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Autore: OfeliaMontgomery    03/05/2014    1 recensioni
Il mio nome è Tiffany Rose e il giorno di Halloween ho perso tutti. Ho perso una madre dolce e apprensiva, una piccola sorellina giocherellona che amavo tanto e un padre protettivo che sarebbe andato contro tutti e tutto pur di proteggermi. I miei amici, Lola dolce e ingenua e Ryan forte e sempre con la battuta pronta. Se stavi male cercava in ogni modo di tirarti su di morale. E ora non ci sono più, sono tutti morti. Sono rimasta sola con l’altra mia sorella minore, l’unica che sono riuscita a salvare in quel maledetto giorno.
Quel giorno che tutti avevamo atteso con ansia si è trasformato in una carneficina vera e propria. I mostri camminavano in mezzo a noi. Quella notte i morti viventi, quegli zombie hanno attaccato ogni forma di vita distruggendola. Si sono nutriti di persone innocenti. Hanno infettato con il loro morso molte persone, trasformandole in zombie. E hanno ucciso, mangiato, squartato tutti, compresa la mia famiglia e i miei amici.
Nessuno sa il motivo di questa invasione, nessuno sa da dove sia potuto iniziare il virus. Per adesso l’unica mia preoccupazione è portare al sicuro mia sorella Alice. Il più lontano possibile dalla città.
Genere: Dark, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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– Sarah, io e Alice stavamo pensando di andare a prendere dei nuovi vestiti in un piccolo negozio in città. Sta iniziando a fare davvero freddo quindi è meglio coprirsi per non ammalarsi più del solito. Per l’estate andremo a prendere i vestiti nelle casa, è l’unico modo – spiegai indossando un giubbotto di pelle. Alice intanto iniziò a controllare se ci fossero degli zombie. Sarah annuì incerta. 
Sospirai – Se non vuoi, fa niente. Andremo io e Al... –, non finii la frase perché Regina mi sovrastò con la sua voce – Veniamo io e Hannah – disse seria stringendo il manico di un’ascia e poi se lo portò su una spalla. Annuii e poi le ringraziai per l’aiuto. Alla fine accettò anche Sarah. Così noi ragazze prendemmo una macchina e partimmo per andare a fare ‘shopping con zombie’, intanto Jason e Leroy iniziarono a concimare i campi.
 
– Pensi che troveremo tanti zombie lì? – chiese Alice stringendo fra le mani il suo fucile.
Guardando attentamente la strada le risposi che sinceramente non lo sapevo e che speravo che ce ne fosse pochi. O almeno non una mandria affamata.
Sarah, Regina e Hannah stavano un po’ strette nei sedili posteriori, ma Alice non ne volle sapere di prendere il posto di una di loro. Così alla fine lei venne davanti con me e le altre dietro.
– Quanti vestiti dovremmo prendere? Prenderemo anche qualche medicina? – chiese Hannah al centro, per modo di dire, dato che ad ogni mia curva, si appiccicava a Regina che a sua volta si scontrava con il finestrino e la portiera.
– Si perché no, ma se trovate intoppi scappate – dissi seria fermando la macchina davanti ad negozio con le vetrate scure. I manichini messi in bella vista nella vetrata erano ancora completamente vestiti. Sembrava non esserci mai stato nessuno in quel posto dal quando era scoppiata l’epidemia. E se fosse completamente pieno di zombie? Gli spari ne avrebbero sicuramente attirati altri di non morti in quel punto. Dannazione!
– Che si fa? – chiese Regina di punto in bianco, appoggiando la mano sulla maniglia della porta d’ingresso del negozio.
– Apri – dissi preparandomi ad eventuali non morti. Anche Alice e le altre lo fecero, tirarono fuori i loro coltelli, pistole e Hannah ovviamente il suo pugnale.
Regina aprì la porta e picchiettò la canna del fucile contro ad essa per vedere se arrivava qualche zombie. Di punto in bianco sentimmo dei lamenti e suoni gutturali. Uno zombie putrefatto, con anche metà del collo mangiato, si stava avvicinando a noi con una camminata lenta e goffa. I suoi occhi erano così assenti ed inespressivi, come tutti gli altri d'altronde. Mi stava venendo una tristezza assurda, cos’era successo al mondo? Perché questa epidemia? Perché? Tutta questa gente ormai morta o zombie…Che vita orribile, anzi non era nemmeno più vita, era sopravvivere giorno per giorno. Gli zombie continuavano a crescere di numero e noi ancora vivi, continuavamo a diminuire.
Regina entrò di corsa e gli pianto una pugnalata nel cranio, rivoli di sangue nero scesero dalla ferita. La bionda ritirò il pugnale, estraendolo dal cranio del non morto e lo lasciò cadere a terra.
Regina ci fece segno di entrare e prendendo per mano Alice, la tenni al mio fianco. Hannah che entrò per ultima, chiuse la porta per non trovarci qualche sorpresa.
Iniziammo a prendere tutto quello che trovavamo. Maglioni, giubbotti, jeans e magliette a maniche lunghe. Le altre prendevano il resto, persino le scarpe.
Presi dei sacchetti da dietro al bancone e incominciai ad infilarci dentro le cose. Non mi accorsi che dietro di me era apparso un zombie, fin quando Sarah non lo colpì al cranio con un coltello. La ringraziai mentre guardavo il corpo dello zombie putrefatto che stava a terra.
Prendemmo tutto e poi con tutte quelle borse - pesanti - uscimmo dal negozio. Incominciammo a caricare sulla macchina le borse, Hannah e Regina ci dissero che sarebbero andate a prendere qualcosa in farmacia e che sarebbero tornate subito. Alice, Sarah ed io continuammo a caricare le cose. Nessuno di noi tre si accorse che da dentro al negozio, uscirono due ragazze dai capelli biondi con qualche graffio e macchie di sangue sui loro corpi.
Quando Alice si girò da quella parte puntò contro di loro la pistola, – No! Ferma! Non siamo zombie – esclamò la ragazza dai capelli biondi e dalla giacchetta di pelle rossa, alzando le mani verso il cielo.
– Oddio, stavo per spararvi – esclamò Alice ritirando la pistola nella cintura.
L’altra ragazza bionda emise un risolio – Complimenti piccolina. Quanti anni hai? Dieci? Undici? – chiese guardando attentamente mia sorella.
Alice fece svolazzare i capelli nell’aria e poi tornò a guardare le bionde – Ho dodici anni. E comunque posso farti il culo anche ora – disse spavalda poi girò i tacchi e tornò a ritirare le borse.
– Carina – disse sarcastica la bionda con la maglia bianca e sporca di sangue di zombie o magari di persone ancora umane.
Alzai le spalle – Cosa volete? – chiesi guardando i lati della strada per controllore se Regina e Hannah stessero arrivando.
– Avete un accampamento? Noi non mangiamo da giorni e siamo rinchiuse lì dentro da una settimana – disse la bionda con la giacca rossa.
– Come vi chiamate? –
– Io sono Maggie Pike e lei è mia sorella Amy –
– Bene, io sono Tiffany, quella che vi ha puntato la pistola è mia sorella Alice, poi c’è Sarah che sta caricando le borse e poi ci sono Regina e Hannah che sono andate a prendere delle medicine –
– Piacere. Avete un accampamento allora – esclamò quella che si chiamava Maggie.
– Si abbiamo un accampamento. Posso farvi delle domande? – chiesi tranquillamente. Maggie annuì grattandosi la nuca.
– Avete mai ucciso qualche persona ancora umana? –
– Nostro fratello, ma perché era stato morso –
– Zombie ne avete uccisi? Quanti? –
– Boh…parecchi, perché? –
– Perché mi serviva saperlo. Se volete venire con noi, dove cercare una macchina che funzioni e poi ci seguirete – spiegai consegnando un coltello ben affilato a Maggie.
– Grazie – disse correndo verso una macchina insieme alla sorella.
Guardai Alice sospirando – Spero solo di non pentirmene – sussurrai a me stessa poi andai ad aiutare le due sorelle contro a due zombie che si stavano avvicinando a loro.
  
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