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Autore: What is her name    01/05/2014    0 recensioni
Lily Pan è una fotomodella che viene sbattuta di casa. Disperata cerca l'aiuto della sua amica di sempre, Crystal Reed, e si imbatte proprio in un appartamento che rivoluzionerà la sua vita e quella della sorella.
*Faccio schifo con le descrizioni, ma apprezzerei ugualmente se vi soffermasse a leggere :)*
Dal primo capitolo:
“Oh. Okay. Prima posso chiedervi se, per caso … siete una coppia?” chiese la ragazza facendo spalancare la bocca sia a Dylan che a Tyler, mentre Colton iniziava a ridere soddisfatto.
“Qualcosa del genere” rispose Colton e Tyler provò un forte imbarazzo.
“Cosa? No! Non siamo una coppia! Siamo tutti amici e convinti etero.” Sbraitò Dylan rosso in viso e Tyler lo trovava adorabile quando dava di matto.
“Non tanto convinti” mormorò Colton alla ragazza indicandoli e lei ridacchiò."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5


Colton

Quella mattina Colton aveva provato un senso di vuoto quando il regista di Arrow lo aveva chiamato e gli aveva detto che entro l’indomani avrebbe dovuto prendere un aereo per Vancouver. Non riusciva a capacitarsi del perché di questa rapida partenza. Non era ancora pronto a dirlo agli altri, allora perché il destino stava correndo così velocemente? Si sentiva violato e messo alla prova. Si sentiva dentro una sfida, da cui difficilmente poteva uscirne vivo.
Erano passati quasi tre anni, oramai, da quando condivideva il proprio tetto con quei ragazzi e non sarebbe stato giusto dargli il suo arrivederci proprio qualche ora prima della sua partenza.
Comprò un pranzo differente per ognuno di loro. I loro piatti preferiti e chiamò tutti i suoi amici. Ad alcuni disse di dirigersi a casa sua, mentre al resto informò di ritornare o rimanere in casa. Si sentiva agitato e voleva chiuderla una volta per tutte quella storia. Dopo aver salutato le telecamere di popcandies, Colton aprì il portone e si diresse nell’appartamento. Ogni minuto in più il suo cuore batteva sempre più forte. Sentiva il cuore in gola e non riusciva a respirare bene. Chiuse gli occhi, proprio mentre la porta dell’appartamento era di fronte a sé, e respirò lentamente. Una volta che il suo cuore si fu destabilizzato il ragazzo mise la chiave nella toppa e girò. Percorse il corridoio e vi trovò: Tyler, T-Posey, Seana, Holland, Dylan, Sally, Ian, JR, Crystal, Daniel. “Colton tutto bene?” chiese Tyler preoccupato.
“Dov’è Lily?” chiese e notò quanto la sua voce fosse affannata.
I ragazzi si guardarono preoccupati, anche se, dallo sguardo di Holland, Colton sapeva quanto la ragazza avesse capito.
“Lily è da sua madre. È partita per qualche giorno. Lo sapevi” disse Dylan un po’ ansioso.
Colton socchiuse gli occhi arrabbiato. “Non doveva andare così! Lei doveva essere qui! Tutti dovevano essere qui! Chiamatela, ditele che deve venire subito” poi notato lo sguardo sconvolto di tutti prese il cellulare e digitò il numero.
Pronto?” disse la dolce vocina di Lily.
“Pronto? Lily devi venire subito qui! Ho una notizia da dare a tutti quanti e se tu non ci sei …”
Colton? Io sono in Italia! Come faccio ad arrivare subito? È successo qualcosa?
Colton chiuse gli occhi. Anche se erano passati pochi mesi, il ragazzo si era affezionato molto a Lily e il pensiero che lui l’indomani non ci fosse stato più senza averla salutata gli faceva un male atroce.
“No tranquilla. Buona vacanza, salutami i tuoi” disse con voce rotta mentre tutti lo osservavano leggermente preoccupati. Tutti tranne Holland, perché lei sapeva. Perché lei aveva già capito tutto e Colton riuscì a capirlo, soprattutto, dalle lacrime che impazienti cercavano di uscire dai suoi occhi e posarsi leggermente sulla pelle bianca.
Colton. Mi sono persa le ultime puntate di Teen Wolf. Chi ti controlla? Cioè, chi controlla il Kanima” ma il ragazzo chiuse la chiamata senza mai riuscire a sentire il suo “Ehi!”.
“Colton? Cosa sta succedendo?” disse Tyler alzandosi ed andando verso l’amico.
Colton si allontanò di qualche passò. “Me ne vado. Domani a quest’ora sarò a Vancouver” mormorò in preda alle lacrime, mentre l’amico spalancava la bocca.
 
 
Tyler H.

Tyler non poteva credere ai suoi occhi. Colton, il suo caro migliore amico Colton, partiva per il nord America. Non poteva credere che egli si era scomodato ad informarli solo il giorno prima.
Tyler rimase a fissare l’amico per qualche secondo, poi, con la sua espressione da Grumpy Cat, si chiuse in camera sbattendo la porta. Uscì subito dopo e si catapultò al centro del salone-cucina. “Domani? Domani, Colton? Ti rendi conto di quello che fai? Forse non ti sei reso conto che qui siamo una famiglia e tu hai deciso di andartene ed hai avuto la bella idea di dirlo solo ALLA FINE!” urlò esasperato. Aveva voglia di picchiarlo.
Colton assunse un’espressione afflitta. “Da quanto tempo lo sai?” chiese Dylan, anch’egli furente.
“Oggi! Oggi ho scoperto che devo partire. Ma tutto il resto lo sapevo da molto tempo. Ed anche Jeff lo sapeva.”
“Quindi è così che va, eh? Lasci Teen Wolf e te ne vai? Allora erano vere quelle dicerie su Internet” mormorò Crystal con lacrime agli occhi.
Colton era rosso in viso e Tyler sapeva quanto fosse dispiaciuto, ma non riusciva a capacitarsene. Avrebbe dovuto dirglielo, quanto meno a lui. Avrebbe dovuto dirglielo prima. Si sentiva tradito dal suo stesso migliore amico.
“Non ho altra scelta. Ho trovato una parte in Arrow e ho deciso di accettare. Non credevo che sarei dovuto partire entro domani” disse sulla difensiva.
“Ma sapevi che l’avresti fatto prima o poi! E hai comunque evitato di dircelo!” esclamò Tyler furente.
Stavano tutti in silenzio. Tutti guardavano Tyler e Colton ed entrambi sapevano quanto i due soffrissero la lontananza di ognuno. Si ricordava di quella volta che Tyler era tornato, per una settimana, dalla sua famiglia. Sorrideva ancora ogni volta che pensava a tutte le chiamate che Colton aveva fatto all’amico. Ne aveva fatte così tante che sua madre lo aveva invitato a raggiungerli.
“Non ero pronto, Tyler. Non lo sono neanche adesso, ma sono stato costretto a dirlo”
“Non preoccuparti, tranquillo. Potevi benissimo non dirlo e scappare nel cuore della notte“ disse Tyler ancora più offeso. Lui l’avrebbe detto subito. Lo sapeva che l’avrebbe fatto.
Aveva rifiutato di andare a vivere con Hailey Duff solo per loro, ma stava notando che forse era l’unico a pensarla così.
“Coraggio ragazzi, basta. Non c’è tempo di litigare. Dobbiamo festeggiare, Colton va via!” disse Seana alzandosi.
“Non ho alcuna voglia di festeggiare” sibilò Tyler per poi tornare in camera.
In preda alla rabbia digitò il numero di Hailey Duff, ma subito dopo chiuse la chiamata. Non era pronto a lasciare quella casa. Non lo era ancora.
Holland entrò in camera e chiuse la porta dietro di sé. Stava piangendo e Tyler non poté non offrirle il suo braccio. La ragazza si buttò sul letto con lui e si fece stringere. “Tu già lo sapevi, vero?” chiese Tyler dopo averle dato un bacio sulla nuca.
La ragazza non rispose, ma si limitò a muovere la testa in segno di assenso. Il ragazzo pensò a quanto conosceva bene Colton e incominciò a fissare un tavolino storto che aveva creato Dylan per lui. Quel ragazzo era sorprendente.
I due non dissero niente, rimasero lì a stringersi, proprio come facevano sempre, fin quando Holland non si ricompose ed uscì dalla stanza, dopo avergli sorriso. Eh sì, Holland, anche questa volta sarebbe stato il loro piccolo segreto.
 
 
 
Dylan

Dylan non riusciva a capacitarsi del perché nessuno fosse andato da Tyler. Avevano pranzato tutti in silenzio, anche se Dylan non aveva toccato nulla ed avevano parlato dei progetti futuri di Colton. Colton era molto più rilassato, ma Dylan sapeva che quello sguardo sofferente era solo ed esclusivamente per il suo amico Tyler. Dopo qualche secondo lì a meditare, prese la busta con il pranzo di Tyler e il suo ed andò in camera del ragazzo. Era già settembre, i due avevano chiarito e adesso Dylan e Sally erano molto più intimi. Non era successo ancora nulla, ma Dylan sapeva che entro qualche giorno qualcosa sarebbe successo. Bussò alla porta del ragazzo ed entrò. Tyler stava leggendo qualcosa sullo schermo del portatile ed era davvero stupendo con solo la luce del monitor addosso. “Ehi Miguelito” mormorò Dylan mostrando la busta. Tyler alzò lo sguardo, rimase impassibile per qualche secondo e poi sorrise. “Entra pure, Taquito” disse facendogli posto sul letto e spostando il portatile.
Dylan si distese entusiasta di fianco “l’amico” e gli sorrise porgendogli il suo pasto. Pizza, il piatto preferito di Tyler. In effetti lo era anche di T-Posey, si chiese se tutti i Tyler amassero la pizza.
“Grazie, Dylan.” Disse Tyler aprendo il cartone.
Dylan gli sorrise entusiasta e prese un’aletta di pollo, poi, per curiosità, guardò lo schermo del portatile. Tyler era sul profilo di Lily. Una sensazione strana si impadronì di lui. non sapeva perché ma si sentì arrabbiato.
“Ti piace?” chiese di getto Dylan.
“Ovvio. Amo la pizza, lo sai” rispose Tyler continuando a mangiare.
Dylan lo guardò confuso, poi scosse la testa. “Stavo parlando di Lily.”
Tyler si girò verso l’amico e poi abbassò lo sguardo. “No. Cioè, a volte mi viene da pensare se un giorno finiremo insieme, magari sposati. Perché sai, noi siamo una buona squadra.”
Dylan strinse le labbra leggermente innervosito. “Secondo me no, cioè Tyler, ma la vedi?” e cliccò sulla foto della ragazza. “Non è per niente carina!” esclamò il ragazzo, mentendo spudoratamente. Non pensava affatto che la ragazza fosse brutta, anzi tutti avevano accettato di accoglierla per la sua classica bellezza da modella, ma in quel momento Dylan mentiva a se stesso senza capacitarsi molto del perché.
Tyler rise divertito. “Stai scherzando, vero?”
Dylan si mise a sedere, velocemente. “No! Perché? Ti sembra così strano che qualcuno la trovi brutta?”
Tyler guardandolo esasperato disse: “Certo che no! Ma ricordo esattamente che tu mi hai detto quanto fosse carina e tante altre cose volgari.”
Dylan spalancò la bocca in un’imitazione perfetta di Stiles e Tyler ridacchiò. “Non è affatto così, Tyler. E poi quando lo avrei detto?“
“Mentre stavamo decidendo se prenderla o no” disse Tyler mentre addentava la sua fetta di pizza.
Per un momento Dylan pensò che fosse arrabbiato, poi non trovando un motivo ovvio cacciò via il pensiero. “Come fai a ricordartelo ancora?” chiese esasperato.
Tyler rimase in silenzio e sorrise. “Non lo so.” Disse continuando a sorridere evitando di guardarlo in faccia.
Dylan sorrise compiaciuto, senza alcun motivo e mormorò: “Ti va di andare da Colton? Perdonalo.”
Tyler alzò gli occhi al cielo, solo come lui sapeva fare e si girò a fissare l’amico. Dylan dischiuse la bocca e si ritrovò ad ammirare quegli occhi stupendi. Il ragazzo l’aveva detto anche in un’intervista, gli occhi di Tyler erano meravigliosi. Così chiari, così espressivi.
Si ridestò solo quando il ragazzo chiuse la foto di Lily. Tyler scrisse qualcosa nella bacheca della ragazza, chiuse la pagina e spense il portatile. Si alzò mentre Dylan incominciava a chiedersi cosa le avesse scritto e Tyler si girò a fissarlo. “Allora? Non vieni?” chiese.
Dylan sorrise e si alzò. Quando arrivò in salone vide Sally ridere insieme ad Ian, ma non se ne curò molto perché il pensiero che più gli premeva era cosa diavolo avesse scritto Tyler a Lily. Dopo qualche secondo si collegò col cellulare ed andò nel profilo dell’amica. Il messaggio era il primo della bacheca della ragazza. Non era un messaggio lungo. Era abbastanza corto, ma con un significato immenso. A volte Dylan si meravigliava di come questi tipi di messaggi fossero sorprendenti. “I miss you. I need you. Colton is leaving to Vancouver”. Erano queste le undici parole che Tyler aveva usato per Lily. Un moto di rabbia s’impadronì del ragazzo. Dopo aver chiuso velocemente la pagina si sedette vicino a Sally e la strinse senza capire perché sperasse che Tyler li guardasse proprio in quel momento.
 
 
Ian

Ian Bohen aveva un segreto. Un segreto di cui nessuno sapeva l’entità. Uno di quei segreti che tieni solo per te perché sono troppo importanti per confidarli a qualcuno. Ed Ian aveva fatto questo, lo aveva detto solo a JR preferendo farsi prendere per pazzo da tutti gli altri.
Il suo più grande problema era che da giovane si era innamorato. Sì, anche Ian Bohen sapeva amare. Si era innamorato dell’Italia e si era innamorato di una ragazza. Una sera d’estate l’aveva baciata di fronte al mare ed insieme avevano concluso l’estate più bella della loro vita. Infine lui era partito e lei era rimasta in Italia. Inizialmente si erano sentiti, ma poi i contatti erano andati a farsi fottere. Anche se così sembrava Ian non l’aveva mai dimenticata. L’aveva cercata ovunque, in tutti i volti di ogni ragazza con cui era stato, ma non era mai riuscito a trovarla. Perché, sì, lei era unica al mondo. Si era preso la nomina del playboy, quello che tratta male le ragazze, senza che nessuno in realtà fosse a conoscenza della sua vera natura. Della sua perenne ricerca. Della sua eterna infelicità. Incompletezza.
Poi una giornata di fine Maggio Ian aveva avuto il giusto pensiero di dirigersi in casa degli amici. Lì aveva trovato tutto ciò che stava cercando da una vita. L’aveva trovata lì, seduta di fianco a Dylan O’Brien, con i suoi occhioni nocciola ed il suo sorriso meraviglioso. Aveva pensato subito a lei, ma non era riuscito a crederci, quindi si era detto tutte le diversità tra lei e la sua amata. Aveva detto che la ragazza che si trovava davanti era molto più magra. Aveva dei capelli a caschetto e lui si ricordava perfettamente quanto la sua amata amasse i suoi capelli lunghi. Infine non aveva trovato nulla di diverso. L’aveva guardata un altro po’ ed era scappato. Era scappato agitato. Forse l’aveva trovata. Non era riuscito a credere che forse quella bellissima donna era la sua amata tanto ricercata. Era stato quasi certo che fosse lei quando, entrambi, avevano posato lo sguardo sui propri occhi. Lì aveva capito. Aveva capito che era lei e voleva la conferma. Aveva una dannata voglia di avere una conferma. Si era collegato su facebook e l’aveva cercata. Aveva trovato una sua foto. Era meravigliosa. Indossava un abito nero con le spalline larghe. Un rossetto rosso. Leggero, non come quelli che indossava Holland. Aveva preso le informazioni e le aveva lette, con un sorriso che si allargava sempre di più. Era italo-americana. Faceva il compleanno lo stesso giorno della sua amata, si chiamava nello stesso modo, anche se non riusciva a ricordarsi del cognome. Aveva vari fratelli e trovò anche quelli. Amava la fotografia e lei l’amava più di ogni cosa. Amava leggere e anch’ella lo venerava. Prese delle foto che teneva ancora nel cassetto e le osservò. Infine trasse la conclusione. Era lei. Sally Pan era la ragazza che aveva cercato e ricercato in tutte le donne del mondo. Era quella che pensava ogni notte da vent’anni. Era lei. E Lily era quell’adorabile bambina dai capelli dorati che interrompeva sempre i loro momenti migliori.
Aveva passato gli ultimi tre mesi il più possibile vicino alla ragazza, poi aveva notato quanto lei e Dylan si fossero legati ed aveva deciso di mettersi di lato, anche perché era evidente che lei si era dimenticata di lui. Poi quando l’aveva incontrata su quel terrazzo dentro di sé era montata una sorta di speranza. Aveva capito. Aveva capito che se lei era tornata da lui, evidentemente, il destino aveva riservato un posto per loro in quel gigante pianeta.
Adesso si trovava a casa dei ragazzi e Sally era proprio accanto a lui. La stava osservando con la coda dell’occhio, non voleva che lei lo notasse. Stavano facendo un gioco stupido ed Ian voleva solo tornare sul terrazzo insieme alla ragazza, ma rimase lì, sia perché non poteva trascinarsela ovunque, sia perché il loro caro amico Colton non ci sarebbe stato l’indomani mattina in quella precisa ora.
“Bene. Adesso devo sistemarmi la roba. Potete anche andare” disse Colton stanco.
“Ti possiamo aiutare” propose T-Posey. Seana era tornata al lavoro promettendo che sarebbe riapparsa presto.
Colton sorrise riconoscente e si diresse in camera seguito da tutti gli altri. Ian si alzò e stava per seguire gli altri, ma notò che Sally rimase lì immobile, seduta sul divano. La guardò e sapeva che qualcosa non andava, perché Ian la conosceva meglio di tutti in quella stanza. Meglio di Dylan.
“Tutto bene?” chiese.
Lei si girò e sorrise. “Sì, certo.” Poi abbassò lo sguardo e si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Non è vero. Non va bene” disse sincero sorridendo.
Sally lo fissò per qualche secondo. “Come diavolo fai?” chiese infine.
“A fare cosa?” chiese lui sorpreso, senza evitare di perdersi neanche una piccola smorfia del suo viso.
“A capirmi così velocemente. Come se mi conoscessi da sempre” disse per poi fissarlo.
Inizialmente l’uomo rimase sorpreso, poi sorrise ed abbassò lo sguardo. “Mi ricordi tanto qualcuno che conoscevo.”
“Sì? E cosa le è successo?” chiese lei curiosa.
Ian abbassò lo sguardo. “È andata via” disse malinconico.
“Sally, devo andare a prendere caffè per tutti. Scendi con me?” chiese Dylan uscendo dalla camera di Colton. Ian si spostò di scatto, senza sapere realmente perché, e sorrise sia a Sally che a Dylan. Mentre Sally, che ancora puntava gli occhi sull’uomo, si alzò e sorrise gentile. “Certo, andiamo” disse infine per poi uscire dall’appartamento, mentre Ian guardava malinconico il braccio di Dylan sulle spalle della ragazza.
 
 
Sally

Sally stava pensando e ripensando alla conversazione avuta con Ian e a quanto fosse stranamente familiare quell’uomo. Non poteva credere di essersi innamorata di un ragazzino come Dylan O’Brien quando accanto a sé si trovava uomini come Ian Bohen. Qualcosa le diceva che stava sbagliando, e lo stava facendo alla grande, solo che lei ancora non lo sapeva.
“A che pensi?” chiese Dylan mentre la guardava sorridendo.
Lei lo guardò per poi sorridere. ”Stavo pensando a Lily. Chissà come la prenderà quando tornerà e non troverà Colton. Si era legata molto al ragazzo.”
“Già. Il terzetto. Lei, Tyler e Colton. Una volta li ho trovati tutti e tre coricati sul letto della ragazza con una vaschetta di gelato alla vaniglia tra le mani di lei. Erano entrambi depressi. Stavano parlottando a vanvera tutti e tre.”
Sally ridacchiò divertita alla vista di quei tre in quello stato, per poi, subito dopo, sentirsi un po’ in colpa.
“Bè, in realtà li trovavo quasi ogni sera coricati insieme a parlottare, quasi sempre ci riuniamo tutti e cinque. È tipo un rituale capito? Adesso sarà strano farlo senza Colton.” Disse il ragazzo malinconico.
“Guarda il lato positivo. Adesso starete più larghi” disse Sally ironizzando, ma anche lei si sentiva tremendamente triste.
“Non ci dava fastidio rimanere stretti. Era confortante. Era familiare. Adesso lo spazio tra noi ci farà sentire ancor di più la sua mancanza.” Disse il ragazzo una volta aperto il portone di casa. Sally entrò pensando a quanto fosse dolce e tenero quel ragazzo. E tutto successe in un secondo. Dylan si avvicinò alla ragazza e si baciarono quasi all’unisono. Si baciarono e fu il bacio più dolce che lei avesse provato. Non riusciva a capire se fosse amore o altro, ma decise di non indagare e si gustò il bacio del ragazzo. Quando entrambi si staccarono, sorrisero timidi e, dopo che Dylan iniziò a balbettare parole sconnesse, presero l’ascensore e rimasero in silenzio fin quando non rientrarono in casa. “Caffè!” sbraitò Dylan entrando in camera di Colton.
Sally lo fissò andarsene e lì capì che non era andata affatto bene. Girò lo sguardo e si trovò di fronte Ian. Sorrise timida ed incominciò ad uscire i caffè dalla busta, mentre Ian la guardava con un sorriso indecifrabile. “Ehi” disse lei.
“Non è andata bene, vero?” chiese lui aiutandola.
Lei lo fissò sconvolta. Come faceva a sapere sempre tutto? “Diamine, come fai?” sbraitò lei.
“Internet!” disse lui sorridendo e mostrandole una foto dei due che si baciavano. Sally spalancò la bocca. Chi diavolo era stato? Erano chiusi nel portone. Poi si ricordò di quella ragazzina che li aveva superati. “Quella bastarda!” mormorò facendo ridere Ian.
“Sai cosa penso? Credo sia un grande bacio” disse sincero.
Sally sbuffò. “Dylan non la pensa così”
Ian assunse un espressione confusa. “Non puoi saperlo, Sal. È appena successo”
Nessuno la chiamava così da molto tempo. Sorrise. “È completamente scappato via. E adesso mi sta evitando. È stato tremendo”
Rimasero in silenzio per qualche secondo fin quando Ian sospirò. “Io penso sia gay.”
Sally quasi sputò il caffè. “Cosa?” chiese ridendo.
“Lo deve essere per forza. O è gay o è pazzo. Nessun uomo sano di mente potrebbe rifiutarti.” Disse infine sorridendo e Sally pensò che quello fosse il sorriso più meraviglioso della terra.
Ian prese due caffè ed andò in camera da JR lasciando sola Sally a meditare, come faceva sempre. Si stava iniziando a chiedere se l’uomo lo facesse apposta.
 
 
Holland
 
Holland stava aiutando ad imballare la roba di Colton. Non voleva che se ne andasse, ma non poteva fare assolutamente nulla. Solo nei film l’amore regnava. Nella vita reale prima c’era il lavoro, successivamente c’era l’amore. Si chiedeva perché stava pensando a lei e Colton come se fossero due innamorati e, malgrado tutto, sorrise al pensiero.
“Cosa hai da sorridere?” chiese Colton, che dopo essersi abbracciato con Tyler era tornato sorridente.
La ragazza lo guardò e scosse la testa. “Stavo pensando a quanto fossero buffe queste scarpe” disse alludendo a delle ciabatte arcobaleno. Colton le prese e sorrise.
“Me le hai regalate tu.” Disse sorridendo.
La ragazza ridacchiò al pensiero dimenticato. “Vero! È stato uno scherzo meraviglioso” disse ridacchiando.
“Ancora ricordo il disgusto che mi hanno provocato”
Holland ridacchiò ancora più forte. “Sì! Ricordo esattamente la tua faccia. Cercavi di far finta che ti piacessero, invece non riuscivi a non far vedere quanto le odiassi.” Disse facendolo ridere. “E’ proprio questo che amo di te. Nonostante tutto riesci sempre ad essere sincero. Sei un libro aperto”
Colton sorrise. “Forse lo sono solo per te. Holland, tu e Tyler mi conoscete più di chiunque altro in questo pianeta.”
Holland guardò l’amico e sorrise. “Come può essere che Tyler rovina sempre i nostri momenti?”
Colton ridacchiò di nuovo e la strinse a sé, mentre gli altri li fissavano sorridendo. “Mi mancherai. Mi mancherai un casino” sussurrò il ragazzo stringendola a sé.
“Non quanto mancherai a me” rispose Holland, poi sciolse l’abbracciò e lo guardò sorridendo.
 Oramai era confermato. Holland Roden era innamorata perdutamente di Colton Haynes, ma questa volta non avrebbe vinto l’amore. L’amore non regnava mai quando c’era di mezzo Holland Roden.
 
 
Crystal

 
Crystal rideva e scherzava insieme a tutti gli altri, ma dentro di sé non andava per niente bene. Colton era uno dei suoi più cari amici e lei lo adorava. Odiava il fatto che il ragazzo avesse abbandonato Teen Wolf ed ancor di più odiava il fatto che l’amico stesse per abbandonare lo stato. Avevano passato un casino di avventure ad Atlanta, adesso dovevano dirsi addio e questo la faceva star male, perché loro erano una famiglia. Non erano dei semplici colleghi.
Passarono una bella serata e si salutarono, promettendosi che tutti si sarebbero presentati all’aeroporto la mattina stessa. Colton sarebbe partito alle sei del mattino e loro sarebbero stati pronti a dargli l’ultimo addio. Si diresse a casa sua con Daniel e una volta coricati si strinsero, entrambi tristi. “Non sarà più come prima.” Mormorò Crystal. E non mentiva, non lo sarebbe stato.
 
 
Daniel

 
Daniel pensava che la sua ragazza avesse proprio ragione. Niente sarebbe stato più come prima. La casa non sarebbe stata la stessa senza Colton, il cast non sarebbe stato lo stesso senza Colton, la loro vita non sarebbe stata la stessa senza il ragazzo. Erano tutti profondamente tristi e Daniel pensò a Tyler ed Holland. A come potessero stare in quel momento. Tyler aveva mostrato il suo dolore con quella scenata rabbiosa, ma Holland era stata tranquilla ed impeccabile. Un imitazione perfetta di Lydia Martin. Daniel era certo che la ragazza stesse peggio di tutti, perché tutti facevano finta di non sapere che quei due si amassero, come lo facevano con Tyler e Dylan. Crystal le aveva proposto se voleva passare la notte con lei, ma Holland aveva risposto che avrebbe dormito da Sally. Il ragazzo era felice di sapere che non era sola.
Infine il suo pensiero andò a T-Posey. Era uno di quelli più legato a Colton e il ragazzo si chiese se in questo momento stesse dormendo o se non riuscisse a farlo, proprio come ognuno di loro. Scacciò via questi pensieri e strinse a sé Crystal che faceva finta di dormire, per camuffare il sapore delle sue lacrime.
 

 
Tyler P.

Tyler era coricato sul suo letto. Stava pensando a tutto quello che aveva passato col biondino montato. Pensava a quando erano coinquilini. A come la loro vita fosse divertente a quei tempi. A tutti gli scherzi che aveva fatto a Colton. Pensò a quanto gli sarebbe mancato. A quanto sarebbe mancato a tutti, perché Colton era la colla che legava ognuno di loro. Sapeva che non sarebbe stato più lo stesso, sapeva che presto ognuno avrebbe preso la propria strada. Sorrise al pensiero che Seana sarebbe stata sempre al suo fianco. Lo sapeva e sarebbe successo. Perché lui non voleva nessuno al di fuori di lei. Questo lo pensò mentre dava un bacio alla nuca della ragazza che, troppo stanca, dormiva serenamente.
 
 
Holland

Holland era rimasta tutta la notte sveglia con Sally. Aveva pianto, si era fatta coccolare dall’amica. Avevano parlato. Avevano parlato di Colton. Avevano parlato di Dylan. Avevano parlato anche di Ian. Adesso era in auto pronta ad andare all’aeroporto. Mentre guidava continuava a ricordare a tutto quello che avevano passato. Pensò ai loro baci, alle loro carezze. Pensò al 21° compleanno di T-Posey, a quella volta che si erano ritrovati nudi sul letto del ragazzo. Las Vegas era stata magica. Si ricordò anche di quanto fosse stata testarda a chiedergli di far finta di nulla. Pensava a quanto fosse magnifico e paziente quel ragazzo. Doveva amarla per davvero, pensò lei. Dopo qualche ricordo aveva capito quanto fosse codarda. Lei lo amava, ma aveva paura. Aveva paura delle relazioni e non riusciva a capire neanche il perché. Aveva paura e basta. Aveva paura del futuro, aveva paura di tutto ciò che ne faceva parte.
Una volta arrivate, scesero dall’auto e percorsero le strade, salutando ogni tanto qualche fan. Furono le ultime ad arrivare. Tutti le stavano aspettando. Colton si stava sfregando le mani per paura che non arrivasse in tempo. Sorrise agli amici e camminò in silenzio insieme all’amica, che le stringeva un braccio. Una volta lì sorrise a tutti e posò gli occhi sul ragazzo che fece altrettanto.
Rimasero lì per un po’, a parlare del più e del meno, fin quando la voce dell’hostess li informò che i passeggeri per Vancouver dovevano recarsi al gate. Il ragazzo si alzò sospirando tristemente. Per primo abbracciò Ian e JR, poi toccò il turno di Dylan e T-Posey, abbracciò Seana e Daniel, strinse forte Crystal, abbracciò Sally e si tuffò tra le braccia di un Tyler in lacrime. “Non puoi farmi questo, amico!” sussurrava Tyler mentre chiudeva gli occhi.
“Ci rivedremo prestissimo, promesso” disse Colton, poi sciolse con difficoltà l’abbracciò e si girò verso Holland.
La ragazza lo guardò e sorrise quasi divertita. Sapeva che l’aveva tenuta per ultima, l’aveva capito subito. “Sono l’ultima della lista, eh?” disse scherzosa, dandogli un leggero schiaffo sul petto. Colton sorrise. “Le cose migliori si lasciano sempre per ultime.” Confessò, mentre i suoi occhi azzurri incominciavano ad inumidirsi. Sarebbero stati troppo lontani, questo faceva male ad entrambi. Non sapevano se avrebbero resistito.
Holland sorrise e lui la strinse a sé, mentre anche gli occhi della ragazza iniziavano ad inumidirsi. Lo amava, l’aveva capito. Aveva compreso tutto.
“So di averlo detto, ma mi mancherai. Mi mancherai un casino.” Sussurrò lui stringendola ancor di più. “So di averlo detto, ma non quanto mancherai a me” rispose la ragazza sciogliendo l’abbraccio e guardandolo. Si sorrisero, lei gli sistemò la giacca e si separarono continuando a sorridersi. Si erano parlati. Si erano parlati con lo sguardo. Si erano detti che si amavano ed Holland era sicura che Colton l’avesse capito.
 

Lily

Lily non prese nemmeno l’ascensore, corse per le scale e quando arrivò in casa la trovò deserta. Aprì la porta di camera sua e posò le valigie, poi si diresse in camera di Tyler, ma anche quella era vuota. Allora si recò in quella di Dylan che trovò anch’essa vuota. Andò in quella di Daniel, anche se già sapeva che non c’era nessuno. Urlò esasperata. Quando aveva letto il messaggio in bacheca che le aveva lasciato Tyler era scappata subito all’aeroporto ed aveva preso il primo aereo. Si era recata a Londra ed aveva preso il jet privato del suo manager. Aveva fatto il più presto possibile, ma evidentemente non era arrivata in tempo. Urlò un’altra volta e si diresse in camera del ragazzo. Ovviamente sembrava che non fosse mai stata abitata e la ragazza incominciò a piangere, sentendosi tremendamente sola. Avrebbe voluto picchiarlo. Perché non le aveva detto al telefono cosa stava succedendo? Perché si era comportato così? Perché non gliel’aveva detto prima che lei  partisse? Si buttò sul materasso vuoto ed insignificante e si asciugò le lacrime che continuavano ad uscire prepotenti dal suo viso. Pensò a tutto il tempo passato con lui, ai consigli da stilista, alle risate. Alla sua dichiarazione d’amore per Holland, che poi aveva evitato di dire alla ragazza, ai suoi commenti sulle bionde, alla sua amica Ally, alle loro serate a bere birra e criticare tutti ironicamente, alle loro risate sulle battute di Dylan, alle battute stupide di Colton, a tutte le sere quando si coricavano nel letto e mangiavano gelato o quello che c’era. A tutti i loro complessi. Alla sua affettuosità. In questo momento sentiva il bisogno di un suo abbraccio. Lo voleva davvero bene. Scese dal materasso ed andò verso l’armadio. Fu strano vederlo senza i suoi vestiti firmati e costosissimi. Lily rimase a fissarlo per un po’, fin quando non si accorse di varie scritte. Aprì bene le ante ed accese la luce. Vi trovo una scritta grande che diceva. “Angolo dei pensieri felici.”. Nello stesso momento in cui si sedette per terra e lesse il nome di Holland la porta della camera si aprì ed entrarono i ragazzi rattristiti. Lily notò che Tyler aveva gli occhi gonfi e rossi, quindi optò per un pianto. Sorrise ai tre coinquilini e disse: “Guardate cosa ci nascondeva quel bastardo!” ed indicò l’anta in legno dell’armadio. I ragazzi si avvicinarono, si sedettero e guardarono all’interno. C’erano un sacco di frasi, parole, nomi, ricordi. Oltre al nome di Holland c’erano anche i loro, persino quello di Lily e Sally. C’erano frasi del tipo: ‘cogli l’attimo’, ‘… giorno in cui Holland mi ha riservato il suo primo sorriso’, ‘… giorno in cui Tyler mi ha eletto come migliore amico del mondo’, ‘… giorno in cui Dylan si è trasferito da noi’, ‘… giorno in cui Seana è entrata nella nostra vita’, ‘… giorno in cui Lily ha scelto me come stilista personale’, ‘… giorno in cui Sally ha cantato con me Adele’, ‘… giorno in cui Dylan e Tyler sono tornati come sempre’, ‘… giorno in cui Daniel e Crystal si sono fidanzati’, ‘… giornata in spiaggia’, ‘… giorno in cui Ian, malgrado continui ad essere strano, mi ha rassicurato su Holland’, ed infine come ultimo messaggio c’era scritto: ’26 Settembre, giorno in cui i miei cari coinquilini hanno letto il mio segreto muro dei pensieri felici, GRAZIE MILLE PER LA PRIVACY’
Tutti e quattro incominciarono a ridere tra le lacrime e dopo qualche ora si ritrovarono coricati sul materasso senza coperte del loro amico a tenersi per mano e a parlare del loro Colton che era andato via, pensando entrambi a quanto odiassero quello spazio che non gli permetteva di stare appiccicati.
 
 
  

Angolo dell'autrice
Scusate, mi sono persa! Però adesso eccomi qui :) mi prendo la scusa per farvi gli auguri per la pasqua e buona festa dei lavoratori. Spero che questo capitolo vi piaccia e che possiate scrivere tante recensioni. Un bacio a tutte 
  
  
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