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Autore: Yumemi_sama    03/05/2014    6 recensioni
Naruto si sente in colpa.
Durante una missione, ha fatto una mossa azzardata che ha causato la morte del Maestro Iruka.
Si sente più solo che mai, e decide di partire da Konoha, per tornare quando sarà pronto.
Cosa succederà quando tornerà?
Sarà davvero cambiato come voleva?
Dopo due anni di assenza, cominciano a dubitare del suo ritorno.
Quando durante una missione per portare a termine un compito, che si pensava fosse stato concluso, tutto cambierà...
*******
-Che cosa?!-
-Non può essere!-
-Invece è così- ribatté la voce secca dell'Hokage -Il jutsu del Clan Hyuga è stato nuovamente portato via-
-Vuol dire che...- Kiba sbarrò gli occhi, terrorizzato
Shino sussurrò una sola parola, spaventato -Hinata...!-
*******
Sakura piangeva.
-Dov'è Naruto quando serve!? - singhiozzò
Ino era disperata anche lei -Naruto... possiamo farcela solo con il tuo aiuto.... ti prego... NARUTOO!- Ino urlava sconvolta e in preda alle lacrime. Tremavano tutti.
Volevano che tornasse. Sapevano che urlavano in vano.
Non li avrebbe sentiti da li...
Lui non c'era...
Speravano in troppo.
Lui non sarebbe venuto a salvarli di nuovo come con Pain.
Finché...
-RASENGAN!-
*******
Una storia Naruto\Hinata. Romantica.
Il rating rischia di alternarsi fra rosso e arancione!
Potrebbe essere leggermente OOC!
Buona lettura! ^^
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
Capitoli:
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                                             UN NUOVO NARUTO

Capitolo 2: Chi sei tu? 


-Siete sicuri?- domandò la voce di un uomo
-Sissignore!- risposero in coro i soldati. Uno si fece avanti –Siamo sicuri che il ragazzo se ne sia andato!-
-Si, signore, è vero!- si intromise un altro, facendo un passo avanti –Sono tutti molto depressi e tristi al villaggio. Perfino l’Hokage. Pensano addirittura che sia morto! Anche io, personalmente, penso che non tornerà mai. Tuttavia, sono ancora abbastanza forti, ma non come l’ultima volta. Penso sia il momento di rincominciare tutto, signore. A partire da subito-
L’uomo seduto sul trono, a capo di tutti, rise. Una risata profonda e inquietante
-Naruto Uzumaki- disse come se fosse lì davanti a lui –hai fatto molto male a lasciare questo villaggio- e rise di nuovo.

*******

DUE ANNI DOPO:
 
-Cavoli ragazzi,  si sente proprio l’assenza di Naruto- commentò Kiba passandosi l’acqua fra i capelli con le mani chiuse a coppa.
-Davvero. Perché se n’è andato di nuovo? Si vuole allenare ancora? E’ un pazzo, ve lo dico io- rispose Choji immergendosi nell’acqua delle terme in quel momento.
-Naruto è troppo forte, ha capito il senso della forza della giovinezza!- si intromise Rock Lee alzando il pugno in cielo, gli occhi che gli brillavano dal fuoco della passione.
-Non è più così scemo, ha già dimostrato responsabilità e senso del dovere nel momento stesso in cui pensava il contrario. Sono sicuro che diventerà oltre che più forte, anche più maturo. Lo conoscete. Quando si mette una cosa in testa, è pronto a rompere una montagna pur di realizzarla- intervenne Shikamaru
-Sono rimasto molto colpito che non mi abbia avvertito…-
-Non ha avvertito nessuno, Sai. Anche noi ci siamo rimasti di merda- disse Kiba alzando gli occhi al cielo
-Si, lo so. Ma io sono un suo compagno di squadra, avrebbe dovuto avvertirmi, no? Non lo so… io la penso così… devo ancora arrivare a leggere quel paragrafo sul comportamento strano degli amici…- e Sai si portò una mano al mento riflettendoci su.
-Be’, Sakura c’è rimasta peggio di tutti quando l’ha scoperto…- intervenne Choji
Tutti annuirono e ricordarono la scena…
 
-Buongiorno ragazzi- disse l’Hokage, era stranamente fredda.
-Buongiorno, Signorina Tsunade- dissero in coro i ragazzi. Erano inginocchiati ai suoi piedi e guardavano in basso.
-Ci ha mandati a chiamare, Signorina?- chiese Sakura
-Si- disse sempre fredda –Vi devo parlare di una cosa molto importante. Mettetevi pure comodi-
Tutti si sistemarono su delle sedie che erano state preparate a posta.
C’erano tutti: Shino, Sai, Kiba, Akamaru, Shikamaru, Choji, Ino, Ten-Ten, Rock Lee, Sakura e Hinata.
Una volta seduti, entrarono anche i Maestri: Kakashi, Gai e Yamato. Anche loro si accomodarono. Ora c’erano tutti.
-Dov’è Naruto, Sakura?- chiese Kakashi
-Oh, quel baka sarà in ritardo, sicuramente. Quando torna gli do una lezione io, tranquillo Maestro Kakashi-
Hinata, in fondo alla stanza, abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi. Tremava nonostante facesse caldo.
-Non lo chiamare ”baka”- ringhiò la ragazza.
Sakura si girò, stupita. Sbatté le ciglia un paio di volte –Hinata, io…-
Hinata si alzò di scatto e guardò Sakura con fermezza, non esprimeva odio nei suoi confronti, era solo arrabbiata in generale –Naruto ha sempre dato il meglio di sé, e voi non avete alcun diritto di trattarlo male e prenderlo in giro! Lui si fa in quattro per essere accettato! Non sapete nemmeno che…!- ma lì si fermò, e guardò Tsunade.
L’Hokage pure la guardò, stupita.
“Naruto ha avvertito solo lei…” pensò. Si scambiarono una velocissima occhiata significativa, poi Hinata si risedette –Scusate- e rimase zitta a guardarsi le lunghe dita candide.
Tutti erano rimasti impressionati dal moto di coraggio della ragazza, ma allo stesso tempo, pensarono che preferivano la Hinata di una volta: sempre timida e gentile con tutti.
-No, scusami tu, Hinata, non pensavo che…-
-Basta ora!- intervenne Tsunade, autoritaria –La persona di cui vi devo parlare è proprio Naruto-
Tutti si tesero immediatamente.
-Se ha a che fare con la morte di Iruka…- cominciò Yamato, ma l’Hokage lo zittì alzando una mano
-Fatemi parlare, per favore. Senza interruzioni. Quando avrò finito potrete parlare. Chiaro?-
Tutti annuirono.
-Molto bene- Tsunade prese fiato e cominciò a raccontare –Naruto è sempre stato molto legato e affezionato a Iruka. E’ stata la persona che ha creduto in lui più di chiunque altro. Era tutto per lui. Dopo anni di solitudine e odio, soltanto lui l’ha salvato, mentre gli altri non hanno mosso un dito. Se non fosse stato per lui, Naruto sarebbe potuto diventare come Sasuke, o peggio. Un nemico con un potenziale come quello di Naruto, ve lo immaginate? Sarebbe imbattibile-
Tutti ci pensarono su, e annuirono. Alcuni abbassarono lo sguardo, sentendosi in colpa sotto le quasi accuse dell’Hokage. Soprattutto Sakura, che in quel momento si pentì delle parole che aveva detto prima su di lui.
-Sarebbe stato un bel problema…- commentò Gai, per una di quelle poche volte in cui è serio e non parla della forza della giovinezza
-Ma no. E’ diventato un nostro compagno che si è battuto con coraggio su ogni nemico che abbia mai incontrato, senza mai perdere di vista quello in cui credeva. Su quello che Iruka ha sempre cercato di insegnarli.
Dopo la sua morte, lui si è sentito in colpa. Ha subito pensato che fosse colpa sua, e nessuno gli ha impedito di farlo. Nessuno ha detto niente.
Questo lo so… perché è venuto da me ieri notte a parlarmi di questo-
Tutti presero fiato per poi trattenerlo, erano tesi, i pugni stretti, gli occhi spalancati, le fronti corrugate. Cos’altro ha detto Naruto all’Hokage? Di cosa possono aver parlato, inoltre?
-Mi ha detto tutto questo… e mi ha chiesto…- prese fiato -… mi ha chiesto il permesso per fare una cosa… e… io gliel’ho accordato. Mi ha fatto promettere di dirvelo soltanto stamattina a quest’ora-
Fece una pausa in cui tutti restarono sulle spine. Perfino Kakashi si stava avvicinando in avanti per sentire meglio le parole di Tsunade. Era fremente quanto gli altri di sentire quello per cui Tsunade gli aveva dato il permesso.
“Un Ninja davvero imprevedibile” pensò.
-Naruto ha lasciato il villaggio ieri notte, per tornare a data da destinarsi-
Tutto piombò nel silenzio più assoluto, la tensione si poteva palpare nell’aria e tagliare con la lama di una spada.
Poi tutto esplose.
Sakura scivolò dalla sedia, atterrando in ginocchio, con gli occhi sbarrati tremante –Non può essere… no… perché…?!-
Ten-Ten lanciò un urlò che ghiacciò le vene di tutte le persone presenti e si tappò la bocca con le mani.
Ino rimase paralizzata sulla sedia. Gli occhi persi nel vuoto.
I maestri anche loro sembravano ghiacciati e gli occhi sgranati con i bulbi fuori dalle orbite. Perfino a Kakashi tremava la mano –Che cosa?! Non può essere!- si alzò in piedi.
Tutti erano sconvolti, spaventati, sgomenti… non sapevano che dire.
 -Tu lo sapevi già, Hinata, vero?- chiese Tsunade mentre Shizune cercava di ristabilire l’ordine. Tutti si zittirono e aspettarono la risposta della Hyuga.
Lei continuava a guardare in basso, verso le sue mani. Le guardava come se avessero stretto la cosa più importante del mondo.
-Si-
-Come?!- intervenne, famelica, Sakura. Sempre a terra e tremante, ma con tono duro.
Hinata abbassò il tono della voce, che cominciò a tremare –L-Lui è venuto da me durante la notte, mi ha svegliata e mi ha detto che sarebbe partito. Tutto qui- e abbassò ancor di più lo sguardo, ma tutti intuirono che probabilmente stava per piangere.
 In realtà, la ragazza era arrossita sotto quella massa di capelli luminosi.
Ma non aveva intenzione di dire a tutti che Naruto le aveva detto di amarla.
-E basta? Non ti ha detto qualcosa in più? E poi perché solo a te? E quando tornerà?- chiese Choji
-Be’… gli ho fatto promettere che non sarebbe stato via più di tre anni… e lui me l’ha promesso, e poi…- si bloccò
-E poi?- la incitarono tutti.
“E poi mi ha baciata”, era la verità, ma disse solo – e poi se n’è andato dalla finestra-
Abbassò nuovamente lo sguardo, e ripensò a quando l’aveva baciata. Era stato così bello!
-E’ colpa nostra se è andato via- si intromise Kakashi, tornando come sempre serio e composto –Non lo abbiamo quasi mai aiutato nei momenti in cui aveva più bisogno di noi. Lo abbiamo considerato troppo forte. In fondo, anche lui prova sentimenti, solo che riesce a recuperare in fretta, come quando viene ferito. Ma questo deve essere stato troppo per lui- ragionò
-SI, ma infondo tornerà più disciplinato come vuole lui, no? Quindi ne sarò valsa la pena…- espresse il suo parere Yamato 
Tsunade si avvicinò alla finestra e incrociò le braccia davanti a sé, chiuse gli occhi –Lui tornerà. Presto. Me lo sento-
Il pianto di Sakura scoppiò, anticipato da un grido terribile. Era distrutta.
Presto la voce circolò a tutti nel Villaggio della Foglia e tutto cadde all’inizio nell’oscurità.
Ma dopo un po’ il Villaggio si sostenne con la speranza che sarebbe tornato.

 
-Chissà cosa succederà quando tornerà… cosa pensate che farà Sakura?- chiese Sai, cercando di capire cosa pensavano gli altri.
E soprattutto cercando di capirci qualcosa con quella roba strana di sentimenti ed emozioni. Soprattutto se si tratta di ragazze!
-Ehm… lo pesterà di botte, forse?- disse in tono ironico Kiba.
-Secondo me, Naruto farà qualcosa che la stupirà- intervenne Shino
-Oh, mi ero quasi dimenticato che c’eri anche tu!-
-Come sempre…- e il suo viso si scurì
“Oh no, di nuovo…” pensò il ragazzo dai denti aguzzi cercando di rimediare al danno fatto.
-Rgazzi, dobbiamo volerci bene l’un l’altro! Solo così potremmo dimostrare a Naruto quello che ci ha insegnato!- urlò Rock Lee passando le braccia sulle spalle dei compagni, sorrideva convinto.
“Ma perché non ho degli amici normali?” pensò Shikamaru abbassando lo sguardo e mettendosi una mano in fronte.
-Tornerà?- chiese serio Choji, questo stupì Shikamaru che lo guardò senza fiato. Poche volte Choji è preso dai suoi momenti di “serietà”. Ma quando lo faceva, riusciva sempre ad ottenere l’attenzione. Tutti, infatti, si erano girati.
-Io spero di si, amico- rispose Kiba
-Ormai sono quasi passati due anni…- si depresse Sai
-Non ha importanza!- sbottò Rock Lee –Ha promesso! E lui mantiene sempre le sue promesse! E’ il suo credo ninja.-
Akamaru abbaiò, convinto anche lui di quello che diceva il Sopracciglione.
-Molto bene, ragazzi- sussurrò Shikamaru, ma tutti lo sentirono lo stesso.

*******
 Hinata non riusciva a non pensare a quel bacio.
Anche se erano passati due anni, il ricordo le era vivido e chiaro nella mente.
Riusciva a richiamare a sé le sensazioni che aveva provato ogni volta che voleva, e ultimamente lo faceva spesso,  perché sentiva che tra poco sarebbe arrivato.
Gli aveva fatto una promessa, no?
Lei lo sentiva dentro di sé che stava per arrivare. La sera stava un ora ad aspettarlo dalla finestra, sperando che in quel momento, lo vedesse tornare.
Sperando che si vedesse la sua figura nera passare tra i tetti contro la luce della luna.
A questo pensava mentre rimaneva a mollo nell’acqua delle terme.
Sakura era rimasta davvero distrutta a sapere che se ne era andato.
Prima Sasuke, e poi lui. Era stato troppo per lei. Ma dopo un po’ ha capito che se lo ha fatto, lo ha fatto per il bene di tutti.
Lo avrebbe riempito di botte quando sarebbe stato davanti a lui, si, ma almeno ha capito le sue intenzioni.
-Ragazze, sento che qualcosa di brutto è nell’aria- disse a un tratto Ten-Ten.
-Già, anch’io- ammise Ino.
-Si, ma cosa può andare storto? Forse è solo una nostra apparenza. Insomma… il Villaggio è sconvolto quanto noi da quando Naruto se n’è andato, siamo tutti tesi e ci immaginiamo cose che in realtà non ci sono. Stiamo tranquille e rilassiamoci, lui tornerà presto- disse rassicurante Sakura.
-Lo odio ma lo adoro allo stesso tempo per averci lasciato così di punto in bianco- disse Ten-Ten –Insomma, lo odio perché guarda in che cavolo di situazione siamo. Ma lo adoro perché ha capito che un po’ doveva migliorare e maturare… anche se lo ha capito nel peggiore dei modi- disse abbassando il tono della voce
-Ragazze, adesso basta- si intromise Hinata –rilassiamoci e cerchiamo di non pensare a lui, in modo che quando tornerà sarà una bella sorpresa per noi tutte! Che dite?- e sorrise armoniosa. Hinata si che era brava a consolare e tranquillizzare le persone
-Il tempo passerà più velocemente se non ci badiamo troppo. E’ solo la sua assenza che si fa sentire. Stiamo tranquille! Intanto… per la serata di domani sera è tutto pronto?- e sorrise di nuovo.
Le ragazze furono contente di cambiare argomento, e eccitate e spensierate cominciarono a discutere della serata che avrebbero passato insieme l’indomani.

*******
-Tutto pronto?- chiese il capo
-Sissignore!- risposero i suoi soldati.
-Allora possiamo andare con l’attacco  stanotte. Intanto, che mi dite del ragazzo?-
Uno dei servitori si avvicinò e incrociò le bracci al petto –L’ho spiato per giorni, e penso che stia cominciando a capire. Mi sa che comincerà a muoversi tra poco. Dobbiamo fare in fretta- la voce era pastosa e bassa, ma ben comprensibile.
-Molto bene, allora vedete di fare un buon lavoro. Chiaro?!-
-Sissignore!-
Ci mancava che quel moccioso mettesse tutto a repentaglio! Già aveva Naruto Uzumaki a cui pensare. Se quel microbo ci si metteva di mezzo…
Poi un pensiero gli balzò alla testa.
“E se quel pezzente parlasse allo Shinobi della Foglia e si alleassero?”
Non poteva permettersi di avere un alleanza tra quei due! Se quel microbo parlasse a Uzumaki del suo piano, era finito!
-Yuruki!- chiamò con voce tonante
L’interpellato si presentò davanti al suo generale in un secondo –Mi ha chiamato, Supremo?-
-Si, Yuruki. Voglio che tu e il tuo compagno, Rendzo, andiate a spiare il microbo!-
-Sissignore! Se mi è consesso… perché dovremmo..?-
-No! Non ti è concesso! E adesso vai. Pronti a partire fra poche ore!-
Il soldato abbassò la testa –Sissignore, mi perdoni- e andò ad avvertire il compagno.
*******
-Ne è sicuro, padrone?-
-Assolutamente. Sono pronto-
-E come facciamo con loro?-
-Li cacceremo mentre andiamo, la loro base non è troppo lontana da qui. Ce la faremo, Rotus-
Mise tutto nello zaino e se lo mise in spalla –Ma prima passiamo a ringraziare Shin e Mida-
-Si, padrone-
-Lo sai che odio quando mi chiami così, Rotus- rise il Ninja passandogli una mano in testa, cosa che lui gradì, anche se non voleva farlo vedere.
-Andiamo, dai- tagliò corto lui, e lo sorpassò.
Il ragazzo rise. Una risata limpida e bassa, come se non volesse farsi sentire.
E con quella risata si intravidero i canini aguzzi che aveva.
-Si, andiamo- e lo raggiunse.
“Il chakra che possiede è potente. Penso che potrà aiutarmi. E poi è contro Mudruru, quindi è perfetto. Lo devo avvertire! Ma come faccio senza che si spaventi? Tra poco ci inseguiranno, me lo sento. Abbiamo un anticipo di qualche ora se facciamo in tempo. Intanto vediamo di non farci scoprire e di seguirlo” pensò la figura che lo stava osservando. E così fece.
Intanto lui continuava a camminare accanto a Rotus. I passi calcolati e la distanza controllata. Pronto ad ogni genere di mossa.
-Crede davvero che non lo abbiamo visto?- bisbigliò il ragazzo a Rotus
-Povero ingenuo- ridacchiò il suo fidato compagno –Cosa facciamo?-
-Semplice: vediamo quali sono le sue intenzioni. Se entro un ora di cammino non ci attacca, allora vuole qualcosa da noi che non è ucciderci-
-E se pensa che lo porteremo proprio dove stiamo andando? Se fosse quello il suo obiettivo?- ragionò a bassa voce
“Non ci avevo pensato” penso il Ninja –Poco male, faremo una strana confusa e complicata passando tra i boschi. Si confonderà, penserà che non stiamo andando dove lui pensa e, se ci vorrà morti, ci attaccherà, se no vuol dire che non gli interessa dove stiamo andando-
-Ottimo piano- ridacchiò
Il ragazzo lo assecondò –Non fare il sadico. Piuttosto… hai fame?-
-Ma siamo appena partiti!- protestò
-Amico… non hai capito nulla di quello che ti ho insegnato! La fame è fame! Viene quando viene, e io ora ho fame-
Si sedettero sul prato, il ragazzo poggiò la schiena contro un tronco d’albero.
Il loro inseguitore pure si fermò, e attese tra gli alberi.
-Mmm… non ci vuole ancora attaccare-
-Forse vuole qualcosa da noi- commentò Rotus
-Mh, vedremo. La prudenza non è mai troppa… Ma ora mangiamo!- esclamò tutto contento, tirando fuori dallo zaino le sue riserve di riso con pollo affettato per Rotus, e pesce grigliato per lui!
Ovviamente il pesce era ancora freddo, ma lo aveva avvolto bene in modo che non facesse puzzare tutto, e preparò un fuoco con cui cominciò a grigliarlo.
“Vediamo se ha fame” pensò il ragazzo.
Ma lui non si mosse. Mangiarono tranquillamente, e una mezz’oretta dopo ripartirono.
-No, non ci vuole morti- constatò infine il ragazzo
-Ne è sicuro? Aspettiamo un oretta-
-Se davvero ci volesse morti, quale momento migliore se non una pausa per distrarsi e mangiare? Le possibilità sono due: primo…- e alzò l’indice –è un Ninja principiante baka senza esperienza di prima categoria, perché quella era un occasione d’oro. Qualunque Ninja ne avrebbe approfittato. O secondo: …- e alzò il medio -… non ci vuole morti. Scegli tu qual è la più logica- lo sfidò alzando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto.
-Come sempre avete ragione voi, padrone. Allora che si fa?-
-Tu guarda e impara-
Così facendo, il ragazzo si porto l’indice e il medio delle due mani a unirsi e formò una croce  sovrapponendole tra loro –Kage Bunshin no Jutsu!-
Delle sue copie si formarono accanto a lui e tirarono fuori degli shuriken che lanciarono contro l’intruso.
-No!- urlò questo, e provò  a saltare giù dall’albero prima che potesse essere colpito gravemente.
Povero ingenuo, non sapeva che era esattamente quello che voleva ottenere.
L’originale gli fu alle spalle e gli bisbigliò –Mossa sbagliata, ragazzo-
Gli passò un braccio intorno alla gola e con l’altro tirò fuori un kunai. Poi sbatté il ragazzo contro un albero e lo fece girare in modo da poterlo guardare.
-Chi sei e che cosa vuoi?- ringhiò facendo vedere i canini.
-No! No ti prego! Non ti voglio fare del male!- disse il ragazzo. Aveva la voce limpida e piuttosto bassa, ma non tanto maschile…
-Rotus?- alzò un sopracciglio verso il compagno. Lui lo esaminò per bene –Sta dicendo la verità. Non vuole ucciderci-
-Oh…!- il ragazzo lo lasciò subito andare. L’altro cominciò a tossire e scivolò con la schiena contro il tronco fino ad arrivare a terra.
-Per i Kage, perdonami! Non avevo idea di cosa tu avessi intenzione di fare, perdonami- si inginocchiò davanti a lui e mise via il kunai –Ti ho fatto tanto male?- chiese provando ad osservare il collo.
Stranamente, non riusciva a capire se fosse un ragazzo  o una ragazza.
Portava una bandana che gli copriva la testa fino alla fronte. I capelli erano corti, ma il viso era magro e pallido, ma gli occhi blu come la notte erano circondati da delle ciglia lunghe e nere.
Il fisico era magro e lungo, ma con nessuna curva in particolare che facesse pensare che fosse una ragazza.
Non si poteva distinguere il colore dei capelli sotto la bandana nera perché sembravano imbrattati di sporco. Oppure erano di un colore un po’ strano?
L’abbigliamento era da normale ninja. Dei pantaloni attillati con una fascia sulla coscia sinistra (a quanto pare era mancino) e una veste che copriva fino al fondo schiena con due spacchi sulle cosce. Portava anche una giacca da viaggio nera abbastanza pesante.
Il ragazzo constatò che era una ragazza. E in effetti, più la guardava, più le sembrava una ragazza. Avrà avuto si e no diciassette anni.
-Non è colpa tua- era difficile localizzare la sua voce come femminile o maschile, perché continuava a tossire –Se fossi stata in te, avrei fatto lo stesso. E’ stata colpa mia, mi dispiace-
“Si, questa è una ragazza” constatò infine nella sua mente. Ma ciò lo aiutò a sentirsi peggio.
-Cavolo, mi dispiace tanto. Come ti chiami?-
-Mahra- disse guardandomi dritto negli occhi.
-Non so come scusarmi!-
-Avete fatto un bel casino, capo-
-Zitto, Rotus!-
La ragazza spalancò la bocca –M-M-Ma q-qu-quel… coso parla!- sbottò infine
-Ehi, tesoro, non sono un coso- ringhiò offeso
-Si, Rotus è mio. Fa parte del mio potere, diciamo-
-U-Una volpe che p-parla?- balbettò
-Ti spiegherò tutto più tardi, ma ora vediamo se sei ferita. Riesci ad alzarti?-
-Penso di si- annuì la ragazza, provò ad alzarsi tenendosi appoggiata al tronco, ma nel momento in cui toccò con il piede destro il pavimento, si accasciò a terra con un urlo.
-Ehi, ehi! No, calma!-
Il ragazzo l’afferrò al volo dalle spalle –Mahra, sei ferita eccome…- le posò una mano sulla fronte –… e sei bollente!-
-Padrone, qui non possiamo curarla, dobbiamo portarla in un luogo più sicuro- suggerì Rotus
-Hai ragione. Portiamola via di qui. Tra un kilometro o due ci dovrebbe essere una grotta coperta. Tra poco comincerà piovere. Muoviamoci-
Il ninja fece appoggiare la testa di Mahra sulla sua spalla destra –Mahra? Ascolta, non voglio fare il maniaco, ma devo portarti via di qui. Posso?-
La ninja tossì e annuì –Si… si puoi-
-Ok…-
Le passò un bracciò sotto le scapole e le sistemò la testa nell’incavo del suo collo, in modo che stesse comoda. Poi passò l’altro braccio sotto le sue ginocchia e mise le sue mani appoggiate a sé stessa.
La ragazza era perfettamente appoggiata contro il suo corpo. Il respiro era lento e le si chiudevano gli occhi.
-Tranquilla, tra poco starai meglio. Dormi pure-
-Mmh- fu il meglio che riuscì a dire.
-Vuole un passaggio, padrone?- chiese la volpe mettendo in mostra la sua schiena lunga e muscolosa. Ma il ragazzo sorrise nuovamente mostrando i canini –No, grazie. Non mi sono ancora rammollito al punto da chiederti un passaggio-
-Una volta eri più pigro- disse come se fosse stato un complimento.
-Muoviamoci e basta- rise lui.
Cominciarono a saltare da un albero all’altro con una velocità incredibile. Due kilometri non erano nulla per loro.
A un kilometro e mezzo, però, Rotus chiese come stesse la ragazza
-Mahra?- le sussurrò mentre saltavano da un ramo all’altro
-Mmh?- fece lei provando ad aprire gli occhi.
-Resisti. Ci siamo quasi-
-Mmh- annuì lei e poggiò la fronte contro la sua spalla. Era esausta.
-Muoviamoci!- disse duro a Rotus, e aumentarono l’andamento.
Ci misero cinque minuti buoni ad arrivare.
-Eccoci!- urlò Rotus.
Il ragazzo fece una capriola in aria e atterrò in ginocchio già dentro la grotta.
Posso la gambe della ragazza sulle sue ginocchia e con la mano libera prese lo zaino e tirò fuori una coperta di lana.
-Rotus?- chiamò. L’interpellato afferrò la coperta con i denti e la distese a terra.
Il ninja la riprese in braccio e la distese sulla coperta.
Si sfilò il suo giaccone e lo usò per fare da cuscino a lei.
-Ora perdonami, Mahra. Ma devo controllare se non sei ferita-
Le tolse la sua giacca e cercò sulle sue vesti possibili strappi che potessero comportare a una ferita.
Quando arrivò alle gambe, vide che sulla coscia destra aveva un graffio da shuriken ancora aperto. Il suo.
Il ninja bestemmiò e prese dallo zaino tutto ciò che serviva per curarla.
Una volta finito di avvolgere la garza intorno alla sua coscia, vide che aveva anche la caviglia slogata. Per questo aveva urlato quando l’aveva poggiata a terra.
-Ok… pensiamo alla caviglia e poi alla febbre… o è meglio il contrario? Aaaahh!-
-Ecco perché non è diventato un ninja medico, padrone-
-Zitto un po’, Rotus- e alla fine decise di immobilizzare prima la caviglia e poi abbassare la febbre.
 
La sensazione di stanchezza e caldo di prima mi svanì così come mi era venuta.
Aprii gli occhi e davanti a me vidi soltanto nero. Poi, quando riuscii a rendermi conto che in realtà ero sdraiata, capii che era il soffitto di una specie di grotta.
Girai la testa in cerca del ninja che mi aveva salvata, e vidi che era lì ad arrostire del pesce. La sua enorme volpe, grossa come un cavallo, stava mangiando da una foglia enorme del riso con dei pezzi di carne.
“Sempre a mangiare quei due…” pensai con un sorrisino
-Fai schifo a cucinare, questo pollo è stopposo!-
-Mi spieghi come fa il pollo a essere stopposo?!-
-A quanto pare tu lo sai rendere così!-
-Senti un po’! Sono io quello che mangia pesce da settimane, non tu!-
-Preferirei il pesce a questo schifo-
-Razza di brutta volpe critica spara sentenze che non sei altro, morissi punta da un porcospino ninja…!-
-Padrone si è svegliata!- lo avvertì, guardandomi.
-… io giuro che ti… eh!?!-
Il ninja si girò e mi guardò. Poi si aprì in un sorriso –Ah, Mahra! Ben svegliata-
-C-Che ore sono?-
-Hai dormito per undici ore-
-COOOSA?!- cercai di alzarmi, ma lui fu più veloce di me e mi sostenne dalle spalle prima che cadessi e prendessi una testata.
-Calma! Non c’è bisogno di preoccuparsi-
-Si, invece! Oh, cavolo… tu non capisci! Loro saranno qui tra poco! Vogliono farlo! Mi devi aiutare! E’ il motivo per cui sono qui da te! Tu mi puoi aiutare!-
-Calma, e parti dall’inizio. E spiegati meglio, soprattutto. Quello che hai detto aveva un sacco di doppi sensi, lo sai?- provò a smorzare la tensione.
Purtroppo io ero serissima. 
-Ok. Però devo fare in fretta, non ho  molto tempo-
Il ninja annuì e mi aiutò a sistemarmi contro la parete della grotta. Fortunatamente c’era il muschio, quindi era morbido.
-Allora, io vengo dal Villaggio dell’Erba. Mi chiamo Mahra Yuhushii, e sono una degli ANBU del mio Villaggio. Il mio villaggio e quello della Foglia sono in un alleanza segreta per proteggere il jutsu degli Hyuga-
Il ragazzo spalancò gli occhi, e sembrò annegare in un ricordo orribile. Mi venne il dubbio che avessi detto qualcosa di sbagliato.
-Tu chi sei?- cercai di rimediare provando ad alleggerire il tono di voce. 
Il ragazzo abbassò lo sguardò e si slegò dalla vita quella che sembrava proprio essere… una sciarpa bianca.
-Mi chiamo Naruto... Naruto Uzumaki. Shinobi del Villaggio della Foglia-
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Ehi salve! ^^
Allora, questo capitolo è un po’ strano, ma nel prossimo capiremo chi è questa ragazza, che cosa vuole da Naruto e come ha fatto a trovarlo.
Capiremo anche che razza di jutsu nuovo ha imparato Naruto. 
Una volpe che fa parte del suo potere? Che cosa significa?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Intanto, ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno recensito e seguito la storia!
Siete importanti per me, aiutatemi a fare il meglio con i vostri giudizi e le vostre critiche.
Sono accetti ogni tipo di consigli e suggerimenti.
Alla prossima.
- Lady Malfoy_01
  
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