresca, si era precipitata subito da Odino.
“Penso che dobbiate rimandare l'esecuzione, Odino” non gli importava se il suo comportamento era inadeguato, perfettamente stonante per una Regina, ma ora era in gioco la vita di suo figlio e ormai doveva giocarsi l'ultima carta rimasta.
“Non capisco del perché di questa tua affermazione. E chi è questo giovane?”
“Lui è Luke, un mio caro amico conosciuto da poco” fece una pausa per vedere la reazione del Re che, stranamente, non mutò.
“D'accordo, ma ancora non ho capito di come non dovrei mettere al ceppo Loki” lo disse con una tale tranquillità che fece ribollire il sangue a Frigga. Non sembrava più l'uomo che ha sposato. Non era più lo stesso uomo che, dopo la battaglia di Jötunheimr, era ritornato con un sorriso sulle labbra e un bambino avvolto nel suo mantello.
“Non può perché vi è una legge, mi signore, che impone al padre di rimanere col proprio figlio per i primi anni di vita fino all'età adulta. Volente o nolente, e mi scusi per la mia insolenza, ma lei non ha il diritto di giustiziarlo” intervenne Luke al posto suo. Era apparso un po' insolente, ma infondo come dargli torto? La sua migliore amica aspetta un bambino e il padre stava per morire, era normale la sua preoccupazione.
La risata di Odino la distolse dai suoi pensieri, provocandogli anche una fitta al cuore. Possibile che sia diventato così suo marito? Pazzo e senza ragione?
“Bhe, fatemi vedere questo bastardo, allora!” affermò con sdegno.
“Non osate parlare così di un bambino innocente!” Luke stava perdendo le staffe. Doveva fermarlo o altrimenti sarebbe anche lui andato contro il boia.
“Luke, calmati. Parleremo con calma, vero Odino?” chiese in fine all'uomo che credeva suo marito, fulminandolo con lo sguardo. Gesto che fece zittire ogni sua risata.
“Si, d'accordo. L'importante è che questo ragazzo mi mostri rispetto” disse in fine, rivolgendo a Luke uno sguardo di ghiaccio. Vide il ragazzo fare uno scatto in avanti, ma Frigga fu abbastanza veloce nell'afferrargli la mano per fermarlo.
“Ti prego, Luke. Stai calmo” gli sussurrò così che Odino non poté sentirla.
Luke la guardò per un attimo degli occhi poi riabbassò lo sguardo mentre faceva un cenno affermativo con la testa.
“Mio Re. Clary, la ragazza che ha iniziato a lavorare qui a corte da poco, aspetta un bambino da Loki” si rivolse a Odino, stavolta, con tono più calmo, mantenendo sempre lo sguardo basso. Era sicura che se lo avrebbe rialzato non si sarebbe trattenuto e lei non sarebbe riuscita a fermarlo.
“Come ho detto prima: un bastardo. Che non avrebbe neanche il diritto di vedere la luce del sole o della luna” continuò, però, lui imperterrito. Voleva proprio farsi odiare?
“Odino!” lo rimproverò lei.
“Frigga. Non sappiamo neanche che questa diceria sia vera, come posso fidarmi della tua parola, ragazzo?”
“Allora confida nella mia. Ho controllato di persona il ventre della ragazza, e sono altrettanto certa che il padre sia Loki, è evidente, un'Aura non può mentire” intervenne Frigga in soccorso di Luke che, aveva notato la Regina, aveva alzato lo sguardo sul Re. E poteva dire che quello sguardo non era uno dei più amichevoli.
“Quando?” intervenne Thor che, fino ad ora era rimasto ad ascoltare senza aprir bocca.
“Poche ore fa, Thor” gli confidò, provocando così al figlio un sorriso di pura gioia.
“Allora è tutto sistemato! Loki può uscire!” continuò altrettanto entusiasta.
“Non così in fretta, Thor. Dopotutto, credo che spetta a me decidere” detto ciò il Dio del Tuono guardò truce il Padre. Ogni nota di felicità era sparita ma Frigga era intenta nel farla ritornare.
“Non credo proprio, Odino. Spetta hai genitori decidere il destino del bambino, e poi, le leggi valgono per tutti”
“Le leggi posso cambiare” continuò testardo.
“Le leggi non cambiano per una persona sola, valgono nello stesso modo per tutti. E con tutti intendo anche Loki, Odino” si stava irritando dal comportamento del Re. Come poteva avere un tono così duro? Oltretutto per uno dei suoi figli?
“Non voglio che --”
“Tu non puoi decidere! Spetta a Loki e Clary, non a me, non a te, solo a loro due! Come puoi bramare così tanto la sua morte?! Che cosa ti ha fatto?!” dovette essere trattenuta da Luke perché altrimenti non sarebbe andata a finire nel modo pacifico in qui aveva sperato.
“Molte cose, Frigga! Molte cose! Ha cercato di uccidere Thor. Ha cercato di rubarmi il trono e --”
“Rubarti il trono?! Eri caduto nel Sonno e Thor era esiliato, in quel momento era suo di diritto!”
“Uno stupido, sporco Jotun che siede su un trono di Asgard!”
“E allora non dovevate riempirlo di sogni che non si sarebbero mai avverati!” intervenne Thor.
“Ho sbagliato lo ammetto. Ma questo non cambia le cose, quel bastardo non --”
“Parla un'altra volta male di mio nipote e giuro che ti butto giù da quel trono con le mie mani. Ti stai dimostrando peggio di un neonato, Odino. Non sei più in grado di governare”
“Io ho il diritto di governare!”
“Come un neonato ha il diritto di impugnare una spada! Andiamo, Odino! Se cerca di farsi odiare, basta che lo dica, ma comportandosi così si dimostra solo uno sciocco! Le leggi sono state scritte per farsi rispettare! Non può cambiarle neanche un Re, per quanto anziano sia! La smetta di comportarsi come un moccioso e, anche se dicendo questo finirò in prigione, meglio per me! Preferisco mille volte marcire in una prigione o ad Hel che stare un altro minuto in vostra presenza! Il diritto di un padre non si può cambiare!” non si era trattenuto Luke nel dire ciò che pensava. E Frigga non poté negare di essere stata affascinata dal suo comportamento combattivo. Era evidente che non voleva mollare e lei lo avrebbe aiutato.
“Due mesi” decretò alla fine Frigga, attirando su di se tutti gli sguardi.
“Come?” gli chiese Odino, non avendo afferrato bene ciò che intendeva Frigga.
“Dagli due mesi e se, secondo voi, entro questo termine non si dimostrerà più degno di vivere allora potrete ucciderlo. Ti prego Odino, se rifiuterai rischierai così di distruggere una famiglia, più di una” ammise con una nota di tristezza pronunciando l'ultima frase.
Video Odino pensarci su, aveva paura – no, il terrore – che non avrebbe accettato. Solo quello gli rimaneva da proporre, dopo di che non sapeva più che altro fare.
“Ti prego, Padre. Solo due mesi, che oltretutto per me sono anche pochi” gli intimò Thor che aveva dipinto sul volto il più triste degli sguardi.

 

Pensò e pensò. Quasi si era stufato di aspettare. Quanto ci metteva a decidere quel vecchio? Poi ad un certo punto lo vide alzare lo sguardo verso Frigga e pronunciare serio: “E sia. Due mesi, non di più, Frigga” quelle parole furono come sinfonia per le sue orecchie.
Non ci poteva credere! Aveva salvato Loki, bhe per la precisione Frigga, era in debito con lei. Si girò verso la sua Regina che aveva anche lei, come Thor, un sorriso dipinto sul volto. Entusiasti, era dire poco per loro. Ci erano riusciti.
Clary sarebbe stata al settimo celo.
“La ringrazio, mio Re, sono sicuro che non se ne pentirà” enunciò lui facendo un inchino profondo.
“Lo spero, ma devo aggiungere una cosa. - a quelle parole tutti ebbero un sussulto. Che altro cera da decretare? - Lady Clary in passato mi aveva proposto che si sarebbe occupata lei di Loki e spero che questa sua richiesta valga ancora” disse solenne. Luke fece di tutto per trattenere un sospiro.
“Certo, mio Re! Sarà entusiasta di occuparsi di Loki personalmente! Quando potrà cominciare?” chiese in fine. Lo sapeva che aveva agito troppo in fretta, insomma non era sicuro che Clary aveva le forse per occuparsi di Loki. Ma dentro di lui sperò che la parte combattiva di Clary non si era arresa.
“Subito, se come dite voi e lei è sicura di occuparsi di Loki, che vada pure ora a riprenderlo dalla prigione. Do', oltretutto, il diritto a Loki di ritornare nei suoi vecchi alloggi” proclamo' in fine.
Luke sorrise di nuovo e prima di fare un ultimo inchino per andarsene disse: “Vado ad informarla immediatamente”
Regalò a Frigga un sorriso e si inchinò di nuovo per salutare sia lei che il principe. Poi se ne andò verso casa, il più in fretta possibile.

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

 

Allooooora...rieccomi a rompere i coglioni!!! hahahahah XD
che ne dite? Contente che Loki è libero? Anche se avrà solo due mesi per redimersi, contente?! Lo so....è poco come tempo però non ho potuto fare di meglio! :P

ora toccherà a Loki scegliere! Riuscirà a redimersi? E il bambino? Lo accetterà come ha fatto Clary?
Mistero!!!!!! ahahhahaha XD
vi tocca per forza aspettare per scoprirlo!!
ok...devo dire che mi sono sorpresa nell'aver pubblicato così presto ma...heo! Ero impaziente di scrivere, ormai avevo tutto in testa...mi toccava solo rielaborare! ;) hahahahaha
come sempre ringrazio Gaia_neve_ e Foxx!!!! con le vostre parole mi date la forza di continuare questa folle ff!! XD hahahahah
ringrazio anche H13!!!! ;)
piaciuto il ricordo di Loki e Clary? So che questa volta non c'era Thor e Loki come protagonisti ma avevo la mente altrove per pensare a qualche loro folle avventura! Hahhahhaha
poi ringrazio anche le altre persone che, anche se silenziose, hanno messo a mia storia tra le preferite, seguite o ricordate!!! XD grazie mille ha tutte voi!
ok..ora non so di preciso quando sarà pronto il prossimo capitolo...xò penso che grazie alle vacanze di messo ci metterò poco per scrivere! ;) hahahah
con questo ultime parole vi lascio. Spero che qualcuna di voi lascia una recensione per farmi capire se vado bene o faccio schifo! Hahahah

per chi è interessata qui c'e il mio link di Facebook:

https://www.facebook.com/lokilaufeyson.efp

Grazie ancora e a presto!!
bacioni!!

Loki__Laufeyson

 



 

  
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