Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Nanek    03/05/2014    23 recensioni
Tratto dalla storia:
«Dovrei farti arrabbiare più spesso se il risultato finale è fare l’amore con te» le sussurra, facendola arrossire come non mai, mentre le bacia ancora le labbra, avvicinandosi a lei, avvolgendola in un abbraccio.
«Pensi davvero quello che hai detto?» le chiede ancora, alludendo a quella confessione: lei farebbe davvero l’impossibile per lui? Lei… vorrebbe davvero una famiglia? Con lui?
«Non mi piace dare aria alla bocca Cal, quello che dico lo penso davvero» dice decisa, baciandogli il petto.
«Pensi anche che io sia un cretino?» ridacchia lui, accarezzandole la schiena.
«Sì, a volte sì» confessa lei, stringendolo a sé «Soprattutto quando flirti con quelle tutte “tette e culo” e zero cervello» lui alza gli occhi al cielo.
~
*Questo è il sequel di “So Out Of Reach”, suggerisco la lettura di questa storia per poter capire i vari intrecci ;) La trovate nel mio profilo ;) Buona lettura ;) *
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=CZSa3Vz4yGg :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 8

If you don't swim, you'll drown
 
Image and video hosting by TinyPic
 

She looks so perfect standing there
in my American Apparel underwear
and I know now, that I'm so down
Your lipstick stain is a work of art
I got your name tattooed in an arrowed heart

 

 
Calum lascia che il getto dell’acqua calda lo travolga completamente.
Nella sua mente scorrono le immagini di quel che è successo un’ora fa, su quel letto, dove ora riposa Lune, mentre lui si è concesso una doccia bollente per poter stare un po’ con i suoi pensieri, isolato dal mondo.
Calum è convinto che non esista ragazza più bella di Lune.
Tiene gli occhi chiusi, lascia che l’acqua cada sul suo viso, scivola calda sul suo corpo e sembra marcare quei ricordi di quel che è successo; tiene gli occhi chiusi e sente ancora quelle mani su di lui, quelle labbra che sfiorano ogni parte del suo corpo, quel profumo ad avvolgerlo, quei capelli che si diverte ad accarezzare, quegli occhi blu che sembrano la cosa più bella al mondo, occhi che lo cercano in ogni istante, occhi che lo fanno sentire davvero così importante per lei, occhi che lo fanno ancora arrossire, occhi dannatamente perfetti.
Ma la cosa a cui non riesce a smettere di pensare è l’immagine che ha visto in seguito, quando si sono messi l’uno affianco all’altra, cercando di calmare i propri respiri, concedendosi quelle coccole che Lune cerca come non mai, come se fossero la cosa che più le piace di lui: e, solo in quel momento, Calum ha notato quei particolari, quei piccoli dettagli che gli erano come sfuggiti e che l’hanno quasi fatto sobbalzare.
Ha notato sul collo di Lune, girata di spalle, un tatuaggio nero, un cuore con una freccia e il suo nome scritto dentro; ha notato poi sul suo tatuaggio, il segno delle labbra di Lune fatto con il rossetto, ha notato poi, un paio di jeans, che Lune si dimentica sempre di portare a casa, che sono caduti dalla sedia che ha in camera: ha notato tutti questi particolari e il cuore gli è balzato in gola, perché sembrava l’immagine perfetta per immortalare la canzone che aveva dedicato a Faith, la canzone che però non aveva mai vissuto con lei, non aveva mai avuto la possibilità di vedere quelle parole mutarsi in realtà, le parole di “She Looks So Perfect”.
«E questo tatuaggio?» si è limitato a chiederle, tracciando i contorni di quella piccola macchia di inchiostro sulla sua pelle.
«Breanne da ubriaca, è a penna» si è giustificata lei. «Spero che i miei non l’abbiano notato, ma i capelli lo nascondono bene» ha sorriso Lune, per poi voltarsi verso di lui, baciandogli le labbra, prendendogli il viso tra le mani.
«Sei la persona più bella che io abbia mai visto» le ha sussurrato lui in seguito, abbracciandola stretta al suo petto, accarezzandole la schiena bianca come se fosse la cosa più fragile al mondo, cominciando a canticchiare a bassa voce quella canzone, la canzone che Lune conosce alla perfezione.
 
Ed ora, sotto al getto dell’acqua calda, quelle note continuano a rimbombargli in testa, continua a canticchiarla dentro di sé, come se fosse tutto così surreale, come se le sue parole fossero diventate realtà, come se avesse trovato la ragazza di quella canzone, la ragazza che, prima di lui, ha tatuato, con la penna, il suo nome in un cuore; la ragazza che lascia il segno delle sue labbra su di lui, quel rossetto che è solo un dettaglio in più alla sua perfezione, la ragazza che lascia i suoi jeans troppo stretti sul suo pavimento, la ragazza che pure indossando la sua biancheria intima sembra la creatura più perfetta al mondo.
La ragazza che vive con lui quella storia così assurda, che il mondo fuori potrebbe solo abbattere, quella storia così importante che lui non vuole perdere, perché è lei tutto ciò che vuole, non ha bisogno d’altro, vuole Lune e nessun’altra, ne è certo, è convinto di questo: ed è convinto che forse, un giorno, potrebbe davvero presentarsi con un anello, l’anello più bello al mondo, con il nome di lei inciso, solo per poterla rendere felice, solo per poterle dare quello che lei si merita davvero.
E Calum sospira, sotto quel getto d’acqua, sospira e si affretta ad uscire dalla doccia.
Si avvolge l’asciugamano in vita, si guarda allo specchio, si vede e si sente diverso.
Ma i suoi pensieri vengono interrotti dal campanello di casa Hood, che suona proprio in quel momento, facendolo spaventare un po’, facendolo imprecare contro chi stia suonando come un pazzo, Lune sta riposando, quel rumore la disturba, ma soprattutto: chi può essere a quest’ora? Forse il vicino di casa, forse la postina.
Scende le scale, cercando di non far slacciare l’asciugamano, non si prende neanche la briga di guardare fuori dalla finestra, perché il campanello suona come se fosse impazzito: chi è l’idiota che continua a rompere le palle?
«Aspetta un minuto, sto arrivando!» grida esasperato, sospirando infastidito come non mai.
«Chi cazzo è?!» esclama ancora, prima di aprire la porta e trovare davanti a sé l’ultima persona che si aspettava di vedere: Michael.
Calum spalanca gli occhi, non osa parlare più: gli occhi verdi dell’amico lo fulminano, lo fissano dall’alto al basso e lui non si è mai sentito così tanto imbarazzato in vita sua.
Michael non chiede di entrare, lo fa e basta, avanza con passo deciso, non dà tempo al moro di ribellarsi, di dire qualcosa: entra e va a sedersi sulla sedia in cucina, senza emettere una sola parola.
Calum deglutisce a fatica, non capisce il motivo della sua visita, non capisce il perché di così tanto silenzio, non capisce il perché di così tanta freddezza, ma dentro di lui scorre una strana sensazione, sente l’amaro in bocca, sente che qualcosa di poco gradevole sta per succedere di lì a poco, sente che sta cominciando quel grande casino che lui ha tentato in tutti i modi di evitare.
Si siede davanti a lui, borbotta un «Vuoi un caffè?» e Michael rifiuta scuotendo un po’ la testa, sospirando profondamente, come se non sapesse neanche lui da che parte cominciare.
«So che per certe ragazze averti a petto nudo e con l’asciugamano in vita può sembrare la cosa più sexy al mondo, ma… per favore, vatti a vestire» dice Michael, senza suscitare in lui nessun tipo di reazione divertita, se non un ulteriore imbarazzo: annuisce e ritorna al piano di sopra, indossa velocemente i primi vestiti che trova e ritorna da lui, ritorna verso quella conversazione, ma, prima di farlo, si assicura che Lune stia dormendo, che non senta nulla, tanto che chiude la porta della sua camera.

In quella breve assenza, Michael si prepara l’acqua calda, fissa il pentolino sul fuoco, lo fissa così tanto che potrebbe scaldarlo senza bisogno di altro, il suo sguardo uccide, brucia, è così letale che Calum si sente come un adolescente durante un’interrogazione; restano in silenzio anche quando Michael si versa l’acqua calda sulla busta della camomilla, quando si siede, quando mette un po’ di zucchero e comincia a mescolare, cercando di mantenere la calma, cercando di non impazzire.
Beve un sorso di quella bevanda fin troppo fuori luogo per il caldo che invade la città, ma lui sembra avere il bisogno di qualcosa che lo tranquillizzi, che tenga a freno i suoi istinti da autentico pazzo: ad ogni suo movimento, Calum sobbalza, sente il cuore fermarsi, crede che stia per dire qualcosa, ma, quando non lo fa, sospira quasi spazientito.
«Lune ha vent’anni» finalmente comincia il suo discorso Michael, senza osare guardarlo negli occhi. «Tu ne hai trentanove» sottolinea quel numero come se fosse un difetto.
«Ne compie ventuno a dicembre» lo corregge il moro, mordendosi il labbro e sentendosi letteralmente trafitto dallo sguardo glaciale dell’amico che non osa neanche rispondere a quella stupida affermazione.
«Lune è la figlia di Luke» ribatte, facendo quasi sorridere il moro.
«Lo so, Hemmings è il suo cognome infatti» cerca di camuffare il suo stato di angoscia con l’ironia, mossa sbagliata, dato che fa innervosire di più l’amico, il quale appoggia bruscamente la tazza di camomilla sul tavolo, sbattendola così forte che per miracolo non si rompe.
«Cazzo, Calum, ma cosa credi di fare?!» alza la voce, facendo balzare il cuore di Calum fuori dal suo petto. «Credi di essere ancora un adolescente che può scoparsi chi gli pare e piace perché ha gli ormoni a mille?!» il moro non osa abbassare lo sguardo, non vuole sembrare il Calum sciocco e indifeso che non sa quello che fa, lui lo fissa senza neanche battere ciglio, fingendosi l’uomo più sicuro al mondo, con le idee chiare e senza esitazioni, ma le sue guance sono pronte a tradirlo, accompagnate dalle mani: le guance rosse per quel rimprovero, le mani completamente congelate al sentire quelle parole, il sangue non circola, si è bloccato, Calum è paralizzato, Michael e il suo rimprovero lo fanno sentire davvero un adolescente ripreso dalla madre, si sente davvero così piccolo, come se i suoi dannati trentanove anni non fossero reali, come se fosse ringiovanito tutto d’un tratto.
«Tu non puoi capire, tu non sai nulla» borbotta, cercando di difendersi, ma ricevendo in risposta un’espressione quasi divertita da parte dell’amico che, alzando gli occhi al cielo, riprende il suo discorso.
«Ovvio, io non capisco, io non so nulla: chissà quanto amore scorre tra di voi!» il suo sorrisetto isterico fa arrabbiare Calum, si sente preso in giro, si sente deriso su qualcosa che lui considera importante, su qualcosa che sente come viva e unica, non gli va proprio giù l’essere deriso in questo istante.
«Vedervi, così vicini, mentre vi baciavate… credevo di essere ubriaco» dice Michael stringendo a pugno la mano. «Ho battuto le ciglia circa mille volte prima di constatare che in realtà ci vedevo benissimo: tu e Lune» sottolinea quei nomi, si lascia prendere dall’agitazione. «Tu e Lune, dannazione!» urla infatti, infastidendo ancora di più Calum, facendolo sentire un autentico criminale.
«Sì, Michael, io e Lune, non serve urlarlo, ci sento piuttosto bene per avere trentanove anni» fa dell’ironia, si morde il labbro per evitare di esplodere del tutto.
«Da quanto tempo va avanti questo… casino?» la voce di Michael trema.
«Più di sei mesi» risponde secco, facendo sospirare a fondo l’amico, che riprende a bere la sua camomilla, che continua a fissarlo con disprezzo, che continua a mordersi la lingua per non insultarlo: Calum lo sa bene com’è fatto Michael.
«Io ci tengo a lei, quello che tu definisci “casino” è la cosa più bella che mi sia mai capitata» ammette Calum, ricevendo in risposta, però, la domanda che tanto teme.
«Quando lo dirai a Luke?» domanda che lui vuole evitare, non vuole rispondere, non vuole neanche pensare a quel momento: il moro sospira rumorosamente, non osa spiaccicare parola, non osa rispondere, Michael sembra concentrato solo sul farlo sentire colpevole, non gli interessa quanto quella storia sia importante per lui, non gli interessa sapere che lui è felice, non gli interessa nulla, per lui è solo un enorme casino, è una storia assurda, una storia che non dovrebbe neanche essere pensata per scherzo, non è una storia, non è nulla, è un grande casino.
Michael non riceve risposta alla sua domanda, un muro di silenzio davanti a lui; decide quindi di alzarsi, non ha niente da dire, non ha niente da aggiungere, non resterà un solo secondo di più in quel posto, sapendo che pure Lune è lì.
Lune, la piccola Lune, è lì e non per sembrare la ragazza tanto affezionata allo zio Calum, lei è lì perché ha una relazione con lui, lei è lì perché loro due vanno a letto insieme: il solo pensiero lo fa rabbrividire, gli fa quasi tremare le gambe, non può crederci, non può restare lì, deve andarsene, deve respirare un po’ d’aria, deve cercare di darsi una calmata, una calmata all’animo.
Si avvicina alla porta, la voce di Calum lo richiama, il moro appoggiato alla parete, gli occhi color nocciola puntati sui suoi, la voce decisa che fa sentire quelle parole «Io la amo», parole che fanno sorridere Michael, ma non sorride per tenerezza, sorride quasi isterico, sorride come per prenderlo in giro.
«Come amavi Faith, Kate, Maddy e tutte le altre. Le ami tutte, Calum» ennesima derisione.
«Con lei è diverso, con lei vedo una briciola di futuro per me» risponde a denti stretti, come se, ormai, non sapesse più cosa fare per fargli capire quanto ci tiene a Lune.
«Futuro, dici?» l’espressione di Michael si fa come pensierosa. «Che futuro puoi avere con una ventenne, Calum?» lo interroga. «Cosa ti aspetti da lei? Un matrimonio? Una bella storia d’amore come quella dei film? Dei figli, magari?» marca quell’ultima frase, scandisce per bene quelle parole, come a volerlo colpire in pieno, come a volerlo far sprofondare, come se tutte le sue convinzioni fossero appena andate distrutte.
«Credi davvero che una ragazza di vent’anni voglia questo? Ha appena cominciato a vivere, credi davvero che rinuncerebbe alla sua vita per diventare una brava donna di casa? Quando ha delle potenzialità che potrebbero portarla lontana? Nessuno vuole dei figli a vent’anni Calum, non li volevi neanche tu» e la sua voce è così dura che lo distrugge, che gli fa arrivare le lacrime agli occhi.
«Lei è…» balbetta appena, ma l’amico sembra volerlo interrompere, non vuole lasciargli neanche un secondo di tempo per pensare a come difendersi.
«Lei cosa, Calum? Lei, magari, ti ha detto che per te lo farebbe? E tu ci credi? Sei davvero così ingenuo? Hai trentanove anni, Calum, sii reale, non fare il finto tonto: lei non lo vuole davvero e tu lo sai meglio di me» conclude il suo discorso, per poi uscire da quella casa, chiude la porta senza dargli il tempo di rispondere, lo lascia lì, su quella parete, lo lascia scivolare per terra, si porta le ginocchia sul petto, lascia che una sola lacrima gli solchi la guancia, per poi sentire due braccia che lo avvolgono, sente quel profumo invaderlo, sente quella voce che gli sussurra: «Non ascoltarlo, ti prego. Lui non sa nulla, lui non sa proprio un cazzo. Ti prego, Calum, non dare retta a Michael».
E Calum fissa gli occhi blu di Lune, li fissa e deglutisce, mentre lei prende il suo viso tra le mani e appoggia le labbra alle sue, come a volerlo calmare, come a volerlo proteggere.
«Lo diremo ai miei, loro accetteranno questa storia, te lo giuro, Cal, a me importa solo di te, di noi: e se tu lo vuoi, possiamo farcela» gli dice ancora, abbracciandolo, cercando di trasmettergli quella felicità che lei non vuole perdere per nessuna ragione.
Felicità che, però, Calum non riesce più a vedere.

 
 
Note di Nanek
 
MICHAEL, MICHAEL GORDON CLIFFORD.
È stato Mikeeeeeeeeee! Oddio oddio oddio che roba!!! Io non me l’aspettavo, giuro. *idiota che sono ma dettagli*
Il misterioso personaggio è stato svelato! Un grande applauso a tutte coloro che hanno indovinato <3 ve lo meritate U.U *clap clap*
Un Michael non troppo comprensivo a quanto pare, lasciatemelo dire: un autentico Stronzo, senza pietà per i poveri sentimenti di Calum, a lui non importa nulla di quella storia, per lui è solo un casino.
Per quanto cattivo possa essere, però, io credo che avrei reagito allo stesso modo: Lune è figlia di Luke, neanche io mi sarei messa lì a chiedere “come vanno le cose”, diciamo che Mike nasconde in questa sua stronzaggine la sua preoccupazione, perché di mezzo c’è un’amicizia forte come quella dei nostri Cake, spero non lo odiate così tanto, lui ha solo un modo strano di reagire =(
E Cal? Beh lui è distrutto, ogni sua piccola convinzione spazzata via nel nulla, mi spiace tanto per lui =(
Direi che io non aggiungo altro perché mi rendo conto della bomba di capito che vi ho appena messo.
Passando a qualcosa di eclatante, prima di passare a voi: volevo solo informarvi che quando questa storia e Love is magic saranno finite, inizierò una collaborazione, ossia storia a 4 mani, con una ragazza pigra, qui conosciuta come Caleidoscopio <3 quindi consiglio spassionato, se a lei chiedete qualcosa su di me, io lo verrò a sapere :D ci sentiamo praticamente sempre, non ci sfugge nulla l’una dell’altra ;) questa mini frecciatina è rivolta a qualcuno, ma non facciamo nomi ;)
Cmq, siiii una nuova long è in arrivo! Long sempre su questi 4 idioti, long della quale vi parlerò più avanti, così non ve la dimenticate e che credo (sempre se la pigra della Caleido permette) inizieremo verso luglio :D sembra così lontano, ma considerate che devo finire queste 2 long adesso, il tempo volerà, ve lo assicuro :D
Detto ciò, passiamo a voi <3

Grazie alle 101 personcine che hanno messo la storia tra le preferite <3 tanto amore per voi <3
Grazie alle 8 personcine che hanno messo la storia tra le ricordate <3 tanto amore per voi <3
Grazie alle 76 personcine che hanno messo la storia tra le seguite <3 tanto amore per voi <3
Ma grazie anche alle 23 recensioni allo scorso capitolo!!! <3 luke_is_a_penguin Tralala JawyMalikhugsme _hood Savedme AbigailDarkness Nerhs Believe_in_yourself Mashton TheBlueRose 1Derful_ Tomma_Ash ilary_dangy She loves writing luce_ghiaccio Carol2000 hrtbreakgirl Mrs_Stypayhorlikson caleidoscopio onesecondofdirection Ossidiana_ NeneHoran DarkAngel1 ma quanto siete adorabili?? Io non so cosa fare con voi <3


Prima di salutarvi, due cose: mi è stato chiesto perché non metto anticipazioni… beh, perché la storia è corta di suo e… boh, mi piace essere cattiva e lasciarvi con il fiato sospeso :D
Secondo, a chi piacciono gli Sleeping with Sirens? *alza la mano* a chi piace tanto la voce di Kellin Quinn? *alza la mano e urla e piange perché sta ascoltano ancora una volta le sue cover* beh, se qualcuna di voi ha voglia, ho scritto una os su di lui ;) intendiamoci, non serve conoscere troppo bene questa band per capirla, quindi se la leggete non aspettatevi cose dell’altro mondo :D sempre se vi va ;) si intitola Iris =)
Detto questo, io vi do appuntamento al prossimo sabato :)
Spero di non avervi sconvolto troppo e... non so: volete ipotizzare che succede in seguito?:D a voi i commenti care mie :) vi adoro tutte <3
Nanek

 

  
Leggi le 23 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Nanek