Non sono mai stato in grado di rendermi conto di quanto freddo e impersonale possano essere gli ospedali, e ora per la prima volta me ne sto rendendo conto.

Steso su questo lettino l’unica cosa che sono in grado di fare è pensare a te...

Forse se smettessi mi sentirei meno male, ma non posso, almeno oggi devo farlo.

Sai perché dico così? Oggi è venuta alla luce la nostra bambina, è piccolissima e bellissima...

Dopo dodici lunghe ore di travaglio è venuta alla luce solamente mezz’ora fa esattamente alle 6.15 di mattina.

Mi sarebbe piaciuto poterle scegliere il nome assieme a te ma so che questo non sarà possibile. Ci sono tante cose che mi farebbe piacere fare, come averti potuto stringere la mano mentre la davo alla luce, oppure ridere e piangere con te quando me l’hanno appoggiata sulle braccia poco fa. Solo allora mi sono accorto di quanto fragile e minuscola essa sia.

È lunga quarantanove centimetri e pesa tre chili, ha pochi capelli in testa davvero pochi quindi credo non prenderà i miei, forse saranno come i tuoi chi lo può sapere?

Si è addormentata cinque minuti fa e devo dire che sono felicissimo, al settimo cielo, e pensare che per averla ho dovuto lottare con tutto me stesso.

Appena scoperto di aspettarla ho cercato un posto dove abitare, un piccolo appartamento in affitto va benissimo, non credo resteremo molto qua, poi ho cercato un lavoro in un piccolo negozio che mi ha permesso di lavorare sino a pochi giorni fa.

E poi la gravidanza non è stata delle migliori, esami su esami, giornate intere a letto costretto a leggere qualche stupido libro.

Ma soprattutto imparare a vivere di nuovo, non è facile cambiare città, vita e ricostruire tutto, soprattutto se siete in due...

Tutte le notti mi svegliavo pensando quanto sarebbe stato bello essere nel nostro letto e parlare su quale nome dargli, preparare la sua stanza, avvertire amici e parenti del lieto evento, insomma condividere con te la gioia del bambino, che credevo, avrebbe reso felici entrambi.

Quando quella giovane infermiera mi ha chiesto poco fa se volevo avvertire qualcuno mi sono sentito ancora peggio,< Vuole avvisare il padre?>

A quelle parole è come se quel lieve risanamento delle mie ferite si fosse riaperto e delle calde lacrime mi hanno rigato il volto.

< No, non è possibile>

< Oddio scusi, non sapevo fosse morto> Tra le lacrime ho sorriso a sentir ciò che mi ha detto, forse sarò sembrato anche pazzo. Le ho detto asciugandomi le lacrime con il lenzuolo bianco. Mi sarei aspettato uno sguardo colmo di pietà ma invece mi ha semplicemente sorriso e accarezzato il volto, mi ha sorpreso di aver trovato tenerezza in quel viso a me sconosciuto.

MiI ha lasciato a me stesso quasi subito, portando via con se la piccola.

Cosa stai facendo in questo momento? Forse lo so ma non voglio neppure immaginarlo.

Per mesi mi sono maledetto per aver preso quella pozione pur di avere quel bambino che tanto desideravi, poi ho riconsiderato la cosa pensando che non l’avevo fatto per te ma anche per me, che anche senza di te, sarei riuscito a crescere la creatura che cresceva dentro di me di giorno in giorno.

Oggi sarà un giorno che entrerà nella storia, nostra figlia sarà ciò che noi non siamo potuti essere...

Benvenuta Lily Adhara Lyra Potter...