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Autore: Alice_Malfoy_S    01/05/2014    0 recensioni
La mia storia ha come protagonista Draco Malfoy,il mio personaggio preferito della saga di Harry Potter,spiega come lui si senta estraneo a questo mondo e pian piano riesce a scoprire la sua vera personalità e di essere innamorato di colei che da sempre ha considerato sua nemica...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Gregory Goyle, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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                     Lui,che l'amava

           da sempre ma non lo sapeva... 

Ed era così ormai,ogni volta che si svegliava,gli veniva in mente quel ricordo,o forse solo un sogno,ma un immagine bellissima che non poteva dimenticarsi … la ragazza dai capelli mori,setosi,dei quali riusciva anche a sentire la fragranza,ormai si era impadronita della sua testa,non riusciva ad uscire,ma era bello,molto bello,immaginare che quegli occhi contornati dalla folta chioma,quegli occhi color nocciola,profondi e veritieri,potessero in qualche modo accoglierlo e coccolarlo,salvandolo da quello che lui non definiva neanche più “mondo”.
Draco si era appena svegliato,nel suo letto verde e argenteo,avvolto dal fresco gelo di una mattina d’autunno,nella quale la pioggia scendeva fitta e i tintinnii delle gocce si udivano sui vetri della stanza,ormai in balia dei primi raggi che filtravano nell’acqua del lago.
Draco non riusciva a capire,a capire chi fosse quella ragazza che incontrava ogni notte in una strada solitaria vicino ad Hogsmade,illuminata solamente dalla luce tremolante dei lampioni del parco verde. In ogni sogno,la ragazza appariva nella folta foschia della città,era notte e i due erano soli,ma non parlavano,rimanevano in silenzio,e in quel silenzio,si udivano i rumori più strani,i scalpitii dei sentimenti pronti ad uscire dalle loro anime,l’anima della ragazza dolce e indifesa e l’anima del biondo,orgogliosa e imprigionata in una verità in cui lui si sentiva fuori posto.Rasserenato dal ricordo di quel sogno che lo estraniava dal resto del mondo e che lo faceva sentire in qualche modo a casa,il ragazzo si alzò dal letto,si vestì,si preparò e si pettinò i suoi capelli lisci e argentei come meglio poteva,pronto per affrontare una nuova giornata,uguale a tutte le altre che fino ad allora avevano composto la sua vita,una giornata nella quale nemmeno lui sapeva più chi era, e nella quale non veniva considerato come era veramente ma come le persone lo avevano classificato, “il biondo figlio di papà” a cui non interessava nulla degli altri. Lui però non si ritrovava in quel genere di persona,in quella circostanza nella quale era stato abituato a crescere fin da piccolo e che ora aveva stravolto la sua vita fino a trasportarlo in un mondo in cui lui non si sentiva lui. Non appena uscito dalla porta della sua camera si accorse del silenzio,che fino ad allora era stato sovrastato dai rumori degli innumerevoli pensieri intrappolati nella sua mente,si accorse che era presto,non aveva fatto caso che i suoi due amici,nonché compagni di stanza Tiger e Goyle dormivano ancora,dormivano,erano avvolti in un sonno profondo e sognando chissà quali cose,lui sapeva solo dei suoi sogni,quelli che ogni notte gli venivano a fare visita,e che lo trasportavano nelle mani del silenzio cullandolo in un dolce canto armonico di avvenimenti dolci e romantici.
Non appena si riprese e ricomincio a pensare con la mente del “biondo egoista”,con la quale era costretto a convivere ogni giorno,decise di scendere un po’ prima e di fare una passeggiata nel cortile anche se pioveva,ma a lui non importava,si trovava in una situazione nella quale era fuori posto,non gli rimaneva che piangere pensando a tutte quelle cose angoscianti che gli offuscavano la mente,ma non  poteva piangere da solo,camminando sotto le gocce di pioggerellina fine nel chiostro di Hogwarts poteva camminare a testa alta,perchè in quel momento non piangeva,stava solo facendo compagnia alla pioggia,facendo scendere sulle sue guance arrossate e lisce come una pesca delle piccole gocce che si univano a quelle del temporale d’Autunno in un unico e fine fiume di tristezza … si accorse che era rimasto li già per molto e che i suoi amici,svegliandosi e non  trovandolo si sarebbero preoccupati,decise allora di rientrare in silenzio e sperando di non incontrare nessuno in corridoio che,se l’avrebbe visto in quel modo,bagnato e col volto assente dal pensiero di una vita triste,gli avrebbe fatto un mucchio di domande,cosa a cui lui odiava molto rispondere,soprattutto quando si aspettava che fossero sicuramente state indiscrete. Fortunato di non aver incrociato lo sguardo di nessuno in uno dei tanti corridoi che si intrecciavano in quell’ambiente così buio e accogliente,rientrò in camera,di corsa coprendosi il volto con una manica della sua toga nera e cupa come i suoi occhi e non rendendosi conto che i suoi amici dormivano ancora. Diavolo! Aveva di nuovo perso la cognizione del tempo,com’era possibile,com’era possibile che lui,proprio lui,Draco Malfoy,un ragazzo che fino ad allora era stato molto organizzato e preparato,non fosse nemmeno riuscito a leggere l’ora da uno di quei tanti orologi giganti che tappezzavano le pareti della scuola di Hogwarts come fossero finestre nei grattacieli di New York … questo non riusciva proprio a spiegarselo,però senza perdere altro tempo a porsi domande alle quali nemmeno Silente sarebbe riuscito a rispondere,si cambiò i vestiti ormai bagnati e si asciugò i capelli, e pettinandosi si guardò allo specchio,non si riconosceva più,cosa gli stava succedendo? Perché ora,solo dopo tutto questo tempo il vero Draco stava saltando fuori? Cos’era questa situazione? Ma soprattutto,quel sogno,quel sogno che tutte le notti bussava alla porta della sua mente e lui come un ingenuo ci cascava ogni volta e lo lasciava entrare,cosa significava? Doveva scoprirlo,era solo un sogno insignificante, oppure era un richiamo al quale lui doveva rispondere? Non lo sapeva ed era questo che più lo preoccupava, vivere nell’ignoto come mai aveva fatto. Ecco,che la testa si era di nuovo riempita di domande alle quali non c’era ancora una risposta pronta e sicura. Dopo essersi accorto che Tiger si stava svegliando decide di indossare uno di quei tanti “sorrisi” finti che coronavano ormai da tempo il suo guardaroba e di far finta di niente,non sapeva se ci sarebbe riuscito o sarebbe esploso da un momento all’altro,ma doveva tentare,doveva almeno provarci,non doveva arrendersi come per gli altri due anni ormai passati aveva fatto,lui era al terzo anno e le persone intorno a lui si aspettavano grandi cose da “Draco”. Tiger lo salutò e poco dopo anche Goyle, svegliato da uno spiraglio di luce che gli illuminava il volto infastidendolo, i due sapevano che in Draco c’era qualcosa che non andava ma preferirono lasciarlo stare. Il biondo non  disse una parola,in fretta prese i pochi libri che aveva preparato sulla scrivania della sala comune per le lezioni e si diresse correndo e scendendo le scale lasciando una scia di malinconia in tutto il corridoio, ma non incontrando ancora nessuno. Entrò in Sala Grande,si sedette nel tavolo dei Serpeverde ancora vuoto,ma lui non si accorse dell’assenza dei suoi coetanei,riuscì solo ad accorgersi delle continue domande che come la notte invadevano piano piano la sua mente oscurandola e separandolo da quel mondo nel quale lui era diventato una persona completamente differente da come era veramente,cosa che non sapeva ancora,ma che doveva presto scoprire. Prossima a lui entro un’altra persona,gli occhi di Draco erano troppo appannati dalle lacrime che sgorgavano piano piano,ma che lui stava da tempo cercando di trattenere,per riconoscere chi fosse quella sagoma nera con i capelli che ondeggiavano nell’aria e che seguivano il suo passo svelto come se fosse in ritardo,si asciugò il volto per paura che quella persona fosse Pensy Parkinson,ma non era così, riconoscere quella sagoma leggera ed elegante che camminava lungo la tavolata per raggiungere il suo posto per Draco fu una vera e inaspettata sorpresa,era la Granger,sì, proprio la Granger,la “Mezzosangue”,ma cosa ci faceva lì? E soprattutto perché era sola,perche Potter lo sfregiato e il “suo” inutile Ron non erano lì? Non voleva di certo parlarle,non si sarebbe mai abbassato a questi livelli,ma non poteva farci niente,lei lo aveva notato,e gli sguardi dei due ragazzi si erano incrociati,quello ghiacciato e pietrificante del ragazzo e quello profondo,dolce e nocciola della ragazza … un momento! Lui quello sguardo lo aveva già visto,ma dove,dove? Ecco un’altra di quelle domande che lo infastidivano … non poteva farci niente venivano fuori da sole. Decise di non poter rimanere indifferente allo scontro con quegli occhi che lo rassicurarono subito,così l’unica cosa che gli venne fuori dalle sue labbra rosse e carnose fu:                                                                                -Mezzosangue,cosa ci fai qui!?- Quelle parole vennero fuori prima  che lui riflettesse a cosa stava per dire,ma questa proprio non se la spiegava,il tono era tornato ad essere di nuovo quello di sempre,quel tono insolente e altezzoso con il quale prendeva in giro Potter e i suoi amici,ma era possibile che lui riuscisse ad essere se stesso solo nella sua mente? Cosa era che lo frenava in questa maniera? Forse il suo orgoglio,o cosa ? Intanto lo scontro tra i due sguardi era stato interrotto dall’entrata degli altri ragazzi delle altre case,la Granger non rispose,rimase li ad osservarlo persa nel suo mondo,fin quando non fu sorpresa dall’arrivo dei suoi due amici Ron ed Harry.
Dopo la colazione alla quale Draco non aveva partecipato per non parlare con i suoi coetanei iniziava la prima lezione,quella di pozioni, il professor Piton era già in aula e stava per sistemare le ampolle prima dell’arrivo dei ragazzi,indossava la sua solita toga lunga fino ai piedi,nera come i suoi capelli corvini,i due lembi di tessuto del mantello erano uniti da una lunga fila di piccoli bottoncini che per metà rimaneva aperta.
Draco ancora immerso nei suoi pensieri camminava lungo il corridoio esterno che dava sul cortile,stavolta camminava lentamente non sapendo nemmeno dove mettere i piedi e immaginando di camminare in quella via di quel sogno incantevole che animava le sue lunghe e tristi notti di sonno,in quel fiume di studenti che correva avanti e indietro non notò nessuno vedeva solo una strada nera,nera,come la notte ad Hogsmade difronte il piccolo parco dove lui giocava da bambino.Aspettava anche in quel momento l’arrivo della ragazza che lo venisse a salvare per rassicurarlo e per proteggerlo nei suoi occhi caldi e profondi,li immaginò per l’ultima volta quando si scontrò con qualcosa,con un qualcosa che lo risvegliò e che lo riportò nella realtà,si voltò di scatto provando una sensazione che mai aveva provato prima,la sorpresa nel suo volto si fece evidente,quando incrociò di nuovo quello sguardo,sì,era lui,lo sguardo che stava cercando,lo sguardo del sogno,finalmente lo aveva trovato,ma si rese conto che gli occhi in cui si era perso in quell’istante erano di nuovo quelli della Granger,insomma,NO!!!Lei era una sua nemica da sempre e non poteva,bhe… non poteva essere lei la ragazza del sogno,in quel momento Draco si sentì di nuovo una delle tante persone diverse che aveva interpretato in tutti quegli anni,ora stava facendo la parte della persona debole e indifesa di fronte ad un gigantesco problema,lui non ne era sicuro ma alla vista di quegli occhi rabbrividì tanto quanto nella vista del volto della Granger al quale appartenevano. Lei si scusò con Draco per averlo scontrato,ma lui niente,nessuna reazione,temeva di svenire in quella situazione,lo temeva davvero,ma non successe niente,non successe quello che lui si aspettava,ma una cosa davvero strana,preso dall’istinto nel vedere di nuovo per l’ennesima volta quello sguardo e perdendosi dentro di esso,afferrò la ragazza e le diede un bacio,il suo primo bacio dato in un sogno,bhe non era proprio un sogno,ma la realtà,sì,la realta di un sogno che aspettava da tanto.Nelle notti in cui quella ragazza lo era andato a cercare lui non poteva fare niente,rimaneva immobile pietrificato nell’oscurità,ma ora invece era diverso,perché quegli occhi erano davvero lì con lui,e lui era lì con loro,ma perché allora era così strano ?Perché si sentiva di nuovo fuori posto,nessuno poteva dirglielo,nemmeno la cosa che lo rassicurava di più al mondo,l’amore che da sempre aveva provato per la Mezzosangue ma che non aveva mai voluto ammettere,sì,lui ne era innamorato follemente,ma il suo orgoglio non aveva mai permesso di farglielo capire,ora però tutto questo era finito,perché lui sapeva che tra le sue braccia poteva essere al sicuro,non avrebbe più dovuto interpretare la persona che non era … poteva essere se stesso … il vero Draco … colui che avrebbe fatto di tutto per amore.




Spazio d'autrice: è la mia prima fanfiction,spero vi sia piaciuta!!! non mi resta che dirvi di recensire recensire e recensire !!! <3
















































































 
  
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