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Autore: Soleil Jones    03/05/2014    2 recensioni
C’erano quasi tutti, primo tra tutti il rappresentante della nazione dove aveva sede l’Organizzazione delle Nazioni Unite – Palazzo di Vetro, New York.
Mancava ancora qualcuno, ed era proprio questo a preoccupare molti dei presenti: insomma, quando mai s’era visto Inghilterra tardare a un meeting, se poi aveva anche l’occasione di fare un cazziatone ad America circa, non so, la faccenda del Protocollo di Kyoto?
Dopo aver pazientemente atteso per un quarto d’ora abbondante – Sì, cinque minuti – Alfred batté le mani sul tavolo con decisione. “Okay, io chiamo i servizi segreti!”
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'it's a silly world, isn't it?'
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"Poudlard"





 
USA, New York, Palazzo di Vetro, 2001
 
La tensione nell’aria era palpabile.
C’erano quasi tutti, primo tra tutti il rappresentante della nazione dove aveva sede l’Organizzazione delle Nazioni Unite – Il Palazzo di Vetro, a New York.
Mancava ancora qualcuno, ed era proprio questo a preoccupare molti dei presenti: insomma, quando mai s’era visto Inghilterra tardare a un meeting, se poi aveva anche l’occasione di fare un cazziatone ad America circa, non so, la faccenda del Protocollo di Kyoto?
Dopo aver pazientemente atteso per un quarto d’ora abbondante  – Sì, cinque minuti – Alfred sbatté le mani sul tavolo con decisione. “Okay, io chiamo i servizi segreti!” Dichiarò serio. “Non temete, setacceremo da cima a fondo ogni angolo della Terra, ogni night club, ogni sala da tè, ogni negozio dell’antiquariato, e lo troveremo!”
“Oh, non scomodarti troppo, Amerika.”
“Negozio dell’an–Che?! Parli, tipo, seriamente?”
Al che, Germania si sbatté una mano in fronte rassegnato alle esagerazioni del biondo. “E se provassimo a non farne un affare di Stato?”
“E se provassimo semplicemente a non considerare il problema?” Azzardò con tono incolore Norvegia.
Noruega non ha poi tutti i torti.” Affermò sorridendo Spagna, per poi rivolgersi al biondino seduto alla sua destra “Giusto, Islanda?” il quale non fece in tempo ad aprire bocca che venne preceduto dal suo pen–– Ehm, pardon, dalla sua amatissima pulcinella di mare. “Ce l’ha ancora con lui per quello scoglio!”
“Stai un po’ zitto tu.”
“Oh, ma di che vi preoccupate?” Intervenne Francia, accarezzando delicatamente i petali della rosa rossa che teneva tra le mani e avvicinandosela al naso per poterne sentire la fragranza – Il tutto ovviamente valorizzando il suo charme, secondo lui, e la sua gran classe, sempre secondo lui. “Angleterre per me è come un libro aperto.”
“Dipende da che libri leggi.” Lo rimbeccò in tono allusivo e vagamente malizioso India, sollevando un angolo della bocca in un sorriso che voleva dire tutto e niente. Il francese gli schioccò un’occhiataccia. “Già, beh, sta di fatto che lo conosco. Il piccolo Arthùr non può stare lontano da me, vedrete che tra un po’ sarà qui e–”
E Francia non finì di dire la frase che la porta della grande sala venne spalancata da un biondo livido di rabbia che non appena lo vide “TU! France!” gli saltò letteralmente al collo, afferrandolo per la collottola della camicia e scuotendolo con intenzioni ben poco diplomatiche – A giudicare dallo sguardo smeraldino dardeggiante. “Sei uno zotico! Un inetto, un depravato, un profanatore! Brutto rospo idiota che non sei altro!”
“Ma che cosa vai dicendo, bruco sopracciglione?! Te l’ho detto mille volte che non devi mischiare Whisky e Rhum o sbaglio?!”
Le mascelle dei presenti, per quanto fossero ormai abituati a simili scenate dopo secoli, minacciarono di toccare il pavimento al vedere che i due avevano iniziato a tirarsi i capelli manco fossero due ragazzini.
“Non li fermiamo, aru?” Domandò osservandoli con la fronte aggrottata Cina. Italia Romano passò al fratello una banconota da dieci euro – Sperando vivamente che il bastardo inglese non gli facesse perdere la scommessa appena fatta con Veneziano. “Eh? Nah, perché dovrem–” Una sedia volante lo mancò di striscio. “–Posso cambiare la puntata, fratello, sì?”
“Puntare sui servizi di sicurezza americani non vale, fratellone. Io scommetterei sulla sedia…”
“Ecco perché in Italia c’è crisi.”
“Okay, okay! Ci penso io!” Dichiarò rimboccandosi le maniche America e andando a separare l’inglese da Francis il quale aveva preso a rispondere agli insulti e agli scossoni e che, prontamente, venne a sua volta trattenuto da Spagna.
“Mollami! Mollami subito, American idiot!”
“Wohoh, keep calm dude!” Lo rimbeccò divertito l’americano. “Si può sapere che ti ha fatto stavolta?”
Keep calm un corno! Tu vuoi sapere cosa mi ha fatto? Lo vuoi sapere?!”
“Ce lo stiamo chiedendo tutti!” Rispose esasperato Australia, alzando gli occhi al cielo.
“Tranne me.” Mormorarono Repubblica d’Irlanda e un altro paio di nazioni.
Inghilterra si liberò della spresa di America con uno strattone e sbatté – Letteralmente – in faccia ad un perplesso Francia quello che pareva essere un DVD. “Ecco cosa mi ha fatto!”
Spagna mollò l’amico e si chinò raccogliendo da terra la custodia dai colori vivaci sgranando gli occhi sorpreso. “Di quel che c’è scritto ho capito solo le prime due parole. Questo è francese, amigo.”
Harry Potter à l’école de sorciers. Sì, ha avuto parecchio successo a casa mia, quindi ?” Chiese Francis.
“Una sola parola. Poudlard.” Sibilò tra i denti l’inglese, in tono più che sprezzante. “POUDLARD. Neanche Mathias ha osato farlo, neanche quel deficiente ha osato sfregiare il nome di Hogwarts come hai fatto tu! Con quell’obbrobrio che non è neanche una parola visto che sono certo che l’hai tirato fuori sbattendo la tua zucca vuota sulla tastiera del computer!” Gli urlò in faccia Arthur.
E il silenziò regnò sovrano in tutta la sala, salvo le risate mal trattenute di Nuova Zelanda e India e quelle affatto soffocate di Danimarca.
“Fai sul serio, Angleterre?”
“È Hogwarts, maledetto francese! Non Poudlard. HOGWARTS!”

 
The end 




L'angolo dello sclero

* Amerika: in danese si dice così "America";
* Harry Potter à l'école de sorciers: Harry Potter e la pietra filosofale;

Concedetemi di ridere per la scemenza che ho messo su xD
Perdonatemi, dovevo! Quando, per scrivere una recensione per la prof di francese su un film che mi è piaciuto mi sono imbattuta nella parola in questione mi sono detta che doveva essere qualche termine specifico circa il libro, infondo nel quarto capitolo della serie, Harry Potter e il calice di fuoco, di cosa se ne vedono.
E invece no.
Controllando su Google, solo Francia, Olanda e pochissimi altri hanno adattato il nome della scuola, così la mia testa ha fatto due conti et voilà! xD
Mi defilo prima di venire assalita, và!
Ciao ciao!

 
Sol F. Jones
  
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