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Autore: Claire_and_Gelleis    22/07/2008    6 recensioni
"Non ci penso neanche Potter. Io non farò nulla di quello che tu stai pensando."
"E su, cosa ti costa. Siamo qui, tanto vale divertirci."
"Potter, non vorrai farmi prendere qualche strana malattia."
"Non preoccuparti, principino, lo so che voi Malfoy siete delicati."
Siamo Nikeforos e Slayer87 e questa, sperando ce ne siano poi altre, è la nostra prima ff a 4 mani, sperando che vi piaccia e vi regali almeno un sorriso vi lasciamo alla lettura, non prima di ricordarvi però di lasciare un commento, anche striminzito va beneXD
Introduzione modificata per presenza di doppio tag br.
Charlie_2702, assistente amministratrice
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Di cellulari e tappeti
Autrici: Slayer87 e Nikeforos, unite sotto il nome Claire_and_Gelleis
Pairing: Harry/Draco
Rating: R

DI CELLULARI E TAPPETI

Erano tutti riuniti al 12 di Grimmauld place: come ad ogni riunione dell'Ordine, Albus Silente presiedeva la riunione odierna con il solito misterioso sorriso, Molly era in cucina che trafficava per preparare qualche stuzzichino per dopo, Hermione e Ron guardavano in cagnesco Lucius Malfoy e Severus, che seduti fianco a fianco chiacchieravano civilmente.

Nonostante entrambi ormai facessero parte dei "buoni"ancora non si fidavano di loro completamente.

Remus Lupin sedeva abbastanza tranquillo, mentre osservava incuriosito Arthur che si era messo a smanettare un cellulare babbano, trovandolo a dir poco interessante.

Più che altro si divertiva a pigiare insieme più tasti per vedere che succedeva.

All'appello mancavano solo Harry e Draco che erano stati mandati in missione, per questo si tardava ad iniziare formalmente la riunione.

Ad un certo punto dal cellulare che Arthur teneva in mano cominciarono a sentirsi squilli abbastanza potenti da essere sentiti da tutti, spaventando a morte Arthur che lasciò cadere a terra il cellulare.

Prima che Hermione potesse recuperarlo e spegnerlo cominciarono a sentirsi una serie di cigolii sospetti, seguiti dalle voci, inconfondibili, seppur un po’ affannate di Harry e Draco.

"E dai Principino, divertiti un po’."
"Non ci penso neanche Potter. Io non farò nulla di quello che tu stai pensando."
"E su, cosa ti costa. Siamo qui, tanto vale divertirci."
"Potter, non vorrai farmi prendere qualche strana malattia."
"Non preoccuparti, principino, lo so che voi Malfoy siete delicati."

Hermione cercò si spegnere il cellulare, ma il compito le venne reso più difficile da Arthur, che al sentire delle voci aveva preso in mano l'oggetto in questione, per poi scuoterlo con singolare forza, urlando:

"Harry, Draco. Siete voi?"

Le facce di tutti mostravano quel che provavano: Albus era seduto, tranquillo come sempre, ma a ben guardare si scorgeva una luce profondamente divertita brillare nei suoi occhi sotto gli occhiali a mezzaluna. Ron esclamò con forza un: "Miseraccia." prima di diventare verde. Hermione ormai era imbarazzatissima e continuava a spostare lo sguardo da una parte all'altra. Remus cercava di trovare una spiegazione plausibile, pur essendo arrossito leggermente. Lucius era diventato più verde di Ron, e barcollava pericolosamente, rischiando peraltro di cadere dalla sedia. Severus non era in condizioni migliori, ma tentava disperatamente di non assumere nessuna espressione e di soccorrere Lucius: "Lucius, non puoi svenire davanti ad un gruppo di Babbanastri. Che ne è del tuo orgoglio Malfoy?". Molly era ancora sulla soglia della cucina, e aveva lasciato cadere la limonata che aveva preparato, ma non se ne era nemmeno accorta, preferendo invece reggersi allo stipite della porta.

Intanto dal telefono si continuavano a sentire un fastidioso stridio di molle, accompagnati da affanni sempre più concitati di Harry e Draco.

"Ammettilo Draco, ammettilo che ti stai divertendo?"
"Nemmeno sotto tortura."
"Dai, lo so che ti piace."

Un brusco tonfo segnalò ai presenti che Lucius era caduto dalla sedia.

"Mai e poi mai te lo dirò."
"E non fare così il sofisticato, lo so che a te piacciono le cose rudi."

Ron si era aggiunto a Lucius nella schiera dei caduti.

"Rudi è ben diverso da volgare Potter. Ma forse la differenza è troppo sottile per te, vero?"
"Cosa intendi dire?"
"Nulla. Solo che ovviamente non sei in grado di essere sottile, non so se mi spiego."

Ormai anche Remus era arrossito definitivamente, scuotendo la testa in segno di resa totale.

"Neanche tu sei tanto sottile, Draco."
"Di certo più di te, che hai una clava al posto del…"

Hermione finalmente riuscì a spegnere il telefonino, con profondo rammarico di Arthur, che voleva continuare a giocare con l'affascinante apparecchio Babbano, e di Silente, che era sinceramente divertito dalla questione. Al contrario, il resto dell'Ordine era concorde sull'assegnazione di una medaglia ad Hermione.

***

Nel frattempo…

"Di certo più di te, che hai una clava al posto del cervello."
"Senti chi parla, Principe sul Pisello."
"Com'è che mi hai chiamato Potter?"
"Principe sul Pisello. Insomma, ma quando eri piccolo non giocavi mai?"
"Certo. Con gli elfi. La caccia all'Elfo era il mio gioco preferito."
"Non farti sentire da ' Mione, altrimenti la tua carriera è finita. E comunque intendevo giochi normali, tipo nascondino… hai presente?"
"Non ha senso, basta un Incantesimo di Localizzazione per trovarti."
"Lasciamo perdere: è chiaro che non hai mai avuto un'infanzia tu."
"I Malfoy non hanno infanzia, noi nasciamo adulti, e poi mi sarei rovinato i capelli a giocare a nascondino e poi papà chi lo sentiva."

Harry collassò sul tappeto, colto da un attacco di risate.
Malfoy riuscì a fermarsi un secondo per guardarlo con l'Occhiata Omicida Malfoy.

"Potter, alzati! Ci hanno detto di scendere. Non costringermi a venirti addosso."
"Aspetta Draco, ci parlo io."

Harry confabulò per qualche minuto con il tizio, poi ritornò con un gran sorriso che non faceva presagire nulla di buono.

"Potter, cosa hai fatto?"
"Nulla. Ho affittato i tappeti per tutta la notte."
"Tu cosa? Evidentemente vuoi uccidermi con il sudore? Vuoi per caso che mi sciolga? O peggio che poi debba cambiarmi?"
"Smettila di fare la femminuccia e sali sopra, voglio vedere di cosa sei capace."
"Osi sfidare il grande Draco Malfoy?"
"Quando mai non ti ho sfidato, Draco?"
"Te ne pentirai Potter!"
"Vedremo Malfoy, vedremo…"

Qualche secondo dopo…

"Potter…cavolo dove avevi nascosto una cosa simile?"
"Te l'avevo detto Malfoy, che ti saresti divertito"
"Oh si! Potter ti amo!"
"E dire che sono solo tappeti elastici…"
" Potter Potter, guarda che faccio"
"Draco non farlo è pericoloso…"

Ma ormai Draco aveva iniziato a saltellare da un tappeto elastico a quello accanto, avanti e indietro strillando come un ragazzino.

"E pensare che da dei conigli ai Weasley…è peggio di una lepre."

Peccato che furono le solite ultime parole famose, perché nell'ultimo salto Draco era inciampato e caduto di faccia sul tappeto.

"Draco tutto bene?"

Harry si diresse velocemente verso il corpo di Draco semisdraiato sul tappetone, quello che Harry non poteva vedere è che Draco stesse ridendo. Così nella foga di andare ad aiutarlo cadde sopra di lui.

"Cavolo Potter! Cosa credevi di fare?"
"Ehm ecco…credevo ti fosse fatto male."
"Bhe di sicuro male me lo sono fatto adesso, visto che la tua testaccia dura mi ha sbattuto sul petto, e che sinceramente averti addosso in questo modo non è comodo, non so se qualcuno te l'abbia mai detto ma…Potter pesi!"
"Ha parlato Mr Leggerezza, ancora qualche salto e finivi dall'altra parte…anzi, triturato dalla rete"
"Tsk, potrà che essere come dici tu Potter, ma ora spostati, P E S I"
"E se non volessi?"
"Che cavolo stai farneticando Potter? Sudando hai perso anche i due neuroni che avevi?"
"No i miei neuroni stanno benissimo grazie"
"E allora?"
"Allora…potrei anche stare comodo così"

Draco prese a dimenarsi lanciando improperi ben poco da Malfoy, cercando di liberarsi da Potter, peccato che dimenandosi non fece altro che peggiorare la situazione, perché Potter finì esattamente tra le sue gambe.

"Bhe allora? Meglio così principino?"
"Potter…che stai facendo?"
"Io? Ma se hai fatto tutto tu…se la storia era così dall'inizio potevi dirmelo, avremmo risparmiato un sacco di fatica."
"Potter di che cavolo parli? Così cosa? Quale storia? Non sarà di nuovo quella del pisello…"
"Bhe…diciamo che potrebbe somigliargli."
"Ah si Potter? E dove lo prendi quel dannato ortaggio?"
"E chi ha parlato di ortaggi?"

Draco cominciò a capire e sgranò gli occhi raddoppiando gli sforzi per liberarsi.

"Potter…non scherzare"
"E chi scherza Malfoy? Io di certo no."
"E poi la pianteresti di spingermi il cellulare sulla coscia?"
"Il cellulare? Ma se l'ho lasciato insieme alla giacca…"

Draco diede uno spintone ad Harry cercando di levarselo di dosso, con l'unico risultato, trovandosi su un tappeto elastico, di trovarsi sdraiato su di lui.

"Malfoy, allora il problema era tutto qui? Volevi stare sopra? Bhe in effetti avrei dovuto immaginarlo"
"Potter non dire stupidaggini! Comunque adesso sono io che comando!"
"Ah si? Dimostramelo"

Draco si guardò intorno senza sapere cosa fare.

"Malfoy Malfoy Malfoy…vedi ne devi fare ancora tanta di strada prima di essere al mio livello"
"Io sono molto più in alto de…Potter che fai?!"

Infatti Harry non aveva aspettato che Draco finisse di parlare prima di prenderlo per i fianchi rivoltarlo sul tappeto e baciarlo.

"Malfoy…meno parole più fatti"

Harry non lasciò spazio di replica per Draco, tenendolo inchiodato sul tappeto e reclamando per se la sua bocca. La esplorò con calma, godendosi ogni minimo particolare che scopriva di lui. Quando si staccò, riuscì con un salto ben piazzato a liberarsi dei pantaloni, piombando di nuovo vicino a Draco.

"Come diavolo hai fatto?"
"Non ti sforzare di capire, è una questione di abilità innata."
"Mmmph"

La risposta di Draco venne soffocata dal secondo assalto di Harry, che adesso univa ad un solido attacco frontale, anche un'accurata ispezione delle retrovie. Ci volle del tempo, ma nemmeno tanto, perché il nemico passasse al contrattacco, e riuscisse con facilità a scavalcare le ultime linee di fanteria rimaste.

Seguirono attacchi e contrattacchi a ripetizione, che culminarono nel bombardamento dell'aria nemica. Nulla di troppo drastico, si intende, anche se nessuno risparmio all'altro baci e morsi.

Poi finalmente, dopo l'esplosione finale, arrivò la pace. Tregua fu fatta fra i due contendenti, che rimasero sdraiati sui tappeti a godersi l'aria della notte e la vicinanza reciproca.

Fu solo quando tornarono all'Ordine, che si accorsero di un particolare: il telefono di Harry era ancora acceso, ma nessuno dei due ci fece molto caso.

  
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