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Autore: Eilish    02/05/2014    3 recensioni
Kagome, ragazza vivace ma con una brutta ferita che la sta, lentamente, schiacciando.
Questa è la storia della sua salvezza.
Del loro incontro.
Del loro amore.
E chissà, forse anche del loro addio.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma come diamine fa a non capire?
 
Quella stupida ragazzina stava mettendo a dura prova la sua pazienza come se non fosse già andata a farsi benedire da sola.
Insomma dopo tutto quello che era successo lei ancora cercava spiegazioni?
Ma che c’era da spiegare?
Cosa potevano cambiare due paroline messe li su due piedi in confronto ai fatti?
 
 Dopo che se ne era andato da casa di Kagome aveva lasciato Miroku da qualche parte e si era andato a fare un giro con la moto.
 
Non riusciva a controllarsi.
 
Voleva sfogare la sua frustrazione in qualche modo e quale modo migliore di una corsa per allontanare i pensieri?
La velocità lo elettrizzava. I suoi muscoli si tendevano e si rilassavano in un secondo, mentre la forza del vento gli faceva venire i brividi fin sopra ai capelli facendolo impazzire. Nemmeno quando giocava a basket si sentiva cosi libero nonostante la felicità che gli procurava fare canestro o scontrarsi per gioco con i suo amici.
 
Si fermò sul lato destro della strada che dava su un paesaggio mozzafiato.
 
Ghignò con la dentatura perfetta e un fulmine gli attraversò la testa segno che aveva appena avuto un idea.
 
Se non l’aveva capito prima lo avrebbe capito ora.
 
 
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Si svegliò con tutti gli occhi gonfi segno di aver passato la notte a piangere anche mentre dormiva. Dopo tutto quello che era successo era stata un po’ in compagnia di Sango ma arrivata una certa ora è dovuta ritornare a casa sua lasciandola da sola.
 
Sola con la sua inquietudine.
 
Non capiva perché Inuyasha avesse reagito cosi alle sue domande.
Insomma lei non era certo una veggente o una chiromante non poteva sapere che cosa lui cercava di farle capire con quei baci.
 
Istintivamente si portò l’indice a toccarsi le labbra.
Sentiva ancora il suo sapore.
Era così dolce con un retrogusto selvatico.
 
Le piaceva.
Le piaceva da morire quella fragranza.
 
Si destò e alzatasi dal letto , si preparò e fatta la colazione scese dove Rin e Sango la stavano aspettando per andare a scuola.
Arrivata le salutò con un sorriso finto ma che sembrava incredibilmente vero….
 
“che cos’è quel sorriso?”
 
…ma non per loro….
 
“è il sorriso no? Non posso sorridere?”
 
“Kagome come se non ti conoscessimo. Si vede lontano un miglio che fingi smettila e sfogati una buona volta”
 
“Sango ha ragione Kagome non puoi tenerti tutto dentro starai solo peggio se no”
 
“….non ho nulla da dire….”
 
“Non è vero e lo sai benissimo. È per quello che è successo con Inuyasha vero?” è per questo che hai gli occhi rossi?”
 
D’istinto si mise una mano a coprirsi l’occhio destro e rise.
 
Un sorriso isterico.
 
“Non ho nulla davvero ahaha”
 
Sango le andò vicino e iniziò a scuoterla.
Non le piaceva vederla così. Non le piaceva quando si rendeva così vulnerabile da pensare che se non fosse mai nata sarebbe stato molto meglio.
Questa scesa dell’autostima di Kagome avvenne dopo l’accaduto di Bankotsu. Dopo quello lei aveva cercato di rifugiarsi in un mondo tutto suo, dove lei si sottometteva ai voleri della sua cattiva coscienza e dei suoi brutti pensieri.
Non riusciva a vederla in quello stato .
Quel sorriso  irragionevole che le avevano fatto vedere era inconcepibile.
Non voleva tornare a qualche anno fa.
Non voleva rivederla persa nella sua disperazione.
Non voleva vederla mentre tentava di andarsene via da tutti pensando di trovare pace dalla sua mani di sentirsi sempre, costantemente inutile.
 
Non voleva e avrebbe fatto di tutto pur di non rivederla cadere di nuovo in quell’oblio.
 
“Kagome smettila ti prego… reagisci e affrontalo…chiedigli spiegazioni non puoi stare così per ogni cosa che succede… REAGISCI se no tutte le cose che ti verranno date , tutte le esperienze che vivrai andranno, scusa la parola, a puttane…. Vuoi questo?”
 
Kagome la guardò negli occhi e spostò poi lo sguardo su Rin.
 
Quanto le stava facendo preoccupare?
 
Quanto ancora aveva intenzione di far continuare questa  situazione?
 
‘REAGISCI’
 
Le aveva urlato Sango in preda all’ira.
Sapeva che aveva ragione ma come faceva? Lei non ne era capace…
 
…non ne aveva la forza…
 
“Si hai ragione scusa Sango, scusa Rin mi dispiace di farvi preoccupare sempre”
 
“Kagome tranquilla ci puoi far preoccupare quanto vuoi” disse loro all’unisono
 
 
Aveva davvero delle amiche fuori dal comune.
 
Sorrise.
 
“siete stupende allora iniziamo a correre visto che è un po tardi?”
 
“come è tardi?”
 
“è tardi Sango”
 
“ma che stai dicendo se ti eravamo venute a prendere che erano le 8 meno 10 e noi entriamo alle 8 e 10”
 
“Eh ma il tempo di parlare si sono fatte le 8 e 1-15”
 
“CHE COSA?”
 
E così prendendole sotto braccio Sango trascinò le amiche in una corsa frenetica per arrivare a scuola ad un orario ‘decente’.
 
Arrivarono e non riuscendo a parlare iniziarono a farsi capire con i gesti e con qualche mugolio che ancora riuscivano ad emettere
 
[siamo salve]
 
[Sango tu sei pazza, Rin sei viva?]
 
[……No]
 
 
“si può sapere che state facendo?”
 
Si girarono tutte e tre verso la voce che aveva parlato e improvvisamente Sango ricominciò a parlare come se niente fosse successo beccandosi lo sguardo stralunato di Kagome e Rin.
 
“Ciao Miro niente abbiamo fatto solo un piccola corsa perché eravamo in ritardo”
 
“Piccola corsa?” disse Rin ancora con il fiatone
 
“Orsù esagerate si vede che non siete abituate”
 
“Chi non è abituato? Se mai sei tu che hai corso come una pazza che voleva uscire dal manicomio”
 
“ahahaha spiritosa tu ci dovresti essere abituata visto che non arrivi mai in orario… a proposito già che ci siamo….Miro sai dov’è il tuo amico Inuyasha?”
 
“Mmh dovrebbe essere andato a prendere con Sesshomaru la palla da basket visto che alla prima ora manca il porof volevamo giocare un po’…. Sanguccia mia adorata vieni anche tu con meee”
 
“Si verrò”
 
“Davvero?” disse Miroku che non si aspettava di certo di convincerla in così poco tempo
 
“Si certo andremo tutte ma….Kagome dov’è Rin?”
 
“Appena Miroku ha detto il nome di Sesshomaru si è volatilizzata quindi credo sia andata da lui”
 
“Aaaaaah c’est l’amour” dissero insieme Miroku e Sango
 
“ahahaha Si vede che state insieme”
 
“Eheheheh comunque andiamo? Mi avranno dato per disperso gli altri”
 
“Ok andiamo vieni Kagome?”
 
“io credo di andare in classe”
 
“No perché? Vieni… A Inuyasha farebbe molto piacere”
 
“Tu credi?”
 
“Credo? Ne sono arciconvinto”
 
Poco sicura della sua decisione iniziarono ad andare al campo da Basket.
C’erano Sesshomaru con Rin che parlavano , come aveva constatato, Koga che stava parlando con una ragazza dai capelli arancioni, alta, formosa con gli occhi verdi e infine lui.
 
Non sapeva se era solo una sua immaginazione ma credeva proprio che diventasse sempre più bello ogni volta che lo vedeva.
I muscoli alle gambe, le braccia possenti,  le mani così grandi che le davano impressione di essere dannatamente calde, la vena che gli usciva leggermente dal collo quando parlava, quella piccola fossetta all’angolo delle labbra che gli dava l’impressione di un bambino, quei capelli scuri di cui aveva tastato la morbidezza quando si erano baciati , quegli occhi che voleva avere su di se tutto il tempo e infine la sua voce.
 
“Miroku finalmente dove ti eri caccia-“
 
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“Miroku finalmente dove ti eri caccia-“
 
Inuyasha si fermò appena vide la ragazza che tanto lo stava facendo dannare guardarlo come se avesse appena visto qualcosa di sensazionale non che non gli facesse piacere ma era imbarazzante.
 
*Inuyasha comportati da uomo….Agisci ora”
 
“Inuyashaaaaa amore mioooo”
 
Si girò verso quella voce così familiare e così irritabile che iniziò a pregare affinché non fosse chi pensava.
 
*Maledetta donna”
 
“Kikyo che vuoi?”
 
“Ma dai Inu –chan io ti voglio solo parlare non dirmi che non ti manco neanche un po’”
 
Nel frattempo la piovra umana si era già impossessata del suo braccio e i si era iniziata a strusciare contro.
Inuyasha iniziò a sudare freddo, non voleva farsi vedere in quelle condizioni da Kagome e cercò il suo sguardo tra gli altri.
Lo trovò ma nemmeno dopo un secondo lei lo distolse.
 
*No. Non fraintendere” pensò sconcertato Inuyasha
 
“Ti vuoi staccare? Io non ho nulla da dirti e no non mi manchi. Quindi lasciami in pace una buona volta”
 
“Non d’accordo con te tesoro…e ti farò capire di aver fatto la scelta sbagliata”
 
Inuyasha non ebbe nemmeno il tempo di pensare che si ritrovo le labbra impegnate in un bacio che non aveva nulla di romantico.
 
*ma che cazzo sta facendo questa?*
 
Scocciato si allontanò da lei il più velocemente possibile e la prima cosa che fece fu vedere cosa stava facendo Kagome e se avesse o no assistito alla scena.
 
Gli occhi pieni di lacrime gli fecero capire che aveva visto tutto e i sensi di colpa iniziarono a divorargli gli organi interni.
 
*Non fraintendere”* pensò di nuovo timoroso
 
Aveva paura.
Paura di aver distrutto anche la più piccola speranza di parlare con lei e chiarire ma lei era immobile.
 
Immobile in preda ad un pianto silenziosamente scosso.
 
Non voleva vederla così. Non per qualcuno come lui.
Non riusciva a vederla piangere.
Gli faceva male.
Si sentiva male e le mani quasi gli iniziarono a tremare.
 
“Ops la tua ragazza ci ha appena visti”
 
Come si suol dire ‘la goccia che ha fatto traboccare il vaso’.
 
La guardò furioso.
Aveva dentro di lui una rabbia incontrollabile. Le voleva fare male ma che uomo sarebbe stato se avesse picchiato una donna?
Una feccia.
Chiamando a se tutto il suo auto controllo spinse la sua rabbia sulle corde vocali.
 
“tu prova a rifarlo e non ne uscirai viva hai capito? Oggi mi sono controllato perché non voglio picchiare una donna ma se tornerai a fare una bravata del genere giuro che non risponderò delle mie azioni”
 
“è PER QUELLA RAGAZZINA PVERO? È PER LEI CHE SEI CAMBIATO COSI TANTO?”
 
“SI E QUESTO NON è UN TUO PROLEMA QUINDI VAI A ROMPERE LE PALLE A QUALCUN ALTRO perché NON NE POSSO Più DI TE”
 
La fissò ancora fino a che non si prese uno schiaffo in pieno viso e vide finalmente Kikyo andarsene via piangendo.
Tutti si erano soffermati a vedere la scena, certi avevano anche applaudito ma a lui non interessava.
L’unica cosa che voleva ora era…
 
*Kagome*
 
La cercò e la vide con gli occhi sbarrati ancora bagnati dalle lacrime, con il corpo tremante e il viso leggermente arrossato.
Beh era normale che si sentiva in imbarazzo infondo aveva urlato che era cambiato per lei.
A quel ricordo arrossì anche lui ma si riscosse subito iniziando a muovere qualche passo verso d lei.
 
Le voleva parlare.
Voleva chiarire.
 
Arrivato a pochi passi da lei la vide indietreggiare.
 
*ha paura…di…me?*
 
Si sentiva afflitto e sfiduciato.
Come avrebbe potuto parlare se non gli lasciava nemmeno avvicinarsi?
 
Non si diede per vinto e continuo ad andare verso di lei vedendo che dopo un altro piccolo passato indietro si fermò.
 
Come avrebbe dovuto interpretarlo?
Come un ‘hai via libera ’?
 
Ma osservò che continuava a tremare e non appena lui alzo un braccio per prenderle la mano cercò di indietreggiare di nuovo.
 
Inuyasha ea sempre più scoraggiato ma non voleva mollare…
…non ora che era così vicino a lei.
 
“Non ti farò del male”
 
Si guardarono negli occhi e Inuyasha si accorse che il tremolio del suo corpo non c’era più.
 
“Non potrei mai farti del male”
 
Le prese la mano intrecciando le loro dita in una stretta delicata e gentile.
 
“Per favore fidati di me ora”
 
Ogni sintomo di paura che Kagome aveva in quel momento era comparso dando posto all’imbarazzo e alla felicità che le faceva luccicare gli occhi
 
Inuyasha rincuorato da quella reazione la prese e lanciando uno sguardo a Miroku che annuì la porto verso la moto che aveva parcheggiato poco più in là.
Le porse un casco e si accorse che Kagome lo guardava turbata
 
“Ti prego”
 
Inuyasha non si ea mai sentito cos’ vulnerabile e fragile come in quel momento ma non gli importava.
Ora l’unica cosa che voleva era chiarire.
 
Kagome lo prese e se lo mise sul capo facendosi abbottonare da lui il laccetto del casco.
Si misero sulla moto e partirono.
 
“Inuyasha dove stiamo andando?”
 
“Fidati di me tranquilla”
 
Inuyasha aveva sentito che Kagome aveva bisbigliato qualcosa
 
“Hai detto qualcosa?”
 
“No no non ho detto nulla se mai te lo dico dopo”
 
Percepì la stretta delle braccia di Kagome sulla sua vita, la testa appoggiata alla sua schiena e non poté che essere più felice che mai.
Quello era un buon segno, si stava rilassando.
 
Sperava solo in cuor suo di non procurale turbamenti per quello che in seguito le avrebbe detto.
 
Ma quella situazione era diventata insostenibile.
E quindi se aveva fatto trenta….
 
…..avrebbe fatto trent’uno.










hohohohohohoh finito anche questo spero di avervi soddisfatto xD  tranquilli perchè non è finita qui xD
  
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