Serie TV > The Dukes of Hazzard
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Autore: Lineadiconfine    22/07/2008    2 recensioni
E'una piccola parentesi di "A rischio di perdersi"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bo Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Margaret

Margaret

“Salve, mi scusi, ero a prendere un caffè, stavo parlando con le colleghe, pensi che alcune sono persino più agitate di me per l’esame. Fuori sta diluviando….”

E’ la solita Margaret, ansiosa e solare. E’la pignola Margaret che si accorge che qualcosa non va.

“Va tutto bene?”

“Certo, va tutto meravigliosamente bene!”

Ma il tono di Bo non è lo stesso di sempre, sembra nervoso, sembra diverso.

“Ha bisogno di qualcosa? Le porto un po’ d’acqua?...”

“Non ho bisogno di niente, la smetta di starmi addosso!”

Margaret fa un passo indietro, fatica a riconoscere la persona che ha di fronte.

“Volevo solo esserle utile, credevo avesse bisogno di…..”

“Di cosa?” la interrompe Bo bruscamente. “Di lei forse? Non è neanche una vera infermiera!”

Margaret è sconvolta, è ferita dal tono e da quella frase inaspettata, schiude le labbra ma non le escono le parole, maledice quelle lacrime che le  rigano disobbedienti il viso, gira le spalle e corre via da quella stanza che non riconosce più.

Bo, si rende immediatamente conto di quello che ha fatto, si rende conto che lo ha fatto per non ammettere che  ritrovandosi solo ha avuto paura, si rende conto che ha sbagliato, ha sbagliato davvero.

Margaret fugge per il corridoio, quasi si scontra con Karen che la afferra per un braccio e la blocca.

“Margaret che succede?”

Margaret singhiozza talmente che neanche riesce  a parlare. Karen cerca di calmarla, vieni, vieni con me. La porta nella stanza delle riunioni, ci sono solo loro due.

“Allora Margaret, che succede?”

“Non voglio più seguire Bo Duke. Per favore ci metta qualcun altro”.

Ed in poche parole, spesso interrotta dal pianto Margaret spiega alla capo sala l’accaduto.

“Margaret, tu sarai presto un’infermiera, sarai spesso a contatto con il dolore e la sofferenza dei tuoi pazienti. Devi imparare ad affrontare anche alcuni aspetti di questa condizione.”

“Forse, anzi sicuramente ha ragione, ma non ora, non oggi, non con Bo Duke, sento di non potercela fare.”

“Non si potrebbe, ma vieni, voglio mostrarti una cosa.”

La capo sala estrae dalla cassettiera un fascicolo fra i tanti, lo mostra ancora chiuso a Margaret, sulla copertina “Boregard Duke”. Margaret lo apre, non crede ai suoi occhi.

“Non è possibile….non può essere davvero…. una persona in queste condizioni….”

“Ha dolori talmente forti da impazzire”

“Ma lui….”

“E’ un Duke, Margaret, ed i Duke hanno tenacia da vendere, ma ti assicuro che sta male.”

“Lo so, ma non giustifica il suo comportamento, la prego voglio essere sostituita”

“Come vuoi, raccogli le tue cose nella sua stanza, ti faccio avere io notizie”.

Apre gli occhi e quello che vede subito è una figura di donna. I capelli neri sciolti sulle spalle sorprendentemente ricci e simpaticamente arruffati. Sta mettendo alcuni oggetti in uno zaino.

“Margaret…cosa fa?” è la domanda di Bo.

“Raccolgo le mie cose, da domani ci sarà un’altra persona al posto mio ad occuparsi di lei”

“E’ per quello che è successo prima, vero?”

Nonostante tutto Margaret non può fare a meno di notare che Bo parla a fatica molto più del solito.

“Lei ha detto solo la verità” risponde Margaret dando le spalle al suo interlocutore mentre chiude il suo zaino. “Lei è un paziente come gli altri e come gli altri ha diritto ad una vera infermiera”

“Lei lo sarà prestissimo..”

“Ma non lo sono ancora e non so se lo sarò mai”

“Lo sarà Margaret, e sarà un’ottima infermiera, mi creda”

“Può darsi…ora devo andare” e così dicendo va verso la porta.

“Aspetti….”

Cerca di fermarla Bo, si alza un po’ dal letto ed un dolore lancinante all’addome gli taglia il fiato.

Si gira subito Margaret, lo guarda, vorrebbe avvicinarsi di corsa, ma rimane lì immobile.

“Mi dispiace molto mi creda”, Bo alza il viso, una mano sullo stomaco a cercare di placare il dolore. “Le chiedo scusa”

Si avvicina Margaret e lo guarda, i suoi occhi lucidi fanno più male a Bo di ogni altra ferita.

“Lei crede sul serio che basti chiedere scusa perché tutto sia cancellato? Perché nulla sia mai accaduto? Lei crede che basti chiedere scusa perché venga dimenticato il male fatto?”

“No capisco bene che non è così e la capisco altrettanto bene se vuole andarsene. Ma mi creda vorrei davvero che lei rimanesse e vorrei davvero che accettasse le mie scuse. Di solito sono più cordiale, mi creda e meno cafone”. Accenna un sorriso Bo.

La rabbia prende il sopravvento e le parole di Margaret escono come un fiume in piena senza più argini.

“Non lo credo affatto. Lei è uno stupido, presuntuoso ed arrogante…ora ho capito perché non viene mai nessuno a trovarla”

Non fa in tempo a finire la frase Margaret che si è già pentita di ciò che ha appena detto. Dagli occhi di Bo capisce di aver colpito nel segno.

Bo non parla, la guarda, appoggia di nuovo la testa sul cuscino, accenna un sorriso, il più triste che Margaret gli abbia mai visto sul volto.

Margaret non sa che dire, ma sa che deve dire qualcosa.

“Mi dispiace….io non avrei dovuto….non avevo nessun diritto”

Bo la guarda.

“Me lo sono meritato.” “Mi ascolti Margaret, io vorrei che lei restasse, ma se proprio non vuole, la prego di accettare le mie scuse e di credermi, non avrei mai voluto ferirla”.

Bussano alla porta.

“Margaret sei qui, Bo, sei sveglio a quest’ora?” è Karen e torna a rivolgersi a Margaret.

“Ho appena parlato con Elizabeth, da domani ti sostituirà lei.”

Margaret guarda Karen, guarda Bo. Bo le accenna un sorriso. Margaret guarda Karen.

“Se non ci sono problemi….vorrei rimanere io, se per lei va bene, naturalmente”

Karen sorride. Guarda Bo. Una mano sulla spalla di Karen, la guarda negli occhi fa un cenno di approvazione con la testa, un sorriso “ne ero certa”.

Margaret guarda Bo, gli sorride, lui ricambia e sussurra “Grazie”.

 

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

  
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