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Autore: Wild One    02/05/2014    3 recensioni
"Voleva solo andarsene.
Ma lo avrebbe voluto ancora per poco.
I primi accordi di chitarra segnavano l’intro della canzone.
Poi la gran cassa, ed ora stava entrando anche il basso.
Billie cominciò a cantare.
La musica continuava, e continuava. Non si fermava, e cominciava a piacerle.
Le piaceva davvero. "|AGGIORNAMENTO NON REGOLARE.|
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                walking contradiction

 
 
Il  viaggio di ritorno a casa non fu molto entusiasmate. Lily praticamente non aveva aperto bocca. Aveva solo provato di proibire a Frank di chiamarla ‘Barbie’, ma con scarsi risultati.
Arrivati a casa, ovviamente lei si chiuse in camera sua, per provare a rilassarsi. In effetti, quei ragazzi non erano poi così antipatici, erano solo...
 
Eccentrici.
 
 Proprio come li aveva sempre etichettati lei.  
 
La riccia si lasciò cadere sul letto, esausta dalla giornata di scuola. L’estate si faceva sentire ormai. Il sole picchiava forte, e il caldo non risparmiava nessuno. La ragazza scostò la sua maglietta dalla pancia, in un disperato tentativo di sentire meno il caldo. Si lasciò li distesa per circa una quindicina di minuti, pensando.
 
A cosa doveva pensare poi? La sua vita sembrava perfetta.
 
Stava quasi per addormentarsi. Il silenzio incombeva nella sua stanza. Un silenzio, che pensava lei, sarebbe durato ancora per poco. E così fu infatti, ma alla solita musica Punk, questa volta c’erano dei colpi sulla porta di camera sua.
“Arrivo!” Disse la ragazza infastidita dall’interruzione del suo riposo.
Aprì la porta. Davanti a se trovò un ragazzo biondo, con i lineamenti morbidi, occhi azzurissimi e un sorriso appena accennato. La riccia rimase spiazzata, soprattutto perché il ragazzo, era alto circa una quindicina di centimetri in più di lei.
 
“Hem, Mike..? Giusto?” Disse la ragazza con un pizzico di insicurezza.
“Si, giustissimo” Disse lui, mantenendo quel suo sorriso.
“Io e i ragazzi volevamo chiederti se ti andava di unirti a noi. Che ne dici?”
 
La ragazza si perse negli occhi del giovane. Erano davvero belli. Ricordavano esattamente il colore del cielo in quella giornata estiva.
 
Ritornò in se quando il biondo le fece appena un cenno con la testa, come per dire “yuhuu, ci sei?”.
La riccia arrossì appena.
“Oh, hem.. si, cioè. Certo aspettatemi di la.”
E si richiuse la porta alle spalle.
Il suo lieve rossore sul viso si stava facendo sempre più color pomodoro maturo. Perché quel ragazzo le aveva scaturito una reazione del genere?
Come se in vita sua non avesse mai parlato con un ragazzo carino.
Comunque sia non ci pensò molto. Si fece coraggio e si diresse verso la camera del fratello.
 
Con aria da nonchalance entrò nella camera del ragazzo con la cresta. Le pareti verdi della stanza erano ricoperte da poster, disegni, e foto di lui e i suoi amici.
 
La riccia riconobbe immediatamente Frank, indistinguibile per i suoi capelli verdi, che era appoggiato alla finestra della camera, mentre fumava una sigaretta.
Billie era sdraiato sul letto del fratello, mentre Mike ed Alan erano beatamente seduti per terra accanto a Frank, che, di tanto in tanto gli passava la sigaretta.
Nella stanza regnava il silenzio. Ogni tanto, Frank tamburellava con le mansi sul davanzale della finestra.
Anche la riccia restò per parecchio in silenzio, dato che, in un contesto del genere non sapeva assolutamente come comportarsi; ma alla fine si decise a dire qualcosa, dato che nessuno sembrava voler interrompere la propria ‘emozionante’ attività.
 
“Quindi..?”
 
Billie si tirò su dal letto. Scrutò per bene la bionda, che intanto guardava gli altri ragazzi, intenti a nascondere una risatina sotto i baffi.
 
 Ridevano tutti.
Tutti tranne Mike.
 
“Quindi… Hai 15 anni.” Disse il moro.
“Perspicace.” Si limitò a dire lei.
“Secondo te reggerebbe?” Chiese il moro ad Alan.
“Si, per me potrebbe.” Rispose lui.
 
“Potete cortesemente spiegarmi di cosa state parlando?” Intervenne la ragazza con aria seccata
 
Nella stanza regnò il silenzio.
 
“Mettiti qualcosa di decente, per favore. Non abbiamo intenzione di portarti in giro vestita da Barbie. “ Disse il ragazzo con i capelli verdi, rompendo il silenzio.
 
“In giro?! Non ci penso proprio!”
                                                                                        *** 
 
I pantaloni neri le stavano davvero stretti. Quasi che non riusciva a muoversi.
La maglietta, però, doveva ammettere, era caccetabile.
Un teschio bianco, esibiva le sue sfumature su di uno sfondo nero, e le scarpe, ovviamente, nere anch’esse, erano delle Converse.
 
“Ma guardatela! La Barbie si sta trasformando in una ragazza!”
 
Disse Frank, fingendo che una lacrima gli scendesse dall’occhio destro.
La riccia alzò un sopracciglio.
 
“Ora che mi avete travestita per Halloween, potete gentilmente dirmi dove volete portarmi?”
“Ma certo principessa, ci scusi per i nostri modi rozzi. Ma sa, noi a differenza vostra, non abbiamo mai avuto un’educazione. “
Intervenne dopo averla accompagnata alla porta il biondo ragazzo dagli splendidi occhi azzurri.
La riccia sorrise appena.
 
“Ragazzi, chi di voi va a prendere la BookMobile?” Chiese Billie, subito dopo che tutti i presenti uscirono dalla casa della riccia.
 
“Dai, vado io. Papà l’aveva portata dal meccanico.” Disse Frank, che stava già per andare; quando d’un tratto si voltò verso la riccia.
 
“Però mi porto Barbie.”
 
 
 
I due ragazzi stavano percorrendo la via centrale del quartiere. Ormai era quasi il tramonto, e la luce andava sempre più scemando.
Persi  nelle chiacchiere, i due non si resero conto che ormai avevano raggiunto la BookMobile.
 
Frank salì dentro quello che sembrava un normale furgoncino da trasporto.
 
“Cosa dobbiamo farci con un furgoncino?” Chiese la bionda.
“Scusa, come pensi che dovremmo portare gli strumenti?”
“strumenti?”
 
Il ragazzo dai capelli verdi fece manovra con quel furgone malridotto. Dopo di che, scese, a e aprì le gli sportelli del cassone.
 
Un paio di chitarre, un basso, ed una batteria completamente smontata, erano sistemate disordinatamente.
 
“E che pensate di farci con quelli?”
“Mhh.. non so. Forse ce li mangeremo.” Disse il ragazzo con un sorriso beffardo sul volto.
“Sei simpatico Frank. Molto.” Rispose la riccia senza un minimo di enfasi nella voce.
Il ragazzo rise.
“Ok, ma ora devo chiederti due cose.”
“Spara.”
“Cosa numero uno;  te lo chiedo per favore. Non chiamarmi Frank, ok? Io sono Trè. Solo Trè.”
“D’accordo ‘Trè’. E la cosa numero due?”
“Chi arriva ultimo a quel muretto…” Indicò un muro a un centinaio di metri dai due. “…Porta la gran cassa!”
 
Il ragazzo dai capelli verdi cominciò a correre come un pazzo verso quel muro. Era davvero buffo.
La riccia, avendo avuto una reazione un po’ lenta, corse subito dietro al ragazzo che ormai era quasi arrivato alla meta. 
  
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