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Autore: Illsetyoufree    01/05/2014    5 recensioni
Zayn ogni giorno la guardava, la idolatrava.
Sognava di poter sfiorare anche solo con un dito quella forse soffice e bianca pelle.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei era lì, perfetta. Zayn non poteva smettere di guardarla.
Ogni giorno alla stessa ora, preciso come un orologio svizzero, il ragazzo dai capelli neri come la pece si sedeva, con le gambe snelle incrociate e nascoste nel tessuto scuro dei suoi jeans.
I gradini su cui Zayn lasciava cadere la cenere della sua sigaretta distavano da lei qualche metro.
E lui se ne stava lì, immobile a fissarla. Forse pensava.
O forse i suoi occhi cercavano di catturare invano lo sguardo di lei.
Con la mano sinistra lungo il fianco e quella destra a pochi millimetri dalle labbra, Zayn girava intorno alla sua figura.
Lei era piccola, o era la distanza a renderla più bassa.
Forse la posizione in cui si sedeva, con le gambe piegate, mentre il suo peso gravava sulle sue ginocchia.
Le mani incrociate sulle cosce, lo sguardo perso.
Zayn se ne stava innamorando, o forse lo era già.
Ogni giorno la guardava, la idolatrava.
Sognava di poter sfiorare anche solo con un dito quella soffice e bianca pelle.

I suoi capelli erano sempre più arruffati, occhiaie scure contornavano i suoi occhi castani e belli da mozzare il fiato.
Le ciglia lunghe accompagnavano le palpebre ogni volta che si distraeva e voltava lo sguardo, solo per non sembrare un pazzo ossessionato.
Ma lei era lì, ferma e non si interessava di niente e di nessuno. 
Non notava le persone che la guardavano, che la ammiravano ed elogiavano la sua bellezza.
C'era chi addirittura le scattava una foto.
E Zayn avrebbe voluto ucciderli tutti.
Lei non poteva far altro che volgere gli occhi chiari, quasi bianchi, al cielo, portando leggermente indietro i capelli mossi raccolti in una crocchia.
E la sua schiena si curvava, mentre il seno angelico era visibile di profilo, oltre le braccia lievemente piegate.
Zayn si chiedeva se il suo corpo risentisse di quella posizione scomoda, o se ormai si era abituato.
Avrebbe voluto porre delicati petali di fiori sotto le sue gambe, per non scalfire la candita pelle, che creava giochi di luce e di ombre mentre i raggi del sole attraversavano le enormi finestre di vetro che la circondavano.
Il ragazzo sognava ogni notte il naso dritto e le labbra sottili di lei.
Immaginava di accarezzarle la guancia liscia e di tracciare il profilo del suo lungo collo.
Avrebbe voluto intrecciare le sue mani dal colore olivastro con quelle di lei, quasi morbide a vista d'occhio.
E avrebbe voluto contare le vertebre della sua schiena, e farle il solletico ai piedi.
Ma Zayn non poteva farlo.
Poteva solo continuare a guardarla, mentre il fumo gli annebbiava la vista e gli occhi si arrossavano.
Aveva sempre paura di perderla di vista, di voltarsi e non trovarla più.
Temeva che qualcuno potesse portarla via, lontano.
Appena terminava la sua sigaretta, Zayn si alzava e prendeva lo zaino pieno di buchi.
 Posizionava lo skateboard rosso dinanzi ai suoi piedi.
Lasciava andare il mozzicone di sigaretta consumato dalle sue labbra secche e chiare.
La guardava, per un minuto esatto, forse contando a mente i sessanta secondi.
E le sussurrava un saluto, quasi come se lei potesse sentire attraverso quelle due piccole orecchie di marmo.
Il sole tramontava.
Le persone erano ormai stanche di camminare, e i flash non erano ammessi in quelle stanze.
Il buio si faceva spazio, inghiottendo la luce.
I cancelli venivano chiusi e gli allarmi attivati.
Lei era ancora lì, immobile.
Le gambe piegate, il volto rivolto al cielo e le dita delle mani incrociate.
La candita pelle bianca cambiava colore, diventando nera.
Le ombre scure lasciavano spazio alle tenebre, che si impossessavano del suo corpo sinuoso.
Avrebbe dovuto aspettare la luce per rivivere.
E anche Zayn avrebbe dovuto aspettare il giorno per rivederla.
Ed impazziva la notte, lontano da lei.
Immaginandola sola.
Lei invece non pensava. 
Ne chiudeva gli occhi per provare a dormire, o cambiava la sua eterna posizione.
Immobile.
Come una statua.
Ed infondo è questo quello che era.
Lei era una statua.
L'attrazione della città, posta al centro del museo archeologico.
E Zayn lo sapeva.
Solo che non poteva fare a meno di lei.
Voleva quella statua. La amava. Ed impazziva ogni volta che pensava.
Forse in quel marmo ben levigato batte il cuore di una donna.
E la sua anima leggera protegge il suo corpo duro e al contempo delicato.
















 
 







Scusate, avevo bisogno di Zayn.
Avevo bisogno di scrivere qualcosa per lui, mi mancava.
Ed è da giorni che sono ossessionata con una statua, di cui non so neanche il nome ne lo scultore.
( http://data2.whicdn.com/images/112466415/large.jpg
 )
Così ho pensato: perchè non scrivere qualcosa che riguardi lei e uno dei miei più grandi amori?

Anche se ho bisogno di dedicare queste poche righe ad una persona, che spero capirà in quando è ossessionata da Malik.
Scusate aver interrotto le vostre lettura, forse un po' più interessanti.

Illsetyoufree.

 
 

 

 
  
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