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Autore: Kotoko_chan    03/05/2014    5 recensioni
Ciao a tutti! Junjou revolution ripercorrerà un pò la storia originale ma con un importante cambiamento. Ci sarà un Misaki ribelle con altri sogni e obiettivi. Sarà in grado Usagi-san di gestire questa personalità così forte? E Misaki riuscirà a raggiungere la felicità?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akihiko Usami, Keiichi Sumi, Misaki Takahashi, Shinnosuke Tōdō, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Bondage
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Scontro tra titani
 
“Usami sensei la prego! E’ un evento importantissimo! Deve esserci!”
“Sai benissimo che questi eventi non mi piacciono”.
Erano in casa Usami e il sensei, seduto comodamente sul divano, resisteva alle suppliche di Aikawa-san.
“Sensei!” implorò lei.
Lui la ignorò e rimase in silenzio leggendo con attenzione la sua rivista musicale. Da quando Misaki era diventato famoso in casa aveva appeso molti suoi poster, comprato il suo disco nonostante le proteste del diretto interessato.
“Te lo dovevo regalare io!”
Inoltre non faceva altro che ascoltare le sue canzoni e alzare il volume della tv quando uscivano i suoi video musicali. Misaki non era mai stato così bello: affascinante, misterioso, dannato, sexy… molte sue foto lo ritraevano in pose forti, aggressive e altre volte era molto sensuale.
Sospirò chiedendosi come mai quel bastardo ribelle alla fine si era messo con lui dichiarandosi. Anche se da quel giorno non aveva più sentito “ti amo” sgorgare dalle sue labbra, a lui non importava. Non voleva confonderlo e pretendere troppo.
“Buongiorno” disse una voce rauca maschile.
Si girò e vide Misaki sbadigliare sonoramente dirigendosi verso la cucina. La sera precedente era tornato molto tardi a causa della registrazione di un programma tv.
“Buongiorno” rispose il sensei osservandolo preparare il caffè.
“Misaki-kun! Buongiorno!” esclamò Aikawa-san con entusiasmo. Era diventata una sua fan.
Lui alzò la mano come segno di saluto e continuò a prendere tutto il necessario per fare colazione.
“Misaki tra un po’ dobbiamo pranzare, forse è meglio che bevi solo il caffè” disse il sensei.
“Ok…” mormorò Misaki trasportando la sua tazza di caffè bollente. Si sedette sul divano vicino ad Akihiko e cambiò canale alla tv guardandola poi distrattamente.
Il suono del campanello fece sorridere trionfante Aikawa che corse ad aprire la porta. Usagi sospettoso la seguì con lo sguardo e si rabbuiò alla vista della persona a lui meno gradita in assoluto.
“A-K-I-H-I-K-O!!!”
“Che ci fai qui Isaka-san?”
Misaki si voltò verso di lui per salutarlo ancora intontito. Isaka era il presidente della Marukawa Shoten, la casa editrice di Usagi ed era anche un vecchio amico di famiglia. Nonostante fosse più grande di età del sensei con il suo comportamento sembrava un bambino.
“Akihiko! Come siamo scontrosi oggi! Buongiorno Chibi-tan!” aggiunse sorridente verso Misaki.
“Non sono un Chibi-tan” replicò lui pacatamente. Era ancora in fase di dormiveglia e non gli andava di litigare con nessuno.
“Allora Akihiko, Aikawa mi ha detto che non vuoi venire all’evento. Perché?” chiese sedendosi spavaldamente sul divano di fronte a lui.
“Sai che questi eventi non mi piacciono” rispose lui irritato.
“Si ma è un evento di beneficenza organizzato dalla mia famiglia e io ho invitato tutti coloro che possono fare ingenti donazioni per costruire una nuova struttura ospedaliera in Africa!” replicò lui.
“Vuoi dare fastidio anche agli africani? Non bastiamo noi? Anzi forse è meglio così ti togli dalle scatole per un po’” disse il sensei alzandosi per recuperare il suo pacchetto di sigarette.
“Come sei cattivo!!! Va bene comunque…” disse mormorando tristemente.
“Non ti preoccupare ti invierò lo stesso un assegno. E ora andate via” disse accendendosi la sigaretta e sedendosi nuovamente vicino a Misaki.
“Uffa!” esclamò esasperato alzandosi e avviandosi verso la porta con una scoraggiata Aikawa-san.
Lui riprese la sua rivista e un dubbio fulmineo gli attraversò la mente. Possibile che si fossero già arresi?
“Ah! Mi sono appena ricordato!” esclamò Isaka battendosi il palmo della mano sulla fronte.
“Sta per fare la sua mossa” pensò il sensei esasperato.
“Misaki-kun ti aspettiamo già dalle cinque così tu e la tua band potete fare le prove e revisionare gli ultimi dettagli con il team” disse Isaka girandosi verso il più piccolo.
“Ok” replicò lui portandosi la tazza alle labbra e sorseggiando gli ultimi residui di caffè.
“Cosa?” chiese Usagi stupito.
“Non te l’ho detto? Gli Shake saranno gli ospiti speciali della serata. Inoltre hanno avuto la brillante idea di far si che il concerto possa essere visto in rete in modo che anche le loro fan possono fare piccole donazioni. Allora… tu non vuoi assistere al suo concerto?” chiese sorridendo affabilmente.
Usagi guardò Misaki incredulo.
“Sono in trappola” pensò. Non si aspettava questo colpo basso.
“Va bene…” disse con espressione cupa.
“Ottimo! A sabato!!!” esclamò divertito portando via con sé Aikawa che ora rideva sollevata.
“Di nuovo scacco matto Usagi-san… quel tipo sa come ottenere quello che vuole” disse Misaki mettendosi ai fornelli.
“Perché non me l’hai detto prima? Avrei evitato questa umiliazione” disse imbronciato.
Misaki si voltò per guardarlo e non poté trattenere un sorriso di fronte all’espressione fanciullesca di Usagi. Nonostante indossasse anche in casa sempre camice e cravatte lui era senza alcun dubbio un bambino nel corpo di un uomo.
“Mi ha chiamato stanotte per dirmelo quindi non ho fatto in tempo ad avvisarti” disse prendendo gli ingredienti.
Lui rimase in silenzio guardando la tv con rabbia.
“Il bastardo aveva pianificato tutto!” pensò spegnendo la sua sigaretta.
Rimasero in silenzio per tutta la durata del pranzo, Usagi perché cercava di far sbollire la rabbia e Misaki perché si stava riprendendo man mano. Da quando era entrato in quel mondo vorticoso non riposava mai abbastanza. Quel giorno per fortuna aveva un giorno libero così decise di tornare a letto.
“Dove stai andando?” chiese il sensei sistemando le ultime stoviglie asciutte.
“A dormire” disse salendo i primi gradini.
“Come sarebbe? Oggi possiamo stare finalmente insieme senza preoccuparci del tempo”.
“Lo so. Ma non ce la faccio proprio. Sono troppo stanco” disse sbadigliando.
Lui riprese a salire le scale e il sensei lo seguì conducendolo poi nella sua camera da letto.
“Usagi-san… per favore” disse lui.
“Cosa? Non ti voglio assalire, dormirò semplicemente con te” replicò lui trascinandolo sul letto.
Lui si lasciò abbracciare dal sensei e crollò dopo due minuti. Usagi rimase un bel po’ ad osservarlo pensieroso finché anche lui si addormentò.
 
***
 
“Bene… aspetta più in alto… così… basta!”
Il giorno del concerto era arrivato e gli Shake erano nel giardino della casa di famiglia di Isaka. Misaki non pensava che potesse essere così grande e si stava chiedendo se anche Usagi possedesse una casa del genere.
“Shinno come si vede l’insegna da laggiù?” chiese Misaki scendendo dal palco.
“Bene!” urlò Shinno correndogli incontro.
“Senpai! L’evento on line?”
“Tutto a posto” rispose Sumi da dietro al portatile.
“Chibi-tan! Andatevi a preparare! Gli ospiti saranno qui a breve” Isaka-san li aveva raggiunti in giardino per sistemare le ultime cose.
“Non sono un Chibi-tan!” sbottò Misaki raggiungendo Isaka.
“Isaka-sama grazie per questa opportunità data agli Shake” disse il signor Ogawa, manager del gruppo.
“Sono in gamba! Forza andate nella vostra stanza a cambiarvi, vi ricordate dov’è?”
Annuirono convinti.
“Perfetto”.
Si incamminarono verso l’interno della casa dove i preparativi erano al culmine. Arrivati al piano di sopra Misaki prese una direzione diversa.
“Dove vai?” chiese Shinno.
“In bagno. Vi raggiungo dopo” detto questo si separò dal gruppo trovando il bagno dopo una ricerca abbastanza lunga. Quella casa era immensa.
Dopo essersi liberato la vescica cercò di tornare indietro con scarso successo. Si era perso ed inoltre non c’era nessuno a cui chiedere perché tutti erano al piano di sotto.
“Cazzo!” esclamò irritato.
Iniziò a vagare con maggiore irritazione maledicendo quei corridoi tutti uguali. Voltando l’ennesimo angolo andò a cozzare contro il petto di qualcuno.
“E che cazzo!” esclamò irritato alzando lo sguardo verso l’individuo che lo stava osservando in silenzio. Misaki fece un passo indietro intimorito da quella figura. Era un uomo alto, con capelli neri spettinati e un velo di barba. Indossava una giacca di pelle nera e sotto una camicia per metà sbottonata, i suoi jeans erano attillati e gli anfibi neri erano contornati da borchie argentate. Aveva le mani in tasca e tra le labbra aveva una sigaretta finita per metà.
“Che cazzo dovrei dirlo io moccioso, guarda dove metti i piedi” disse con espressione truce afferrando la sigaretta.
“Bastardo con chi credi di parlare?” chiese irritato.
“Potrei dirti la stessa cosa” replicò l’uomo alitandogli il fumo.
“Misaki! Eccoti finalmente!” il signor Ogawa era appena arrivato e fremette alla visione dei due che si stavano fronteggiando.
“Coglione togliti dalle palle e stammi alla larga” disse Misaki superandolo.
L’uomo non rispose e rimase a fissarlo con occhi cattivi finché non scomparve dalla sua vista.
“Coglione, eh?” mormorò pensieroso.
 
***
 
L’evento era iniziato da poco e tutti gli ospiti erano stipati nel grande salone per le feste. C’erano tantissimi volti noti dello show business, dirigenti di alta finanza e molti editori, scrittori e mangaka della Marukawa.
Usagi sensei era attorniato da una folla urlante di donne e Aikawa cercò di allontanarlo per presentargli alcune persone. Misaki, Shinno e Sumi erano seduti in disparte osservati da molte persone con entusiasmo però si poteva leggere sui loro volti una sorta di timore.
“Chibi-tan! Vieni, vieni!” Isaka-san era comparso all’improvviso trascinandolo via.
“Sono Misaki!” esclamò arrabbiato. Si voltò verso i suoi compagni che erano stati attorniati da molte persone. Lui capì che fino a quel momento nessuno si era avvicinato per la sua presenza, dopotutto era ancora arrabbiato per l’episodio di prima e questo doveva essere trapelato dal suo viso.
“Misaki ti presento un po’ di gente… ecco lui è Onodera Ritsu, il presidente dell’Onodera Publishing, ed è anche un mio caro vecchio amico!” disse presentandolo a un ragazzo che sembrasse avere venticinque anni.
“Così giovane?” chiese ad alta voce.
Un paio di occhi verdi lo guardarono imbarazzato e si chinò per nascondere il rossore.
“Sono felice di conoscerti Misaki-kun… sono un tuo fan…” balbettò.
“Davvero? Non me lo sarei aspettato” disse inchinandosi anche lui. Era pur sempre un presidente.
“E’ una cosa che ha sorpreso anche me” commentò un uomo che si era avvicinato.
“Ah, Misaki! Ti presento il mio capo editore della sezione Emerald della Marukawa, Takano Masamune. Però non edita i manga che leggi tu ma i shoujo e ti consiglio di non dargli troppa confidenza perché è burbero…” disse con apprensione Isaka.
“Guarda che ti sento idiota e non mi interessa che sei il mio capo” disse Takano irritato.
“Quindi c’è qualcuno che glielo dice? Pensavo che solo Usagi-san riuscisse a rispondergli male!” disse Misaki ammirato.
Takano gli sorrise mentre Onodera spalancò gli occhi.
“Conosci Usami sensei????”
“Quindi è per questo che stai qui moccioso?” un uomo alle loro spalle interruppe la conversazione.
“Ijuuin sensei!” esclamò Isaka-san allegro.
“Cosaaaaa????” disse Misaki sorpreso.
“Sembra che vi conosciate già! Misaki lui è il mangaka maledetto della Marukawa, ed è l’autore del tuo manga preferito” disse Isaka osservandoli con interesse.
“Tu saresti il creatore di Code: Breaker???? Tu???” chiese Misaki stupito.
“Problemi?”
Isaka fu chiamato da Onodera e si allontanò da loro due seguito da Takano.
“NO! Come posso leggere il manga di un cazzone come te???”
“E io non mi spiego come mai un Chibi-tan come te sia diventato famoso… torna nella tua tana e lascia lo spazio ai grandi”.
Misaki strinse i pugni desiderandolo colpire.
“Sei già a corto di parole e hai voglia di picchiarmi? Allora è vero che sei un Chibi-tan…” commentò lui divertito.
“Io? E tu saresti il mangaka maledetto? E quale sarebbe il motivo? Non farmi ridere bastardo!”
“Non provocarmi moccioso… sono sulla faccia della terra prima di te e so come farti piangere…” accarezzò quell’ultima parola mormorandogliela nell’orecchio facendo provare un brivido di piacere che lo fece arrossire.
“Cosa mi succede?”
“Ahi ahi ahi… Ijuuin sensei smettila di infastidire le persone” si era avvicinato un uomo sorridente.
“Kirishima-san, non rompere il cazzo anche tu” disse il sensei allontanandosi.
“Santa pazienza! Ciao io sono Kirishima come hai potuto sentire e sono l’editore di quel tizio. E tu sei Misaki degli Shake, giusto? Mia figlia non fa altro che parlare di te!” disse esasperato.
“Non è l’unica” disse inchinandosi.
“Vuoi un consiglio, stai alla larga da Ijuuin sensei. Lui porta solo guai a tutti, amici, parenti, partner… per questo viene definito maledetto. Sembra che ogni persona che entra in contatto con lui abbia problemi…” disse sospirando.
“Anche lei?” chiese Misaki curioso.
Kirishima sospirò rassegnato.
“Chibi-taaaaaaan!!! Forza sul palco che vi devo annunciare!!!”
Misaki salutò Kirishima e corse fuori con il suo gruppo raggiungendo le loro postazioni. Era ancora scosso dall’incontro con Ijuuin sensei e non riusciva a togliersi la sensazione di pericolo misto a piacere.
“Cosa mi prende???”
Gli ospiti invasero il giardino indicandogli con gioia e in lontananza vide Usagi sensei fargli l’occhiolino. Immediatamente gli tornò il sorriso cancellando dalla sua mente il Ijuuin sensei.
“E bene signori e signore, ecco il momento che stavate tutti aspettando! Facciamo un bell’applauso agli SHAKE!!!!” Isaka-san scese dal palco mentre un boato esplose in giardino.
Misaki fece cenno agli altri e iniziarono a suonare scatenando gli ospiti. Tutto si cancellò nella mente di Misaki che fu completamente rapito dalla musica, le urla, la sua chitarra, la sua voce. Era nel suo mondo.
Quando tornò con i piedi per terra il concerto era finito. Isaka-san si stava congratulando con loro, gli ospiti stavano andando via e Usagi lo guardava con orgoglio. Lui si sciolse in un sorriso che si tramutò immediatamente in astio quando vide Ijuuin sensei avvicinarsi ad Usagi.
Saltò giù dal palco correndo verso di loro mentre le parole di Kirishima risuonavano nella sua mente:
Sembra che ogni persona che entra in contatto con lui abbia problemi.
Non poteva permettere che quel bastardo creasse problemi ad Usagi. Nessuno glieli poteva creare.
“Ah, Misaki!” salutò allegramente il sensei appena lo vide “ottimo lavoro! Come al solito sei stato bravissimo!”
“Grazie Usagi-san…” rispose lui guardando Ijuuin.
“Lui ti è stato già presentato, vero? E’ rimasto talmente colpito dalla tua performance che ha deciso di regalarti la versione deluxe del tuo manga preferito autografato, non sei contento?”
“Si” rispose a denti stretti.
“Bravo ragazzo!” esclamò Ijuuin strofinandogli la testa “vieni con me allora. In casa ho lasciato la mia valigetta…”
Lui si allontanò da quel tocco irritato e anche Usagi si irrigidì.
“Vengo con voi” disse con tono deciso.
“A-K-I-H-I-K-O!”
Isaka-san comparve dal nulla.
“Andiamo” disse Ijuuin trascinandolo con sé mentre Usagi malediceva Isaka.
“A che gioco stai giocando?” chiese Misaki cercando di liberarsi dalla sua stretta.
“A questo” rispose lui scaraventandolo nella prima stanza vuota che trovò.
“Bastardo! Vuoi fare a pugni???”
Ijuuin si avventò su di lui però fece qualcosa che lasciò completamente di stucco Misaki. Aveva preso possesso delle sue labbra baciandolo con ardore, aprendo con forza la bocca per far incontrare le loro lingue. Invano Misaki provò a staccarsi ma fu invaso da un forte desiderio rispondendo a quel bacio con passione.
Ijuuin lo strinse forte a sé senza lasciarlo respirare, non dandogli tregua, graffiando la sua pelle con il suo velo di barba. Poi si staccò lasciando il più piccolo ad ansimare. Misaki si rese conto improvvisamente di quello che era successo e gli voltò le spalle ma purtroppo il sensei aveva notato la sua eccitazione.
“Mi sono appena ricordato che non ho con me il manga. Tieni” aggiunse lasciandogli un biglietto da visita “questo è il mio indirizzo, vieni appena puoi”.
Detto questo si allontanò con una risata maligna lasciando il più piccolo che intanto si era accasciato a terra. Stava ancora ansimando e sentiva il suo corpo troppo caldo. Liberò la sua erezione e per la prima volta nella sua vita si masturbò. Fino a quel momento erano stati sempre gli altri a farlo. Venne in poco tempo e si sdraiò sul pavimento con le lacrime agli occhi.
“Bastardo!” urlò arrabiato.
Cosa gli era successo?
 
 
Angolo della follia
Buongiorno gente! Rieccomi qua! Che capitolo!!! Credo che le presentazioni siano inutili, tutti sapete chi è Ijuuin sensei, il nostro caro mangaka di The Kan che nel manga si innamora di Misaki. Qui però ha subito delle interessanti trasformazioni… cosa accadrà ora??? Muahahahhahah xD
Confermo… adoro Isaka-san <3 solo lui può creare problemi al mondo =D inoltre spero che vi sia piaciuto il mini crossover con sekai… ad un evento del genere non poteva mancare Onodera ;)
Aggiornerò sabato prossimo. Commentate!!!! Ciaooo =D
 
Note: Chibi-tan è il nomignolo con cui Isaka chiama Misaki anche nel manga e significa piccoletto, moccioso, insomma bambino =) 
   
 
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