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Autore: valeriaspanu    07/05/2014    8 recensioni
CONTINUO DI LIVING AGAIN: ciao a tutti ragazzi;) dato il successo di Living again, ho voluto scrivere una serie di one-shot su ciò che accade dopo il felice epilogo:D inoltre accetterò le scene che ci sono nelle vostre testoline: nel senso, se mi date consigli su "scrivere qualcosa sulla pucciosità di Haymitch come nonno" la farò senz'altro:) Quindi, leggete e commentate;) e "commissionate". Un bacio!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi guardo intorno e in casa non c’è nessuno. Sono tutti al mare.

Sorrido e mi sistemo la mia treccia nera ,rimettendo a posto un boccolo che è sfuggito al controllo. Mi guardo allo specchio e mi passo un’altra volta il rossetto rosa perla sulle labbra e faccio un giro nel mio nuovo vestito blu mare: il suo preferito.

Scendo lentamente le scale e afferro la borsa regalatami da zia Johanna per il mio ultimo compleanno e corro fuori. Lui è lì, in giardino, ad aspettarmi: i suoi capelli fulvi sono spettinati dalla brezza marina e i suoi occhi per adesso sono verdi, chissà di che colore diventeranno una volta tramontato il sole.

-Sei bellissima.- mi dice lui, sorridendo.

-Piantala, Odair, mi fai arrossire.- mormoro io, baciandogli la guancia.

Ma lui si stacca dolcemente da me e mi attira a sé, stringendomi leggermente: posso sentire il profumo del suo bagnoschiuma alla vaniglia e la sua barba mi fa un po’ il solletico. Ma ne va così fiero che non se la taglierà prima di tre giorni. Mi sorride dolcemente e accorcia le distanze tra i nostri volti ma sono io a colmarla. Baciare Finnick Odair è come andare in un altro mondo. O forse è l’essere innamorata di lui che lo fa diventare così speciale; le nostre lingue si incontrano, giocano e si abbracciano tra di loro e so che, tra pochi minuti, la mia treccia sarà solo un lontano ricordo e tornerò a casa con i capelli scompigliati e pieni del SUO profumo.

-Coraggio, andiamo a mangiare un gelato adesso.- mi dice lui, allontanandosi.

Gli sorrido e gli annuisco, seguendolo al chioschetto della spiaggia, poco lontano dalle nostre case del distretto 4.

 

 

-Quando ti sei reso conto di esserti innamorato di me?- gli chiedo, mordendo l’ultimo pezzo del mio cono gelato.

Lui mi guarda, sorpreso, e ridacchia, divertito. Mia madre dice che, quando Finn ride, è uguale al padre, morto durante la rivoluzione: è doloroso e bello allo stesso tempo, rivederlo nel mio ragazzo.

-Cosa ti fa pensare che io sia innamorato di te?-

-Odair!!- urlo “indispettita”- Sei un maleducato.-

Ridacchia ancora un po’ e mi bacia con le labbra sporche di gelato al cocco e poi, all’improvviso, il suo sguardo si fa serio.

-Al tuo sedicesimo compleanno, penso. Anzi, ne sono sicuro. Eravamo venuti tutti al 12, ti ricordi? E tu eri così bella, Delion, con i capelli sciolti e quell’abito verde che il mio cuore si è fermato per un attimo. Poi c’era quell’ idiota di… com’è che si chiama? Daniel qualcosa…-

-Daniel Mayer, Finn, Mayer.-

-Sì, vabbè, quello. Come ti guardava, ti mangiava con gli occhi ed era terribilmente irritante, ti giuro! Poi per una come te… non vale una cippa quello lì.-

-Tranquillizzati, Finn, sono qui con te adesso, no?-

-Sì. E tu quando ti sei innamorata di me, signorina?-

Sorrido, alzandomi e inchinandomi davanti a lui. –Questo è un segreto.- e corro, prima che lui mi possa prendere e gettare in acqua.

Io so quando mi sono resa conto di essere perdutamente, follemente , innamorata di Finnick Odair. Era successo prima del mio sedicesimo compleanno, diverso tempo prima. Avevamo quattordici anni e quella notte estiva la ricordo benissimo. Le urla di mia madre, come quasi ogni notte, mi avevano ridestata dal sonno profondo in cui ero caduta, dopo una giornata di giochi in spiaggia con Hay, Finn e Catnip. Ma c’era qualcosa di strano nell’aria, lo potevo sentire benissimo: ed era stato forse quel presentimento a farmi alzare dal letto.

E lì, nella camera da letto dei miei genitori, avevo visto mio padre che stringeva forte il polso della mamma, così forte da provocarle una smorfia di dolore.

-Peeta. Peeta sono io, resta con me…- gli aveva detto lei, quasi un sussurro.

Poi la mamma, Katniss, mi aveva vista e uno sguardo di puro terrore le era apparso nel viso.

-Vai via, Dandelion.- mi aveva detto, in tono fermo.

-Ma mamma… papà sta bene? Perché ti tiene così stretta?-

-Dandelion, va via!!- aveva urlato lei, uno sguardo quasi folle in viso.

Io ero scappata in giardino, quasi inciampando sugli oggetti nel corridoio, giochi usati durante il giorno e buttati in giro a casaccio. Mi ero seduta sul portico, fuori dalla nostra casa delle vacanze, tremante e con le lacrime che cercavano di uscire fuori ma io, come sempre, le ricacciavo dentro.

La vita è troppo breve per essere tristi, mi diceva sempre mio padre.

Eppure la mamma, e anche lui, durante la notte, durante questi incubi, lo erano, lo diventavano: segnati da cicatrici, che dopo anni ancora non si erano rimarginate.

-Ehi, splendore.-

Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti Finnick, il sorriso splendente anche alla luce della luna: in mano, portava un cesto di muffin al cioccolato, i miei preferiti. Gli lanciai uno sguardo interrogativo.

-I muri sono sottili, ho sentito le urla.- mi disse lui, e non ci fu bisogno di aggiungere nient’altro.

Restammo semplicemente lì, alla luce della luna, a mangiare muffin al cioccolato sino a che non ci fece male la pancia e non sorse il sole: mia madre ci vide, ma ci lasciò stare da soli.

-Finn?-

-Sì?-

-Noi staremo sempre insieme, vero?-

-Certo, Delion.-

Era lui, l’unico che la poteva chiamare così, gli altri non osavano o forse non volevano: Dandy era più semplice, d’altronde. 

All’inizio del nuovo giorno, ero irrimediabilmente, perdutamente, innamorata di Finnick Odair.

 

 

POV PEETA

-Lo uccido.- dico, spiando mia figlia nel mentre che se ne va con il traditore a procreare chissà dove.

Vedo Katniss alzare gli occhi al cielo e continuare a farsi la solita treccia che porta da quand’era ragazza. Abbiamo entrambi passato i quarant’anni, eppure per me lei è sempre splendida: le forme sono più morbide e qualche chilo in più la fa sembrare più donna. E’ sempre più splendida.

-Sono ragazzi, Pee, e sono innamorati. In più, lui è il figlio di Finnick e Annie: perfetto, no?-

-Oh non fingere, Kat. Anche tu sei preoccupata. Presto se ne andrà e ci lascerà soli. E Finn mi ha tradito in questo modo!!!-

A questo punto Katniss ride ma poi si avvicina a me e mi posa un dolce bacio sulla spalla. So che anche lei è preoccupata per il futuro, so che non li vuole lasciare andare, né Hay né Dandy. La mia bambina dagli enormi occhi azzurri.

Già donna.

-Dovremo abituarci, Peeta. Avrai dei nipotini, non sei felice?- bisbiglia lei, al mio orecchio.

No che non sono felice. Perché per avere dei nipoti, Dandy dovrebbe… oddio, la mia bambina.

No, non voglio diventare nonno.

Guardati le spalle, Odair.

  
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