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Autore: Directionless    02/05/2014    7 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER*
E se gli Eruditi non si fossero mai ribellati al governo?
E se nessuno avesse mai cominciato la rivolta?
E se i Divergenti non fossero mai stati scoperti?
Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la simulazione contro gli Abneganti?
Will sarebbe vivo.
Tris sarebbe viva.
Uriah, Lynn e Marlene anche.
Quattro non sarebbe solo.
Christina non sarebbe sola.
La vita a Chicago potrebbe sembrare noiosa ma sta per succedere qualche cosa che sconvolgerà la vita dei nostri eroi. E se tutto questo coinvolgesse tutti in modo personale?
Cosa succederebbe?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti, Will
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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... Che Dio benedica tutte quelle persone che consolano gli amici per non fargli passare l'inferno che passano loro tutti i giorni...
Dedicato a Valentina, grazie per esserci sempre e per farmi ridere con le tue citazioni rubate a Tumblr  e modificate di una virgola per non dover mettere i crediti! ti voglio bene Spilungona!



Capitolo 2

"Bene, allora, gli iniziati interni con Uriah e Lauren!" Dice Eric scendendo dalla rete dove è appena caduto. "I trasfazione con Will, Christina, Quattro e Tris.".
Mi passa accanto per pochi istanti, sono arrabbiata con lui e dovrei mostrarmi ostile ma non riesco a trattenermi. Lo afferro per la manica tirandolo verso di me.
"Io e te dobbiamo parlare!" Gli dico a denti stretti.
"Dimmi pure"
"Bagni comuni... Fai sul serio?" Questa volta sto urlando.
"Calmati dolcezza, sì, bagni comuni. Non devono esserci segreti tra loro."
Mi sto trattenendo da tirargli un pugno dritto in faccia.
"Ti devo ricordare che quattro anni fa un iniziato ci ha rimesso l'occhio solo dormendo nella stessa camera di Peter... Cosa faranno nei bagni? Ah? Si castrano?" La mia voce si incrina ricordando Edward che urla dal dolore e il suo sangue che io ho dovuto pulire.
"Tris, dormiranno nella stessa camerata e andranno nello stesso bagno. La questione è chiusa."
Vorrei fargli male ma lui è il mio superiore, e andrei incontro a gravi punizioni.
Lascio la sua manica e mi avvicino al gruppo di trasfazione a cui Will sta spiegando le cose fondamentali.
"Vi allenerete tutti insieme ma ogni fazione avrà il suo responsabile. Per problemi con la tecnica, richieste di chiarimenti e tutte le stronzate che vi vengono in mente potrete rivolgervi a loro." Dice  ridacchiando.
Ripenso a quando per la prima volta Will mi ha parlato:

"Statisticamente avresti dovuto centrare il bersaglio almeno una volta,
Almeno per sbaglio..."

 Sorrido ripensandoci, è passato così tanto tempo.
"Bene, io sono Christina, e con me verranno gli Eruditi." Si presenta Christina e un piccolo gruppetto di ragazzi  si muove verso di lei. Sono in quattro, tre maschi e una ragazza.
"Io sono Will, con me vengono i Candidi" tre ragazze si muovono verso di lui. Nessun ragazzo.
Rimaniamo io e Tobias e tre ragazzi.
Dopo l'Abnegante una ragazza della stessa fazione è caduta sulla rete, quest'anno è bizzarro.
"Con me la Pacifica." Dice Tobias senza dire il suo nome. Penso che glielo dirà mentre le fa fare il giro. "Oh, e Josh, ti tengo sott'occhio." Dice girandosi verso di lui poi.
Quanto lo amo.
"Bene e io sono Tris. Sono felice di dirvi che siete il terzo e la quarta a scegliere gli intrepidi dagli Abneganti" dico. Sono fiera di loro da una parte, dall'atra non penso che supereranno l'iniziazione. "Prego venite con me.".
Mi seguono per il pozzo, per il bordo dello strapiombo, per il centro e per i bar e per lo studio dei tatuaggi dove lavora Tori.
Arriviamo ai dormitori e lì li lascio a sistemarsi.
"Avete il giorno libero, la cena è alle otto in mensa, nel cassetto sotto ogni letto ci sono tre divise. Ah e senza un Intrepido completo non potete lasciare la base. Buona serata." Gli auguro allontanandomi e raggiungendo Will, Christina e Tobias.
Speriamo che quest'anno non ci siano omicidi e suicidi. Lo spero davvero tanto.
"Tris aspetta!" Mi sento chiamare da dietro.
Mi giro e vedo la rigida corrermi in contro, mi pare che si chiami Savannah, non è un nome da abnegante.
"Dimmi!" Le sorrido.
"Eravamo cinque."
"Chi?"
"Noi, Abneganti. Due hanno perso il treno e uno si è rifiutato di saltare."
Cinque Abneganti. Cinque Abneganti.  Cinque Abneganti. Cinque Abneganti.
"Mi sembrava giusto dirtelo..."
"Perché?" Sono sulla difensiva. Mi sta associando agli Abneganti. "Io non conosco Abneganti". Mi sento come Giuda.
"Oh, non volevo farti arrabbiare, era solo perché magari volevi sapere che avresti avuto un gruppo numeroso..." È mortificata. Lo sento dall'inclinazione della sua voce.
"Grazie, ehm, Savannah". Annuisce e se ne torna verso i dormitori.
La guardo finché non svanisce dietro la porta e poi mi giro verso i miei amici ma trovo solo Tobias appoggiato al muro che mi aspetta con le braccia conserte.
"Gli altri?" Chiedo avvicinandomi a lui.
"Non vuoi stare sola con me? Hai paura?" Ha un tono di voce profondo, lo sento ridere sotto i baffi e lo spintono di lato mentre ci avviciniamo alla nostra zona residenziale.
"Sei infantile!" Gli dico con una linguaccia.
"Oh, non sono io che ho paura dell'intimità!" Mi prende in giro ridendo.
"Ridi, ridi, ma tu fai affidamento alle mie paure di tre anni fa, io faccio affidamento alle tue paure di due settimane fa!".
Ride e mi abbraccia da dietro mentre io cerco di salire i gradoni che ci separano dal nostro piano, ma con il suo corpo che mi appesantisce diventa un'impresa ancora più complicata.
"Levati!" Esclamo quando sto per cadere su uno dei gradini più alti.
Mi afferra la vita con un braccio poco prima che io tocchi terra e mi rialza facendomi scontrare con il suo torace. Ho gli occhi chiusi, ma posso percepire il suo calore sul mio corpo, la sua mano che stringe la mia schiena e il suo respiro che sbatte contro il mio viso.
"Sei fragile..." Sussurra.
"Stai rovinando il momento, taci cretino!" Sussurro anche io, ma il mio è un rimprovero, un rimprovero dolce.
Mi guardo in giro, il corridoio è completamente libero, mi avvicino leggermente a lui e gli bacio le labbra, sento il sul profumo raggiungermi veloce, le sue labbra cercano le mie subito dopo e comincia una rincorsa, i suoi denti sfiorano le mie labbra mordicchiandole e tirandole di tanto in tanto, passo il contorno delle sue labbra con la lingua e sento un gemito gutturale provenire dalla sua gola e sorrido mentre mi stacco dalla sua bocca.
"Alla faccia del bacetto!" Esulta qualcuno dietro di noi.
Cosa? Ero sicura che fosse libero tutto il corridoio!
Ci giriamo quasi contemporaneamente con uno sguardo spaventato e preoccupato, e li vedo. Gli iniziati.
"Cosa ci fate voi qui!" Urla Tobias staccandosi dal nostro abbraccio e muovendosi verso di loro.
"Avete detto che non possiamo uscire da soli, ci accompagnate?" Chiede una biondina ancora vestita di blu. L'unica Erudita.
"Ma anche no! Non avete pensato di chiedere a Will o Christina?" Sbotta Tobias.
"Dai hanno capito, non li accompagnamo, ora vieni via, Quattro." Dico dolcemente.
"Quattro? Oddio ma che nome è? Come il numero? Tre e cinque erano occupati?" A parlare questa volta è la Candida.
"Senti, piccola insolente, se volevo sentire dei commenti sul mio nome sceglievo i Candidi, ma siamo negli Intrepidi, quindi tieni chiusa quella boccaccia!" Sono le stesse parole che ha detto a Christina quattro anni fa, Cavolo, si è proprio arrabbiato!
Lo afferro per una manica e lo trascino verso casa nostra ridacchiando.
Apro la porta con un calcio e ci trascino dentro il mio ragazzo.
"Sei lunatico!" Gli soffio contro.
"E tu provocante, se quelli non apparivano e rompevano i coglioni ti spogliavo nel corridoio!" Ridacchia guardandomi da capo a piedi.
Avete presente quel colore rosso intenso? Quello forte, che ti fa capire quando il fuoco si accende sul serio o quel rosso che ha il sole a mezzogiorno? Bene, immaginatelo sulle mie guance.
"Sei carina quando arrossisci..." Mi bisbiglia all'orecchio cominciando a mordicchiarmi il lobo, sento una strana sensazione nascermi nello stomaco, è una sensazione nuova, sono certa di non averla mai provata.
Le sue mani si insinuano sotto la mia maglia e io sento un calore espandersi per il bassoventre. Le sue labbra si spostano veloci per il profilo della mia mascella lasciando una scia di baci umidi, mi scappa un gemito dalla bocca e lo sento sorridere sulla mia pelle.
Trova le mie labbra dopo qualche secondo e comincia un bacio lungo. È un bacio bisognoso, violento e prepotente, non come quello di prima.
Si stacca dalla mia bocca dopo mezzo minuto abbondante, ha il fiato corto mi abbraccia forte.
Mi sento sollevare mentre sto ancora stringendo la sua maglia e vedo che si avvicina al letto. Stringo le gambe attorno al suo bacino e mi isso con sicurezza su di lui.
Le sue mani esplorano la mia schiena da sotto la maglia; so quello che sta per succedere, ma sono davvero pronta? Voglio davvero andare oltre? No. La risposta è no.
"Tobias..." Chiamo a bassa voce. Non si ferma, forse non ha capito che voglio che si fermi. "Io non voglio." Dico ancora con lo stesso tono di voce.
I suoi muscoli si irrigidiscono e si ferma. Mi mette giù e mi guarda negli occhi.
"Non vuoi?" Mi chiede sgranando gli occhi.
"Io non... Non mi sento pronta..." Balbetto.
"Sai, sono quattro anni che aspetto, forse ho anche io i miei bisogni, signorina!" Dice alzando la voce. "Forse pensavo che avresti capito, forse pensavo che anche tu ne avessi bisogno!" Urla poi.
Non pensavo ai suoi bisogni, infondo anche lui è umano, anche lui ha bisogno di un contatto fisico, non è per soddisfare i propri bisogni che agiscono gli esseri umani?
"Tobias io..." Cerco di spiegare.
"No, va bene. Non parlare. Quando «ti sentirai pronta» fammi un fischio!" Dice gesticolando e camminando verso il bagno. "Vado a farmi una doccia".
Mi butto sul letto e comincio a pensare a quello che ho appena fatto. Lui ne aveva veramente bisogno a quanto pare. E io? Ricordo il suo tocco sulla mia pelle, che mi provocava dei brividi tutti vicini in una stessa linea conduttrice, i suoi baci che mi fanno impazzire, il calore che mi provoca, la strana sensazione. Forse anche io lo voglio. Ma non oggi. Sarebbe stupido.
Cerco di chiudere gli occhi per dormire un po' ma la porta del bagno si apre e la figura di Tobias ancora vestito mi viene incontro. Il suo sguardo è freddo.
Mi arriva vicino e mi afferra il volto tra le mani. Mi avvicina al suo volto e mi sussurra "Ti amo lo stesso!" Prima di baciarmi.
Mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto, ma dopo questo bacio mi sento meglio perché ho capito che prima a parlare non era lui. Era la confusione.
"Ti amo anche io!" Sussurro nel bacio e lo sento sorridere.
***

Il braccio di Tobias mi stringe a lui e le coperte ci tengono stretti insieme in una gabbia di caldo soffocante.
"Ehi!" Sussurro all'orecchio del mio ragazzo.
"Adesso mi alzo, ancora due minuti!" Si lamenta al mio orecchio. "Non farò tardi a scuola!". Ridacchio sentendolo lamentarsi come un bambino.
"Tobias non sono tua madre!" Rido.
Mi giro e guardo l'orologio, sono le sei un quarto di sera. Tra quasi due ore c'è la cena.
"Ah no?" Sussurra.
"Sono Tris, alzati!" Esclamo.
Apre prima un occhio e poi l'altro sorridendomi felice.
 L'aria fredda della stanza mi fa rabbrividire.
"Che ore sono?" Chiede sbadigliando.
"Sono le sei e un quarto."
"Manca tanto alla cena..." Si lamenta.
Poverino, è stupido.
Mi infilo un paio di pantaloni neri e una canottiera grigio scuro, lego i capelli in una treccia e aspetto che Tobias si sia sistemato la giacca.
Usciamo insieme dall'appartamento e chiudiamo la porta con la chiave che lasciamo, come al solito, nel vaso della pianta accanto alla porta.
La sua mano calda è stretta nella mia e il suo pollice traccia dei piccoli disegni sul mio palmo.
 "Cosa facciamo?" Chiede mentre si siede  su una panchina nel corridoio.
"Pensavo a una cosa, e se mi tingessi i capelli?" Gli chiedo ridendo.
Il suo sguardo, prima distratto  e perso ora si posa su di me e mi fissa con gli occhi sgranati.
"Cosa? Scusa non ho capito bene...". Il suo tono di voce è alto e abbastanza arrabbiato.
Sto per rispondergli che è una scelta puramente tecnica, visto che i due abneganti potrebbero riconoscermi in Beatrice Prior e non ne ho affatto voglia ma Eric si presenta davanti a noi.
"Quattro ho bisogno della mia assistente!" Si intromette nella conversazione.
"Per cosa?" Chiedo io.
"Una video conferenza, importantissima."
Sbuffo e slaccio la mano da quella di Tobias, sono abbastanza sicura che sarà un'altra cazzata di cui il consiglio delle fazioni vuole discutere, l'ultima volta abbiamo parlato degli orari del treno.
Mi avvicino alla sala conferenze con accanto Eric che giocherella con un elastico.
"Ordine del giorno?" Chiedo senza nemmeno guardarlo.
"Jeanine vuole parlare del «problema Esclusi»" dice senza smettere di muovere l'elastico che tiene in mano.
E da quando gli Esclusi sono un problema?
Arriviamo alla porta della sala conferenze e sia io che Eric digitiamo il nostro codice per entrare in  quella stanza.
«434344» digito soprappensiero e entro nella stanza dove Peter e Max ci stanno aspettando.
Sulla schermata davanti a noi ci sono i rappresentanti di tutte le fazioni, e per la prima volta li vedo al completo.
Per i Pacifici sono presenti solo Johanna e una ragazza che probabilmente funge da testimone.
Per gli Eruditi vedo Jeanine, un paio di uomini che non conosco e poi lui, Caleb. Non sapevo fosse tirocinante - capofazione.
 Guardo nell'ultima casella in cima e lì vado su tutte le furie, Marcus Eaton mi fissa con un ghigno, o almeno credo fissi me, mia madre accanto a lui e poi c'è mio padre.
La famiglia Prior al completo.
Strano, non ci sono i Candidi. Poi ricordo, i Candidi non prendono parte alle video conferenze perché le considerano piene di bugie, che strani.
"Beatrice... Caleb!" Esulta mia madre vedendoci, non posso fare a meno di vedere una lacrima sul suo volto, a quanto pare la famiglia Prior è destinata a grandi cose.
"Bene signori! Siamo qui per discutere di una cosa molto importante." Prende la parola Jeanine, "Gli Esclusi.".
Da quello che ho capito gli Esclusi sono considerati un problema, beh, questa cosa io non la sapevo, e devo dire che mi spiazza un po'.
"Gli Esclusi, nella nostra società hanno un ruolo molto insignificante. Le loro funzioni massime sono la guida degli automezzi o la raccolta dei rifiuti." Spiega uno dei due uomini Eruditi che non conosco. "Il loro numero, tuttavia, sta aumentando a vista d'occhio, sopratutto nella popolazione giovane che, ultimamente, fa fatica a superare i test." Ricordo Edward e la sua ragazza, non ricordo nemmeno come si chiama, non ci ho mai parlato che io ricordi.
"Io non lo vedo come un problema, magari dovremmo solo facilitare le iniziazioni." Dice Marcus.
"Per avere una popolazione bugiarda, stupida, incompetente, violenta e egoista? Marcus, le iniziazioni servono a tenere una popolazione con un alto grado di sviluppo!" Si oppone Eric al mio fianco.
"Eric ha ragione, Marcus." Dice Caleb.
La mia testa sta per esplodere, troppa gente prende la parola e dice le sue idee troppo velocemente, il mio cervello per ora ha capitolo solo la metà del discorso.
Mi allontano un attimo dallo schermo e mi avvicino al tavolo accanto a noi prendendo un bicchiere d'acqua.
Mentre io mi sono allontanata la discussione è andata avanti e nessuno sembra essersi accorto della mia assenza.
Elaboro bene le informazioni che sto raccogliendo, e probabilmente io ho un idea, un'idea stupida, ma potrebbe funzionare.
"Io ho un'idea" dico tornando al mio posto.
"Prego." Mi esorta mio padre con uno sguardo severo.
"Mandiamo tutti gli Esclusi fuori dalla recinzione, là avranno la possibilità di rifarsi una vita, magari dignitosa, e non daranno fastidio qui." Dico fissando lo schermo.
"Bella idea, già che ci siamo perché non riempiamo la città di esplosivo e gli diamo il telecomando?" Dice Johanna che per ora è stata sempre zitta.
"E come faremo a far andare i pullman? E i treni? Chi raccoglierà la spazzatura?" Chiede allarmata mia madre.
"Noi possiamo elaborare un sistema meccanizzato per risolvere queste lacune..." Dice Caleb.
"E una volta che saranno fuori? Chi gli impedirà di attaccarci?" Mi chiede Peter.
"Nessuno, ma sarà tutto a loro rischio, visto che noi saremo pronti ad ogni eventuale attacco." Dico con voce piatta sorridendo.
La situazione tace per qualche istante, ognuno elabora ciò che ho proposto, non so perché l'ho proposto,  è così egoista come cosa!
Guardo i volti dei membri del consiglio, gli Eruditi sembrano d'accordo.
"Chi è a favore?" Chiede Jeanine.
Conto le mani che si alzano, uno, due, tre, quattro... Nove mani!
Ne rimangono quattro abbassate. Ho vinto.
"Il piano verrà elaborato a nuovo ordine, dopo le iniziazioni, buon lavoro e buona giornata a tutti." Dice l'uomo accanto a mio fratello, e tutti i monitor si spengono.
Avrò fatto la cosa giusta?
***

Cerco Tobias per il pozzo, in camera e in mensa ma non lo trovo.
La conferenza è durata poco più di venti minuti, non può essere sparito in così poco.
Corro verso il pozzo quando sento degli schiamazzi, sta succedendo qualche cosa, magari Tobias è lì.
Un gruppo di ragazzi si chiude a cerchio su quello che deve essere il motivo di tutto quel caos.
"Io ti ammazzo, chiaro?" È una voce già sentita, ma non ricordo dove.
Scosto alcune persone cercando di farmi strada in avanti.
Arrivo vicina al centro quando un ragazzo mi tira una gomitata allo zigomo, mi tocco il volto e sento in piccolo taglietto da cui esce pochissimo sangue, brucia un po' ma non fa male.
Sgomito verso il centro ancora finché non ci sono arrivata, avrei preferito non esserci stata.
"Io..." Sussurra una ragazza stesa a terra prima che un calcio le colpisca lo stomaco. Urla dal dolore,  credo che sia un'Interna ma quando rotola su se stessa vedo i suoi occhi cercare i  miei, e la riconosco.
È la Pacifica.
Guardo anche il suo aggressore e finalmente lo riconosco, è uno degli Eruditi.
Esco dalla folla e mi metto in mezzo ai due poco prima che un altro calcio colpisca la ragazzina. Ma l'Erudita non si ferma e lo tira a me, colpendomi sullo stinco.
Fa' male ma non tanto, Molly faceva più male.
Afferro il polso del ragazzo e stringo forte immobilizzandolo, con l'altra mano gli tiro un pugno sul volto facendogli fare qualche passo indietro. Gli pesto con forza il piede e lui cade in ginocchio.
Mi fermo così, ha avuto quello che si meritava.
Aiuto la ragazza ad alzarsi e le controllo la pancia alzandole un poco la maglia. Ha un grosso livido sullo stomaco; la guardo in faccia  e vedo che ha un sopracciglio tagliato e perde sangue dal naso.
Vedo Will e Christina arrivare allarmati.
"Portatela in infermeria, tra poco arrivo." Dico accompagnando Sarah da loro.
Mi accovaccio in parte all'Erudita e lo fisso con disprezzo.
 "E tu chi sei, la paladina degli indifesi?" Mi chiede tossicchiando.
Gira il volto di lato e sputa un po' di sangue.
"Oh, no! Io sono il tuo peggior incubo! Io sono la ragazza che ti tormenterà negli incubi!" Ridacchio in modo teatrale. "Come ti chiami?"
"Mattew."
Mi alzo e gli pongo un braccio aiutandolo. "Bene, Mattew, tu vieni con me."
Si alza lentamente e gli faccio cenno di seguirmi.
Sento il suo sguardo bruciare sulla mia nuca, ma non mi volto e continuo verso il centro di addestramento.
"Cosa ha fatto Sarah per provocare la tua rabbia, Mat?" Gli dico abbreviando il suo nome in modo canzonatorio.
"Mi ha fatto cadere." Dice scrollando le spalle.
"Ah si? Poverino! Ammazziamo una ragazzina perché per sbaglio ti ha fatto cadere no?"
"Lei lo ha fatto apposta!" Obietta il ragazzo.
Scuoto la testa e rido.
"Potrebbe averlo fatto, ma ne dubito visto la sua natura pacifica. Sai, so per certo che non sono violenti i Pacifici." Lo prendo in giro. "Partirai con dieci punti di svantaggio.".
"Non puoi farlo! Non sei né la mia responsabile né Eric! Cosa ti permette di farlo?"  Urla cercando di intimidirmi avvicinandosi alla mia immagine.
"Posso farlo, eccome!" Dico camminando verso l'infermeria.

La porta dell'infermeria è spalancata e l'infermiera sta mettendo una pomata sulla ferita di Sarah.
"Come stai?" Chiedo sorridendole.
"Mi fa male la pancia a respirare e mi gira un po' la testa, ma sto bene, grazie. Anche per avermi salvata".
Mi accovaccio sul letto accanto al suo e guardo l'infermiera sistemare una siringa dal liquido arancione.
"Posso?" Chiedo alludendo all'iniezione.
La donna mi sorride e mi porge la fiala girandosi poi, per andare a vedere come stanno gli altri ricoverati.
Avvicino la fiala al collo della ragazza, ma vedo un tremolio dal suo corpicino.
"Sarah, tutto bene?" Chiedo allontanando la siringa.
"Sisi, tutto apposto!" Sorride forzando una smorfia.
Riavvicino la siringa al suo corpo ma percepisco ancora il tremolio nella sua pelle.
Non allontano la siringa e mi avvicino con cautela alla zona disinfettata. Appoggio una mano al suo collo e ci conficco l'ago.
Sarah sobbalza un secondo ma poi volta lo sguardo verso di me, è sconcertata.
Premo lo stantuffo e faccio una smorfia mentre vedo il liquido arancione entrare nella mia mano e fare presa per il circuito sanguigno.
"Hai paura degli aghi?" Chiedo una volta che il liquido è terminato.
"Si, ma Tris..." Cerca di dire.
"Tranquilla, ti procurerò degli antidolorifici in pastiglia." Me ne vado.
Sento una strana sensazione crescermi nello stomaco, qualche cosa simile a un calore piacevole.
Sento un sorriso comparirmi sul volto, cerco di reprimerlo, impossibile.
Scuoto la testa e riconosco la nuova sensazione, felicità e armonia.
Guardo la fiala che mi è rimasta in mano. Siero della pace.
MERDA.

SPAZIO AUTRICE

Wow, ho aggiornato in fretta! Ahahha non  abbituatevi!
In questo capitolo entriamo un po' nell'ottica di quello che vi ho anticipato nella descrizione della storia.
Cosa pensate che sia successo con gli Esclusi? Susu, ditemi le vostre idee!
Poi, vediamo la comparsa di un nuovo personaggio, Mattew; è abbastanza intuibile che questo ragazzo creerà molti problemi a Sarah!
nell'ultima parte ho avuto la malvagia idea di farvi notare che Tris è ancora la solita ragazza Divergente che si diletta con l'altruismo, e la nostra cretinetta di turno si fa un'inienzione di Siero della Pace. Cosa farà? E che reazioni avrà Tobias? Aspetto le vostre intuizioni!
Ah, poi come potete notare anche Caleb è diventato capofazione e devo dire che questa parte è una cosa di cui vado fiera; perchè, seppur quel ragazzo sia uno sporco traditore e meriti solo una morte lenta e raccontata in modo breve come la tragica e ingiusta morte di Finnick Odiar in Mockingjay, una cosa che mi è molto mancata nel libro originale è il fatto che la famiglia Prior non si incontrerà mai più al completo dopo la cerimonia della scelta.
Molte di voi nelle recensioni, e con questo finisco, hanno fatto alcune considerazioni su Josh. E se vi dicessi che non siete sulla buona strada? muhahha mi piace spoilerare! no, okay, la smetto.
Bene, ora mi dielguo e studio storia! anzi... quasi dimenticavo!
Ringrazio di cuore:
Essia
Perla Bane
Robyale
katnissgale99 (tu sei speciale nana)
HOPE
per aver recensito positivamente.
ringrazio anche le 7 persone che hanno messo la mia storia nei preferiti, le 8 persone che l'hanno messa nelle seguite e anche Mydreamofthestory per averla messa nei ricordati.
Un grazie speciale anche ai 149 visitatori! 
Un bacione e al prossimo aggiornamento!
- Directionless

P.S. Recensite in tanti!
   
 
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