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Autore: MaryMatrix    21/07/2008    3 recensioni
Lei è una ragazza scontrosa e sicura di sé.
Lui è un ragazzo bello, dolce e gentile.
L'altro è un killer professionista.
Per una coincidenza per nulla casuale le loro 3 vite si incontreranno e quella di Anna cambierà...
E Maga Taisha diede il suo responso in tono mistico. - Mia cara bambina, la risposta che cerchi è dietro di te. -.
Anna interpretò la risposta in senso metaforico. - Dietro di me... che mai vorrà dire? - si domandò lei.
- Anna... - provò a chiamarla Sveva.
- Forse vuol dire che è nel mio passato... -.
- Anna... -.
- Zitta Sveva, sto pensando. -.
- Anna... - questa volta la voce non era di Sveva.
Il titolo è preso dall'omonimo carmen dei Carmina Burana.
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12

Capitolo 12:

Agguato

Nel quartier generale di Palazzo Pitti a Firenze tutti avevano abbandonato le loro attività prodigandosi per dare il prima possibile a Stub la stanza che lui aveva richiesto: infatti voleva un luogo sicuro dove poter discorrere del suo piano.
Quando Thomas tornò dalla sua missione del sasso la stanza era già pronta e Stub stava aspettando lui per cominciare quella specie di riunione improvvisata: all'appello risposero Thomas, Antonella, Geremia, Masky e il capo di quel quartier generale, un uomo sulla sessantina che era nato e vissuto a Firenze: il suo nome era Signor Raspini: questo era colto, amante dei libri e della storia, saggio e per questo amato da tutti; d'altronde il suo stesso aspetto faceva trapelare quella sua passione per le cose antiche e per il pensiero antico, e Stub pensava anche quella sua sbadataggine: era un uomo con una lunga barba bianca e degli occhiali spessi rotondi, con un guizzo fanciullesco negli occhi quasi vitrei. Un'altra sua caratteristica era quella di indossare sempre lunghi camicioni, senza pantaloni, e di muoversi usando un pezzo di legno come bastone.

Appena il Signor Raspini vide entrare nella stanza Stub gli si fece incontro, parlando con quella sua voce strana che a Masky ricordava quella del grande puffo.

- Oh, Stub, che piacere rivederti. - gli strinse la mano e Stub non poté fare a meno di sorridere bonariamente. Poi il vecchio si rivolse ad Antonella. - And you must be Antonella (*e tu devi essere Antonella*). -.

- Yes I am. Nice to meet you. (*sì, sono io. Felice di conoscerti*) -.

- Nice to meet you too. (*felice di conoscerti anch'io) - e si lanciò in una buffa imitazione di baciamano. Poi fu il turno di Thomas. - And this young, strong guy is Thomas, I suppose. (*e suppongo che questo ragazzo giovane e forte sia Thomas) -.

Thomas sorrise stringendogli la mano, senza riuscire a dire nulla per la sorpresa.

Quindi il vecchio scombinò i capelli a Masky e scrutò Geremia, senza però dirgli nulla. Quindi si sedettero intorno al grande antico tavolo, su sedie che di riunioni ne dovevano aver viste parecchie in tutti i loro secoli.

Stub stava proprio per cominciare a parlare quando suonò una specie di allarme: dico una specie perché non era esattamente un suono quanto un abbassamento di luci. Scattarono tutti in piedi automaticamente e Antonella afferrò Geremia, che invece non aveva capito quello che stava accadendo, prendendolo per la mano e portandolo con le spalle al muro, in un angolo. Geremia vide che nel frattempo tutti avevano estratto le proprie pistole e Thomas aveva spento le luci. Tutti si erano messi con spalle al muro e Masky aveva chiuso la porta.

- Che succede? - bisbigliò Geremia ad Antonella.

- C'è un intruso nella base. - spiegò velocemente lei.

A quel punto a Geremia fu chiaro il perché di quello strano allarme: un allarme sonoro avrebbe avvertito l'intruso che la sua presenza era stata scoperta. Ma chi poteva mai essere l'intruso?

- Spesso sono solo turisti che si perdono ed entrano dove non dovrebbero. - continuò a spiegare Antonella a voce bassa. - E' per questo che spengiamo le luci, e spranghiamo alcune porte, perché non possa accedere alle sale computer o altro. -.

Geremia disse di aver capito.

Stub se ne stava dietro la porta, che ascoltava ogni rumore esterno. Tutti coloro che si trovavano in corridoio erano entrati nelle stanze per nascondersi, dal corridoio non proveniva un suono. Eppure c'era tensione, Stub poteva sentirla, come se avesse il presentimento che quella volta non si trattava di un turista ma di qualcuno più pericoloso. Schioccò le dita e tutti capirono quello che stava cercando di dire. Tirarono fuori degli occhiali speciali, che permettevano di vedere al buio.

- Non staccarti dalla mia mano. - si raccomandò Antonella a Geremia.

Poi vide che Stub stava loro facendo cenno di fare silenzio e subito dopo mimò con la mano dei passi. Il casuale visitatore si stava spingendo un po' troppo oltre per essere un casuale visitatore. Poi Stub vide una luce da sotto la porta. Si scambiò un'occhiata eloquente con Raspini: se aveva una torcia voleva dire che non era per niente un visitatore casuale e che dovevano sbatterlo fuori prima di subito.

Quel silenzio era interrotto solamente dai passi del visitatore che si facevano sempre più vicini e sempre più forti, tanto che tutti si resero conto che i visitatori erano due. E poi il silenzio fu squarciato anche da una suoneria di cellulare: quello di Stub. Lui velocissimo lo prese per spegnerlo, ma ormai era troppo tardi, il guaio era fatto. Si allontanò velocemente dalla porta facendo cenno che tutti puntassero la pistola da quella parte. Antonella si parò davanti a Geremia, che obbediente non le lasciava la mano. Stub fece nascondere Masky nell'armadio, nonostante le sue obiezioni.

Il pesante portone cigolò. E i due visitatori entrarono, dotati di torce.

- Non ti credevo tanto ingenuo, Stub. - disse una voce femminile. - Ho fatto bene a licenziarti. -.

Lavinia era lì sulla porta che illuminava le figure tutti con le pistole puntate. Anche lei ne aveva una. E come lei il suo accompagnatore, che Raspini riconobbe subito. Si trattava di Branzetti, il capo di un'associazione rivale a quella di Raspini, che non voleva far altro che emergere. Di bell'aspetto, moro, che aveva successo con le donne, e un perenne sigaro in bocca Branzini era sicuramente più giovane di lui.

- Come ci hai trovati, Branzini? - domandò lui.

- Andiamo vecchio. - rispose quello. - Tutti sanno che hai una passione per le cose antiquate come te. -.

Thomas a quelle parole non ci vide più e sparò, ma sfortunatamente aveva la pistola scarica. Lavinia fu velocissima nel puntare la pistola contro di lui, ma Stub fu più veloce e gliela fece saltare di mano, ferendole la mano. Lavinia urlò.

Raspini e Branzetti non avevano perso la calma però. Gli occhi vitrei di Raspini sembravano di ghiaccio. - Eh, tu hai sempre disprezzato tutto ciò che non è all'ultima moda... però ricordati sempre... le cose antiche riservano sempre qualche sorpresa. - detto questo sparò al lampadario, che cadde con un sonoro TONF.

Branzini lo guardò con un'espressione che sembrava fatta apposta per metterlo in ridicolo. - E quindi questo è tutto quello che puoi fare col glorioso passato? -.

- Sì. - rispose l'altro, estraendo fuori un telecomando. - E questo è quello che faccio con il presente. - premette un bottone. L'oro massiccio lavorato del lampadario che teneva le candele all'improvviso se ne liberò e al posto delle candele uscirono dei gas, che colsero preparati i nostri eroi ma completamente impreparati gli altri, che tra i colpi di pistola decisero che una ritirata strategica era la scelta migliore.

Ma non era una fuga, e Raspini lo sapeva bene quando attivò l'allarme rosso. Appena in tempo.

Si scatenò l'inferno in quella base, perché gli uomini di Branzetti avevano fatto irruzione. E allora fu il caos: tra i fumogeni difensivi volavano proiettili, calci, pugni, per distruggere il nemico e per prendere il messo che aveva causato buona parte di quei problemi. Il messo in questione però mentre infuriava la guerra correva come un matto per i corridoi, insieme a Masky e Antonella, che non lo aveva mollato nemmeno per un istante. Scesero a rotta di collo le scale fino a raggiungere il giardino e la base per l'atterraggio e la partenza di jet ed elicotteri.

I turisti non capivano quello che stava accadendo, sentivano solamente il rumore di spari e il panico dilagava anche lì. Antonella chiuse quell'Inferno dietro di sé, mentre Masky dava ordine di far evacuare tutti dalla base, che evidentemente non era più sicura. Quindi un uomo lanciò l'allarme per l'evacuazione, mentre alcuni preparavano i jet per la partenza in tempo da record e altri invece cercavano una base disposti ad ospitarli.

- INDIA! - urlò una donna che indossava un tailleur viola.

Quella sola parola era bastata: era la loro unica base in India che li avrebbe ospitati, e sui jet cominciarono a salire tutti. L'inferno si trasferì lì.

Antonella guardò velocemente Geremia.

- Tu adesso andrai in India con Masky! - gli ordinò. - Noi ti raggiungeremo appena potremo! -.

- Ma Anna... - provò ad obiettare Geremia.

E si sentì 5 dita calde sulla guancia sinistra che lasciarono un segno evidente. - Smettila di pensare ad Anna! - sbottò Nell, mentre lui si massaggiava la guancia. - E fa' come ti dico! -.

Lui stava per replicare quando Masky si portò accanto a lui e lo fece salire sullo stesso jet di Pantera-che-Corre, spaventata per tutta la confusione che stava avvenendo.

Tutti i jet si sollevarono e rimase solamente qualche elicottero. Antonella era fuggita, raggiungendo una fontana del giardino più vicina ad un'uscita secondaria, vicino alla sezione del palazzo chiamata "i giardini di Babilonia". Non erano in molti a passare da quella parte, pensava di essere al sicuro. Tuttavia la presenza non era mai troppa e rimase nascosta per un po' di tempo.

Sobbalzò quando sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla.

- Stai tranquilla. - sentì la voce rassicurante di Stub. - Siamo noi. -.

Nell si voltò e si alzò, guardando Stub e Thomas, gli unici due che erano rimasti: persino Raspini aveva preso un jet.

- Hanno distrutto tutto. - la informò Thomas. - Non abbiamo più una base. - poi si voltò verso Stub. - Che facciamo amico? - domandò.

- Cambio di piano. - Stub sembrava perfettamente rilassato. - Thomas tu andrai a prendere Anna al Duomo. - cominciò a spiegare. - Andrei io, ma non verrebbe mai vedendomi. E' probabile che controllino che tu sia armato. - quindi porse la mano verso Thomas. - E tu non dovrai esserlo. -.

- Ma come facciamo a difenderci se ci attaccano? -.

- Lei sarà armata, fidati. - rispose Stub, mentre Thomas a malavoglia consegnava le armi. - Io e te invece Antonella andremo a controllare che qualche elicottero sia ancora utilizzabile. Tutto chiaro? -.

I due ragazzi annuirono. Thomas rimase lì nascosto, ad aspettare il momento in cui sarebbe dovuto andare al Duomo.

Stub e Antonella invece cominciarono a muoversi silenziosi come ombre, veloci come ghepardi, sinuosi come serpenti. Ad un certo punto Stub si fermò, e Nell fece altrettanto.

Branzetti non se ne era affatto andato, anzi, aveva dato ordine ad alcuni dei suoi uomini di custodire degli elicotteri. Tutti uomini armati ovviamente.

- Non ce la faremo mai così. - osservò Stub.

- Ci vorrebbero dei fumogeni. - suggerì Antonella. - E poi una corda per legarli. -.

- Semplicemente toglierli di mezzo? -.

- Fai le cose troppo semplici Stub: sono troppi più di noi, ci sparerebbero subito. E anche se lanciassimo i fumogeni meglio non sparare, il rumore potrebbe attirare qualcuno. -.

Stub dovette darle ragione. - Non possiamo legarli tutti. - era la sua obiezione.

- Allora dovremo utilizzare i fumogeni quando arriverà quella ragazza e fuggire velocemente. -.

- Così facendo non avremo il tempo di controllare che gli elicotteri siano a posto. -.

- Hai altre idee? - replicò lei.

Stub scosse la testa, poi la guardò. - Credi che sia troppo pericoloso Nell? -.

- Io credo in 3 cose, Stub. - rispose lei. - In una pistola carica, in un jet funzionante e in te. - gli appoggiò una mano sulla spalla.

Stub le sorrise, abbracciandola.

- Non sarà rischioso per te, Nell. Non ti accadrà nulla. Non finché ci sarò io. -.

 

 

 

 

L'angolo della Matrix

Eccomi tornata con un nuovo capitolo... ok, avrei potuto farlo un po' più lungo, ma il furto dell'elicottero e la presa di Anna la lascio al prossimo capitolo.

In questo capitolo oltre alla dose di azione che spero vi sia stata sufficiente ho voluto evidenziare l'affetto di Stub per Antonella, perché... beh lo scoprirete...

Passo adesso ai ringraziamenti:

  • DamaArwen88: beh, come dire, Thomas mi ha contagiata e adesso lo chiamo pulce... eheh. Comunque spero che questo capitolo ti sia piaciuto.
  • Lallix: tranquilla... cercherò di allungarlo un pochino, ma credo comunque che finirà per la prossima settimana :( (ma ci sarà il seguito...). Mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto e di non averti fatta aspettare troppo.
  • BabyzQueeny: appena tornata ho aggiornato come vedi :). Beh, credo che per Antonella e Geremia dovrai aspettare ancora un po'... in fondo Geremia ha un debole per la nostra eroina dai capelli rossi, Anna... Spero che ti sia piaciuto questo capitolo!!

Alla prossima!!

@matrix@

  
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