Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
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Autore: kazuha89    30/04/2014    2 recensioni
Per una ragazza destinata a diventare il leader della più potente famiglia mafiosa al mondo, non esiste vacanza. Altri nemici si prospettano all'orizzonte: la temutissima squadra di assassini, i Varia! ma Taya ha nella sua faresta, 7 nuove armi a sua disposizione, ovvero il tesoro della sua famiglia, agoniato però anche dai suoi nemici. Specie il loro capo, intenzionato ad avere il suo posto di decimo leader dei Vongola..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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24 ore volarono via come risucchiate dall’aspirapolvere. Ogni minuto che passava, mi spediva centimetro per centimetro nell’agonia. Le ultime ore, praticamente le passai a deambulare per la mia camera mangiandomi le unghie fino all’osso.
“Piccirì, tocca rifare il pavimento, tra un po’. Hai fatto il solco..”
Mi voltai. Reborn era spaparanzato sul mio letto, uno dei miei fumetti in mano, una birra a condensare sul comodino. Non avevo nemmeno voglia di chiedermi come facesse un poppante come lui a trangugiare birrette come fossero acqua fresca. Farmi domande su di lui, serviva solo a farmi venire il mal di testa.
“beh, chiedo scusa, signor sicario..” ringhiai, mesta. “Non tutti gli esseri umani di questo pianeta hanno la capacità di restare calmi anche davanti agli uragani, come fanno certi bonzi nei templi. Tu ci riesci? Bene, figli maschi!”
“Non è che non mi agito mai, piccirì. Semplicemente, sono del parere che andare in vacca ogni volta che succede qualcosa, spiani solo la strada agli infarti..”
“Ai bambini non vengono..oh lascia perdere. Piuttosto..hai scoperto niente riguardo al guardiano del sole dei Varia?”
Reborn squittì coi denti in segno di negazione.
“bene, grandioso..dio, non mi va di buttare Ryohei nella fossa dei leoni senza nemmeno sapere il perché. Sicuro come l’oro, i varia si saranno già mobilitati, per capire chi siamo..”
“Macché..a conoscerli, manco si saranno presi il disturbo di conoscere il nome del loro avversario. Sono molto egocentrici, i Varia, e di sicuro non gli passa manco per sbaglio in testa di paragonarsi a delle cacatine di mosca come voi..”
“Grazie Reborn, ora si che mi sento levare un peso. Dio..beh, stasera comunque smetterò di soffrire, per cui basta pazientare e aspettare che l’ira di Xanxus si abbatta su di noi..”
Nel dire così, avvertì l’ennesima fitta all’addome, e le mie viscere gorgogliarono sinistre, costringendomi a piegarmi un po’ in avanti.
“Che hai ultimamente..” borbottai al mio intestino irrequieto. Presi fiato, ed espirai profondamente. Avevo l’addome rigido come una tavola di legno. E nessuno mi toglieva dalla mente che la causa fosse quell’uomo dallo sguardo rabbioso, l’uomo chiamato Xanxus..
“Xanxus, piccirì, tiene molti assi nella manica per nuocere la suo prossimo, ma non si è sentito mai che abbia fatto venire a qualcuno il mal di pancia senza alzare un mignolo. Senti a me, bell’e papà, prima che ti viene un’ulcera trifolata, vai dagli altri e vedi come stanno, eh? Sicuro che ti passa tutto, appena stai là.  Almeno mi fai fare la mia pennichella pomeridiana in santa pace, senza sto minestrone di pancia nelle orecchie..”
Lo guardai, un po’ scocciata. Ultimamente Reborn aveva reso la pennichella pomeridiana sporto nazionale, praticando la disciplina almeno trenta volte al giorno. Mi chiedevo come facesse a non rimbambirsi. Da quando le Cervello avevano stabilito i duelli tra noi e i Varia, uno poi in programma per quella sera stessa, non avevamo più messo piede in montagna per i nostri allenamenti. Non che avessi di che lamentarmi, ma dopo aver constatato la natura benevola di Xanxus, mi sentivo particolarmente delicata e frangibile, e avrei voluto fare qualcosa per garantirmi almeno la sopravvivenza. Probabilmente, avevo concluso, la sospensione dei miei allenamenti dipendeva dalla pressione psicologica a cui ero sottoposta ultimamente. Il pensiero degli incontri, probabilmente, avrebbe distratto i miei pensieri e fatto tribolare Reborn il doppio nel farmi concentrare sull’evocazione del potere misterioso di I Vongola. Per non parlare poi del povero Basil, che mandava giù quintali di capsule dell’ultimo volere e andava in Hyper-mode venti volte al giorno.
Basil e io avevamo parlato a lungo, durante gli intervalli dalle lotte in montagna. Basil aveva sempre in bocca il nome del suo maestro, viveva del suo stesso respiro. Mi aveva raccontato che i suoi genitori morirono per colpa di un regolamento di conti in cui rimasero erroneamente coinvolti quando lui ancora era in fasce. Era stato affidato a un convento fino all’età di 4 anni, età in cui il suo fantomatico maestro aveva fatto la sua apparizione nella sua vita. L’uomo l’aveva adottato e portato via con sé in tutti i suoi viaggi, insegnandoli le tecniche di combattimento, di sopravvivenza e quello strano modo di esprimersi, facendo di lui il suo assistente. La devozione che Basil sentiva per quell’uomo traspariva da ogni suo poro.
Sinceramente, non potevo dire di sentirmi così legata a Reborn. Oddio, non che gli volessi male, guai a chi me lo toccava, ma c’erano momenti in cui avrei voluto farlo al forno. Due settimane di allenamento da seconda guerra mondiale,e ora facevamo la muffa. Ora che ne avevo bisogno, ora che Xanxus mi stava per  scolpire la lapide, lui decide di mollarmi e mi manda a spasso per farsi i suoi 1500 sonnellini. Bene che col nervoso che avevo, avrebbe fatto ben poco. L’unica cosa che volevo, era stare con i miei amici..
“E allora, ti dissi di andare, pedala..” grugnì Reborn, tirandosi giù la tesa del cappello sugli occhi. Io lo guardai, colta improvvisamente da un’illuminazione. Reborn era affetto da una forma acutissima di machismo, fin dagli esordi del nostro rapporto. Mai una volta che fosse diretto e chiaro, tutto veniva detto sotto forma di quartine nostradamiche. Però poi, ovviamente, tutto si rivelava fatto per uno scopo preciso, e nulla rimaneva lasciato al caso. Possibile dunque, che anche stavolta.. possibile che anche questa strana pausa dai miei allenamenti.. fosse dovuta al fatto che Reborn non volesse caricarmi di troppe responsabilità? Presto i miei amici si sarebbero dovuti battere con degli assassini d’elite, ed era ovvio che il loro pensiero occupasse tutta la mia mente, e sicuro come l’oro Reborn ne era al corrente. Possibile..che si prenda così minuziosamente..cura di me?
“A vuoi pigliare sta porta, tarlo pensatore logora nervi?” Sbraitò Reborn da sotto al piumino nella sua piccola amaca. Lo guardai, e risi di gusto. Uscendo, passai lì accanto, e gli carezzai una guancia.
“Ruffianerie gratuite non richieste..” grugnì lui.
“Ogni tanto vanno bene. Buon pisolino..maestro.”
Lui fece “ciao ciao” con la manina, e io usci dalla stanza sorridendo. Nella vita, non esiste una sola persona che prima o poi, non riesca a sorprenderti.
Camminai per la città, respirando a pieni polmoni. Forse aveva ragione Reborn, non esisteva al mondo una persona capace di causarti il mal di pancia senza neanche averti toccato. Probabilmente ero solo nervosa, tutto qui. Un bel giretto in città, e sarei stata meglio.
“beh, dove  va a spasso, la mia bella bambolina?”
 Mi voltai, già estatica riconoscendo al buio chi mi aveva chiamato. Ryohei salutava animatamente agitando il braccio. Aveva una tuta da jogging ed era sudatissimo. Sospeso poi a mezz’aria sopra la sua testa, gli occhioni celesti puntati sul suo allievo, stava Colonnello. Non fosse che sapevo che era, come pure il socio Reborn, un mostriciattolo con più insidie nascoste che capelli in testa, sarebbe stato un bambino bellissimo.
“Non me lo sarai venuto a distrarre! Stasera potrebbe essere lui a dover fare da apripista, ehi!”
“Tranquillo, passavo di qui per caso. Come sta andando?” chiesi, avvicinandomi a Ryohei per permettergli di farmi il solito buffetto affettuoso.
“Di cuore ne abbiamo a cisterne, e anche di resistenza. Se riesco a infuocargli l’anima come dico io, l’assassino dl’elite passerà decisamente un brutto quarto d’ora. Che dici ragazzo, ehi!”
“Si, maestro!”
Che feeling, pensai. Quei due si erano proprio presi.
“Avere la metà della tua fiducia in te stesso, Ryohei. Anche solo un quarto, sarei felice..”
Ryohei mi guardò stupito.
“Amore mio, se non ti fidi nemmeno di te stessa, di chi a questo mondo?”
“So che hai ragione..” mormorai. “Ma mai come ora, il mondo sembra un posto fin troppo grande, per un esserino come me..”
“Beh, lo è sempre stato, bambolina. Però esiste una grande verità che devi sempre ricordare: Non serve capire sempre ogni cosa, basta solo impegnarsi al massimo, nella vita. Nessuno criticherebbe mai uno che, anche se sa di non potercela fare, almeno ci prova con tutto sé stesso. Perfetto, non è mai nato nessuno.”
“Questo può essere vero, ma..temo proprio che tutto il mio meglio, confrontato con quel bestione velenoso, equivalga pressappoco..a una caccola.”
Ryohei scoppiò a ridere sguaiatamente.
“Mai visto una caccola con un visetto così carino! Ascoltami, bambolina, il bello di noi persone che seguiamo il nostro cuore, è che possiamo sempre migliorarci. La gente pensa che per combattere, ci vogliano solo il cemento armato sotto pelle..”
Mi prese una mano e mi fece tastare la palla da bowling che aveva al posto del muscolo sul braccio.
“..ma la verità, è che per vincere uno scontro..occorre questo.”
Spostò la mia mano, e me la fece posare sul suo petto. Il suo grande cuore pulsò energico sotto le mie dita. La mia anima, a quel suono, squittì giuliva, e dentro mi sentì come se avessi bevuto un bel tè freddo in mezzo al deserto, rigenerata. Ryohei era davvero qualcosa di straordinario. Gli sorrisi.
“Hai ragione, Reborn me lo dice sempre: un po’ di fiducia in queste quattro ossa. Devo imparare a fidarmi di me stessa, e soprattutto del mio cuore. Come mi fido del tuo..”
Posai la testa contro quel muro di mattoni fatto uomo, e mi lasciai stringere, mentre il sole del mio cielo, illuminava la mi anima
“Quando toccherà a te..stendili all’estremo!”
“Logico, bambolina..nessuno può oscurare IL SOLE!”
Quella sera, però, giunto che fu l’orario prestabilito, nonostante il discorso incoraggiante di Ryohei, non potei non sentirmi camminare sotto pelle, un certo nervosismo. A sentire l’ultimatum delle cervello, erano venuti tutti: Gokudera, Yamamoto, Ryohei e Reborn. Quest’ultimo, aveva insistito perché portassi anche Lambo con me. Mi rifiutavo ancora di credere che fosse stato scelto come guardiano.
“Se stasera sorteggiano lui, ci deve stare..”
“Se stasera lo sorteggiano, lo metto sul primo aereo e lo spedisco in Guatemala. Xanxus dovrà andarselo a cercare, se vuole il suo anello..” borbottai, rabbrividendo.
“I guardiani ci sono tutti, ehi?” chiese Colonnello, guardandoci uno ad uno.
“No..” mormorò Gokudera, lanciandosi sguardi cupi intorno.
“..il guardiano della nebbia non c’è ancora..” commentò Ryohei schioccandosi le dita.
“Nemmeno Hibari si vede. Probabilmente Dino ha avuto problemi con lui..” borbottai, fregandomi le mani. Sentivo un freddo innaturale in tutto il corpo. C’era un silenzio assordante. “L’orario è questo, il posto anche..possibile che tardino?”
“Sono già qui..”
Una voce ruppe il silenzio come cristallo, infrangendo quella strana quiete: riconobbi il tono privo di emozioni: le cervello.
Guardandomi intorno, le vidi in piedi sul tetto della scuola. Accanto a loro, il gruppo dei Varia.
“Dopo un consulti ufficiale, abbiamo deciso l’ordine in cui si svolgeranno i combattimenti per la conquista degli anelli. La prima disputa..sarà quella dei guardiani del Sole.”
Mi pervase un brivido, e mi girai verso Ryohei. Lui mi si accostò veloce.
“Bene, apro io le danze! Meglio, odio aspettare in panchina, mi crescono i funghi!”
“Senti che bell’entusiasmo! Adoro i ragazzi motivati, mi mettono di buon’umore..”
Uno dei varia si era fatto avanti, certamente l’esponente Varia del guardiano del Sole. Si trattava del tipo coi capelli colorati e gli occhiali scuri. Aveva una voce cantilenante e sgraziata, come un cantante ubriaco.
“Ah quindi sei tu il mio avversario, bene, non vedo l’ora di vedere che sai fare!” commentò Ryohei, motivato.
“Ora avrà inizio lo scontro per la carica di decimo guardiano del Sole e per l’eredita dell’anello. Vi pregiamo di osservare alla nostra sinistra..”
Le ragazze cervello indicarono un punto più o meno a metà del cortile scolastico. Tutti ci voltammo, e nello stesso momento una decina di fanali illuminarono l’area indicata, mostrando ciò che prima il buio aveva celato..un ring.
“Quello sarà il luogo in cui lo scontro dei guardiani del Sole verrà svolto. Il ring è stato preparato appositamente per questo, seguendo le caratteristiche degli esponenti dell’anello del Sole. Faremo lo stesso per ogni singola battaglia.
“Ma..ma così la scuola subirà moltissime modifiche!” esclamai, pensando con ansia alla reazione che avrebbe avuto Hibari. Beh, tutto sommato,forse era meglio accompagnarcelo proprio, Lambo, in Guatemala..
“Però, ne hanno di dindi, queste ragazzine..”
Alzai la testa. Il tipo coi capelli sugli occhi e la coroncina si era sporto per vedere bene il ring. Accanto a lui, anche la strana bambina col cappuccio si era fatta avvicinare dal suo enorme autista robotico per vedere meglio.
“Si beh, anche se fosse..” commentò, una vocina aspra e penetrante. “Dato che Lussuria impiegherà tipo un nano secondo a far fuori quel marmocchio, direi che hanno buttato i soldi in quel coso plateale..”
“Pesce fuor d’acqua, eh sempai?” commentò Yamamoto, dando un pungo sulla spalla a Ryohei, che rise di gusto.
“Si, come la balena nell’oceano! Il ring è casa mia, mi va di lusso alla grande!”
Io lo guardai, ammirata. Non sembrava in procinto di duellare contro un killer professionista. Sembrava piuttosto in procinto di allenarsi col sacco, come al solito. Mi tirai bene Lambo in braccio, e me lo strinsi al petto. Ero nervosa da matti, e avevo sempre più freddo.
“Hei tu..”
Ryohei mi era arrivato alle spalle, e mi aveva avvolto il braccio attorno alle spalle. Io girai la testa. Rideva, con una pace in volto che dava dell’assurdo.
“Non devo aver paura, sai che andrà tutto bene, no?”
Io annui, e posai una mano sul suo cuore. Stranamente, parve che un po’ della sua serenità filtrasse in me.
“Si, mi fido di te. Lui sorrise annuendo, e posò piano la bocca sulla mia fronte. Gokudera ringhiò indignato.
L’esponente dei Varia scavalcò agile le corde del ring, e salì sulla piattaforma.
“Su, coniglietto, salta a bordo che facciamo amicizia!” disse facendo cenni gaudenti a Ryohei. Lui lo guardò perplesso, ma si tolse ugualmente la maglietta, me la porse e raggiunse il suo avversario sul ring.
“Che pallette, però, il boss è in ritardo..volevo che mi vedesse all’opera!” commentò il tipo, rivolto verso gli altri Varia. Squalo sputò per terra, sprezzante.
“Quello mica viene, Lussuria. Non gli frega un cazzo degli anelli dei guardiani o dei duelli degli altri. Neanche gli do torto..è umiliante al massimo doversi mettere qui a combattere con questi scaracchi. Senti me, Lux, levati dalle palle e lascia che me ne occupi io. Cinque minuti, e diventeranno carpaccio di mocciosi..”
Il tipo con la coroncina rise sotto ai baffi. La sua risata sembrava quella di un topo.
“Hai uno spettatore, piccola Mammon..” commentò.
“Si,lo vedo..” commento la bambina. “.. e francamente mi disturba. Non partecipa allo scontro, dovrebbe pagare per vedersi lo spettacolo..”
Mi guardai intorno, e solo ora lo notai: Reborn teneva gli occhi appiccicati alla bambina.
“Beh fanculo..fai in fretta, lussuria..” grugnì Squalo, incrociando le braccia.
“Murati quel forno, distrai gli atleti..” rimbeccò Yamamoto, posandomi una mano sulla testa, mentre io sprimacciamo con le mano la maglia di Ryohei. Io lo guardai, allucinata.
“Sei stanco di vivere? Ti metti a provocarlo, adesso?”
“Certo, lo voglio bello carico quando toccherà a noi. Non voglio riprendermi la metà del io anello, senza spassarmela almeno un po’..”
Lo guardai: chi diavolo sei tu, e che ne hai fatto nel mio dolce e innocente Yamamoto?
Reborn ridacchio sotto ai baffi.
“Non mi dire..” commentai, chinandomi verso di lui, posando Lambo in braccio a Yamamoto. “Stai per spiegarmi il motivo per cui ultimamente sembri la reincarnazione di un pappagallo da pirata sulla spalla di Yamamoto?”
Reborn sghignazzò piano.
“Oggi è una giornata di Sole. Teniamo il discorso per quando piove, piccirì..”
Prima che avessi il tempo di replicare, le Cervello parlarono di nuovo:
“Chiediamo ai due sfidanti di permetterci di controllare le rispettive metà degli anelli per l’autentificazione..”
Ryohei protese verso la cervello che gli si avvicinata la sua metà dell’anello del Sole. L’uomo chiamato Lussuria fece lo stesso. Notai che guardava la bella ragazza con la mascherina..alquanto schifato.
“Bene..” dissero poco dopo entrambe. “Le due metà sono state controllate e decretate autentiche. Potete riappenderle al collo, dove rimarranno per tutto l’incontro..”
Ryohei rimise al collo la catena con l’anello, che sbatacchiò sui suoi pettorali. Con mia sorpresa, lussuria squittì eccitato.
“Oh cielo, che spettacolo! Ma che bel corpicino che abbiamo, coniglietto! Mi viene voglia di darti un morso..”
Gokudera emise un verso strozzato Yamamoto gli si accostò:
“Ehi..ma che ha detto quel tipo?”
“Boh..” rispose lui, rabbrividendo. Io trattenni a stento una mezza risata. Il mondo è bello perché è vario, in fondo.
“No basta deciso, tu vieni a casa con la mamma!” continuò lussuria, giubilo. Ryohei era completamente nel pallone. Io sapevo che era una situazione seria, ma guardando la scena, faticavo da morire a non ridere..
“Però.. si contano sulle dita di una mano chiusa, gli uomini che entrano nelle grazie di quel pazzo di Lussuria..” borbottò l’energumeno elettrificato, osservando la scena indifferente. “Quel ragazzino..ha una sfiga assurda..”
“Senti bello, non ci sto capendo un tubo..” sbraitò Ryohei, mettendosi in difensiva “So solo questo..io combatterò lealmente!”
Lussuria osservò la posa di Ryohei contemplativo.
“Uh..una posa della boxe, vero? Non è molto di moda, sai conigliettoo?”
Mentre Ryohei si inalberava sentendo macchiare la sua amata disciplina, Lussuria si levò il cappotto e lo lanciò fuori dal ring con un gesto plateale, scoprendo anche lui un bel fisico scolpito da lottatore professionista. Poi, assunse una posa che nella boxe, n on mi era mai capitato di vedere. Stava in difesa come Ryohei, ma in equilibrio su una gamba sola.
“Io sono il lottatore dei Varia, Lussuria, e combatto usando uno stile di lotta molto più attuale e fashion.. il Muay Thai!”
“Eh..c’era da saperlo prima che il guardiano del Sole dei varia era uno che pratica le arti marziali..” borbottò Reborn da sopra la spalla di Yamamoto.
“Perché, non era scontato solo perché Ryohei è un boxer..” risposi io.
“No, è così da sempre, piccirì, Ryohei non c’entra. Sin dagli esordi, i guardiani del Sole sono sempre stati ometti belli forzuti. Disintegrare i nemici usando il corpo, risplendendo di luce propria e illuminando il cammino della famiglia. Questo è il compito del guardiano del Sole. ”
“Il Muay Tahi è un arte sofisticata e devastante, seconda a nessuno. Anche gli appendiabiti possono praticare la boxe..”
Ryohei divenne purpureo di collera.
“Che cazz.. tu vuoi che ti spacci la faccia, vero?” sbraitò.
“Oh coniglietto..non chiedo di meglio!”
Le Cervello si misero tra i due lottatori.
“Anello del Sole: Lussuria contro Ryohei Sasagawa. Lo scontro inizierà..adesso!”
Non appena furono pronunciate queste parole, dal nulla, un bagliore accecante si sparse per tutto il cortile, illuminandolo a giorno. I miei occhi iniziarono a bruciare, irritati dalla troppa luce.
“Re..Reborn, non vedo..niente!” gridai, tastando l’aria in cerca di qualcuno. La mi mano finalmente incontrò l’omero di Yamamoto.
“Piglia qua, piccirì..” sentì dire Reborn vicino al mio orecchio, e un attimo dopo, mi mise qualcosa sul viso..occhiali!”
Impaurita, aprì piano gli occhi. Ci vedevo!
“Che roba..mi si sono cotti i bulbi oculari!”
Mi guardai intorno. Yamamoto, Gokudera e Reborn indossavano i miei stessi occhiali scuri, e osservavano il ring basiti. “Ma che bisogno c’era di piazzare quei riflettori a mille sul ring?”
“Come abbiamo già detto, ogni location verrà adattata ai rispettivi combattenti. Questa è un’arena solare con un finto sole artificiale..”
“C..cazzo,non vedo niente!”
Mi voltai. Ryohei era paralizzato dal fascio di luce. Il suo avversario, al contrario, gongolava felice.
“No, un attimo, ferme!” protestati rivolta alle Cervello. “Ryohei non ha gli occhiali, Lussuria si! Non è valido!
Le cervello denegarono.
“Lussuria aveva gli occhiali addosso quando è salito sul ring, non sono oggetti inseriti in un secondo momento, quindi è valido che li abbia..”
“Ma non può combattere se..”
Boom.
Lussuria, mentre si discuteva, aveva sferrato il primo colpo, una poderosa ginocchiata sul plesso solare di Ryohei, che non vedendo il suo avversario, non aveva potuto nemmeno difendersi. Lo visi incespicare stupito, la mano all’addome, il volto contrito dalla luce intensa.
“RYOHEI!” urlai, allarmata. Che ingiustizia..se nemmeno poteva vedere il suo nemico, era certo che sarebbe finita male per lui!
“Dio che corpo meraviglioso..” commentò gongolante Lussuria, leccandosi le labbra, soddisfatto.
Ryohei tremava dal nervoso. D’improvviso, iniziò a sferrare pugni alla cieca.
“Dove sei..dove sei, maledetto!” ringhiò.
“Qui, coniglietto mio..”
Lussuria sferrò a Ryohei un destro sradica mandibola che lo mandò all’aria. Ryohei annaspava rabbioso, sputando a terra sangue e saliva.
“Bellissimo… ti avvicini sempre di più al mio tipo ideale. Sai, vero, com’è il mio tipo ideale?
Lussuria accostò la bocca all’orecchio di Ryohei.
“Il mio tipo ideale..è pallido, freddo e immobile..”
“Non..” esalò Ryohei, in preda alla collera. “Non..PRENDERMI IN GIRO!”
Ryohei sferrò un pugno alla cieca. Ma stavolta, finalmente riuscì a colpire il bersaglio. Lussuria cadde all’indietro, supino sul ring. Il tizio con la coroncina rise serpentino.
“Lux, non fare il cretino!”
La bambina emise un verso sprezzante.
“Che babbeo..si è fatto colpire apposta..”
A..apposta? Lussuria aveva..voluto il pungo di Ryohei?
“Ahhh coniglietto mio, mi fai la bua!”
Lussuria era rotolato sul fianco, e aveva spiccato un salto assurdo. Ora, dal poderoso slancio galleggiava a mezz’aria.
“Provaci, testa vuota!” sbraitò Gokudera. “Prova a colpirlo!”
Ryohei gridò di rabbia, e tirò un altro pungo all’aria. Riuscì di nuovo a colpire Lussuria, stavolta a una gamba.
“Preso!” gridai, entusiasta. Ma un attimo dopo, il mio grido fu sovrastato da quello di Ryohei. E il suo di grido, era di dolore.
“Oh cazzo..sempai!” ruggì Yamamoto.
Io guardai verso il ring, e per poco non svenni. La mano di Ryohei, quella che aveva sferrato il pungo, aveva colpito il ginocchio di Lussuria.. ma assurdamente, pareva essersi sbriciolata al contatto con esso. Schizzi di sangue rosso fuoco fiottavano dalle fasciature della mano sinistra di Ryohei, che urlava e stringeva la sua mano.
“Ma..ma che cazzo ha quello al posto delle ossa, il marmo?” abbaiò Gokudera, livido.
“Non marmo, tesoro..acciaio. Da bravo guardiano del sole, ho riflesso il tuo colpo al mittente. Sul mio ginocchio sinistro, ho una scintillante ginocchiera d’acciaio rinforzato. Ti sei giocato la manina sinistra, mio bel coniglietto!”
Ero senza parole. Ryohei sanguinava come un rubinetto, e dalle bende, intravedevo le ossa sbucare dalla pelle squarciata. Ryohei urlava e imprecava a tutta gola, disteso supino davanti a Lussuria.
“Sentiamo..va bene trascinare sul ring anche quella merda, vero?” sbottò Gokudera alle cervello. Loro annuirono.
“C’e l’aveva da prima, quindi si..”
“Eh, fosse quella la rogna, figlio mio..”
Reborn era teso come una corda di violino.
“Perché, che altro c’è?” chiesi.
“C’è che il nostro boxer sta facendo la fine della prugna secca, sotto sti fari della minchia..” rispose, mesto. “Tra un po’ quello non tiene più una goccia d’acqua in corpo..e sverrà per disidratazione..”
Non ci vidi più. Marciai spedita verso il ring. Mai..non gli avrei mai permesso di fare altro..
“No, qualsiasi interferenza, verrà punita con la squalifica..”
“E chissenefrega..” sbottai, facendomi largo. “RYOHEI, RYOHEI TI PREGO, ALZATI! NON PUOI PERMETTERGLI DÌ UCCIDERTI, TI PREGO. FALLO PER ME, RYOHEI, TI SCONGIURO..ALZATI!”
“Alzati ragazzo, ehi!”
Mi voltai. Colonnello era arrivato di gran carriera a bordo del fantomatico falco. Portava scuri occhiali da sole, ed era rabbuiato.
“Ma..maestro, sei qua?”
“Predichiamo bene, ma razzoliamo di merda, eh ragazzo, ehi! Che cosa blateravi oggi alla signorina qua presente, ehi! Non si combatte coi pungi. Si combatte..”
“Col cuore..” finì io la frase. Colonnello annui.”Solo chi usa il cuore, può vincere..”
“Esatto. Perciò alza quel tuo culo sudato da terra, e metti in pratica le tue parole. Usa la tua vera forza, guardiano del Sole..usa il tuo cuore!”
“Oh per l’amor del cielo, così è un massacro voluto coniglietto! Se ti alzi adesso, in quelle condizioni è ovvio che..mi toccherà ucciderti!”
Ryohei, usando tutte le sue forse, riuscì a ergersi in piedi. E alzò la testa verso Lussuria.
“Piccola bambolina mia.. scusa se ti ho fatto star male. Maestro..non aspettavo altro che queste parole..”
Contro tutto ciò che era logico, improvvisamente Ryohei prese a espellere quello che sembrava vapore acqueo da tutto il corpo. Fumava come una sigaretta.
“Ma..che diavolo ha, adesso? Sembra che stia evaporando!”
“Il..il suo sudore!” esclamai, sconvolta. “sta..sta evaporando via dalla sua pelle!”
“Oh che palle..senti, coniglietto, mettitela via. Il mio e il tuo, sono corpi scolpiti diversamente. Tu non sei abituato a rosolare sotto queste candeline, io si. Quindi dai retta alla mamma..e vieni a casa con me.”
“Col..cazzo..” ringhiò Ryohei.
“Oh, ma sei, eh! Il tuo misero pugnetto non mi fa niente!”
“No, non ti fa niente..”
Ryohei si mise in posizione. Lussuria lo guardò, divertito.
“Non funzione..MA ERA SOLO IL SINISTRO!”
Mi prese un coccolone. La sinistra..aveva usato..
“Cazzo, è vero! Ha sempre usato solo il sinistro, finora è una vita che non gli vedo mollare un bel destro!” ruggì Yamamoto, eccitato.
“Esattamente. Da quando è sotto di me, ha infilato in tasca la mano destra e l’ha fatta dormire, ehi!
“Perché una decisione simile, Colonnello?” chiesi, confusa.
“Primo, perché quel benedetto destro implorava riposo, ehi. Le sue cellule erano spastiche a furia di pressione. Secondo..perché lui è il guardiano del Sole, ehi!”
Tutt’a un tratto, Ryohei parve esplodere. Una luce meravigliosa iniziò a fluire dalla sua pelle. Lussuria rise sprezzante.
“Coniglietto mio.. non so quanto possa essere potente quel tuo pugno misterioso, ma..se non sai dove sono, francamente non è importante..”
Lussuria scattò di lato, e i un istante cominciò a correre in cerchio attorno a Ryohei.
“Mamma..che lavoro di gambe bestiale..” commentò Yamamoto, faticando a distinguere Lussuria da un movimento all’altro.
Ryohei era nel caos. Non bastasse la cecità dovuta alla luce, si aggiungeva questa tecnica terribile. Non avrebbe colpito Lussuria neanche in cent’anni.
“Bambolina..”
Mi avvicinati. Ryohei sorrideva.
“Dimmi..” risposi, quasi in lacrime.
“Ecco..come si vince..COL CUORE!
Posò la mano sinistra sul cuore, e senza preavviso, improvvisamente sferrò un destro in aria prodigioso.
“MAXIMUN CANNON!”
Contro tutte le previsioni, il destro di Ryohei colpì in pieno Lussuria, che volò letteralmente per aria. Tuttavia, atterrò a terra in piedi.
“Miseria ladra..meno male che mi hai preso di striscio, coniglietto!”
Io imprecai, frustrata.
“Mancava..così poco!”
“No, bambolina mia..l’ho preso!”
C..come?
“Mia luce..guarda lassù, i fari!”
Alzai di scatto la testa. E come annientate da una forza invisibile, ogni singola lampadina iniziò a scoppiare come una bolla di sapone, facendo piovere frammenti di vetro dappertutto. La luce finalmente si stabilizzò, e Ryohei apri gli occhi al suo avversario.
“Oh..finalmente pari, muso di merda!”
Yamamoto e Gokudera fecero boato.
“Sempai, sei il meglio al mondo!” esultò Yamamoto
“Ma guarda un po’..la testa vuota ha messo giudizio..” commentò Gokudera, soddisfatto.
Ryohei annui soddisfatto, e fulminò Lussuria. Quest’ultimo sputò per terra, inviperito
“Coniglietto casinista, guarda qua che porcaio hai fatto! Beh, sai che differenza, se vedi o meno..mi fa più strano pensare che per un secondo, ho creduto che fosse stata la pressione dei tuoi colpi a far saltare quei bulbi lassù. Che idiota, ovvio che non è possibile..”
“Ehi,Lux..”
Il tipo con la coroncina aveva chiamato.
“Cosa vuoi?” sbotto Lussuria.
“Guarda il suo corpo invece di blaterare, stupida oca..”
Lussuria si voltò mesto verso Ryohei. Ci feci caso anche io, per la prima volta. Della polverina luccicante cadeva leggera sopra Ryohei.
“Che diamine..sale? Cri..cristalli di sale!” esclamò Lussuria. Il tipo con la coroncina annui.
“Ah che bel furbastro, o’ figlio..” commentò Reborn, gaudente.
“Si,mi trovi d’accordo, piccolo arcobaleno..” disse Lussuria, ridendo. “Coniglietto furbetto..hai fatto evaporare l’acqua dal tuo sudore lasciando la polvere salina. Polvere che poi hai compattato, sparandola contro i fari usando quel tuo destro micidiale..”
“Beh, me ne frego se l’hai capito..tanto ora ti stendo!”
Ryohei partì ad ariete alla carica. Ma lussuria fu più svelto, e lo schivò.
“Si beh, trucchetto a parte, mi consolo. Credevo avessi fatto secche le lampadine con la pressione del tuo destro. Mi stava venendo un infarto!”
Lussuria schivò un altro destro.
“No, non poteva essere. A questo mondo una sola creatura è stata capace di tirare pungi splendenti come il sole a mezzogiorno capaci di spostare le montagne..parlo del primo guardiano del Sole!”
Lussuria a quel punto, sferrò un pugno a Ryohei. Ma stranamente lo prese solo a bruciapelo sulla mandibola. Alle spalle dei due, però una lampadina esplose dal niente.
 Reborn sbottò sotto i baffi.
“Eccolo la..”
“Cosa?” chiesi.
“Caro coniglietto, credi davvero sia nato ieri? Anche io..posso fare i giochini di magia come i tuoi!”
Gokudera imprecò.
“Cazzo..lo ha imitato alla grande!”
“Macché..ha fatto meglio. Ha spostato dalla faccia di Ryohei il sale e lo ha mandato a sbattere contro le lampadine..e solo con lo spostamento d’aria del suo pugno. Beh, signori e signora..avete appena visto ciò che di nome fa..qualità Varia.”
“Qualità..Varia? sa..sarebbe?” chiesi.
Reborn sbuffò teso.
“I Varia non crescono sugli alberi, amore bello. Sono Varia perché se lo meritano. Portano a casa missioni che un Pino Tredita qualunque, manco pregando in greco antico. Non sono figli di madri come le nostre, quelli..sono bestiacce malefiche.”
Lussuria fece una piroetta e diete una manata in faccia a Ryohei.
“Ben detto, arcobalenino bello, santissime parole!” si voltò verso Ryohei. “Capisci adesso, coniglietto? Tra me e te, passano tutti i mari della terra. Te l’ho dimostrato imitando e migliorando il tuo trucco col sale. So tutto di te, coniglietto. Io sono meglio di te..”
“UN CAZZO!” sbottò Ryohei. “Tu..TU NON METTI IL CUORE NEI TUOI COLPI!”
“Esatto, ragazzo, fai vedere cosa significa. Fai vedere cosa fa un allievo di Colonnello, ehi!”
Ryohei si alzò, e partì nuovamente alla carica. Ma erano più i colpi subiti che quelli sferrati. Cadeva a terra costantemente, e quando finalmente parve avere un margine di distanza sufficiente e poté sferrare un altro destro, Lussuria tese nuovamente la ginocchiera, e frantumò anche la mano destra di Ryohei. Gokudera imprecò sordo, Yamamoto emise un verso di rabbia e per poco non scaraventò Reborn giù dalla sua spalla. Io semplicemente, crollai sulle ginocchia, stremata. Era finita, entrambe le mani Ryohei erano rotte e sanguinavano, non aveva più speranze..
“Miseria ladra..” grugnì Colonnello, atterrando accanto a me. “ Non ci riesce..arriva ad usare fino al 90% della sua forza, e poi si blocca. Ammazzerei uno, per sapere perché..”
Lussuria prese a dondolare i fianchi, tronfio, mentre Ryohei annaspava al tappeto, le mani in una pozza di sangue, praticamente svenuto.
“Eh, coniglietto, mai ascoltare i consigli, mai..” gorgogliò Lussuria, ridacchiando come uno scemo. “Ti ho avvisato che partivi perdente da casa, no? Guarda fin dove ti sei dovuto spingere, per capirlo. Ah signore..”
“Lussuria, la vuoi piantare di giocare col cibo? Mi sto sfrangiando le palle, a stare qua!” ringhiò Squalo.
“Uh che impazienza, sei nato in sei mesi, squ-chan? Un attimo..adesso lo ammazzo, dammi un secondo!”
Mi sentì soffocare. Presi brutalmente Reborn dalla spalla di Yamamoto.
“Reborn..fai..qualcosa..ti prego!” boccheggiai. Reborn abbassò gli occhi. Mi voltai verso Colonnello.
“Colonnello, almeno tu..So che potete fare qualcosa, voi bambini col ciuccio siete fortissimi! Vi prego, vi scongiuro..non lasciatelo morire!”
Colonnello fissava serio il ring, e mi ignorò.
Mi lasciai cadere al suolo, seduta nel piazzale della mia scuola, e presi a piangere. Perché..perché avevo lasciato che accadesse..perché!?
“Ok, coniglietto, per rispetto al fegato che hai portato dentro questo ring, ti darò un colpo secco e via, non sentirai più di tanto dolore, promesso..”
Lussuria prese a roteare velocemente il suo braccio destro, mentre Ryohei lo guardava senza forze, ormai disteso immobile davanti a lui. Io alzai la testa. Ryohei guardava verso di me..e stava per chiudere gli occhi. Il sangue che aveva perso era troppo..
“Ok..pronto? al mio tre: uno..” chiese Lussuria.
“No, ti prego..” mormorai, fissando il viso pallido di Ryohei. “Ti prego..”
“Due..”
“Non lo fare..”
“.. e tr..”
“NON FARLO!”
Senza volerlo, mi ero alzata in piedi, ed ero arrivata a un metro dal ring. Vidi Ryohei fare una smorfia, e poi aprire gli occhi. Nel vedermi, divenne corrucciato.
“Bam..bolina..chi ti ha.. fatto piangere?” ansimò.
“Chi..è stato? Tu, sei stato!” singhiozzai. Lo vidi fissarmi sconvolto. “Dovevi ascoltarmi, quando ti ho detto di darmi l’anello, dovevate farlo tutti! E invece avete voluto fare i paladini della giustizia per difendermi! Beh, ecco cosa avete ottenuto! Tu stai per morire, e domani sera toccherà a uno di loro tre! E poi, quando sarete tutti morti, Xanxus verrà a prendere me, e le vostre vite saranno state sacrificate per niente! Piango..certo che piango..E PIANGERO’ PER OGNUNO DI VOI, PERCHE’ SIETE DEGLI STUPIDI!”
“Oh povera piccina..” commentò Lussuria divertito. “Piangere lacrime amare per un compagno perduto..senti me, dolcezza. Con una pelle cosi sottile, anche l’aria ti ferirà. Faresti bene a guardare la scena attentamente e a far tesoro di ciò che senti. Le lacrime e il dolore..induriranno quel tuo cuore buono una volta per tutte,e allora vedrai..che non soffrirai più!”
“Non un’altra parola..”
Io e Lussuria guardammo verso il basso. Ryohei iniziava a muoversi. Vidi l’arco della sua schiena tremare.
“Ry..Ryohei..” lo chiamai.
“Oh, coniglietto, tenti di nuovo di resistere?” cinguettò Lussuria.
“Silenzio, ho detto..” ringhiò lui. “Hai parlato troppo..fin troppo..”
Piantò le mani ferite sul pavimento del ring e si issò in posizione accucciata. Poi, con un secondo sforzo, si erse precariamente in piedi. Il suo volto era una maschera di rabbia, aveva le pupille ridotte a granelli di sabbia.
“Non devi..” ansimò. “Non devi più permetterti..di dirle una cosa simile. Tu, lei..non la devi neanche guardare..”
Fece un passo verso Lussuria, incerto e traballante. Poi, si voltò verso di me.
“Noi persone col cuore buono, possiamo cambiare il mondo, se solo lo vogliamo, piccola mia..” mi disse piano. “ Però dobbiamo capire come usarlo, questo cuore. Maestro, non avevo capito niente..”
Colonnello avanzò stupito, verso il ring.
“Cosa, non avevi capito?”
Per tutta risposta, Ryohei posò una mano sul suo cuore.
“Questo non è il mio cuore. E’ solo il 10%, maestro..”
Poi, tese una mano verso di me, e mi sorrise dolcemente.
“Lei.. è il 90%, maestro..”
Io guardai Colonnello, e vidi con sorpresa che rideva. Ryohei si voltò schiumante di rabbia verso Lussuria, che pareva non capire più niente.
“le ragazze non devono combattere, né vedere gente che si massacra. E tu..ti permetti di dirle che le farà bene..che le indurirà il cuore..”
Il suo petto prese a fare su e giù affannosamente. Gokudera e Yamamoto si avvicinarono.
“Sta per saltare tutto, qui..” commentò Gokudera.
“No..sta per saltare solo quel deficiente, secondo me..” gli rispose Yamamoto.
“Bambolina..” continuò Ryohei. “Mi hai promesso che non combatterai mai, e io ti ho detto lo avrei fatto io per te. E invece ti ho fatta piangere, io che per primo odio le lacrime..”
Alzò la testa verso il cielo.
“Però,io  non mi sento in colpa, bambolina, se adesso sono qui. Io non rinuncerò a combattere, finché ce ne sarà bisogno. Ma non preoccuparti, non piangerai più per me..”
Improvvisamente, un calore assurdo mi pervase il petto. Sembrava che l’aria nei miei polmoni fosse diventata bollente.
“Perché se il fatto che io perda, ti fa piangere..ALLORA VORRA’ DIRE CHE VINCERO!”
Fu un attimo, e successe il finimondo. Ryohei prese  a brillare come se avesse preso fuoco, di una luce dieci volte più potente dei fari di prima. Io dal canto mio, stavo letteralmente ardendo. Mi sentivo pervadere da un’energia potentissima, tanto che pareva sfondarmi la pelle per uscire dal mio corpo.
“Senti che bella sensazione, piccirì?”
Reborn mi era venuto vicino.
“Mi sento.. scoppiare!” esclamai, incontrollabile.
“Goditela, l’energia brillante del tuo Sole..piccolo grande Cielo..” commentò soddisfatto.
“Oh tutto questo è ridicolo..”
Lussuria evidentemente si era stancato di fare da tappezzeria. “ Sei solo un ragazzino testardo che si merita una lezione. Ho perso fin troppo tempo, con te..”
Partì nuovamente alla carica, sfoderando ancora la sua tremenda ginocchiera rinforzata. Ma Ryohei non era più lui, ormai, lo sentivo dentro. Lo affrontò di petto con tutta la sua forza, e protese il destro.
“Ora ti faccio vedere io..chi è il guardiano del Sole… MAXIMUN CANNON..EXTREME!”
Il colpo fu talmente forte da rimbombare nell’aria. Il pungo di Ryohei andò a sbattere dritto contro la ginocchiera d’acciaio rinforzato..sbriciolandola. Il ginocchio nudo di Lussuria prese a sanguinare copiosamente, e il suo padrone volò in orbita, atterrando poi di mento ai piedi di Ryohei.
“Ok, è andato..” commentò il tipo con la coroncina. “Lussuria non troverà mai la maniera di fermare quel tipo, ora che ha dato in escandescenza..sai che mi fa ridere, Mammon? Faceva tanto il galletto..”
“Quanto tempo prezioso buttato..” commentò la bambina. Colonnello rideva come un pazzo.
“Ho visto il tuo destro brillare! Sei il mio orgoglio, ragazzo, ehi!”
Ryohei guardò ammirato il suo piccolo maestro.
“Grazie, maestro, mi onorate..”
Lussuria si voltò spiazzato verso Ryohei.
“Come..come diavolo hai fatto?” pigolò.
“Semplice, ho usato il mio cuore, cosa che tu sei incapace persino di capire. Mi hai fatto dannare, bestiaccia, per poco non ci restavo..beh, fa niente, è finita. Ora, dammi il mio anello, per cortesia..”
Lussuria prese a tremare, e improvvisamente parve perdere il senso delle cose. Iniziò a contorcersi, finché non riuscì ad alzarsi in piedi. Non rideva nemmeno più.
“N..no! io sono un Varia, non possiamo perdere! Devo sconfiggerti, ragazzino, anche se dovrò usare una sola gamba!”
Ryohei parve spiazzato. Lussuria sembrava completamente nel pallone.
“E’..è tenace, il tipo..”
“No, non è coraggio, quello, piccirì..”
Guardai Reborn. Aveva un tono amaro, nella voce.
“Beh,non si arrende, quindi..”
“Non è che non si arrende per orgoglio..non lo fa perché ha paura.”
“paura..e di chi, di Ryohei?”
“Avanti, combatti, stupido ragazzino!”
Guardai Lussuria. Era vero. Non tremava di rabbia..era terrorizzato!
“Perché ora tremi, che ti prende?” chiese Ryohei, basito d quel comportamento bislacco.
“Silenzio, e muoviti! Avanti, com..”
BANG!
Uno sparo nel buio. Lussuria cadde riverso a terra, la schiena ridotta a un colabrodo, sangue dovunque sul ring. La mano dell’enorme robot fumante. La bambina tra le braccia del tipo con la coroncina.
“Oh beh, quando ci vuole, ci vuole..” commentò. La piccola annui.
Mi portai una mano alla bocca. Avevano..sparato loro a Lussuria.
“Ehi, ma sei diventato scemo, per caso? È uno dei tuoi, cazzo!” muggì Ryohei, tuffandosi su Lussuria in soccorso. Ma le cervello furono più scaltre, e si misero in mezzo.
“Lussuria non è più in grado di combattere, per cui lo decretiamo sconfitto. L’anello e la carica di decimo guardiano del sole..vanno a Ryohei Sasagawa. A partire da stasera, vi annunceremo quale sarà il prossimo incontro giorno per giorno..”
“VOOOI, IL PROSSIMO SONO IO, BELLE, NON SENTO STORIE!” tuonò Squalo.
“Decideremo noi, non voi..” ribeccò tranquilla la cervello. Squalo imprecò infastidito.
“Il prossimo incontro..sarà..quello del fulmine!”
Mi prese un accidente. Fulmine..Lambo!
“No..oddio,no!” esclamai. Gokudera sputò per terra.
“Siamo ufficialmente nella merda..” sibilò.
“Bene, ci vediamo domani sera..” conclusero le cervello, per poi dileguarsi nel buio. Il ring improvvisamente crollò su sé stesso, e andò in pezzi, sollevando polvere e fumo dappertutto. Gokudera mi prese tra le braccia per proteggermi, mentre Yamamoto raccattò i piccoli per portarli al riparo. Ryohei saltò giù dai detriti come un gatto, per poi guardarsi intorno preoccupato.
“Lussuria!” lo sentì chiamare. Dal fumo, però apparve l’enorme automa assassino. Ryohei lo guardò oltraggiato: aveva in braccio il corpo di Lussuria. Senza proferire parola, staccò dal collo dello sconfitto, la catena con l’anello, lo lanciò a Ryohei, e sparì nel nulla con gli altri.
“Mi ha dato..l’anello del Sole..” mormorò Ryohei. Io mi alzai di corsa, e lo raggiunsi. Gli buttai le braccia al collo, e lui mi strinse a sé.
“Grazie a dio..” sussurrai.
“No, grazie a te..” rispose lui. Poi si voltò verso il ring. “Perché..perché fare tutto questo?”
“I varia funzionano cosi, figlio mio. I deboli e gli sconfitti vanno eliminati subito, senza pensiero. I Varia, per quello, mai mi sono scesi..è gente malata.”
Ryohei mi stinse ancora di più a sé.
“Tu non combatterai quei mostri..” ringhiò. “Non lo permetterò mai..”
“Non preoccuparti, figlio. Vedi che dopo oggi, a’ picciridda mia qua, il triplo s’impegnerà per vincere sta battaglia. Eh, bell’è papà? Su ,piglia sto anello, che lo metto al sicuro, vai..”
Ryohei mi guardò un po’ confuso, ma poi annui sorridendo. Prese le due metà del suo anello e le mise insieme, per poi porgermi il risultato integrale: l’anello del Sole.
Reborn lo inserì nel suo cofanetto con delicatezza, accanto ad altri buchi pronti per essere riempiti con gli altri sei anelli restanti. Sfiorai col dito il segno destinato all’anello del fulmine, e poi guardai lambo. No, era assurdo. Come diamine avrebbe fatto un bimbo come Lambo a sgominare uno di quei demoni incarnati?
Scorrendo via dal velluto, però le mie dita indugiarono anche nello spazio nato per contenere l’anello del Cielo, il mio anello, l’anello di Giotto. Era nel centro esatto, circondato dagli altri. Mi parve di percepire un lieve pizzicorino sottopelle. Mi pareva di vederla, la nonna, circondata dai suoi guardiani, proprio come adesso io sento attorno i miei.
“esatto, tutor..” mormorai. “Non mi piace per niente l’idea di Lambo che parte alla battaglia da solo contro uno di quei ceffi. Ma se non si può evitare che questo conflitto ci sia, tanto vale dare il meglio. Non posso tollerare che gente come i Varia pascoli sul mio stesso pianeta..”
Gokudera annui, deciso.
“Ben detto, mia luce! Ci renderemo degni del dono che tuo padre ha voluto farci!”
“Giusto! Faremo a pezzetti quegli invasati!” incalzò Yamamoto. “Per il piccoletto..ci inventeremo qualcosa!”
Guardai lambo, sopito tra le mie braccia, ignaro di cosa lo attendeva. Ci inventeremo qualcosa..andrà tutto bene..
Credevo in quelle frasi ottimistiche, ci credevo davvero. E allora perché..perché quella notte, la donna che mi chiamava dal buio..lo aveva fatto piangendo?
  
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