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Autore: Baude    30/04/2014    4 recensioni
Thadastian Appreciation week:
1 Daddies!Thadastian
2. "Differenza d'età"
3. Serie tv AU
4. College
****
Dalla prima giornata:
" Si schiarì la voce, imponendo a se stesso di non cedere e ripromettendosi di sbattere il marito su ogni superficie disponibile della casa, non appena la figlia fosse rincasata.
Un rumore e poi un’auto che entrava nel vialetto.
I due ragazzi scesero dall’auto e indugiarono contro la portiera dal lato del passeggero, casualmente il lato di maggior visibilità per i due adulti.
Vicini, troppo vicini, registrò il cervello di Sebastian."
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Thad Harwood in: sopravvivere agli svariati attacchi (sessuali e non) di uno Smythe.

 

Ed eccoci ancora qui. Sono molto felice che la scorsa giornata vi sia piaciuta e, vi dirò la verità, forse mi avete convinta a proseguirla. Staremo a vedere i prossimi sviluppi ;)

 

Per quanto riguarda questa giornata, inaspettatamente ho deciso di rifarmi alla seconda, sviluppandola e vedendo che cosa potesse succedere.

 

Piccola info di servizio: probabilmente domani non riesco a pubblicare, recupero tutto il due maggio.

 

Grazie a Smythwood per aver betato.

 

E grazie a voi.


Giorno IV

Presentazioni.

*

 

Il biblio-ritardato non lo aveva più chiamato. Erano passati tre giorni, tre fottutissimi giorni, insomma, se fosse stato interessato, lo avrebbe chiamato già da diverse ore.

 

E questo era il primo punto dolente: si era comportato come una ragazzina vogliosa, con uno del quarto anno e il risultato era un implicito, ma palese, rifiuto.

 

Secondo punto dolente: il biblio-ritardato era esattamente ad un centinaio di metri da Sebastian.

 

Mandò giù la strana sostanza colorata che aveva nel bicchiere, domandandosi se oltre agli alcolici ci avessero aggiunto anche dell’acido muriatico: era disgustosa.

 

In realtà, non se la prendeva perché quel nerd non lo aveva cercato, ma in generale: si sentiva snobbato.

 

Anche in quel momento, possibile che non si fosse accorto della presenza di Sebastian? Lo fissava da un quarto d’ora buono e lui? Nulla. Preso a ridere e scherzare chissà di quale telefilm da sfigati che sicuramente guardava di notte, invece di scopare.

 

Con un movimento del polso miscelò il disgustoso intruglio che aveva nel bicchiere :in fondo non si perdeva nulla. Tentò di convincersi. Il biblio-ritardato, sicuramente, era uno di quelli che ti parlava di robe assurde persino mentre te lo facevi.

 

Il ragazzo moro diede inconsciamente le spalle a Sebastian e si piegò leggermente, appoggiando i gomiti, sul bancone del locale, inarcando la schiena.

 

Smythe inclinò la testa di lato, osservando spudoratamente il fondoschiena dell’altro.

 

Peccato, però.

 

Mandò giù l’ennesima sorsata mortale di quella roba che sembrava più cicuta che un drink.

 

-Ciao, tesoro. - e un peso al collo.

 

Hunter gli si era appeso, rischiando di mandare a terra entrambi.

 

-Quanto hai bevuto? - domandò Sebastian, stringendogli la vita e assicurando ad entrambi un certo equilibrio.

 

-Poco- rispose Clarington, nascondendo un sorrisino ironico.

 

Sebastian sbuffò, posando il bicchiere su un tavolino lì vicino ed aumentando la presa sull’altro. - Tu non reggi l’alcol. - gli ricordò.

 

-Eh, me ne sono accorto. - rispose Hunter. - Chi cerchi di incenerire? - chiese, voltandosi nella stessa direzione di Smythe.

 

-Nessuno. - mormorò prontamente, spostando la propria attenzione altrove.

 

Clarington ridacchiò tra sé ed osservò attentamente il ragazzo moro. - Non è male. - inclinò la testa. - Te lo sei fatto? -

 

-No. - bofonchiò, lasciando andare per ripicca il compagno, che rischiò di cadere a terra, e tornando a bere.

 

-E perché non ti ci strusci contro, come la puttanella che sei? -

 

-Non è interessato. - ammise contro la propria volontà, guardando di traverso l’oggetto della loro conversazione, da sopra il bordo del bicchiere.

 

-Peccato che sia così ubriaco. - sospirò Hunter, appoggiandosi alla spalla dell’amico. - Te lo avrei rinfacciato a vita, se solo fossi stato in grado di ricordarmelo. -

 

Sebastian assentì con la testa, aggiungendo mentalmente che se non fosse stato ubriaco, piuttosto che ammetterlo, si sarebbe fatto enucleare gli occhi con un cucchiaino da tea.

 

-Ti ha rifiutato apertamente? - continuò.

 

-Clarington. - appoggiò il bicchiere semi vuoto sul tavolino. - Sei davvero l’ultima persona con la quale voglia condividere le mie pene. -

 

-Come vuoi, Werther. - alzò le mani in segno di resa e, già che c’era, mandò giù l’ultimo sorso di drink.

 

-Clarington, hai più alcol che sangue. - Sebastian gli levò il bicchiere dalle dita, buttandolo in una cestino lì vicino.

 

-Me ne servirà. - si rimise in stazione eretta e chiese. - Come sto? -

 

-Ubriaco. - rispose prontamente Sebastian.

 

-Perfetto, posso andare a parlare con Cameron, allora. - e sparì.

 

Smythe sperò che quella fosse la volta buona: se tutto fosse filato liscio, avrebbe avuto molto tempo per se stesso e un migliore amico coglione in meno in mezzo ai piedi.

 

Il ragazzo moro era sparito dalla propria visuale ed era impossibile individuarlo facilmente, vista la marea di gente presente a quella festa.

 

-Ehi. - una voce dietro di sé.

 

Si voltò e si rese conto, per la prima volta, di quanto quel ragazzo fosse più basso di lui.

 

-Ehi. - rispose Sebastian, cercando di risultare il meno interessato possibile.

 

In fondo, era solo un nerd, basso ed, alle luci del locali, non sembrava nemmeno questo granchè.

 

-Ti stai divertendo? - chiese il ragazzo moro, sorridendogli.

 

Abolire i sorrisi. Una volta diventato imperatore del mondo, Sebastian Smythe avrebbe abolito quei sorrisi.

 

-Si. - rispose con tono annoiato.

 

-Non voglio togliere tempo al tuo divertimento. - iniziò l’altro. - Ma il numero registrato in biblioteca è inesistente. Ho provato a rintracciarti in altri modi, ma nulla. - spiegò. - Quindi ho pensato di presentarmi e di chiederti il numero direttamente. -

 

Ancora sorrisi.

 

-Piacere, Sebastian Smythe, io sono Thad Harwood. -

 

Maledetto biblio-ritardato che lo faceva sentire una ragazzina in crisi ormonale.

 

E poco prima aveva mentito a se stesso: Thad Harwood era davvero bellissimo.
   
 
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