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Autore: Aven90    03/05/2014    1 recensioni
A come Aven, naturalmente! Questo conclude la super long che avevo in cantiere, ma niente sarà più imprevedibile di così: tutta da leggere e da commentare, conclude in bellezza questo viaggi che mi ha colpito molto anche come autore!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball A'
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Vegeta era rimasto dunque intrappolato dentro Chi Shenron.

Non aveva idea di avergli conferito una potenza inaudita, invece era più interessato a capire dove si trovava.

Era completamente buio, innanzitutto. Non sentiva n caldo, n freddo. Era diverso dall’interno del corpo di Majin Bu, che era perfettamente controllato con i suoi tendini, globuli, nervi, organi interni e muscoli.

Avrebbe sperato forse di trovare anche lì la stessa situazione? Beh, si sbagliava.

Non sembrava nemmeno in piedi su una specie di pavimento, stava proprio galleggiando in un mare nero, senza possibilità di altre forme di vita.

“Questo è l’interno di un drago? E dovrebbe portarmi alla pazzia?” si disse il marito di Bulma. Aveva già provato quella sensazione, durante uno dei suoi allenamenti, quando le vave chiestoi una macchina in grado di escludere ogni bersaglio.

Bulma gliel’aveva costruita, e molti esseri presero ad attaccarlo, ma il Principe riuscì a distruggerla con apparente semplicità. Aveva superato il momento in cui non riusciva a percepire le aure, e anche contro gli androidi sapeva che bastava sentire il movimento pur minimo che avevano quando camminavano per distruggerli seppure invisibili.

In quel frangente però avrebbe voluto avere la coda come quella di Kolom, in grado di rilevare anche la più misera forma di vita incapace di emettere un’aura.

O forse non ne aveva bisogno: era una lotta contro sé stesso e la paura del buio. Non sapeva come uscire, se mai ce ne fosse stata la possibilità.

“Ok! Qui posso scagliare il mio potentissimo Final Flash!” disse, e congiunse le mani.

Il raggio salì verso l’alto, seppure fosse stato lanciato in orizzontale, e andò a schiantarsi in un punto lontanissimo, che Vegeta suppose fosse la testa.

“Bene,m maledetto bastardo! Conoscerai la vera forza di Vegeta!”.

Nel frattempo che il Saiyan studiava l’interno del drago, Chi Shenron ebbe un mancamento dovuto alla Final Flash scagliata in quel preciso istante, ma poi si riprese subito e guardò il nuovo arrivato. Era completamente verde, e indossava una maglia viola.

Era Piccolo, che si diceva essere l’ex Dio della Terra, il predecessore dell’attuale.

“Piccolo… eccoti arrivato, dunque. Ti eliminerò come ho fatto con Vegeta!”

Piccolo sapeva che non stava mentendo: il Saiyan era entrato in quella casa, e visto che c’era solo quel mostro, Vegeta doveva essere stato davvero eliminato.

“Hai eliminato un nostro alleato fortissimo, e ti faccio i miei complimenti. Ma sappi che non sarà così facile sconfiggere anche me! Ho molta più esperienza con le Sfere del Drago del mio compagno e quindi non ti sarà facile superare le mie difese!”

“Neanche le mie” rispose secco Chi Shenron. “Adesso basta con le chiacchiere e mostrami la tua vera forza!”

Piccolo per tuta risposta espanse la propria aura e cominciò a colpirlo con una serie veloce di pugni, tutti evitati agilmente dal drago, che si rese conto di non avere più bisogno di  gonfiarsi.

“Maledizione… non riesco a colpirlo” constatò Piccolo. “ha davvero un’aura enorme!”

Nel frattempo, il drago Shenron non aveva informato Bulma dell’eliminazione di Vegeta, poiché non ancora avvenuta tecnicamente, quindi lei, Dende, mister Popo e Ub seguivano con estrema apprensione l’evolversi degli eventi, che fino a quel momento aveva visto il trio in vantaggio, in quanto avevano già eliminato tre dei sette draghi.

 Ma in quel momento purtroppo Piccolo non sapeva che pesci pigliare, mentre la talpa gigante che era Chi Shenron si faceva beffe di lui.

“Se vuoi, ingoierò anche te” disse il drago.

“In che senso, anche? Non avrai ingoiato Vegeta, vero?” chiese Piccolo, perspicace.

“Certo che sì, ed è grazie a lui che ho tutta questa potenza. Se vuoi liberarlo, non hai che da battermi!”

Fece vedere un attimo la testa di Vegeta facendola uscire dall’enorme stomaco.

Quest’ultimo stava volando diretto alla testa, ma improvvisante un’enorme folata di vento lo costrinse a mettere fuori la testa.

Piccolo non perse tempo e tirò fuori l’alleato, lasciando Chi Shenron di stucco.

Improvvisamente, cominciò a regredire.”Beh, sei davvero stupido” dissero Piccolo e Vegeta all’unisono. “Non sai che non devi mai mostrare il fianco al nemico?”

Chi Shenron si rese conto di aver fatto una stronzata e si rammaricò per questo.

“Maledizione” si disse. “Adesso ho due nemici da affrontare. Calma, Chi! Non sei certo come quegli altri sprovveduti che si fanno chiamare draghi! Io ho anche un cervello, e comunque non possono attaccarmi! Vediamo se…”

Alzò le mani e creò una prigione di sabbia su di loro, in modo da non poter uscire.

“Bene! siete in mio potere! Ci siete cascati, eh?”

Vegeta disse “Ti ringrazio Piccolo per avermi liberato, ma adesso come ne usciremo?”

Il Namecciano era felice di essere stato chiamato per nome da Vegeta, ma rispose “Non ne ho la minima idea. È sabbia, quindi immagino che qualunque attacco fisico o energetico ci passa attraverso senza il minimo danno”

Chi Shenron lo sentì e si mise a ridere entusiasta. “Ahaha! Lo sapevi, eh, Piccolo? Fortunatamente hai un cervello, al contrario di quello scimmione!”

Si alzò in aria e preparò una cannonata di energia pronta a disintegrare i suoi due avversari.

All’improvviso, a Vegeta venne un’idea.

“Piccolo! Se i nostri attacchi fisici ed energetici ci passano attraverso, questo vuol dire che anche i nostri corpi! Usciamo!”

Piccolo annuì e uscirono con un balzo appena prima di essere colpiti dalla cannonata molto simile al Kikoho.

“Bella idea… strano sia venuta a te” disse Piccolo, complimentandosi a suo modo.

“Che simpatico” fece sarcastico Vegeta. “Davvero, dovresti fare cabaret, riceveresti più successo che come combattente, di sicuro”

Piccolo non rispose nulla, limitandosi a fissare Chi Shenron con fare astioso.

“Per te è finita” disse. “le tue trappole non funzionano contro di noi”

Su quello, non c’erano dubbi, ma Chi Shenron era molto fiducioso.

“Vincerò io comunque” rispose. “Ho molte carte ancora da giocare”

Si schiantò verso di loro, sperando di prendere qualcuno, ma non vi riuscì.

“Maledetti” li apostrofò ancora. “Vi distruggerò con il mio asso nella manica! Il Potente Tornado Kamikaze!”

“Cioè?” chiese Vegeta. Poi si rivolse a Piccolo “Lascialo a me, è me che ha ingoiato questo maledetto!”

Il Namecciano non ebbe nulla in contrario e si fece da parte. Forse, per la prima volta, Vegeta avrebbe vinto un incontro decisivo.

Ripensandoci, ne aveva tutte le carte in regola: era  più forte di lui, doveva solo trovare un modo per liberarsi delle tecniche difensive dell’avversario, che erano alquanto ostiche.

Vegeta espanse la sua aura e disse “Non c’è nessuna tecnica di difesa che può fermare il grande Vegeta! E adesso te ne darò una dimostrazione col Galick Cannon Forza Venti!”

“Oh, il Cannone Galick” commentò Piccolo. “era da un po’ che non lo usava!”

Vegeta sogghignò sentendo piccolo parlare da solo e lanciò proprio quel colpo, quello che aveva in origine l’incarico di distruggere la terra ma poi respinto da Goku.

Chi Shenron si gonfiò e respinse l’attacco, ma il raggio visto che era salito ina ria, era poi sceso diretto al suo vero bersaglio.

“Così, Vegeta! Forza!” incitò Piccolo, dentro di sé.

Chi tenne alta la concentrazione, ma Vegeta era già nei suoi pressoi per colpirlo con un altro Final Shine Attack, che stavolta non avrebbe potuto evitare. Utilizzare la tecnica della distrazione per attaccare due volte l’avversario era una mossa che di solito funzionava.

Ma non in quel caso, Chi Shenron respinse l’uno e l’altro attacco, e ansimante sorrise davanti allo sconforto del Saiyan. “Che ne dici, eh? Non posso essere colpito!”

Vegeta dovette ammettere che aveva ragione. Non si era mai sentito così impotente, tranne forse quando aveva capito che non avrebbe avuto possibilità di superare Freezer.

Ma stavolta non sarebbe accaduto. A differenza di quell’occasione, aveva qualcuno da difendere, Bulma in primis.

Trunks e Bra da portare indietro fra le braccia della madre. Non tanto per lui, lui sarebbe convissuto con il lutto, tanto ci era abituato.

Ma Bulma… Bulma non meritava quel trattamento. La sua “donna”, come preferiva chiamarla, meritava di riavere i suoi figli di nuovo a casa.

Riabbracciarli.

Raccontare loro cosa è successo nel frattempo e sperare di farsi apprezzare come un eroe e ancora una volta come esempio da seguire, nella speranza che i suoi peccati siano rimessi una volte per tutte.

Ecco quello che voleva fare. L’ultimo regalo del grande Vegeta alla sua famiglia.

Ecco il grande segreto di Goku: la generosità. E adesso era un dono che aveva anche Vegeta, il principe egocentrico che non appena guardava un pianeta lo distruggeva.

Fatto quel ragionamento, espanse la sua aura: era pronto per un nuovo attacco. “Tu non mi attacchi, vedo” osservò, rivolto a Chi Shenron.

“A che serve? Tanto, ti stai consumando… mi basterà aspettare che tu ti consumi del tutto per distruggerti”

Aveva calcolato che probabilmente il drago era poco più scarso del Super Saiyan di Terzo Livello, quindi al Quarto avrebbe dovuto umiliarlo.

Pertanto, utilizzando un attacco a piena potenza, non sarebbero dovute rimanere nemmeno le briciole.

“Hai ragione, mi sto consumando” disse. “Ma non permetterò al mio corpo di debilitarsi così tanto da farsi superare da una mezza cartuccia come te!”

“FINAAAAL FLAAAASH!” urlò Vegeta. “PROVA A RESPINGERE QUESTO!”

Il Final Flash bruciò l’ossigeno che incontrò nella sua traiettoria creando un vuoto assoluto tutt’attorno e arrivò al drago con forse troppa foga.

Chi Shenron ingenuamente si gonfiò per respingerlo, ma il suo corpo vene trapassato da parte a parte,  provocando un’implosione immediata.

“Ce l’ho fatta” disse alla fine. “Non era un granché, ma ha posticipato di un sacco il momento della sua fine”

Piccolo sorrise. “Già, la prossima volta seri avvisato: mai dare troppa corda ai nemici scarsi ma troppo infidi”

   
 
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