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Autore: valeriaspanu    02/05/2014    5 recensioni
CONTINUO DI LIVING AGAIN: ciao a tutti ragazzi;) dato il successo di Living again, ho voluto scrivere una serie di one-shot su ciò che accade dopo il felice epilogo:D inoltre accetterò le scene che ci sono nelle vostre testoline: nel senso, se mi date consigli su "scrivere qualcosa sulla pucciosità di Haymitch come nonno" la farò senz'altro:) Quindi, leggete e commentate;) e "commissionate". Un bacio!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E’ un inverno freddo, al distretto 12, uno dei più freddi degli ultimi anni.

Dandy è in cucina con me e sta facendo tranquillamente i compiti mentre Peeta e Hay arrostiscono delle castagne avanzate da questo autunno nel caminetto del salotto. Sembrerebbe tutto sereno ma vedo che mia figlia è agitata e silenziosa, il contrario di quello che è tutti gli altri giorni. Vedo che mi guarda di sottecchi con i suoi enormi occhi azzurri ma poi, appena mi volto per guardarla a mia volta, abbassa subito lo sguardo. Continuo ad asciugare i piatti della cena che abbiamo appena consumato ma l’ansia si sta impadronendo di me: so com’è fatta Dandelion, bisogna aspettare sino a quando lei non è pronta a parlarne. Ma l’attesa mi uccide.

E quell’attesa viene finalmente interrotta.

Improvvisamente.

-Mamma. Cosa sono gli Hunger Games?-

Sento il rumore della legna che Peeta stava portando dentro, che cade rovinosamente a terra, così come il piatto di ceramica che avevo in mano. E così eccola lì, la domanda.

Abbiamo dovuto aspettare sette anni e stavamo quasi per abituarci all’idea del “ potrebbero non chiedercelo mai” e invece dalle piccole labbra di mia figlia era appena uscita la dannata domanda. Lei continua, imperterrita, ma la voce le trema. La mia piccola coraggiosa Dandy.

-La maestra ne ha parlato a scuola e ha detto che tu e papà e nonno Haymitch siete i vincitori del nostro distretto. Ma si sbagliava, di sicuro. Si sbagliava, vero mamma?- mi chiede lei, gli occhi lucidi ma io non so che dirle, sembra che sia diventata improvvisamente muta.

-Perché, tesoro, dici che la maestra si è sbagliata?- dice Peeta, entrando in cucina con in braccio Hay che stringe a sé il peluche regalatogli da Haymitch e Effie anni fa: non se ne separa mai.

-Perché vuol dire che avete fatto male a delle persone se siete i vincitori. Vuol dire che queste persone sono in cielo adesso, per colpa vostra. Ma voi siete bravi, io lo so.-

Un singhiozzo strozzato mi esce dalle labbra e mi devo tenere al bordo della nostra cucina per non cadere a terra: è arrivato il momento. Il momento in cui mia figlia mi vedrà come un’assassina. Quello che ero, quello che sono ancora adesso.

Peeta si avvicina a nostra figlia e si siede sulla sedia accanto alla sua: mi sembra che i suoi occhi si oscurino per un momento e subito gli sono vicino, le nostre mani strette in una morsa indissolubile. Resta con me. Lui mi sorride e mi accarezza la mano e dà di nuovo attenzione a nostra figlia.

-Vedi, tesoro, le persone cattive erano altre. Queste persone cattive hanno creato gli Hunger Games e questi ragazzini, noi, eravamo costretti a farci del male l’un l’altro. Capisci? Né io, né la mamma, né il nonno volevamo fare alcunché a quei bambini… volevamo solo tornare a casa.-

Dandelion lo guarda preoccupata, le lacrime che le rigano il volto e il mio cuore si stringe e mi sembra che si stia per spezzare: Hay comincia a piagnucolare, infastidito dalla strana atmosfera e non posso fare altro se non prenderlo in braccio. Subito si calma, accarezzando i miei capelli sciolti.

-Mamma, papà… devo andare anche io agli Hunger Games?-

-NO!- questa volta sono io a parlare, sarebbe meglio dire urlare, e mi accuccio subito accanto alla mia primogenita. –No. Io e tuo padre abbiamo lottato perché questo non vi accadesse mai, voi potete stare tranquilli piccola mia… Non ci sarà nessuna mietitura, niente Hunger Games. Tu sarai al sicuro, Dandelion, mi hai capito?- le chiedo, guardandola negli occhi.

Lei annuisce e, per un attimo, non mi sembra più la dolce bambina di 7 anni che stamattina si è fatta fare la treccia da me: una sola, come la mamma.

Peeta si alza e va verso lo scaffale della sala da pranzo: prende il nostro libro, quello che avevamo finito di scrivere ormai tanti anni fa.

Il nostro libro li aiuterà a capire tutto e ad essere più coraggiosi, Katniss, te lo prometto. E poi tu hai me ed io ho te.

Mi aveva detto, quando ero stata presa dal terrore un giorno che, per strada, dei passanti si erano rivolti a me come la “ Ghiandaia Imitatrice” e Dandelion aveva chiesto cosa significasse. E’ vero: io ho Peeta e lui ha me, andrà tutto bene. Deve andare bene.

-Posso dormire con voi, stanotte?- chiede la nostra bambina, quasi piagnucolando.

Io annuisco, stringendola in un abbraccio soffocante e cercando di trattenere le lacrime che vorrebbero uscire. Questa notte ci saranno tanti incubi ma i miei figli impareranno dai nostri errori, è giusto che loro sappiano, che loro imparino. E’ giusto che loro siano più coraggiosi.

E io li aiuterò sempre. Fosse l’ultima cosa che farò.

 

 

Ed anche questa OS è andata:D altre due e poi avrò finitoT_T Prepariamoci al trauma ragazzi! Spero che anche questa vi sia piaciuta! Fatemi sapere! Baciii:)

  
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