Chi sono?
Che ne dite di fare un gioco?Provate a indovinare chi sono.
Beh,tanto per cominciare sono una cosa.
Una cosa non molto comune fra la gente.
Una di quelle cose che possono apprezzare solo alcune persone, dispensabile per alcuni ed assolutamente inutile per altri.
Ma andiamo con ordine.
Perché prima di essere cosa sono stata spettatrice.
Forse cosi sarà più facile capire cosa sono. Descrivere cosa ho visto vi renderà tutto più chiaro,ne sono sicura.
Ho visto un ragazzo,un giovane ragazzo ribelle,di quelli che quando si mettono una cosa in testa non demordono,cascasse il mondo.
Ho visto questo ragazzo crescere e conquistare il mondo,giorno dopo giorno.
Ho visto strade,cieli plumbei, soli fare capolino all’orizzonte e giorni tramontare sulle sue spalle,fra le sue braccia.
Ho sentito l’odore acre delle sigarette e quello pungente della birra,odore di pioggia,di freddo,di arsura,e si,anche di sudore.
Ho assistito alle sue piccole e grandi conquiste,le sue semplici gioie esprimersi con e per me.
Ma ho visto anche dolore, rabbia, frustrazione, paura di se stessi e degli altri. La vita che ho visto dispiegarsi è una di quelle esistenze complicate,piene di alte e bassi. Perché proprio quando raggiunge il punto più basso,quello di apparente “non ritorno”, c’è qualcosa, o meglio qualcuno, che risolleva le sorti, rimette tutto in gioco, rende chiaro quale e il perché del proprio posto nel mondo.
E cosi ho visto due persone conoscersi, diventare confidenti, custodi gelosi l’uno dei segreti dell’altro, amici, amanti, ma soprattutto compagni di vita.
Ho seguito questo ragazzo un po’ per tutto il mondo, ho sentito gente urlare il suo, i loro nomi e ho visto gente dire “mi dispiace,cerchiamo qualcosa di diverso”.
Ho sentito risate,sospiri di sollievo,imprecazioni,lacrime.
Ho visto quel ragazzo innamorarsi. Di ragazze, del suo migliore amico, della musica.
E beh,questo ragazzo è diventato uomo. Un uomo di quelli seri, con moglie, figli e con alle spalle tanti rimpianti.
L’ho visto sorridere, l’ho visto inveire contro il suo migliore amico, contro Paul. Ma sempre con me sulle spalle, a scoprire il "nuovo mondo" e quello che si cela dietro una pasticca; un mondo colorato, allegro, ricco di alberi di mandarino e cieli di marmellata.
E poi,vi chiederete?
Poi un tonfo.
Più nulla.
Corse frenetiche, gente con il fiato sospeso, lacrime amare di chi non ha potuto evitare l’inevitabile, di chi vivrà nel rimpianto di non aver avuto il coraggio di riparare agli errori prima,quando tutto era ancora possibile.
E’ da tanto che non vedo più quel ragazzo.
Vorrei sapere che fine ha fatto.
Dove sei John?
Perché non vieni a imprecare più contro le mie corde perennemente scordate, a sfiorarmi con le tue mani incallite, a trasmettere il tuo essere attraverso la tua, la nostra musica?
Adesso suppongo stia diventando facile capire chi sono.
Mi presento,sono la chitarra di John Wiston Lennon.