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Autore: Africa_lisa    03/05/2014    0 recensioni
Le sensazioni di una ragazza persa nelle sue insicurezze, ma che nonostante tutto sorride. Premetto che è un tipo di testo che deve piacere, inoltre ci sono piu argomenti come amicizia, amore e solitudine.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I piedi  erano poggiati sulla sabbia fredda e il vento portava il sapore di sale alle labbra. Lei si strinse le ginocchia al petto e sprofondava nei suoi respiri lenti. Le onde danzavano sulla superficie dell’ acqua che si espandeva in lontananza quasi a farla sentire piccola. Lei in qualche modo si sentiva piccola, la sua infantilità nell’ affezionarsi a qualcuno era anche ridicola. Si aggrappava ad un sorriso, delle immagini che la facevano sognare, canzoni preziose, baci rubati e sguardi nascosti nelle distrazione e nelle paure di incrociare quel paio d’ occhi.
Il vento le scostava i capelli mentre le sue labbra sembravano pronunciare frasi lente e continue, come se stesse parlando con se stessa. Le sue debolezze scavavano un vuoto che più volte un sorriso aveva amplificato, che più volte le stesse mani, accarezzandola avevano riempito.
Bastava una parola a farla innamorare, non era una ragazza difficile e si accontentava di poco, purché fosse vero. Aveva paura di parlare, perché troppe volte aveva sentito il peso sbagliato delle sue parole, aveva paura di deludere le persone, aveva paura di ferirle. Ci rimaneva male per ogni piccolo errore, o delusione ma ogni giorno si vestiva con il suo sorriso migliore. Era pazza, di quella pazzia che libera l’ anima, era cosi che faceva innamorare di lei le persone, che anche solo da lontano la osservavano. Guai a chi incontrasse quegli occhi, erano cosi sinceri e grandi, sapevano di tempesta, di chi con un sorriso ti stravolge la giornata, sapevano di paura, perché la sua naturalezza spaventava la quotidianità di chiunque le si avvicinasse.
Quando si innamorava era la fine, perché il suo modo di essere era cosi fragile che la portava ad avere dubbi e precipitazioni di emozioni. Le sue mani tormentavano la sabbia facendola sgretolare dentro di esse e farla volare nel vento. Voleva lasciare un messaggio, le piaceva lasciare qualcosa in ogni luogo e persona che incontrava.
Voleva poter un giorno sentirsi finalmente piena, aveva avuto troppi vuoti. Di quelli che ti lasciano senza fiato, come un pianto singhiozzato. Lei era piena di speranza perché sapeva che avrebbe trovato qualcuno con un vuoto simile al suo, e che insieme si sarebbero sentiti pieni di emozioni, sorrisi, pianti, parole, di essenza.
Lei era persa nei suoi ricordi, quando le onde sulla riva le sfiorarono i piedi. Spalancò gli occhi, si sentiva rinata, sentiva di poter respirare a pieni polmoni, come quando ti immergi nel mare e dal profondo vedi la luce del sole che ti guida verso la superficie.
La luce dell’ alba le baciava la pelle delle gambe scoperte, sentiva un pò di freddo, e si ricordo dei brividi.
Non i brividi di freddo, quelli di quando ti sfiorano la schiena, quando ti danno un bacio sulla guancia, quando sei a letto con lui, quando la sua pelle si mischia alla tua, e senti il suo profumo addosso anche dopo un doccia. I brividi quando lo guardi attraversare la stanza per venire da te, quando occhi contro occhi le parole sembrano non avere più senso. Quando il suo respiro sul collo accompagna le dolci parole sussurrate all’ orecchio.
Non era mai riuscita a parlare delle sue sensazioni, dei suoi sentimenti, aveva tanta paura. Quella paura la rinchiudeva in quella gabbia di sabbia. Una gabbia mentale, che le stringeva il cuore.
Sai quando dovresti dire qualcosa? Quando dovresti urlare quelle parole che ti tieni dentro? Quando le senti dentro, quando quelle parole cominciano a pesare troppo per il tuo cuore.
Il tuo cuore è cosi stanco, l’ hanno sgualcito, ma batte ancora, forse per dire quelle parole, quei ti voglio bene, quei ti amo, quei ci sarò sempre, quei fidati di me, quei grazie, quei prego.
Tutti soffocati con abbracci, baci, sguardi, carezze, tenendo le mani, dando baci sulla guancia o sul naso, e sorridendo .
Si era distesa sulla sabbia, la sua nuca sentiva la soffice sabbia farle da cuscino, la felpa era chiusa e lei si sentiva protetta, li da sola, tra quel calore, con gli occhi fissi sul cielo. Ogni tanto li abbassava perché ogni respiro portava un ricordo su quella spiaggia. Era come quando il mare porta alla riva le conchiglie, cosi il suo cuore portava alla mente i ricordi.
Per la prima volta sentiva suo un istante, amava quei momenti, erano i suoi preferiti nonostante fosse sola. Il silenzio riempiva un pò quel vuoto, accompagnava la sua voce soffocata che cantava frasi sparse. Sperava che ciò che la faceva sentire giù fosse per amore, ma il più delle volte era per mancanza e nostalgia.
Respirava, socchiudeva gli occhi, si tolse la felpa, si avvicino alla riva fino a toccare l’ acqua gelida. Cominciò a correre e in un attimo si immerse in quell’ acqua. Respirava e poi si lasciò andare.
Ora poteva vivere.
 
  
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