Non intendo seguire un filo logico o una scaletta di pubblicazione, quello che si legge è quello che mi è venuto da scrivere, nudo e crudo, senza revisioni o modifiche. Direttamente dalla mia mente ai vostri schermi, pensieri D.O.C. a chilometri zero, solo da scrittrici allevate a terra con mangime biologico. Meglio di così...
Ammetto che ci saranno delle parti parecchio strappalacrime (come quella che c'è quassotto) ma, come ho già scritto nell'introduzione, questo sarà un insieme confuso di pensieri e di situazioni sia reali che inventate, con vari stili e argomenti, a voi il giudizio su cosa sia cosa e se valga la pena di leggerlo... E dato che nei diari non ci sono commenti dell'autore, questo sarà il mio primo e ultimo intervento (esclusi eventuali ringraziamenti a chi legge/recensisce, se qualcuno c'è).
Postilla infilata qua in mezzo perché non sapevo dove metterla:
Mi è stato fatto notare che le virgole erano scritte attaccate alla parola seguente, e ho scoperto che era un errore dovuto al font... Ho risolto questo problemino, chiedo scusa e spero di non dimenticarmi di sistemarlo anche nei prossimi capitoli.
Non mi resta che augurare buona lettura, e in caso questa cosa faccia schifo al cavolo scriverò per me stessa, come sfogo, e se qualcuno vorrà dare un'occhiata...
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Ci ripenso ancora. La mia mente percorre quegli attimi, quei tocchi leggeri e giocosi che non ci sarebbero dovuti essere. Cercavo la tua mano, ma allontanavo il tuo braccio. Ti volevo e ti respingevo perché se devi farmi del male, non voglio che tu ne faccia anche agli altri.
Amo di nascosto, come sempre.
Cosa dovrei fare? Sono una misera schiava dei propri desideri, egoista ma insicura al contempo.
Le mie risate non possono nascondere i sorrisi segreti che spuntano solo per te, le lacrime che trattengo mostrano i pensieri che non vorrei avere. Perché non ti riesco a lasciar andare? Non riesco mai a lasciar andare nessuno. Piccola, fragile e letale. Stringo nella mia morsa da piovra coloro che si avvicinano troppo, per poi soffrire della loro presenza.
Odiarti? Non credo potrei, ma posso benissimo odiare i tuoi sguardi, i tuoi sorrisi, le tue gocce di assurda felicità che mi trascinano sempre più giù, nel profondo dei miei abissi.
Lasciami.
Anche se io non riesco a lasciar andare te, sii tu a sciogliere la presa che stai stringendo inconsapevolmente. Mi stai uccidendo con cautela, e non lo fai apposta... E' la tua dolcezza a ferirmi invece che una qualsiasi cattiveria, ma tu non te ne accorgi. Continuo ad ammassare scuse poco credibili, cerco di fermare me stessa, di convincermi che devo smetterla. Non voglio provare il dolore della perdita dopo il brivido della conquista: tu sei solo un sogno in una bolla di sapone che ha creato delicatamente lei.
Ha fatto un lavoro perfetto, maledettamente perfetto... Soffio per allontanarti, ma mi affascini troppo; avvicino la mano, allungo le dita, ma prima di sfiorarti mi accorgo di stare rischiando di farti scoppiare, così soffio e ti allontano di nuovo.
Mi chiedo cosa ne pensi tu, se ti accorgi di essere una bolla di sapone che potrebbe svanire da un momento all'altro, se senti le leggere folate del mio respiro che continuano indecise.
Smetti di brillare.
Spegni le tue sfumature iridee.
Lascia andare l'aria che racchiudi.
Distruggi la tua sottile pellicola opalescente prima che sia io a farlo.
Continua a vivere il tuo sogno prima di entrare a far parte del mio...