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Autore: _Angel_Blue_    02/05/2014    16 recensioni
E se i draconiani fossero dei normalissimi adolescenti senza nessun potere che hanno una vita come qualsiasi altro giovane della loro età? Se anche i loro nemici fossero degli esseri umani? Cosa succederebbe?
Sofia era una ragazza normale, le piaceva leggere libri, stava sempre chiusa in casa dove George, con pazienza infinita, le faceva da professore. Forse non aveva degli amici ma perlomeno la sua vita era tranquilla e non doveva pensare ai veri problemi della gioventù.
Poi tutto cambiò, così repentinamente che non ebbe neanche il tempo di protestare o evitare il continuo susseguirsi di catastrofi. Tutto si capovolse e si ritrova di fronte ad una realtà molto più dura da accettare, costretta a dover frequentare una vera scuola per “socializzare” con gli altri.
Con addosso un uniforme orribile, un carattere burbero e sgarbato, il prof decise di iscriverla nell'istituzione Dragoni, dall'apparenza normale quando qui è tutto tranne che ordinario. E tra una lezione con insegnanti impossibili, tra un bacio qua e là, tra segretarie troppo rigide, pettegolezzi e party notturni, Sofia scopre un mondo del tutto nuovo, un mondo che ha sempre voluto evitare, che cambierà la sua vita in una una frenetica corsa verso l'adolescenza.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'An Impossible Love'
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"La più grande gioia della vita è la convinzione di essere amati."

-Victor Hugo

Capitolo 4

Sofia

-Sofia, sei bellissima!- esclamò Lidja, gli occhi lucidi tradivano l'eccitazione.
Mi voltai con aria insicura, temendo cosa avrei visto nello specchio. Sicuramente una zucca indossando un pezzo di stoffa che le dava l'aria da imbranata e per niente sensuale. Purtroppo la mia stima era davvero scarsa e in quelle settimane di scuola era diminuita, almeno fino a ieri, dopo aver assistito allo spettacolo messo in opera da me e Lidja. Ci eravamo vendicate di Nida e Ratatoskr e bastava ricordare le loro facce sconvolte per scoppiare in una fragorosa risata, è stata una scena memorabile che avrei ricordato il resto della vita. Dopo quell'atto, qualcosa cambiò nella scuola Dragoni e nei suoi studenti. Improvvisamente non ero più oggetto di derisione ma di ammirazione. La cosa m'imbarazzava un po'. Mi ero abituata alle occhiate ironiche che mi lanciavano continuamente, alle battutine dietro alle mie spalle e ai pettegolezzi che sembravano non avere una fine. Invece, dopo quel momento in mensa, i draconiani, se possibile, mi amavano più di prima e continuavano a ripetere che ero una degna Thuban (e quando lo dicevano mi sentivo lusingata, felice di essere così apprezzata nel loro gruppo) mentre i viverniani ci pensavano due volte prima di insultarmi o canzonarmi, potevo ricambiare i loro “favori” con qualcosa per cui si sarebbero pentiti amaramente. Un esempio potevano essere Nida e Ratatoskr.
Dopo pranzo a scuola non si parlava d'altro: Zucca continua a colpire! Ormai ero diventata famosa e forse più di Lidja, nonostante quello scherzo non avrebbe mai preso vita senza di lei, era stato sopratutto il suo contributo per far sì che quell'esibizione prendesse forma. “Meglio così” aveva detto. “Non voglio dare troppo all'occhio.”. La cosa non sembrava turbarla e a me stava bene così. Quel giorno aveva segnato la mia reputazione ma non servì a farmi simpatizzare con i veri nemici, quelli più pericolosi. Nida, dopo essersi ripresa dallo stupore mi lanciò un'occhiataccia in grado di far inginocchiare mezza scuola. La situazione, però, era buffa. Lei che cercava di incenerirmi con lo sguardo mentre era tutta sporca di vernice. L'uniforme aveva assunto un colore scuro, sembrava che le avessero vomitato addosso e Ratatoskr stava messo peggio. La faccia era imbrattata di rosso e anche i capelli. “Questa ce la pagherai!” aveva detto una Nida infuriata, prima di prendere le sue cose e precipitarsi fuori. Il comportamento di Ratatoskr, invece, mi aveva sconvolto. “Mi piaci, Zucca” esclamò sorridendo. LUI STAVA SORRIDENDO. E A ME!. Volevo filmare quell'istante. “Dopotutto non sei così deboluccia come pensavamo, ti abbiamo svalutato” e a passo felpato, anche lui uscì dalla mensa, lasciando una scia di impronte rosse. Credo che i miei amici erano sbigottiti quanto me.
Nidhoggr sembrava pensieroso mentre con un fazzoletto cercava di togliersi qualche goccia di vernice finita sul suo viso. La sua calma era troppo innaturale. “Purtroppo Ratatoskr ha ragione” disse. “Ti abbiamo sottovalutata, un errore che non ripeteremmo, adesso sì che comincia la vera guerra” e senza darmi altre spiegazioni, si voltò.
Più tardi, anche Fabio decise di parlarmi e mentre uscivo da scuola mi si affiancò.
-Tu sei fuori di testa- dichiarò senza troppi preamboli.
-Anche tu vuoi farmela pagare per averti sporcato l'uniforme? Disgraziatamente dovrai prendere il numeretto e metterti in fila, ci sono altre quattro o cinque persone che vogliono realizzare questo sogno- borbottai infastidita.
-Sto seriamente pensando che a te piace rischiare vita continuamente-
-Merda! Hai scoperto il mio più grande segreto, ora vuoi lasciarmi in pace?-
-No, credo che tu sia pazza, a volte Nida può essere cento volte più pericolosa di Nidhoggr-
-Grazie per avermi avvisato ma non dovresti stare con il tuo gruppo di viverniani anziché venire a dirmi di stare attenta a loro? Cosa del tutto inutile perché so alla perfezione a cosa sto andando incontro-
-Zucca, sei troppo giovane per morire-
-E tu sei troppo stronzo per essere una persona-
A quanto pareva, Fabio voleva aiutarmi, ma continuavo ad avere un comportamento indifferente nei suoi confronti. Non riuscivo a fidarmi di lui, avevo sentito troppe storie e non volevo finire con il cuore spezzato. I miei amici per quel giorno non fecero altro che tormentarmi. Chloe sembrava impazzita e non smetteva di ripetere sia a me che a Lidja che eravamo due geni. Karl mi aveva rivolto un sorriso divertito ma sapeva quanto mi sarebbe costato caro quello scherzo. Ewan ci invitò a casa sua per festeggiare quella prima vittoria.
Scossi la testa con risolutezza, dovevo scacciare tutti quei ricordi dalla mia testa e chiuderli a chiave in un baule immaginario per quella notte. Dovevo essere allegra e spensierata se volevo godermi la festa di Nidhoggr fino in fondo. Riluttante alzai lo sguardo e trattenni il respiro quando notai il mio riflesso sullo specchio. Lidja aveva fatto un ottimo lavoro.
Indossavo un vestito di seta dorata che si aderiva ai miei fianchi e marcava quelle curve che non mi ero mai accorta di tenere. Dietro, aveva una spaccatura vertiginosa, la mia schiena era quasi del tutta scoperta e c'era un altro taglio nel lato destro, lasciando visibile un po' del mio polpaccio. Il vestito non era particolarmente lungo, superava di qualche centimetro le ginocchia ma per me era perfetto così. Tutto in me urlava femminilità e raffinatezza. Trattenni il fiato e mi guardai il viso. Lidja si era occupata di tutto, dal vestito, al trucco, alla pettinatura. Siccome ero troppo pallida, aveva usato un po' del suo fondotinta per darmi più colore alla pelle, applicò anche dell'eyeliner nero per risaltare i miei occhi verdi che sembravano più grandi del solito e aggiunse dell'ombretto chiaro sulle palpebre. Il lucidalabbra evidenziava le mie labbra che apparivano piene e luminose e io non potei non apprezzare il lavoro che aveva fatto. Era riuscita persino a dominare i miei capelli ribelli. Li aveva raccolti in un chignon elegante e qualche ciuffo rosso pendeva aggraziato dal mio viso. Quella non ero io. Non riuscivo a riconoscermi e con slancio, mi buttai tra le braccia di Lidja.
-Come diamine ci sei riuscita? Dovresti essere una stilista, cazzo!-
-Lo so, lo so- disse lei, visibilmente commossa. -Sei splendida! Manca solo una cosa...-
-Cosa?-
-Questo-
Tirò fuori la maschera più bella che abbia mai visto in mia vita. Anch'essa era dorata come il vestito, sembravano combaciare perfettamente. Era piena di squame tanto che avevo la sensazione che fosse fatta con la pelle di un drago, era accurata fino ai minimi dettagli.
-Oh...- esclamai sorpresa. -Non posso accettare!-
-Si che puoi!- replicò. -Ti regalo sia il vestito che la maschera... Quel vestito non mi entra più e a te, che hai una corporatura più minuta della mia, ti sta alla grande-
Io ero senza parole. Cercai di farle capire tutta la mia gratitudine con uno sguardo. Io e Lidja ci eravamo molto unite in quei giorni, mi fidavo più di lei che di Chloe e tutta la gelosia provata inizialmente iniziò a svanire dal nulla. Ora provavo solo affetto e riconoscenza.
-E poi, non ho tempo per le tue paranoie, io non mi sono ancora preparata! Tu scendi di sotto e aspettami lì, dovrei metterci poco- e se ne andò in un lampo.
Io obbedì e mi diressi con passo lento verso il divano. In quel momento mi colpirono i sensi di colpa e pensai immediatamente al prof al quale avevo mentito spudoratamente. Gli avevo detto che quella notte sarei andata a dormire con Lidja. Alma, sua zia, aveva confermato le mie parole, dicendo che sarei stata sotto stretta sorveglianza e non mi sarebbe successo niente quando in realtà sapeva benissimo che andavamo a un party. Alma era una donna rinsecchita ma dall'aria giovale e furba. Aveva la pelle scura, cotta dal sole, e lunghi capelli bianchi striati di grigio. Aveva un paio di denti d'oro che esibiva di continuo, perché sorrideva spesso, un sorriso aperto e sincero, e fumava senza sosta. Lei era stata come una madre per Lidja, l'aveva cresciuta, amata e tenuta a sé da quando i genitori le erano morti in un incidente. Per me, Alma, era una donna stravagante e strana, ma era vivace e ribelle come Lidja, cosa che le caratterizzavano. Lei non mosse un dito quando venne a sapere che andavamo ad una festa e aveva deciso di guardarmi le spalle con molto piacere. “Siete ancora giovani” mi disse quando rimanemmo sole. “Dovete godervi la vita quindi qualche scappatella di notte non fa male a nessuno e poi sembri una ragazza seria e matura, quindi non ho niente per cui preoccuparmi.
A scuola, oltre lo scherzo fatto a Nida e Ratatoskr, non si parlava d'altro che il party di Nidhoggr. Le ragazze si davano consigli su come vestirsi e truccarsi mentre i ragazzi mettevano su un piano per conquistare qualche giovane fanciulla. Io rimanevo in disparte, suscettibile.
Nidhoggr aveva dato un tema per il suo party: festa in maschera. Tutti gli invitati dovevano indossare una maschera per nascondere la loro identità. L'idea mi sembrò caruccia e utile, così nessuno mi avrebbe riconosciuto e di conseguenza non mi avrebbero infastidito.
A portarci alla festa sarebbe stata una certa Effi, madre adottiva di Karl, mentre Ewan e Chloe ci avrebbero aspettato direttamente lì.
-Allora, come sto?- mi chiese Lidja, distraendomi dai miei pensieri.
Mi voltai e sgranai gli occhi dalla sorpresa. Era bellissima.
Per l'occasione indossava un vestito rosso sangue, aderente e corto. Stava benissimo, aveva i capelli sciolti e lunghe ciocche scure le cadevano pigri sulle spalle. La sua maschera era rossa e lasciava visibile solo gli occhi neri e le labbra carnose.
-Sei uno schianto!- enfatizzai.
-Non ho un'aspetto volgare?- domandò insicura.
-Ma no! Sei splendida-
Mi alzai dal divano e l'abbracciai forte. -Questa sera molti ragazzi ritorneranno a casa con il cuore infranto- ironizzai.
Lei scoppiò a ridere. -Anche tu non scherzi, Schaflen- e mi fece l'occhiolino.
Stavamo sorridendo come due idiote quando sentimmo suonare il campanello.
-Questo deve essere Karl-
Ci dirigemmo verso la porta e ci ritrovammo un Karl in giacca e cravatta. Lo smoking che indossava era davvero elegante, lo faceva apparire più attraente e aggraziato e indossava una maschera azzurra.
-Ragazze, siete sfolgoranti!- esclamò sorpreso.
Io arrossii, sentendomi improvvisamente troppo nuda. Lidja, invece, sembrava stare a suo agio. -Ma grazie, anche tu sei magnifico!-
Sentivo di essere la terza incomoda. -Ora possiamo andare?- chiesi a disagio.
-Certamente!- disse Karl. -Effi ci sta aspettando in macchina-
Si voltò mentre io e Lidja gli stavamo dietro. La macchina era parcheggiata di fronte all'appartamento e in piedi ci aspettava una donna. Era alta e magra, appena truccata. I capelli biondi erano raccolti in un'ordinatissima treccia che spuntava da sotto un bosco di lana nera. Ipotizzai che si trattava di Effi.
-Salve, ragazze- ci salutò cordiale.
Io risposi con un educato “Buona sera” mentre Lidja le saltava al collo.
-EFFI!- urlò -E' da molto che non ci si sente, come stai?-
Vidi Effi sbocciare in un sorriso divertito. -Bene-
-Credo che dovremmo partire- s'intromise Karl. -Chloe ed Ewan sono già arrivati alla festa-
Nessuno replicò ed entrammo in macchina, Effi e Karl seduti davanti mentre io e Lidja stavamo dietro.
Il viaggio non durò molto. Quando iniziai a intravedere le prime ville rischiai di rimanere con la bocca spalancata. Supposi che in quel quartiere dovevano viverci persone ricche e importanti. Ogni villa era di tre piani, avevano giardini impeccabili, con l'erba più brillante che abbia mai visto e ogni filo non sembrava superare neanche un centimetro di troppo. Era tutto così perfetto e surreale.
Riuscii a capire in quale villa viveva Nidhoggr dal rumore assordante della musica messa a tutto volume e le luci colorate che uscivano dal giardino di una casa. E poi, cosa che non sarebbe passata inosservata a nessuno: oltre centinai di ragazzi mascherati ballavano fuori in cortile, che era gigantesco, 100 metri cubici o più.
Nel patio c'erano varie decorazioni, palloncini di tutti i colori fluttuavano nell'aria, tavoli di legno erano strapieni di cibo e bibite, dei coriandoli svolazzavano da tutte le parti e c'erano delle lanterne che pendevano da alcuni fili di metallo. Era tutto così grandioso che solo in quel momento capii cosa intendeva Lidja quando aveva definito le feste di Nidhoggr le migliori in circolazione. Effi parcheggiò la macchina ma non avevamo fatto neanche in tempo ad aprire la porta, che udimmo la sua voce forte e severa. -Starò qui a mezzanotte, non un minuto di più o un minuto di meno, Lidja, ho promesso ad Alma che avrei portato te e Sofia tutte integre e vedi di non fare stupidaggini... Ora andate e divertitevi- e ci rivolse un ultimo sorriso prima di lasciarci lì ed andarsene.
-Beh, draconiani... Dobbiamo trovare Chloe ed Ewan- disse Lidja.
Io alzai il collo e scrutai la folla con attenzione. -Non sono quelli là?- Alzai la mano ed indicai due ragazzi. La ragazza indossava un vestito viola e una maschera del medesimo colore, mentre il ragazzo indossava uno smoking simile a quello di Karl e anche la sua faccia era coperta da una maschera viola.
-Credo di sì- proferì Lidja.
Decidemmo di avvicinarci a loro e uno volta arrivati, potei affermare il mio sospetto: quei due erano proprio Ewan e Chloe. Quando anche loro due ci riconobbero, sulle loro labbra spuntò un sorriso sincero.
-Eccovi! Credevamo che non sareste più arrivati!- esclamò Chloe. -Sofia! Sei uno splendore! Quando avevi intenzione di dirci che avevi delle curve così perfette?-
Ringraziai la maschera che stavo indossando che copriva le mie guance rosse che sembravano essere andate a fuoco. Se dovevo essere sincera non mi sentivo comoda in quella situazione. Gli sguardi che i ragazzi mi rivolgevano quando passavano e le occhiate che lanciavano alle mie gambe mi seccavano. Ma cercai di non farlo notare e fingendo che stavo benissimo e che ero abituata ad andare feste così, indossando vestiti sexy e provocanti, sbocciai in un sorriso. -Senti chi parla! Tu sei una stella!-
Ridemmo tutti e potemmo dare inizio al divertimento.

***

Il party non si rivelò molto interessante. Mentre gli altri andavano a ballare, Ewan con Lidja e Chloe con Karl, io decisi di fare qualche giro “turistico”. Nel frattempo parlai anche con alcuni draconiani, che come Lidja, consideravano le feste di Nidhoggr un evento unico e indimenticabile. Io, però, mi stavo annoiando a morte, almeno finché feci amicizia con alcuni ragazzi.
Tra questi c'era un omaccione grande e grosso che sembrava uscito da uno di quei manifesti storici del circo. Aveva la mia stessa età e non fece altro che parlarmi di Orsola, il suo San Bernardo. Era un ragazzo estroverso e divertente e grazie a lui conobbi anche, Ettaro e Mario, due acrobati dal fisico impeccabile e muscoloso, Minimo, il ragazzo più basso della scuola nonostante avesse sedici anni, Becca, una ragazza che andava a danza con Lidja, Carlo, Martina e Sara, che erano fratellastri, dei ragazzi esilaranti e vivaci.
-A cosa sei venuta a fare se non stai insieme agli altri?- mi chiese ad un certo punto Martina.
Io sollevai le spalle, frustrata. -Non lo so neanche io, volevo far felice Lidja e quindi ora eccomi qui mentre vagabondo come un'anima in pena-
Carlo sorrise, senza mai smettere di osservarmi con aria attenta. -Se vuoi ti posso offrire un ballo-
Perfetto. Quei ragazzi sicuramente stavano provando pena per me. Thuban che se ne sta a disparte mentre tutti cercavano di divertirsi. Alzai il mento con orgoglio e lo guardai negli occhi. -No, grazie, purtroppo non so ballare, non riesco a fare due passi sincronizzati senza ritrovarmi con il culo per terra- cercai di ironizzare e la cosa funzionò perché vidi i tre fratelli ridacchiare.
-Sei forte, Sofia, e devi sapere che tutti noi draconiani ti appoggiamo, non sai quanti viverniani ti invidino e credo che tu sia il miglior capo che potessimo avere, sicuramente appena finirà Settembre dovrai prepararti a molto- mi disse Sara.
-Cosa significa?- Ora si che avevano catturato la mia attenzione.
-A ottobre i superiori di entrambi gruppi dovranno preparare dei test per il resto dei draconiani e sceglieranno i migliori, quelli che secondo loro possono battere i viverniani, è qualcosa di simile a Harry Potter, dobbiamo guadagnarci punti e a fine anno si scopre chi ha vinto tra i draconiani e i viverniani, tu prometti bene e ci aspettiamo molto da te-
La cosa iniziava a farsi interessante. Lidja era sempre stata vaga sull'argomento e non mi aveva mai detto cosa dovevo fare esattamente ma ora iniziavo a farmi qualche idea. -E cosa fa il capo? Cosa lo differenzia tra gli altri guardiani?-
-Prende le decisioni più importanti, incoraggia il suo gruppo, da ordini e può creare delle regole valide solamente nella sua squadra-
La guardai scombussolata. Dovevo fare veramente tutto quello? Immaginavo già lo stress, le preoccupazioni, la stanchezza. Un'intero gruppo di oltre cento ragazzi gravava sulle mie spalle.
Io e i tre fratellastri ci separammo e potei continuare a girovagare mentre osservavo con aria assorta i ragazzi che ballavano, tutti appiccicati, i corpi caldi e affiatati. Non so quanto tempo passò, forse un'ora o più e iniziavo a sentire i primi segni di sbornia e mentre stavo per bere il mio quarto o quinto bicchiere di tequila, qualcuno parlò alle mie spalle facendomi sobbalzare.
-Non sei troppo giovane per bere bibite alcoliche?- domandò un ragazzo.
Io aggrottai la fronte e mi voltai, pronta a ribattere. -Tanto che cambia? Tutte le persone presenti in questo party non hanno ancora superato la maggiore età-
-Io sì-
Alzai gli occhi al cielo, esasperata. -Vuoi un applauso? Oppure mi vuoi sculacciare per aver bevuto qualcosa di alcolico?
Lo vidi alzare le mani e notai sulla sua faccia un sorriso divertito. -No, fai come vuoi, ero solo curioso-
-Me ne sono accorta- borbottai.
-Tu sei Thuban-
Non era una domanda. Lui sapeva chi ero e mi stupii parecchio che riuscisse a riconoscermi, nonostante avessi una maschera.
-Si- risposi. -Tu chi saresti? Un viverniano?-
Lo esaminai con occhio critico. Era magro e slanciato, aveva lunghi capelli biondi, leggermente in disordine, e occhi azzurri limpidissimi. Era pallido, il volto affilato, e tra le sopracciglia aveva un neo. Non sembrava un viverniano e solo allora potei prendere una boccata d'aria. Non mi ero resa conto che avevo trattenuto il fiato e che tutto il mio corpo fosse teso, temendo che fosse per davvero un viverniano pronto ad attaccarmi.
-No, un draconiano, sono dell'ultimo anno- Solo allora mi accorsi che aveva una bella voce, profonda e pacata. -Mi chiamo Lung-
Mi sentii in imbarazzo, sopratutto per essermi comportata da scontrosa con lui quando in realtà voleva essere cortese. -Io Sofia, ma credo che tu lo sappia già- mormorai, tutto d'un tratto timida.
-Non c'è persona in tutta la scuola che non sappia chi sei, sei famosa quanto Nidhoggr-
-Dici sul serio?-
-Si, ho avuto occasione di squadrarti da lontano e sono più che convinto che tu sia il miglior Thuban degli ultimi 50 anni- scherzò lui e io non potei non sorridere davanti alle sue parole.
Era un ragazzo piacevole e raggiante, la sua allegria sembrava contagiarmi. Avevo la mente un po' appannata per via di quei bicchierini che mi ero bevuta e maledì la mia imprudenza. Secondo Alma ero una ragazza seria? Non aveva la più pallida idea di quanto si sbagliava.
-Ti va di ballare?- chiesi di punto in bianco. Mi sorpresi per l'audacia. Non ero io a parlare ma l'alcol che circolava nelle mie vene. Cercai di non farci troppo caso e non diedi tempo a Lung di darmi una risposta che lo presi per un braccio e lo trascinai in pista. Lui era stupito quanto me, ma non protestò e appena si riprese dalla sorpresa iniziale, iniziò a muoversi con me. Ballava bene e ancora spinta dall'intrepidezza, iniziai a strusciare su di lui. Avevo i pensieri confusi e volevo fare una cosa soltanto: divertirmi. La festa di Nidhoggr non mi sembrava più così noiosa e dovevo ringraziare quei bicchieri di tequila che mi ero fatta. Senza un vero motivo iniziai a ridere e mi diedi della stupida per non aver voluto andare lì inizialmente. Era uno spasso!
Una parte di me sapeva che ero ubriaca e che la mia mente non era lucida, ma non contava niente, finché mi godevo quella festa, proprio come voleva Alma.
Ad un tratto non mi ritrovai più a ballare con Lung, ma con un ragazzo del tutto diverso. Non riconoscevo il suo corpo e mi voltai a esaminarlo. Indossava un paio di jeans consumati, una camicia elegante e una maschera nera. Decisi di non investigare oltre e continuai a ballare. Percepii le mani del nuovo ragazzo su di me, mentre scendevano fino ai miei fianchi. Era tutto così erotico e sensuale che iniziai a sudare.
Purtroppo dovetti concordare con Lidja: le feste di Nidhoggr erano fantastiche. Il ragazzo misterioso mi prese per la vita e insieme iniziammo a volteggiare a ritmo della musica, il mio corpo sembrava adattarsi al suo, così come i nostri battiti del cuore sembravano stare in sincronia. Avevo un disperato bisogno di alzare lo sguardo e fissarlo dritto agli occhi, solo così avrei capito con chi stavo ballando, ma la luce troppo fievole non mi faceva distinguere nulla e io iniziavo a innervosirmi, dovevo sapere chi c'era dietro quella maschera. La sbronza iniziava a fare sempre più effetto e sentivo i primi giramenti di testa.
Avvertii le labbra del ragazzo vicino al mio orecchio. -Sei calda... Qui c'è una stanza vuota se vuoi...-
Io mi paralizzai una volta riconosciuta la voce del “ragazzo misterioso”. Cristo... no, no, no, non poteva succedermi questo. Non proprio a me. Si, ero ubriaca ma non stupida, così, una volta riconosciuto il ragazzo feci uno sbalzo e mi allontanai da quelle sue mani. -NON TOCCARMI, IDIOTA!-
Con quella poca lucidità che mi era rimasta, potei capire che anche lui non mi aveva riconosciuta. Lui sgranò gli occhi dalla sorpresa e quel sorriso pervertito che aveva impressa in faccia si sciolse, per rimpiazzare un ringhio. -CHE CAZZO CI FAI QUI!?- urlò Ofnir.
-PER LA STESSA RAGIONE PER CUI TU STAI QUI, CITRULLO!- stavamo urlando a squarciagola ma nessuno parve accorgersi di noi due.
Ofnir era chiaramente disgustato e io mi diedi della imbranata una e due volte per non averlo riconosciuto. Lo vidi come strofinava le sue mani sui jeans, come se toccarmi lo avesse sporcato di merda. Io feci una smorfia offesa. Avrei voluto darmi un calcio sui fianchi al solo pensiero che se Ofnir non avesse parlato mi avrebbe portata a qualche camerino per fare chissà che cosa.
Il giramento di testa peggiorò e io iniziai a traballare, non riuscivo più a stare in piedi, e, sopratutto, ero nauseata.
Non volendo vomitare addosso a qualche studente, lasciai Ofnir lì, mentre imprecava e mi lanciava occhiate minacciose ma io lo ignorai ed entrai in casa, pronta a cercare un bagno.
Salii su una scala, ritrovandomi su un corridoio che portava a varie stanze. Ero disorientata, la sbornia non aiutava e dovevo trovare un bagno il più prima possibile. Siccome per quella sera ero inseguita dalla sfortuna, non mi accorsi di Nida e le andai a sbattere. Quasi rischiai di cadere ma mi appoggia alla parete affianco per evitare un'altra tragedia.
-Tu!- sbraitò Nida. -Volevo aspettare prima di vendicarmi ma a quanto pare oggi sono fortunata, sei così stupida da venir direttamente nella tana del lupo- sghignazzò soddisfatta.
Possibile che dovevano farmelo notare tutti? Volevo replicare, ma la nausea aumentò quindi rimasi con la bocca chiusa, con la paura di vomitare lì, seduta stante.
-Tu sei ubriaca!-
-No!- mentii, ma era ovvio persino per un cieco che non fosse così. Non riuscivo a reggermi in piedi, ero nauseata, avevo le guance rosse e quando camminavo ondeggiavo da una parte all'altra.
Nida sbocciò nei suoi soliti sorrisi beffardi. -Almeno mi faciliterai le cose...-
Fece per prendermi per un braccio ma io ero al limite e le vomitai letteralmente addosso. Nida lanciò un urlo schifato e siccome non fece in tempo a scansarsi, tutto il mio vomito le finì addosso il suo vestito verde. Povera Nida, il giorno prima le avevo fatto quello scherzo con la vernice, oggi le ho vomitato addosso e domani cosa succederà? Addestrerò un gruppo di piccioni e li spingerò a cagarle in testa per i prossimi cinquanta anni? Non era una cattiva idea... Ma cosa diamine stavo pensando? Ormai era deciso: non avrei mai più bevuto un bicchiere di alcol se le conseguenze erano queste. Non volevo ripetere una situazione simile mai più, mi era bastata questa. Stavo facendo queste promesse quando Nida, afferrandomi per un braccio, mi portò dritta ad una stanza dalla porta semiaperta. La sua stretta era ferrea e le sue unghie lunghe mi tritavano la carne.
-Ahi! Che fai?-
-Ti farò pentire di essere venuta al mondo!- ringhiò lei. Puzzava a vomito ma non sembrava interessarle per quanto era impegnata a spingermi per un braccio.
In quell'istante si accese in me un segnale ed ebbi paura. Non potevo difendermi siccome ero troppo debole, stanca e ubriaca. Poteva farmi qualsiasi cosa. Tagliarmi la gola, togliermi i miei organi vitali e venderli al mercato nero, bruciarmi viva, buttarmi da un ponte, avvelenarmi... Stavo pensando al peggio quando con una mano lei aprì la porta di una stanza. Era buia e c'era un silenzio spettrale se non fossero stati per dei... gemiti?
I miei occhi si abituarono al buio e mi sarei aspettata di tutto ma non quello che avevo davanti agli occhi. Sentii come Nida s'irrigidiva, anche lei era sconvolta.
Nella stanza c'era un Fabio completamente nudo mentre montava Giada.
-Oh cazzo!- esclamai.
Nida, invece, era fuori di sé. -COSA DIAMINE STATE FACENDO?- urlò con voce isterica.
La cosa che più mi sorprese fu vedere la calma di Fabio, come se fosse una routine farsi scoprire dalla propria ragazza mentre scopava un'altra. Ero ripugnata e la nausea ritornò di nuovo, più forte che mai. Qualcosa in me si spezzò vedendo quello spettacolo, ma cercai di rimanere impassibile per quanto me lo concedesse la sbornia.
-Quello che faccio con te regolarmente- rispose tranquillo lui. -Non capisco perché sei così sorpresa, se vuoi puoi unirti anche tu-
-STRONZO!- strillò lei, prima di voltarsi e lasciarmi lì, in imbarazzo.
Poi, il mio occhio cade sull'enorme orologio digitale che riposava su un comodino.
-Cristo!- esclamai. Mancavano dieci a minuti prima di mezzanotte.
Lancia un ultimo sguardo ai due amanti e anche in questo caso fu l'alcol a parlare. -Spero che perlomeno stiate usando dei contraccettivi- e me ne andai di corsa, pronta a ritornarmene a casa. L'ultima cosa che udì fu la risata di Fabio.


Note dell'Autrice:
*rulli di tamburi*
E ho finito di scrivere anche il quarto capitolo... Non so perché, ma sono molto soddisfatta di come sia uscito e voi cosa ne pensate?
Alla fine nessuna di voi è riuscita a indovinare chi era il “ragazzo misterioso”, non era né Fabio, né Nidhoggr né Lung xD
Allora, come vi siete sentite quando Sofia scopre che a ballare con lei è Ofnir? Come vi avevo promesso, in questo capitolo ci sono state molte sorprese, alla nostra povera Nida le succedono di tutti i colori, Sofia si ubriaca per la prima volta e a quanto pare non regge molto bene l'alcol e Fabio che si scopa tutte senza troppi rimpianti.
Come vi avevo avvisato, avrei aggiunto altri personaggi: Alma (una lontana zia di Lidja), Effi (la custode che adotta Karl), Marcus (omaccione che lavora nel circo con Lidja), Ettaro e Mario (gemelli acrobati e giocolieri), Minimo (nano che fa da banditore), Becca (acrobata equestre), Carlo, Martina e Sara (che qualche volta facevano i pagliacci), Lung (primo draconiano nonché apprendista di Thuban). 
Ecco qui per voi una piccola anticipazione del prossimo capitolo:

-Il tuo tempismo alla festa è stato davvero impressionante- mi disse Fabio.
-Oh, mi dispiace aver rovinato i vostri super orgasmi, ma non sono stata io ad aprire la porta, idiota!-
Non lo sopportavo più e in quei giorni non facevo altro che pensare a lui mentre si faceva Giada. Era un ragazzo orribile e avrei fatto di tutto pur di evitarlo. Non ne volevo più sapere di Fabio Slizard.”

Sono riuscita a stuzzicare la vostra curiosità? Spero proprio di sì, 
Dovrei aggiornare Domenica o Lunedì,
Un Bacio,

marty_598

   
 
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