Ecco qui una nuova shot tratta da un fatto
realmente accaduto! Naturalmente qui il tutto sarà un po’ diverso, ma che ci
volete fare…esigenze di copione! XD
Innanzitutto la dedico a GinnyW e lei
leggendo capirà il perché,ti voglio bene piccola! Alla mia sorellona Samek,
alla mia zietta TItania77 a cui
voglio un’infinità di bene, e per finire a Nefertite che è un vero
angelo! Grazie per il betaggio!!!
Principe
Azzurro cercasi….
-Ron!-
Il
rumore di una porta sbattuta risuonò fortemente amplificandosi nel silenzio
nella Sala Comune Grifondoro, mentre passi affrettati riempivano di sfumature
quel silenzio forzato.
-RON!-
-H…Harry
scusa, non era mia intenzione, veramente- cercò di scusarsi Ronald Weasley,
indietreggiando ad ogni supplica che poneva.
-Non
era tua intenzione? Non era tua intenzione?-sbraitò invece il moro compiendo ad
ogni parola un passo verso il suo migliore amico -Avrei voluto ben vedere che
fosse tua intenzione ridurmi così- indicandosi furioso con un dito la testa
fasciata da un enorme asciugamano.
Il
rosso deglutì a vuoto, spalmandosi quanto più gli riusciva al muro alle sue
spalle. In quel momento quel muro rappresentava per lui l’unico appiglio al
quale poteva fare affidamento. La sensazione di essere nei guai non voleva
abbandonarlo, aveva l’impressione di essere come avvolto nelle spire di un
mostro.
Sguardi
curiosi osservavano la scena, occhieggiando il motivo vero e proprio che
l’aveva scatenata. Era infatti raro vedere il Golden Boy con solo un
asciugamano avvolto in vita a coprire le sue nudità, inveire contro l’amico
di sempre, ormai spalle al muro.
La
scena era una vera delizia! Sembrava appena uscito da sotto una cascata.
L’enorme quantità di gocce che sfioravano impunemente il suo corpo ne erano la
prova. Ma la cosa che attirava sguardi curiosi ed indagatori era la testa
completamente fasciata da un enorme asciugamano usato a mo di turbante.
-Harry…
dai, non è così male- cercò di dire spalmandosi completamente al muro alle sue
spalle.
Il
moro ridusse gli occhi a due fessure taglienti come lame, mentre la vena sulla
tempia destra pulsava pericolosamente.
-Tu
dici? Niente di male?- e senza aggiungere altro risalì velocemente i scalini a
chiocciola che lo avrebbero portato nel dormitorio maschile. Quando il rumore
di una porta sbattuta giunse alle orecchie degli occupanti della Sala Comune
rosso-oro, ci fu un generale sospiro di sollievo accompagnato da occhiate
malevole all’indirizzo del più giovane componente maschile della famiglia
Weasley.
***
“PRINCIPE
AZZURRO CERCASI…”
Questo
era il titolo che spiccava a caratteri cubitali sulla prima pagina del nuovo
giornalino di Hogwarts.
Le
fondatrici, le ragazze più pettegole che Hogwarts avesse mai avuto la sfortuna
di ospitare.
Nomi
come Romilda Vane, Lavanda Brown, Padma e Calì Patil, spiccavano sotto la
scritta direttrici della “Gazzetta delle 4 case”.
-Scegliere
Hogwarts, no?- Commentò aspramente Pansy Parkinson sfogliando svogliatamente le
pagine tra le sue mani, mentre storceva il naso con espressione infastidita.
-Mi
sono sempre chiesta come si faccia a leggere questa robaccia, pettegolezzi di
scarsa classe, se devo essere sincera- aggiunse sotto lo sguardo divertito
dell’amico Blaise.
-Ah
no?- Chiese guardandola con ironia.
-Zitto
Blaise, o potrei decidere di spifferare qualcosa a questo giornalino da quattro
soldi. Qualcuno potrebbe venir a conoscenza della tua cotta per una certa
Grifondoro…- minacciò con un sorriso falso ad incorniciarle le labbra sottili.
Il
ragazzo a quelle parole per poco non sputò il succo di zucca, tentando invano
di mandarlo giù piuttosto che su, guardando la sue ex migliora amica con sguardo omicida.
-Non
oseresti, Parkinson- decretò cercando di darsi un contegno. La sua piccola
sceneggiata infatti, aveva attirato molti sguardi curiosi della tavolata
verde-argento.
-Oh
ti prego, mettimi alla prova! Non aspetto altro!-
La
verità di quelle parole era purtroppo avvalorata da fatti analoghi che lo
avevano portato a credere che quando Pansy Parkinson diceva un cosa, quella
era.
-Serpe-
sibilò conscio che darle contro non avrebbe portato a nulla di buono.
-Grazie!- sorrise lei ironicamente, gustandosi quello che rimaneva della sua colazione e
tornando all’articolo vero e proprio che l’aveva convinta a prendere tra le
mani quella sottospecie di “carta straccia da pettegolezzo”.
PRINCIPE
AZZURRO CERCASI…
SIGNOR E
SIGNORI IL PRINCIPE DELLE SERPI ALIAS DRACO MALFOY, CI HA RILASCIATO
UN’INTERVISTA. GRAZIE ALLE NOSTRE PERSPICACI E CONVINCENTI GIORNALISTE, SIAMO
RIUSCITE A FARCI DARE LA DESCRIZIONE DEL TIPO IDEALE DELL’ALGIDO PRINCIPE DELLE
SERPI.
EH SI, RAGAZZE
DI TUTTE E QUATTRO LE CASE. ORECCHIE ED OCCHI APERTI.
POCHE PAROLE,
MA CHIARE: “CAPELLI BIONDI ED OCCHI VERDI”.
ECCO QUALI
CARATTERISTICHE DEVE AVERE LA PERSONA IN GRADO DI STREGARE IL CUORE DEL NOSTRO
BEL PRINCIPE. RAGAZZE, E PERCHÉ NO, ANCHE RAGAZZI, AVETE QUESTE
CARATTERISTICHE? FATEVI SOTTO ALLORA! POTREBBE ESSERE LA VOSTRA OCCASIONE.
-Oh
per Salazar…- sbottò Pansy disgustata, richiudendo il giornale e
buttandolo svogliatamente davanti a sé.
Blaise
sorrise divertito. Sapeva esattamente cosa quella sua testolina Serpeverde
stava macchinando.
-Appena
lo saprà Draco…-
-Oh
ma io lo so, piccola- la interruppe una voce divertita alle sue spalle, prima
di sentire le labbra appartenenti al proprietario, sfiorare la propria guancia
per poi vederselo sedere di fianco.
La
mora osservò il suo migliore amico con uno sguardo scettico e il sopracciglio
destro inarcato.
-Draco,
a te i biondi non piacciono! e se è per quello neanche le ragazze- aggiunse scrutandolo
con sguardo indagatore.
Il
biondo si limitò ad un semplice ghigno enigmatico degno della sua reputazione,
lanciando uno sguardo veloce alla tavolata rosso-oro, stranamente ancora
deserta. I grifoni erano rinomati per i loro ritardi, ciononostante, doveva
essere successo di sicuro qualcosa, per cui solo i primi due anni erano seduti
a tavola.
-Potter ne avrà
combinata un’altra delle sue- pensò sorseggiando il suo succo di zucca con
uno strano luccichio negli occhi.
***
-Ron!-
-Oh
avanti, Harry! Ormai abbiamo chiarito, no? Lo sai che non l’ho fatto apposta, e
dai…- cercò di sdrammatizzare -infondo non stai così male…-
-Ron!-
Esclamò a denti stretti adocchiando l’entrata della Sala Grande - Non ci
riesco! Al diavolo!-
-Dai
Harry, non puoi rimanertene rintanato nella Sala Comune per l’eternità-
-Tu dici? Dammi dieci valide ragioni che lo
confermino!-
Il
rosso si prese una manciata di secondi per considerare se l’opzione
“rispondere” fosse una saggia cosa in quel frangente. Dovette desistere sotto
lo sguardo eloquente del suo migliore amico.
-Vedrai
che Hermione sistemerà tutto! Basterà qualche semplice ricerca…-
L’amica
lì di fianco eguagliò l’occhiata minacciosa poco prima fatta dal moro -Com’è
che sono sempre io quella che deve rimediare a i tuoi danni, Ronald Weasley?-
chiese incrociando le braccia al petto.
-Ma
perché sei la migliore studentessa che Hogwarts abbia mai visto e perché sei la
mia ragazza- aggiunse mentre le orecchie gli si tingevano di un colorito
rosato.
Hermione
a quelle parole addolcì leggermente l’espressione mollando una manata al suo ragazzo.
-Forza
andiamo, altrimenti Harry non sarà l’unico a voler porre fine alla tua giovane
vita-
Harry
sospirò rassegnandosi al suo destino, mai come in quel momento avrebbe dato
qualsiasi cosa per non dover oltrepassare quel portone.
-Harry…-
lo chiamò la sua migliore amica.
Ron trattenne a stento una risata nel vedere la
sua espressione e in più nell’adocchiare anche qualcos’altro.
Harry
gli passò di fianco superandolo, non prima di avergli mollato l’ennesimo
coppino nell’esatto posto dove prima era calata la mano della sua ragazza.
-Forza Harry sei un Grifondoro. È ora di dimostrarlo! E di tirare
fuori il proverbiale coraggio rosso-oro.-
E mentre quelle
parole sfiorarono la sua mente come un mantra, fece il suo ingresso in Sala Grande con ancora Ron
alle spalle che si lamentava e sghignazzava allo stesso tempo, e dall’intera
casa rosso-oro stranamente tutta compatta quel giorno.
***
La
Sala Grande quella mattina sembrava più sveglia e piena di vita che mai.
Bisbigli eccitati riempivano l’aria mischiandosi tra loro, creando un lieve
ronzio concitato di sottofondo.
La
maggior parte degli studenti presenti stringevano tra le mani il famoso
giornale con l’articolo rivelatore.
Le
ragazzine dei primi anni mormoravano elettrizzate. Chi più corrispondeva alla
descrizione della ragazza ideale dell’algido principe delle serpi, le si
potevano vedere lisciarsi e sistemarsi i capelli, sbattere le ciglia come se
fossero dotate di vita propria, e ridere civettuole, quando per puro caso i
loro stramazzi attiravano l’attenzione del biondo.
Il
chiacchiericcio però, si spense di colpo quando fece la prioria entrata il
grifone per eccellenza seguito dall’intero dormitorio rosso-oro.
-Ron
io ti ammazzo e ti seppellisco così a fondo nel Lago Nero che neanche la Piovra
gigante riuscirà a raggiungerti- bisbigliò a denti stretti, scrollandosi da
davanti al volto un ciuffo di capelli ribelli, per poi sedersi al proprio
tavolo dando praticamente la schiena all’intera Sala perdendosi così uno
sguardo alquanto bramoso.
***
-Ma si può
essere più stupidi? Ma perché ho un
amico del genere? Perché??? Certo per lui è normale mettere dentro agli shampoo
pozioni a caso, vero? Oh si, normalissimo, dannazione! E quello che ci va di
mezzo è sempre il sottoscritto!-
E
era riuscito a sfuggire ai suoi compagni di casa, reclamando un po’ di tempo
per se. Stava percorrendo spedito il corridoio del secondo piano diretto verso
il famoso Lago Nero in cui aveva minacciato di buttare il corpo del suo
migliore amico. Chissà perché col passare dei minuti, e degli sguardi e dei
risolini di alcune ragazzette stupide, diventava sempre più una prospettiva
allettante.
Capiva
di essere ridicolo, lui stesso si sentiva tale, ma non capiva come questo
scatenasse risolini talmente acuti che anche un pipistrello si sarebbe
suicidato a sentirli.
Un’altra
cosa strana era il fatto che tutti giravano per la scuola quella mattina con un
giornale tra le mani, anzi “il giornale”.
Rabbrividiva
al solo pensiero.
All’ennesimo
strillo acuto seppellì del tutto la sua tolleranza e con essa la sua pazienza,
uscendo a passo di marcia dall’aula di pozioni a lezione appena conclusa. La
lezione stessa si era dimostrata ancor peggio dell’abituale amministrazione.
Piton
doveva trovare quella faccenda particolarmente ilare e piena di pretesti per
punzecchiarlo, ed Harry, infondo, non poteva dargli tutti i torti. Quindi
appena avuta l’occasione era letteralmente partito il più lontano possibile da
forme umane in grado di ridere di lui.
Pensandoci,
anche la Piovra gigante si sarebbe fatta due risate sotto tutti quei tentacoli,
vedendolo.
-Infondo ci sono cose peggiori nella vita-
cercò di convincersi, anche se in quel momento avrebbe di gran lunga preferito
un incontro ravvicinato con Voldemort piuttosto che quello.
Perso
nei sui pensieri non poté impedire di venire trascinato all’interno dell’aula
vuota che si apprestava a sorpassare.
-Carino
da parte tua fermarti qui, Potter-
Inutile
dire… quella voce l’avrebbe riconosciuta anche con dei tappi nelle orecchie, e
nonostante si impose di fermarlo, il suo cuore partì per la tangente ritenendo
normale compiere mille battiti al minuto.
Dannazione!
Cosa gli succedeva?
-Malfoy
non mi sarei fermato qui nemmeno se tu regalassi l’intera tua camera blindata-
ribatté rendendosi conto solo allora di avere il biondo a poche spanne di
distanza che lo fissava con uno strano sguardo, come uno Snanso in una miniera
piena d’oro.
Ma
decisamente Draco Malfoy non era uno Snaso, e questo rendeva le cose
estremamente più complicate.
-Sai
Potter… ti dona questo nuovo look- rifletté ignorando completamente le parole
appena udite, avvicinandosi ancora di
più al suo nemico, il quale indietreggiò fino a ritrovarsi con le spalle al
muro.
Harry
assottigliò lo sguardo. Ci mancava solo Malfoy a prenderlo in giro, per
concludere in grande stile la giornata. Ma prenderlo in giro non era
esattamente quello che il Serpeverde aveva in mente, infatti sentì poco dopo la
sua mano affusolata avvicinarsi e immergersi tra i suoi capelli color seppia,
accarezzandoli lievemente e intrappolando una ciocca di essi tra le sue dita
color latte.
-Per
quanto ti doni questo colore, Potter, ti preferivo decisamente moro. L’ebano è
estremamente più sexy come colore, non lo sapevi? Ed anche tu eri più sexy! -
confermò suadente, mentre la distanza era praticamente nulla.
Inarcando
le sopracciglia ancora more, Harry atteggiò le labbra a un silenzioso “Oh...”
Non
ebbe il tempo di dire altro prima che le sue labbra semiaperte per lo stupore
venissero divorate con bramosia, come se dovessero sparire da un momento
all’altro.
Il
suo cervello si rifiutò di collaborare per una manciata di secondi che a lui
parvero un insieme di eternità accatastate l’una sull’altra. Quando finalmente gli
giunse l’input, col comando di acchiappare ed immergere le proprie mani in quei
fili di seta e stringere a se quel corpo meraviglioso che lo stava schiacciando
spalle al muro, si decise a collaborare a quel bacio, con altrettanta voglia e
voracità mista al desiderio che quell’angelo tentatore stava scatenando in lui.
Quando
le loro labbra si separarono, ed entrambi aprirono gli occhi, il moro poté
giurare di aver udito un sospiro di piacere fuoriuscire dalle labbra dinnanzi
alle sue.
Il
biondo riacquistò in breve tempo la sua maschera di facciata, scostandosi dal
corpo del moro ancora schiacciato alla parete. Dovette ammettere, almeno con se
stesso, di sentire la mancanza del calore che quel corpo aveva scatenato in
lui. Sentirlo così arrendevole sotto i suoi tocchi l’aveva mandato in tilt.
Il
fiato di entrambi era troppo scarso per cercare di poter articolare qualsiasi
forma verbale di senso compiuto. Malfoy sfiorò lievemente, con un gesto
delicato, una ciocca color oro del Grifondoro, scuotendo leggermente il capo,
mentre un sorriso leggero increspava le sue labbra.
E
avvicinandosi lentamente al suo orecchio sussurrò sensuale -Carino da parte tua
assecondare i miei desideri e le mie preferenze, Potter, ma se su quel giornale
ci fosse stato scritto che amo da impazzire le Puffole Pigmee tu cosa avresti
fatto? Te ne saresti fatta tatuare una sul petto?- insinuò malizioso, mentre la
mano trasformava in gesti le sue ultime
parole.
Il
moro-biondo si lasciò sfuggire un
sospiro estasiato, mentre la sua mente cercava di scacciare il pensiero di quel
fiato caldo sul suo orecchio, non ponendosi neanche la domanda di che diavolo
stesse parlando
-Forse
no… ma ora, vedendo i risultati, sicuramente l’avrei fatto- rispose con voce
flebile incatenando il proprio sguardo in quello argenteo dell’altro.
Il
biondo sorrise ferino prima di allontanarsi dal cercatore rosso-oro ed uscire
dall’aula
-Bene
a sapersi, Potter-
Mentre
nella mente del Grifondoro risplendeva un solo unico pensiero: “Grazie Ron”.
***
Si
guardò allo specchio, i capelli ormai dell’originario color ebano. Prese tra le
mani due giornali che recavano in alto la scritta “Giornale delle 4 Case”.
Quello
alla sua destra risultava essere del giorno precedente mentre l’altro recava la
data di quel giorno.
Diede
un occhiata a quello del giorno prima dove la scritta “Biondo ed occhi verdi” lampeggiava ad intervalli regolari.
Sorrise, scuotendo il capo lievemente, e spostando il suo sguardo smeraldino
sull’articolo di giornale posto vicino.
ALTRO INDIZIO
STUDENTESSE E STUDENTI DI TUTTA HOGWARTS.
PARE CHE IL
NOSTRO PRINCIPE DELLE SERPI ABBIA GUSTI ABBASTANZA DIFFICILI. NON BASTAVA
ESSERE BIONDI CON OCCHI COLOR SMERALDO! SEMBRA CHE A STIMOLARE IL NOSTRO
SERPEVERDE CI VOGLIA ANCHE UN’ALTRA CARATTERISTICA:
NESSUNO DI VOI
HA UNA PUFFOLA PIGMEA TATUATA SUL PETTO?
Il
moro sghignazzò, sfiorandosi appena il petto con un dito, prima di richiudere
il giornale e dirigersi in Sala Grande per una nuova giornata di scuola.
Un
piccolo commento sarebbe veramente gradito! Basterà solo un minuto del vostro
tempo e farete felice l’autrice!
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