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Autore: MaryElizabethVictoria    02/05/2014    2 recensioni
Un matrimonio a Suna è un evento memorabile, che non vorreste perdervi a costo della vita.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dopo la serie
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Gaara, ormai da tempo  stimato Kazekage di Suna, non sapeva quasi nulla di quella misteriosa ragazza arrivata al villaggio poco più di un anno prima, se non di essersene perdutamente innamorato.

Shiori era così diversa da tutte le ragazze che aveva conosciuto.

Tanto per cominciare non era per nulla appariscente, anzi , portava i lunghi capelli rossi acconciati sempre allo stesso modo in una treccia semplice e indossava abiti scuri e dimessi più adatti ad un'anziana vedova che a una ragazza di vent'anni; non era una grande intrattenitrice, preferiva di gran lunga starsene in disparte e non interveniva quasi mai in una conversazione a  meno che non la si sollecitasse con domande dirette.

Si era stabilita nella casa della vecchia Chiyo, rimasta sempre disabitata dopo la sua morte.

Nessuno al villaggio avrebbe voluto vivere in un posto tanto tetro e malandato, pieno di vecchie marionette inutilizzate e  impoverite, tanto che girava persino la voce che si trattasse di una casa maledetta.  Shiori invece essendo una straniera non si era fatta alcun problema. Al contrario, passava praticamente tutte le sue giornate asserragliata  in quella catapecchia scricchiolante. Alle occasioni pubbliche non partecipava mai come se la folla al intimorisse. La maggior parte delle persone  la considerava strana e di conseguenza se ne tenevano ben alla larga.

Come mai una persona tanto schiva si era trasferita in un villaggio grande e caotico come Suna per poi rimanere chiusa in casa? Nessuno lo sapeva con certezza ma Gaara era riuscito comunque a darsi una risposta. Forse in cuor suo Shiori desiderava far parte della comunità, ma avendo vissuto sempre da sola non le era mai stato insegnato come interagire con le persone...per questo doveva sentirsi molto spaventata.

Talvolta incrociandola di sfuggita poteva scorgere un desiderio frenetico animare quegli splendidi occhi dal colore indefinito tra il rosso e il violetto. Forse il  desiderio di essere accettata? Se era per quello nessuno meglio di lui poteva capirla e... magari aiutarla a superare quella barriera che lei stessa aveva costruito per chiudersi fuori dal mondo. Ma ben presto il Kazekage dovette ammettere suo malgrado che non era la semplice compassione che lo portava tutti i santi giorni a dover passare davanti a quella casa, senza mai trovare un pretesto per bussare.

L'occasione propizia però non tardò ad arrivare, il giorno che sua nipote Yaeko scomparve all'improvviso. Temari era fuori di sè e aveva spedito tutti in giro a cercarla, compreso quello scansafatiche del marito. Alla fine fu Gaara che riuscì a trovarla nascosta sotto il tavolo della cucina di Shiori. Nel ripercorrere quella strada ormai familiare aveva notato che la porta della casa era semiaperta diversamente dal solito, e aveva deciso di controllare.

Non era ancora entrato che Yaeko lo aveva già tirato accanto a sè sotto il tavolo.

- Shhhh- gli fece la bambina- ci stiamo nascondendo dai malvagi banditi del deserto- aggiunse in maniera molto seria indicando delle bambole disposte in modo da circondare il tavolo.

Oltre a quelle con cui stava giocando Yaeko ce ne erano molte altre sparse per tutta la casa, di diverse dimensioni, alcune sorridenti, altre immobilizzate in un'espressione corrucciata,certe impreziosite da vestiti tutti fronzoli e fiocchi, altre provviste di un impeccabile corredo da ninja. Tutte realizzate con una estrema cura nei dettagli. Non lo meravigliava che quel posto dovesse essere sembrato un paradiso agli occhi di una bambina della sua età e Yaeko non ci aveva pensato due volte ad infilarcisi dentro.

-Dovrò nascondermi io da tua madre se non ti riporto subito a casa.

-Non voglio!- protestò la piccola peste, che quando si sentiva in vena di capricci sapeva rigirarsi lo zio come voleva- Io voglio rimanere ancora qui a giocare!!

Sarebbe stata una lunga e impietosa contrattazione se in quel momento non fosse intervenuta la padrona di casa.  Shiori con uno sguardo  palesemente divertito e un  sorriso gentile dipinto sul volto pallido invitò Yaeko ad alzarsi e a venire verso di lei.  

-Il Kazekage ha ragione- disse dolcemente accarezzando i capelli della bambina-  non è giusto fare preoccupare tua madre. E farsi aspettare dalle persone in generale è di cattivo gusto.

Se in presenza degli adulti tendeva ad isolarsi bisognava dire che invece ci sapeva decisamente fare con i bambini.

-Spero... spero che Yaeko non abbia arrecato disturbo- disse a quel punto Gaara, cogliendo al contempo l'occasione di presentarsi ufficialmente.

-No ,affatto, è una bambina molto educata.

-Sembra che le piacciano molto queste bambole...- aggiunse Gaara, sentendosi tirare insistentemente  la giacca dalla bambina, che ne stava indicando imperiosa una dai lunghi capelli neri , il volto diviso a metà da uno sfregio e le labbra sigillate da una metodica cucitura-... è questo che fai per vivere? Se sono in vendita mi piacerebbe farle un regalo.

 Shiori a quella domanda lo guardò malissimo.

-Voi vendereste un membro della vostra famiglia?!- replicò, indietreggiando quasi scandalizzata.

Gaara non sapeva cosa rispondere, anche perchè non capiva cosa avesse detto per offenderla tanto, così gli venne in soccorso Yaeko.

-Perchè le sue labbra sono cucite?- domandò indicando la bambola che a quanto pare era diventata la sua favorita.

-Perchè a volte non mi piacciono le cose che dice Sunako - rispose la ragazza come se si trattasse di una cosa ovvia- Non lasciarti ingannare, sa essere davvero impertinente.

-Posso tornare anche domani? Per giocare con Sunako -chiese ancora Yaeko come se da ciò di pendesse la sua stessa vita.

-Naturalmente- acconsentì Shiori , rabbonita- anche a lei farà molto piacere giocare con te. Le piaci- aggiunse facendole l'occhiolino.

-E ... può venire anche lo zio?- proseguì maliziosamente la ragazzina, che a dispetto dei suoi sei anni aveva ereditato dal padre una insolita intelligenza- In caso i banditi del deserto vogliano tornare...lui ci proteggerà!!

-Ma davvero?!- Shiori sorrise impercettibilmente- Sareste in grado di proteggere due fanciulle indifese da quei pericolosi criminali, Kazekage- sama?- domandò cantilenando la domanda come se stessero ancora giocando.

-Sarebbe un onore- replicò Gaara.

-Bene... allora vediamo cosa sapete fare!- stabilì Shiori, le bastò schioccare le dita perchè tre delle bambole con la bardatura da combattimento scattassero in piedi in posizione d'attacco.

Yaeko applaudì estasiata.

Non fu uno scontro vero e proprio, niente di più che un teatrino per divertire la piccola, anche se Gaara potè constatare che le armi delle bambole non erano finte. Chissà quale congegno le faceva sembrare così reali, perfino nei lineamenti del volto. Comunque nessuno dei loro colpi riuscì minimamente a scalfire lo scudo di sabbia perciò  lui non dovette fare altro che starsene lì ad aspettare che Yaeko si stancasse e decidesse di passare al nemico, assalendolo alle spalle per poi dichiarare allegramente la propria vittoria suprema.

-Interessante- anche Shiori, che aveva seguito ogni schema d'attacco e di difesa con la massima attenzione, applaudì quella mossa astuta- ma non credo si possa considerare una vera vittoria. Avete abbassato le difese di proposito per permettere a Yaeko di avvicinarsi- puntualizzò.

-Comunque ho vinto io- insistette la bambina, ancora appesa come un bradipo al collo dello zio.

-Mio padre non mi lasciava mai vincere- constatò Shiori ad alta voce, ma la sua espressione era totalmente assorta, come  era evidente che stava parlando con sè stessa e non con loro- Una vittoria va prima guadagnata... ma suppongo che qui si usi diversamente...Ho fatto bene a venire fin qui... Magari la prossima volta deciderò di giocare anch'io.

Da allora avevano cominciato a frequentarsi, anche senza l'intermediazione di Yaeko. Gaara la conosceva appena da qualche mese ma la sua decisione era presa. Le aveva chiesto di sposarlo d'impulso, quasi senza aspettarsi una risposta positiva. Invece Shiori aveva accettato chinando il capo con modestia, come una delle graziose bambole che arredavano la sua dimora.

Dall'espressione che aveva Temari quando le fu data la notizia fu chiaro che avrebbe preferito vedere il villaggio bruciare che ritrovarsi quella in casa. Non si era mai fidata di Shiori o forse era solo infastidita dell'ascendente che aveva sul fratello minore e sulla figlia.

A Kankuro invece piaceva molto, ma solo perchè lo aveva aiutato in più di un'occasione a sistemare i congegni delle marionette, operazione che eseguiva come se non avesse fatto altro da quando era venuta al mondo. Perciò aveva detto chiaro e tondo alla sorella di occuparsi del suo di marito- quel buono a nulla di Konoha -  e di lasciare in pace Gaara e Shiori.

Al matrimonio era stato invitato praticamente tutto il villaggio e anche parecchi ospiti illustri dalle regioni vicine. Tutti, tranne Naruto erano presenti. Povero amico, dal giorno in cui Sakura era scomparsa misteriosamente non era più stato lo stesso...

Il Kazekage era nel suo ufficio a completare le ultime formalità che il lavoro richiedeva prima di recarsi alla cerimonia, quando venne raggiunto dall'avvenente sposa. Shiori in abito bianco, i lunghi capelli rossi lasciati sciolti era una vera visione. Gli occhi però - i suoi bellissimi occhi di ametista- erano cerchiati di rosso come se avesse pianto. Tremava, avvolta nel sottile scialle bianco, forse era nervosa per la quantità di folla che avrebbe dovuto affrontare.

A Shiori non piacevano le persone e la sola idea di dover affrontare tutta quella gente riunita nello stesso luogo doveva terrorizzarla.

-Ti senti bene?- Gaara fece un passo verso di lei, preoccupato.

Shiori si gettò tra le sue braccia, affondando completamente la lama nascosta dallo scialle fino all'elsa.

Gaara ebbe appena il tempo di accorgersi del rivolo di sangue che scese a macchiargli la candida tunica. Shiori singhiozzò stringendoselo sul petto.

Lo aveva capito quel giorno che avevano giocato con Yaeko. In uno scontro diretto non avrebbe mai avuto la minima possibilità contro di lui. Ma lei era un piccolo scorpione paziente... avrebbe saputo aspettare il momento in cui lui si sarebbe privato volontariamente di tutte le sue difese di fronte a lei. Come aveva fatto di fronte alla piccola Yaeko. Di fronte a  qualcuno che amava, di cui si fidava...

Ormai per Shiori era diventato un punto d'onore, che l'aveva spinta a trasferirsi in quell'odioso villaggio pieno di rumorosi estranei e sopportare una vita del genere per oltre un anno: se suo padre era riuscito ad uccidere un Kazekage perchè non poteva farcela anche lei?!Doveva guadagnarsi la sua vittoria.

-Va tutto bene, amore mio, va tutto bene...- continuava a ripetere tra le lacrime, abbracciata al corpo esanime dell'uomo che amava- ... guardami, guardami! Resteremo insieme per sempre, lo sai? Andrà tutto benissimo...io sono qui con te, non ti lascio...

- Sh-Shiori...

Gaara si sentiva prosciugato, come se avesse un gran bisogno di dormire... al suo risveglio il volto di Shiori - il suo bellissimo volto insanguinato - incombeva ancora su di lui, stravolto da una tetra eccitazione. Come mai il suo ufficio era così sottosopra...era il suo sangue quello che colava appiccicoso sui fogli bianchi della scrivania?

-E' andato tutto benissimo, non preoccuparti- lo rassicurò Shiori baciandogli devotamente le labbra- Non hai sentito dolore, vero amore mio?Sono stata brava! Questa volta ho davvero superato me stessa! L'ho fatto per te!! - si abbandonò ad una risata spontanea e compiaciuta -Mio padre... lui era un genio! Ma nessuno in questo stupido villaggio  lo ha mai capito... sono tutti talmente ciechi e superficiali... lo han chiamato traditore, lo han chiamato mostro- la sua voce prima dolce e sommessa, ora vibrava di rabbia ad ogni parola- Bene . Credo che sia giunta l'ora che giochi anch'io a questo gioco.

Gaara voleva muoversi, voleva fermare quella follia, ma non poteva. Era come se il suo corpo non gli rispondesse più. Infatti ora rispondeva a lei.

- Che cosa mi hai fatto?!- riuscì a rantolare a fatica. 

Shiori sbatté le palpebre confusa, come poteva chiederle di spiegare una cosa così ovvia?!

- E' l'unico modo in cui posso essere tua completamente...come tu sei mio - mormorò rassicurante, senza smettere di baciargli il volto e i capelli- Non era quello cha volevamo?!

Gaara comprese perfettamente quello che voleva dire: Mi dispiace. E' così che sono. Mi piace giocare con le persone, ma posso amare solo le mie bambole.

-Non importa, avremo tempo di parlarne più tardi...- si risolse Shiori, cercando di ricomporsi e asciugandosi velocemente una lacrima, le ci vollero appena pochi istanti per riguadagnare la calma e la compostezza di sempre- ...adesso dobbiamo andare! Non possiamo tardare alla nostra cerimonia. Fare aspettare tutte quelle persone sarebbe davvero da maleducati.

Lui non potè fare altro che dirigersi  barcollando verso il salone, sostenuto dalla sua futura consorte, cosciente ma totalmente impossibilitato a fare diversamente da ciò che gli veniva imposto. I suoi passi erano ancora malfermi e cigolanti  a causa dei cambiamenti che il suo corpo aveva appena subito, ma Shiori continuava a ripeter che era normale e che ci si sarebbe presto abituato.

Il loro ingresso fu memorabile.

La sala gremita di invitati si azzittì in un solo istante di fronte al  Kazekage del villaggio della Sabbia e alla sua promessa sposa completamente stravolti e sporchi di sangue, come se fossero appena usciti da una battaglia particolarmente cruenta.

Temari fu la prima a capire , fissando lo sguardo  in quello di muto orrore del fratello e  portandosi istintivamente davanti a Yaeko,  nel disperato tentativo di proteggere la figlia da quanto stava per accadere.

Shiori , gloriosa più che mai nel suo abito bianco misto e cremisi e raggiante come solo una sposa può essere nel suo giorno più importante, si alzò in punta di piedi per sussurrare dolcemente all'orecchio della sua creazione preferita il suo primo ordine.

-Ora uccidili tutti, amore mio.

Il silenzio stupefatto di poco prima fu  spazzato via da urla di dolore e  grida atterrite mentre la sabbia  sommergeva e stritolava nella sua morsa crudele  chiunque incontrava sul suo cammino.

 

 

 

 

 


  
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