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Autore: blackswam    02/05/2014    8 recensioni
Un bambino. Una madre single. Un padre di cui non si sa l'identità.
Una storia piena di vicende, avventure, amore e passione senza fine.
LeonxVioletta - MarcoxFrancesca - BrodwayxCamilla- LeonxCamilla- DiegoxLudmilla.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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L'incontro tanto atteso...


Cos'è questo rumore? E questo calore?
Mi attraversa le dita della mano, attraversa il polso, tutto il braccio fino ad raggiungere il petto riscaldando.
Pianti e piccole gocce di lacrime cadono sul suo viso, scendo sul collo ormai ritornato caldo.
Il cuore aveva ripreso a pulsare, la pelle era bollente come se della vita ci fosse ancora all'interno. Era nuova quasi profumata. L'odore dei fiori era inconfondibile. Rose rosse, i suoi fiori preferiti. Ritorna di nuovo quel calore così familiare, ma perchè non riusciva ad aprire gli occhi?
Ecco, una voce, stava pronunciando il suo nome.


-Francesca.
La mora anche se con troppa fatica sbatte le ciglia aprendo lentamente gli occhi.
Dopo aver messo a fuoco, e dopo aver compreso il luogo in cui si trovava cerca con la mano di nuovo quel calore trovandolo e affondando le dite in quella mano misteriosa. Era una mano muscolosa, le dita era molto più lunghe delle sue, poteva riconoscerle tra mille. Le aveva accarezzate, strette a se troppe volte da averle memorizzate alla perfezione.
- Marco.
Quest'ultimo, era rimasto per tutto il tempo con il capo seduto sulla sedia, aveva il capo abbassato sulle braccia incrociate e stava dormendo bellamente dopo una lunga notte di insonne.
Sentendo la voce della sua amata era saltato dal suo posto baciandola con forza, con passione e disperazione. Erano stati i due giorni più orribili della sua vita. I medici non davano notizie, il massimo che potevo dire era: tutto è nelle mani delle ragazza.
Erano medici no? Il compito di guarire è il loro. Era rimasto seduto su quella sedia per due giorni interi, senza toccare cibo, e beveva massimo qualche caffè tanto per tenersi su e anche sotto richiesta dei suoi amici. Parlava molto alla ragazza, illudendosi che durante il suo sogno potesse sentirla, sperando con tutto il suo cuore che la sua voce potesse svegliarla.
- Non... non farmi più scherzi di questo tipo.
Era arrabbiato, ansioso e sollevato.
Dopo aver chiamato il dottore si era riseduto sulla sua sedia, accarezzando il capo della ragazza. Non aveva riportato gravi lesioni, fortunatamente se l'era cavata con una frattura alla gamba e una lieve commozione celebrale.
- Questo spiega il mio enorme mal di testa.
Il dottore saluta la paziente augurandole una buona guarigione, dicendole che il mattino dopo sarebbe stata rimessa, ma sarebbe dovuta ritornare per alcuni controlli. Inutile dire che, uscito il dottore, una folla di persone invasero la stanza.
A partire dai genitori della ragazza ai suoi amici più stretti. Tra di essi mancava Violetta, essa infatti quella mattina era impegnata al lavoro promettendo però di passare il pomeriggio.
Francesca osserva con sorrisi l'allegria e l'amore che gli stava trasmettendo sentendosi una ragazza davvero fortunata. Spinta dalla passione o non so che cosa appoggia la propria mano su quella di Marco guardandolo intensamente negli occhi.
- Ti amo.


****



Camilla era parecchio preoccupata.
Aveva saputo che Francesca, un tempo amiche adesso solo conoscenti, aveva subito un incidente.
Le mani si muovevano frettolose, le ciglie si attorcigliavano, spostava nervosamente il bracciale da una parte a l'altra.
Questo dettaglio non sfuggì agli occhi attenti di Leon, che aveva osservato tutto il movimento della ragazza.
- C'è qualcosa che ti preoccupa? Ti vedo nervosa.
Camilla ritorna sul pianeta terra concedendo a Leon l'attenzione dovuta.
- Mi rincresce per la mia maleducazione, ma sono molto preoccupata per una mia amica.
- Problemi di cuore? Amicizia terminata?
- Ha avuto un incidente due giorno fa.
- Ah, mi dispiace.
Camilla annuisce stringendo la mano del ragazzo, accarezzandola.
- Vorrei tanto farle visita però non mi piace l'idea di andarci da sola, adesso l'amica con cui convivo deve essere a lavoro quindi non può accompagnarmi.
Leon poteva leggere nei suoi occhi amarezza e tristezza. Come poteva non accompagnarla.
- Ti accompagno io, tanto non ho nulla da fare quest'oggi.
Camilla sorride abbracciandolo come sorta di ringraziamento. Ogni giorno di più quel ragazzo riusciva sempre a renderla felice, cosa che pochi riuscivano a fare. Si sentiva bene in sua compagnia, e sapeva bene che la cosa è reciproca. Entrambi si sono raccontati le rispettive storie e potevano dire di conoscersi come nessun altro.
La loro apparente amicizia si stava rafforzando.


****



Violetta aveva terminato prima del previsto.
Fortunatamente il capo gli aveva dato questa opportunità, visto i disastri che stava combinando e allora aveva deciso di approfittare per fare un salto a casa prendere Manuel e andare all'ospedale.
La cosa strana fu non trovare Camilla a casa, ma forse voleva farsi soltanto una passeggiata o altro. Peccato, visto perchè anche lei voleva fare visita a Francesca.
Preso Manuel si dirige all'ospedale. Chiedono della sala dove è stata ricoverata Francesca e si dirigono verso quest'ultima.
Bussa alla porta avvertendo un avanti da parte della ragazza.
- Scusami per il ritardo, ma felice per il tuo risveglio.
Le due ragazze si salutano. C'era chi piangeva e chi sorrideva. Lo spavento era stato enorme, ma la mora era contenta che Francesca non si sia fatta nulla di male. Altrimenti avrebbe rimpianto tutti quei momenti che aveva rifiutato le sue domande, i suoi messaggi e le sue telefonate e per essere stata un'amica poco presente.
- Non pensare queste cose cattive di te. Ti conosco molto bene e so che adesso ti stai commiserando, ma non c'è ne bisogno. Credimi.
Violetta sorride asciugandosi la lacrime che stava per uscire nuovamente dal suo occhio.
Manuel abbraccia la zia Francesca porgendole i fiori che aveva comprato lungo il tragitto.
Iniziarono a parlare del più e del meno quando sentirono la porta bussare.
-Avanti?
- Sono Camilla, la ex compagna di stanza di Violetta, sono venuta a sapere delle tue condizioni.

Ed è così che avvenne, l'incontro.




Nota autrice: Ebbene si, siamo giunti all'incontro.
Prima vorrei ringraziare chi segue fermamente la mai fiction e quelli che hanno recensito il capitolo precedente. Voi siete le mie muse e mi date la forza di scrivere.
Il realtà questo aggiornamento anticipato è dovuto perché il mio computer e ancora farsi riparare, quindi sto usando quello di mia sorella, e ancora non so quando avrò questa opportunità e pertanto eccomi qua.
Finish al prossimo capitolo.
  
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