Iniziai a non uscire più di casa.
Dovevo fare delle visite ogni settimana dove mi dissero che dovevo fare la chemioterapia.
Ne avevo sempre sentito parlare, e non avrei mai pensato che un giorno ne avessi bisogno.
Gli effetti collaterali erano tanti come febbre e nausea  oppure perdita di capelli e sterilità.
Che senso aveva prolungare ancora di più la mia malattia ?
I miei genitori mi ripetevano ogni giorno che "devi farla, senza di te non vivremmo più. sei l'unica nostra ragione di vita, ti amiamo con tutto il cuore e adesso devi essere forte."
Facile parlare per loro.
Io voglio molto bene alla mia famiglia ma il pensiero di ogni settimana, lì da sola, a vomitare e a tremare per la febbre non mi allettava per niente.

I ragazzi chiamavano ogni giorno , chiedendo di me e dove fossi finita.
Io facevo rispondere a mia madre con un semplice "mi dispiace ragazzi ma non è in casa"
E ongi volta lei mi guardava con quello sguardo che mi diceva  "non si meritano questo, diglielo."
Mi mancavano da morire, mi mancava ridere perchè ormai era un mese che non lo facevo più.
E io sapevo, sapevo che dovevo dirglielo prima o poi ma ero terrorizzata! non potevo sopportare l'idea  che appena saputo della mia malattia avrebbero potuto dirmi "ah ok è stato bello ciao"
Preferivo restare li sotto le coperte in attesa che mi dimenticassero.
Ma naturalmente i miei progetti non potevano andare a buon fine, infatti un sabato pomeriggio dopo le solite 20 chiamate che mi lasciavano, suonarono alla porta.
I miei non c'erano,
e sapevo che erano loro ma non avevo la forza per alzarmi.
Continuarono a suonare e suonare il campanello per almeno 20 minuti, alla fine la mia pazienza aveva un limite.
Mi trascinai con il piumone fino alla porta , ma non volevo farmi vedere in quello stato quindi decisi di parlarli attraverso la porta.

"Avete finito di suonare?" dissi con un pò di acidità nella voce.

"Aurora?! Dio mio apri questa porta e dicci cosa diamine ti succede" ah la sua voce..l'avrei riconosciuta fra mille altre. Mi mancava il suo sorriso, i suoi abbracci , mi mancava tutto di lui.

"N-no. Andate via" ormai cercavo di trattenere le lacrime e la mia voce tremava. Mi accasciai per terra con le gambe attaccate al petto.

"Ci stai facendo preoccupare così!" Minho disse abbassandosi per parlare attraverso la serratura.

"ti giuro che se non apri la porta la butto giu a forza di calci! apri per favore" Jonghyun disse battendo i pugni alla porta.

"o-ok, apro ma dovete entrare solo quando ve lo dico io va bene? io andrò di sopra in camera mia " dissi asciugandomi le ultime lacrime.

Girai la chiave della serratura e abbassai la maniglia lasciando un piccolo spiraglio aperto. "Aspettate" corsi -o meglio cercai di camminare velocemente senza inciampare del piumone- e appena arrivata sopra le scale urlai "ok potete venire" e mi andai a nascondere sotto le coperte del letto .
Lasciai scoperti solo gli occhi .
Li vidi entrare quasi a corsa e spalancare la porta. La mia stanza era poco illuminata e quindi dovettero 'cercarmi' con lo sguardo.

"Facciamo entrare un pò di sole in questa stanza!" Kibum alzò le tapparelle nonostante le mie discussioni.
Non ero più abituata a così tanta luce così mi coprì gli occhi con la mano.

"Adesso mi dici cosa succede? sembri una reclusa!" Taemin parlò per la prima volta.

-ok devi dirglielo , veloce e indolore, o almeno provaci- "Sentite devo dirvi una cosa" iniziai.

"Avanti siamo qui per ascoltarti" disse Onew sorridendo.

"Io..io ho , io ho il cancro"

Annyeong! *spera che ci sia qualcuno che legge la sua storia*
Ditemi se vi piacciono i capitoli così lunghi o più corti , insomma accetto suggerimenti!
Vi ho lasciato un pò appesi vero? sono cattiva ^.^
Va bè ci vediamo al prossimo capitolo! byee saranghae ~ ♥