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Autore: futacookies    02/05/2014    0 recensioni
{Questa One Shot ha partecipato al contest "Slytherin Pack!" indetto da slytherin ele sul forum di Efp}
Quel giorno si sarebbe rivelato un fiasco totale.
Asteria avrebbe dovuto capirlo appena sveglia, quando l’umidità del dormitorio aveva arricciato i suoi capelli, rendendoli tanto simili a quelli della Mezzosangue che Potty si portava dietro. Avere una sorella fissata con l’ordine, però era sempre utile. In fin dei conti anche avere una sorella amica di Draco Malfoy aveva fatto comodo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia ha partecipato al contest:
Slytherin Pack!
Di slytherin_ele

 
 
Nick dell’autrice: Liberty_Fede
Fandom: Harry Potter
Titolo: Pomeriggi alternativi
Lunghezza storia2.365  parole
Rating: Verde
Personaggi: Asteria Greengrass, Draco Malfoy, Daphne Greengrass
Genere: Romantico, Fluff,  Slice of life
Avvertimenti: lieve OOC di Draco
Pacchetto: Malachite (Dean Thomas, Bacchetta)
NdA: one shot incetrata soprattutto su Asteria Greengrass, al suo quarto anno. una testa un po' tra le nuvole le creerà un bel po' di problemi...
Per quel che riguarda Draco, mi è sempre piaciuto immaginarlo un fidanzato abbastanza innamorato, quindi è possibile che sia diverso dalla versione nemico giurato di Potter.
Si è classificata terza a pari merito con "Il Principe di Zaffiro" di Always_Potter

Buona lettura
-Fede

 
 



P
omeriggi alternativi
 
Quel giorno si sarebbe rivelato un fiasco totale.
Asteria avrebbe dovuto capirlo appena sveglia, quando l’umidità del dormitorio aveva arricciato i suoi capelli, rendendoli tanto simili a quelli della Mezzosangue che Potty si portava dietro. Avere una sorella fissata con l’ordine, però era sempre utile. In fin dei conti anche avere una sorella amica di Draco Malfoy aveva fatto comodo. «Per amore di Merlino! Asteria, cosa hai fatto ai capelli!?» la voce alterata e se possibilespaventata di Daphne la raggiunse in Sala Comune. «Buongiorno anche te. Come stai? Dormito bene?» chiese caustica, voltandole le spalle nel tentativo di farle capire quanto fosse offesa dai suoi rimproveri. Aveva stretto i pugni e aveva raggiunto Mary Urquhart ed Elizabeth Nott, che l’aspettavano con delle smorfie di disapprovazione rivolte alla non eccessivamente ordinata massa di capelli biondi che poggiavano sulle sue spalle. «Ehi» una mano candida si posò sulla spalla e quasi sussultò. Dopo essersi rapidamente accertata che non fosse nessuno di nocivo o quantomeno pericoloso, si rilassò e mandò avanti le sue amiche. «Malfoy» fece un cenno al ragazzo, che la guardò divertito. «Greengrass. Arrabbiata?» chiese ironico. La ragazza sbuffò: non era arrabbiata, ma lo avrebbe Schiantato volentieri. Erano due giorni che non si faceva vedere da lei e la situazione l’aveva scocciata parecchio. «Scegli: Fattura o Schiantesimo?» gli puntò la bacchetta al petto, mentre lui rideva sonoramente. La tirò per un braccio e la strinse a sé, baciandole la tempia. «Non sperare di cavartela così… » borbottò mentre le sue gote si tingevano di un lieve rossore. «Facciamo qualcosa questo pomeriggio? È venerdì, possiamo pensare domani ai compiti» continuò, sperando che non le desse picche. Di nuovo. Sentì che si irrigidiva e capì che la risposta sarebbe stata negativa prima ancora che aprisse bocca. «Non posso. Sono indietro con i compiti, mi mancano parecchi centimetri del tema per la Sprite, e credo che il neo-capitano Urquhart voglia indire un allenamento con i fiocchi per assicurarsi di arrivare almeno secondi» le comunicò, mentre si staccava da lui e incrociava le braccia sotto il seno. «Mh-mh. L’ultima volta c’erano il tema per la McGranitt e un incontro per chissà cosa con Piton. Mi stai evitando?» chiese, risentita. Draco abbassò lo sguardo colpevole, quando girò le spalle e si allontanò da lui. Sentì dei rapidi passi alle sue spalle e sorrise tra sé: nonostante Malfoy fosse il classico prototipo di Serpeverde apparentemente inaccessibile, aveva scoperto che era facile farlo sentire in colpa. L’afferrò per un braccio e la fece voltare. «Va bene, hai vinto! Ci vediamo fuori la Sala Comune alle quattro?» domandò esitando. Lo lasciò sulle spine per un po’, mentre aveva lo sguardo fisso su di lei. «E sia! Ma prova a darmi buca e Daphne saprà che la nostra relazione non è più tanto platonica come immagina» disse al suo indirizzo, pregustando la scena in cui la sorella lo rincorreva per la Sala Comune - o, perché no? La Sala Grande - brandendo la bacchetta come un’ascia. Il ragazzo sbiancò, poi sorrise e la baciò. «Una Serpeverde perfetta. Suppongo però che tu mi preferisca intero e non fatto amorevolmente a pezzi dal tuo stesso sangue. Anche perché ho il presentimento che tu voglia farlo con le tue stesse mani. Sbaglio, Asteria?» scosse la testa, ancora persa nelle sue fantasticherie. Pomeriggio con Draco. «No Malfoy, non sbagli. Ci vediamo a pranzo» gli diede un bacio sulla guancia e si diresse verso la Sala Grande fischiettando. In fondo, quella giornata si poteva ancora salvare.
 
***
 
La lezione di Difesa contro le Arti Oscure stava diventando l’emblema della noia. Nonostante il professor Piton fosse di gran lunga il migliore degli insegnati avuti fino ad allora – un Lupo Mannaro, un ex Auror paranoico ed una psicopatica fissata col rosa – dover imparare formule su formule che non le sarebbero mai servite non era il massimo. Invece che fare i compiti di Difesa, avrebbe potuto programmare con le sue amiche la prossima uscita a Hogsmeade, oppure, avrebbe potuto preparare del Veritaserum, per riuscire a capire dove sparisse Draco tutti i pomeriggi, o ancora, avrebbe potuto pensare a come avrebbe trascorso le ore successive al pranzo. Al suonare della campanella aveva sistemato le sue cose, e aveva preso la bacchetta, nel caso qualche studente avesse avuto la gloriosa idea di lanciare incantesimi nel corridoio. Umh, adesso stavano arrivato i Grifondoro: il fantastico trio con tutti quegli sfigati che componevano il sesto anno degli studenti rosso-oro. Continuava a pensare che finalmente sarebbero stati un po’ da soli, senza lo sguardo di tutti sulla pelle. Le aveva sempre dato fastidio essere osservat… sbang! Era andata a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno: Thomas, un tizio del sesto anno del Grifondoro, stando ai racconti di Zabini. «Insomma! Stai attenta a dove metti i piedi!» l’aveva ripresa il ragazzo. Aveva raccolto le sue cose, e aveva afferrato la bacchetta di betulla. Innervosita a causa della figuraccia che aveva appena fatto di fronte a quattro classi di studenti, si precipitò verso l’aula di Incantesimi. Stavano tutti quanti ridendo di lei e della sua sbadataggine: era imbarazzante e terribilmente umiliante sentire le voci di scherno dei compagni, tutto per colpa delle sue fantasticherie su Malfoy. Vitius quel giorno avrebbe spiegato gli incantesimi di Appello, che a detti di tutti erano incredibilmente difficili. Dato che ormai era risaputo che il peggio non aveva mai fine, Vitius la interpellò per tentare di eseguire l’incantesimo appena accennato. Aveva impugnato la bacchetta, si era alzata di fronte alla classe - composta da Serpeverde e Tassorosso - e aveva mormorato la formula verso i cuscini che erano in un angolo della stanza. Invece che andare verso di lei - o anche solo muoversi - il cuscino era esploso, disperdendo mille e più piume nelle zone vicine. Aveva sussurrato delle scuse verso il professore, che l’aveva rassicurata, dicendo che cose del genere potevano capitare a tutti, e si era seduta livida dalla rabbia verso i compagni che ridevano sguaiatamente di lei.
 
***
 
– Dean! Mai si può sapere cosa è successo alla tua bacchetta?! – 
– Non lo so Seamus! Quando ho provato a lanciare uno Schiantesimo contro Tiger al massimo ha prodotto una pernacchia! – 

***

Non riusciva a capire cosa fosse andato storto: aveva scandito le parole ad alta voce e la sua bacchetta non l’aveva mai tradita prima d’ora. La seconda brutta figura della giornata, davanti al suo professore preferito. A pranzo era decisamente giù di tono, e le sue amiche la stavano evitando, per spettegolare con gli altri su di lei. «Beh? C’è il pasticcio di carne e tu non sembri nemmeno averlo notato. Devo scrivere a mamma e dire che hai intenzione di diventare anoressica?» il cipiglio severo di sua sorella le fece fare meno di una smorfia. «Daphne, cara, dovresti allentare un po’ la presa. E concentrarti su qualcosa che non sia contare i respiri della povera Asteria. Per esempio, potresti concentrarti su di me» la riprese Blaise. Ad Asteria non piaceva il fidanzato di sua sorella: era troppo borioso, narcisista, arrogante e pieno di sé. Ma doveva ammettere che amava davvero Daphne, e che, in caso di emergenza, poteva sempre contare su di lui per liberarsi del Daphne-cane da guardia. Oh, lei voleva davvero tanto bene a sua sorella, ma si preoccupava troppo per lei. Asteria, hai mangiato? Asteria, sicura di sentirti bene? Draco, stai lontano da mia sorella! Era un miracolo se riuscivano a scambiarsi uno sguardo in Sala Comune. Ovviamente, per assicurarsi che l’adorata sorellona non scoprisse la sua tresca con Malfoy, avevano dovuto metterne al corrente l’intero dormitorio che nel pieno spirito Serpeverde riusciva sempre a indirizzarla lontano da loro. Ma ultimamente il tempo che poteva passare con Draco era davvero poco. Stava sempre in disparte, non mangiava, riceveva ogni giorno gufi su gufi da casa e ormai sembrava detestasse Piton, che aveva fino ad allora sempre ammirato. Magari nel pomeriggio avrebbe potuto indagare, estorcendogli qualche notizia sullo stato attuale delle cose. «Comunque, cos’è questa storia che la tua bacchetta fa i capricci? Dovremmo scrivere a mamma e dirle che te ne serve una nuova?» Asteria sbuffò, ormai consapevole che quanto accaduto nell’aula di Incantesimi aveva già fatto il giro della scuola. Non che fosse la migliore del suo corso, ma se l’era sempre cavata in quella materia, e quello che era successo aveva profondamente deluso il professore, che era pronto a scommettere sul suo Eccezionale nella sua materia ai G.U.F.O. dell’anno seguente. «Non lo so cosa è successo! Lasciami un po’ in pace!» sbottò irritata. Si alzò e corse verso i sotterranei, chiudendosi nella sua stanza, lasciando fuori le compagne stizzite. Si rigirò la bacchetta tra le mani e le ci volle un attimo per capire quale fosse il problema: semplicemente, non era la sua. Ripensò a tutto ciò che aveva fatto dalla mattina: Daphne che la sgridava per la sua acconciatura, Draco che le parlava fuori la Sala Comune, la colazione, la lezione di Difesa, lo scontro con quel tipo di Grifondoro… ma certo! Era così ovvio che si pentì di non averci pensato prima: la bacchetta doveva essere di Thomas. Oh cielo! Questo significava che la sua bacchetta adesso si trovava nel territorio del nemico, e che lei non l’avrebbe recuperata nemmeno per miracolo. Come avrebbe potuto esercitarsi con gli incantesimi di scambio per la McGranitt? Doveva assolutamente recuperarla, anche a costo di sacrificare il suo pomeriggio con Malfoy.
 
***
 
«Conosci per caso un certo Thomas?» avevano passeggiato in silenzio per un po’, fino a raggiungere le sponde del Lago Nero. A quella domanda si era improvvisamente bloccato, irrigidendo la mascella, come sempre quando era nervoso. Si voltò e la guardò truce, tentando di perforarla con i suoi occhi di ghiaccio. «Devo supporre che tu sia interessata a un certo tipo di ragazzo?» sorrise maliziosa e si avvicinò a lui «Diciamo che sono più interessata alla bacchetta di quel ragazzo…» lo vide sussultare ed impallidire e si congratulò con se stessa per la sua prontezza mentale. «…che poi, la bacchetta di quel ragazzo sarebbe la mia. Ci siamo scontrati fuori l’aula di Difesa, devono essersi scambiate» concluse rapidamente, accorgendosi delle occhiatacce che le stava lanciando. Sentì il suo sospiro di sollievo e si accoccolò contro di lui. Le sollevò il mento con due dita e avvicinò i loro volti. «Non farlo mai più Greengrass. Per un momento ho pensato che mi avresti davvero mollato per metterti con quel Grifondoro!» strofinò leggermente le labbra contro le sue e pensò che in un certo senso le piaceva la gelosia del fidanzato. Asteria Greengrass in Malfoy suonava davvero bene. Però, se il prossimo compito in classe di Trasfigurazione fosse andato male, sua madre l’avrebbe ridotta in cenere, e non avrebbe vissuto abbastanza per riuscire a sposarsi. Si alzò e gli tese la mano, che lui provò a tirare per convincerla a tornare tra le sue braccia, ma aiutandosi con l’altra mano lo tirò su. «Dobbiamo recuperare una bacchetta. Non puoi dirmi di no!» esclamò battendo i piedi. «E bacchetta sia. Poi però non lamentarti del fatto che non passiamo abbastanza tempo insieme» le disse. Gli gettò le braccia al collo, promettendogli che se si fosse lamentata, lo avrebbe fatto con molta discrezione. «Beh, abbiamo un piano?» chiese, sperando che il ragazzo riuscisse a inventare qualcosa, ma fece spallucce. «Improvvisiamo. Intanto, dobbiamo trovarlo. I Grifondoro si stanno allenando, potrebbe essere al campo di Quidditch» possibile che non facesse altro che pensare al Quidditch? Nonostante l’avversione per quello sport, dovette ammettere che infondo aveva ragione, fare un tentativo allo stadio non avrebbe potuto fare male. Così, si rincorsero fino a raggiungere le porte del campo. Buona la prima! Draco era riuscito a localizzarlo immediatamente, vicino a un altro ragazzo, che doveva essere Finnigan. «Bene, e adesso? Lo mettiamo sotto Imperius e lo costringiamo a venire qui?» Malfoy scosse teatralmente la mano. «Come sei drastica, amore. Basterà attirarlo qui» Asteria non capì cosa intendesse, finché non lo vide muoversi verso di loro. Non riuscì a seguire quel che dicevano, ma vide che la stavano raggiungendo. «Non si è ancora accorto di niente. Tzè, stupido…» sussurrò al suo orecchio. «Adesso andiamo da Piton, sono certo che mi coprirà. Tu ci segui e quando è distratto, ricambierai le bacchette. Tutto chiaro?» domandò infine. Lei annuì e pensò che avanzava ancora un sacco di tempo per stare con lui. Passo dopo passo raggiunsero i sotterranei e Malfoy precedette Thomas nell' ufficio del direttore della loro casa. Fece cenno a Thomas di seguirlo e di lasciare lì il mantello e la borsa. Dopo che furono entrati, si diresse lesta verso le cose del ragazzo. Non senza un po’ d’imbarazzo rovistò tra le cose. Libri, pergamene, una foto della ragazza Weasley e poi, nel suo mantello, finalmente la tanto sospirata bacchetta. Mise l’altra al suo posto e fece appena in tempo ad allontanarsi che i due uscirono. Malfoy le fece un cenno interrogativo del capo e lei ancora una volta annuì.
 
***

«Non credo di essermi mai divertito tanto!» esclamò, appena raggiunsero la Sala Comune. «Avresti dovuto vedere la faccia di Piton quando gli ho spiegato la situazione! E quella di Thomas…» la strinse forte e nascose il volto dell’incavo della sua spalla. Beh, adesso che la sua integrità fisica era stata abilmente preservata, poteva sempre preoccuparsi del suo allenamento da futura moglie. Stava appunto seduta in braccio al ragazzo, le sue labbra lo avevano appena sfiorato e sentiva le farfalle nello stomaco. Quella giornata in fondo stava finendo molto meglio di come era cominciata, nonostante i capelli non avessero accennato a sgonfiarsi. Era davvero uno dei quei momenti che rimangono nella memoria per sempre: il tepore del caminetto, la dolce stretta dei suoi abbracci, la voce stridula della sorella… «Malfoy! Questa me la paghi! Rictumsempra! No, meglio. Finitum! Stupeficium!» le risate dei suoi compagni non potevano superare quelle folli e isteriche di Daphne, che minacciava di rinchiuderla in una delle segrete del castello. Blaise accanto a lei sghignazzava mentre rivolgeva al fidanzato uno sguardo colpevole. Soltanto sua sorella avrebbe potuto distruggere quel po’ che restava del suo pomeriggio con Malfoy. Poco male. Durante l’estate sua madre avrebbe causalmente scoperto che Daphne aveva una assidua corrispondenza con un certo borioso compagno di scuola…
 
***

Liberty_Fede 

Griglia di valutazione: 

Titolo: 0,8/1 
Il titolo è adatto alla storia, anche se fin troppo poco esplicativo. 

Grammatica/Sintassi: 18,7/20 
Nella maggior parte dei discordi diretti, manca la punteggiatura a fine frase (prima del trattino alto). 
0,2x3=0,6 
“In fin dei conti anche avere…”  “In fin dei conti, anche…” 
“… rivolte alla non eccessivamente ordinata…”  “… rivolte alla, non eccessivamente, ordinata…” 
“ -… mai più Greengrass.”  “… mai più, Greengrass.” 
Mancano le virgole nelle frasi sopra segnalate. 

Lessico: 9/10 
Il lessico è molto buono, non forbito e adatto alla vicenda. 

Prompt: 4,3/5 
Il personaggio c’è, ma si vede poco e non è il protagonista. 
L’oggetto è presente eccome! 

Uso dei prompt: 3,5/4 
L’oggetto è fondamentale, quasi tutta la stria ruota intorno alle bacchette scambiate. Dean, pur essendo importante, è solo nominato o pensato da Asteria, la reale protagonista, e i due non interagiscono quasi. 

Originalità: 9/10 
La storia è originale, alcuni elementi, in particolare, ne sono la prova: lo scambio di bacchette, Asteria che non agisce da sola e non chiede aiuto alla sorella o a un’amica, ma a Draco (non so perché ma non pensavo che l’avrebbe fatto!), il fatto che Daphne non siano d’accordo che la sorellina abbia una relazione con Draco (pensavo ne sarebbe stata entusiasta e invece…) 

Parere personale: 4/5 
Ecco una coppia canon che mi piace abbastanza, probabilmente l’unica in tutta la saga. Comunque, la tua storia mi ha soddisfatto, mi ha stupito perché Asteria si è fatta valere e Daphne gelosa è fantastica! 


Totale: 49,3/55 

 
***
  
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