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Autore: lala_g    22/07/2008    3 recensioni
Il mondo è un qualcosa di dinamico, ma nella sua dinamicità presenta un aspetto monotono e ripetitivo che si articola e si sviluppa nelle vite di tutte le persone, rendendole apparentemente immobili. Le persone vivono dunque senza muoversi, come in un'immensa bolla di sapone che, tuttavia, è destinata a frantumarsi nella sua palese fragilità, per opera di un sentimento così banale nel suo essere ma così importante nel suo divenire. L'Amore. Stralcio di una comune giornata di vita in una bolla di sapone.
[SasuNaru]
N.B. II Classificata al concorso sul Sapone indetto da Princess21ssj sul forum Yaoi4life
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Soap's ball

L’edificio scolastico era austero ed imponente, cupo nel grigiore delle pareti oramai piene di crepe e obbrobriosi disegni che, nel loro squallore, contribuivano a rendere l’atmosfera scolastica più triste della norma.
L’unico elemento che forniva luminosità a quel luogo tanto ombroso e scuro era il piccolo cortile che lo circondava, il quale rappresentava una caratteristica macchia verde, tenuta nemmeno poi così bene, salvezza di tutti gli studenti.
Era proprio nel cortile di quella scuola che i diversi studenti erano soliti radunarsi durante le brevi ore di spacco destinate al pranzo.
In effetti, quel cortile era divenuto, per la maggior parte dei giovani, una tappa fondamentale della loro routine giornaliera.
In particolar modo per un ragazzo.
Naruto Uzumaki frequentava il penultimo anno scolastico del liceo, all’età di diciassette anni, quel giorno, come tutti d’altronde, si era recato nel cortile della scuola alla ricerca del gruppo col quale si frequentava. Una volta trovato aveva iniziato a chiacchierare in modo spensierato, come era suo solito fare, aveva baciato la sua ragazza, litigato scherzosamente con il suo migliore amico e poi, terminato il tempo libero a sua disposizione, era tornato nella sua classe con il viso rassegnato ma con il cuore gioioso per quei pochi ma importanti momenti passati con i suoi amici.
La sua vita si svolgeva regolarmente, come seguisse una scaletta prestabilita.
Svegliarsi, lavarsi, mangiare e poi a scuola; e così doveva essere sempre.
Ogni giorno come scandito da un ente superiore e a lui sconosciuto. Era un tipo vivace Naruto, imprevedibile, eppure, nella sua imprevedibilità vi era una secca e controllata monotonia, una ripetitività di gesti che, tuttavia, non potevano essere colti da nessuno, in quanto, come lui, anche tutte le altre persone sembravano vivere quella vita come guidati da un qualcosa più grande di loro, come marionette mosse da fili illusori, invisibili e inconsistenti, non percepibili al tatto né possibili da scorgere con un qualsiasi altro senso.
La cosa, ad ogni modo, non poteva risultare fastidiosa dal momento che avveniva in modo assolutamente inconsapevole. Come le pedine degli scacchi sono mosse sulla scacchiera, così loro passavano le loro giornate, vivendo e movendosi in modo impeccabile, senza mai sbagliare una mossa, senza mai ribellarsi, inermi, ignoranti di ciò che era forse più grande di loro.
Naruto, come i suoi amici d’altronde, viveva la sua vita come in una bolla di sapone, una gigantesca e profumata bolla di sapone nella quale tutto ruota ma, alla fine della giornata, torna sempre al punto di partenza, ricominciando inevitabilmente da capo, senza mai cessare, in un moto perpetuo, in un circuito irrimediabilmente chiuso.
Tuttavia quell’enorme bolla di sapone non poteva essere eterna e, per quanto nessuno potesse ancora saperlo, prima o poi qualcosa sarebbe cambiato, qualcosa avrebbe spezzato quella routine, qualcosa avrebbe finalmente rotto l’enorme bolla di sapone, e allora, sarebbe stata la fine del gioco. Quel giorno, in effetti, era un giorno come gli altri, Naruto stava allegramente chiacchierando con i suoi amici abbracciando Sakura, la sua ragazza. Era fidanzato ormai da due mesi circa e sembrava felice, sereno, senza preoccupazioni. Era stato innamorato della sua amica per un tempo immemorabile, e quando finalmente ella aveva accettato la proposta di divenire la sua ragazza, la felicità del ragazzo era divenuta palpabile. L’amore però, è da precisare, è un sentimento ingannevole, subdolo nella sua forma, e Naruto era da sempre stato un ragazzo troppo ingenuo.
Si era dato a Sakura con tutto il suo cuore, non accorgendosi che il suo amore era falso, vivendo quei momenti con spensieratezza e non rendendosi conto di ciò che aleggiava veramente nel suo cuore.
E anche quell’idillio era destinato a finire – ad affievolirsi sempre di più come l’odore del sapone sulla pelle -
Naruto non aveva mai creduto al destino pensando fermamente che, quest’ultimo, fosse un qualcosa possibile da costruire unicamente con le proprie mani. In effetti, alla fine dei conti, non aveva tutti i torti, eppure non aveva compreso che, a volte, è proprio il destino che muove tutte le pedine, tra le quali, per l’appunto, vi era anche lui.
Naruto, come già accennato, era perdutamente innamorato di Sakura – così come lui fermamente affermava davanti a tutti - ma, contrariamente a quanto si potesse pensare, la persona più importante per lui era tutt’altra.
Egli non aveva genitori né parenti di alcun tipo, aveva però una persona, considerata da lui pari ad un fratello, un amico intimo, più di un qualsiasi banalissimo migliore amico. Sasuke Uchiha rappresentava per lui tutto ciò che si poteva definire con la parola famiglia.
E per quanto potesse essere innamorato della sua ragazza, niente e nessuno lo avrebbe mai portato via da Sasuke. La sua affezione quasi ossessiva, d’altra parte, era celata dietro quella che da tutti veniva comunemente definita come rivalità amichevole.
Naruto era solito prendere in giro Sasuke e Sasuke era solito prendere in giro Naruto. Questo per loro era la normalità, accompagnata a caldi abbracci e carezze familiari, tenute accuratamente nascoste nella loro vita intima e privata.
Purtroppo però, mentre da una parte il sentimento di Naruto si limitava ad uno spasmodico amore fraterno ed amicale nei confronti del compagno dall’altra, Sasuke si era ritrovato a ricambiare un affetto più profondo e delicato al quale, tuttavia, resisteva, al quale si negava, mantenendo un aria fredda e distaccata e concedendo a Naruto solo una minima parte dei sentimenti che, caotici, vorticavano nel suo animo sempre più impetuosamente, portandolo a soffrire nel vedere i baci e gli abbracci dell’amico rivolti alla fidanzata, portandolo a quell’acidità che, logorante, aveva iniziato ad intaccare dall’interno quella perfetta bolla di felicità nella quale vivevano –così come la bolla di sapone che libera si libra in modo del tutto casuale nell’aria è destinata a scoppiare - portandola ad una situazione quantomai precaria.
Ma Sasuke era umano, e per quanto lottasse contro quei sentimenti, per quanto pregasse nel suo animo di non cedere, alla fine anche lui capitolò.
E quel giorno, che doveva apparire come tanti altri, mutò nel suo essere, spezzando quel monotono equilibrio per sempre.

-Posso parlarti –

La voce imperiosa e gli occhi gelidi di Sasuke non ammettevano alcuna replica da parte dell’altro. Naruto, d’altro canto, si vide bene dal rispondere, sgranando di poco gli occhi cerulei all’inusuale ordine malcelato dell’altro, si alzò confuso seguendo, in religioso silenzio, la figura austera dell’amico, restando tuttavia a qualche passo di distanza, quasi apparisse timoroso di un’immaginaria aura scura che sembrava, nella sua mente, avvolgere il compagno dinanzi a lui.

-Qualcosa non va?-

La voce era fuoriuscita dalle sue labbra come un pigolio incerto. Naruto non era un tipo che si faceva intimidire, al contrario, era solito avere un tono deciso e fiero anche nelle peggiori delle situazioni, distinguendosi per quella sua insolita vivacità e quella folle esuberanza che lo portavano a parlare di cose più grandi di lui facendole apparire quasi banali. Tuttavia, nel momento in cui si ritrovava con Sasuke, da solo, perdeva quel controllo e quella sicurezza del quale era rinomato, cadendo in un’insana indecisione e in un fievole timore. E anche quella volta si era ritrovato con la voce spezzata e gli occhi incerti sul dove posarsi, atterrito da quello sguardo freddo e da quella voce seriosa. Come un bimbo richiamato dalla madre per un guaio combinato in precedenza. Perché la paura più grande di Naruto risiedeva proprio in Sasuke.
L’unica fobia di Naruto, l’unica cosa che davvero lo terrorizzasse, era quella di perdere la persona a lui più cara, e questo lo portava a smarrirsi, lo rendeva un bambino spaurito e sperduto, alla ricerca di un qualsiasi appiglio per sopravvivere.

-Ti amo –

Sasuke d’altra parte non era mai stato un tipo loquace. Se parlava era solito arrivare al dunque senza futili parole, fini solo a decorare un discorso per lui inutile. Era burbero, il più delle volte, famoso per avere un controllo che nemmeno un adulto poteva possedere. La sua voce risultava sempre seria, impeccabile, priva di qualsivoglia indecisione, tuttavia, alla presenza di Naruto, la sua voce assumeva un tono quasi gentile, addolcendosi e rivelandosi meno irritata di quanto apparisse quando parlava ad altri.
E anche in questa occasione non vi era riuscito, aveva abbandonato i suoi propositi di controllo, trasformando lo sguardo freddo in uno sguardo quasi timoroso, incerto sulla possibile reazione dell’altro che, sapeva, avrebbe tardato ad arrivare.

Eppure per Naruto dopo quelle parole, tutto parve come scomparire; la paura, l’incertezza, l’indecisione, tutto sembrava come evaporato - come le bolle di sapone nell’acqua scoppiano una ad una così tutti i sentimenti che infiammavano l’animo di Naruto erano scoppiati e scomparsi - lasciandogli un vago senso di confusione misto a benessere, di quel benessere inconsapevole dovuto ad un calore estraneo che sembra però bruciare dall’interno. Un fuoco alimentato da due semplici parole, così banali nel loro essere ma così importanti a seconda della persona che le pronuncia.
Braccia forti tirarono il corpo del ragazzo a se, in febbricitante aspettativa, mentre un respiro caldo sfiorava il suo collo e un dolce e pungente profumo di muschio – il consueto profumo con il quale Naruto era solito identificare Sasuke - lo avvolgeva teneramente. Si ritrovò inconsciamente a piangere, a stringersi vigorosamente al quel corpo fermo, a mugugnare parole indistinte, senza sapere, senza capire, vivendo e assaporando unicamente le sensazioni che riusciva a ricevere dalla vicinanza dell’altro.
E non c’era più niente, non c’era la scuola, non c’era Sakura né il suo falso amore per lei, non c’era più nessuno, solo Sasuke e Naruto, solo due ragazzi ed i loro sentimenti.
Stretti nel loro abbraccio simbolo del loro amore, sopraffatti da emozioni troppo forti da poter essere trattenute.

Non si staccarono dal loro abbraccio, non si separarono nemmeno quando incessante la pioggia iniziò a cadere, nemmeno quando la campanella che segnava l’inizio delle lezioni esaurì il suo ultimo trillo di avvertimento. Non si allontanarono l’uno dall’altro, divenendo, solo attraverso quel contatto, un unico essere. E tutto sembrava scivolare via - come il sapone che viene lavato dall’acqua dopo una doccia ristoratrice, così tutto ciò che era al di fuori di loro svaniva, si sgretolava - niente aveva più importanza, se non i loro corpi premuti insieme più vicini che potevano.
E per la prima volta la bolla di sapone scoppiò, la perfetta routine che aveva da sempre caratterizzato le loro vite veniva irrimediabilmente cambiata, rotta, frantumata. E nella sua unicità, quella stessa bolla di sapone non sarebbe mai potuta essere ricreata ancora, perduta ormai per sempre, scivolata via, trasportata da quelle sensazioni così impetuose e sincere, più forti, forse, anche dello stesso destino.

***



Tuttavia le bolle di sapone sono infinite, e seppur sia vero che essa non potrà essere ricostruita in modo uguale dopo essere stata infranta, nulla impedisce la nascita di una nuova bolla, atta a conservare dentro di se nuove vite, finalizzata a ricreare una nuova monotona routine che, prima o poi, si spezzerà inevitabilmente mille innumerevoli volte ancora.


N/A

Questa storia è stata scritta per il Concorso sul Sapone indetto da Princess21ssj sul forum Yaoi4life.
Mi è piaciuto molto scriverla e mi reputo soddisfatta del risultato ottenuto.
Spero ovviamente possa piacere anche a coloro che leggeranno e spero, vorranno lasciarmi un piccolo commento.
Sono molto felice della recensione e del giudizio espresso dal Pincess sulla storia e, proprio per questo, vorrei riportarlo qui in basso, ringraziandola ancora di tutto.


Recensione&Giudizio

Lo stile ricercato, prezioso, molto accurato mi ha piacevolmente impressionata, poiché adoro chi, oltre ad essere a conoscenza di un vocabolario esteso, ne fa anche uso; tuttavia il rischio è di incappare nell'incomprensibile. Ho trovato quindi periodi lunghi all'eccesso, qualche ripetizione di troppo ('tuttavia, ragazzo'), giri di parole che a volte rendono il periodare poco scorrevole.
E' un AU che si adegua alla perfezione al contesto del mondo di Naruto, gestita senza difficoltà alcuna, molto buona.
Lo sviluppo del tema del sapone è assolutamente originale: i richiami sono frequenti, il parallelismo della vita con la sottile divisione che esiste tra il mondo dentro la bolla ed il contingente esterno è azzeccato. Pregevole la chiusura finale.
Sakura è solo un accenno, proprio come preannuncia l'autrice, pertanto non merita menzione. Ho reputato particolarmente significativo l'intervento di Sasuke, tratteggiato in maniera abbastanza IC per ciò che concerne le movenze e le gestualità, nel risultare incisivo con le parole. Anche il "ti amo" così pronunciato non stona, perchè ben motivato dal suo essere secco ed avaro di sensazioni. Naruto è letto in una chiave quasi IC, senonché mi è risultato difficile giudicarlo, dato che il passaggio fondamentale in cui, dall'incomprensione del sentimento d'amore, è giunto alla coscienza di esso, non è stato sufficientemente trattato. La fretta di concludere purtroppo ha reso la one-shot scarna, proprio dove avrebbe dovuto essere allungata.

- Lessico e stile: 7,50. Le ripetizioni e i periodi troppo lunghi mi hanno impedito qualcosa in più.
- Trama/ Aderenza all'originale: 7,50. Il contesto AU non guasta, la ripresa del motivo originale è chiara.
- Caratterizzazione personaggi: 7,25. Naruto e Sasuke sono abbastanza IC, senonché avrebbero meritato una maggiore introspezione quando era necessario.
Voto complessivo: 7, 41.


I miei complimenti vanno inoltre alle altre due partecipanti, le cui storie sono state davvero molto belle.
Rimando, di seguito, al forum stesso, sul quale sono presenti le altre storie e i giudizi annessi ad esse:

Yaoi4life

Lala_g
  
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