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Autore: CrazyFantasyWriter    03/05/2014    5 recensioni
Alessandra detta Alex, ventenne con la passione per la fotografia e un sogno: incontrare Mika, il suo idolo, il suo cantate preferito.
Un giorno per caso a Milano trova un volantino appeso ad una parete. Sarà il caso, sarà la sua voglia sfrenata di avere un autografo dal cantante anglo-libanese... Alex comunque decide di presentarsi agli studi di XFactor: dovrà fare un provino, ma non per diventare una concorrente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19-Cambiamenti

Vorrei tirargli qualcosa dietro, ma non ho nulla a portata di mano.

“Perché sei sempre insopportabile prima di un'esibizione!” esclamo esasperata, “Cazzo, cosa vuoi che succeda?”

Mika mi guarda truce.

“Se sbaglio, se stono, se dimentico le parole...”

Lo guardo un istante negli occhi, poi mormoro un “vaffanculo” fra me e me ed esco dal camerino.

Sono stufa. E' la seconda volta che fa così. Tra pochi minuti comincia il primo live di The Voice e Mika mi ha trattata malissimo. Non pensavo si potesse comportare così, invece l'ha fatto. Era da quattro giorni non ci vedevamo, io sono tornata in Italia per salutare i miei genitori e i miei amici, quando sono tornata non mi ha nemmeno considerata.

I'm late” ha detto svelto, poi si è rintanato nel camerino. Quando sono riuscita ad entrare e stare un po' sola con lui non ha fatto altro che ripetere velocemente le parole di quella canzone che deve cantare con gli altri giudici tra poco. Ho provato a baciarlo e mi ha rifiutata. Non voglio tutta la sua attenzione su di me, ma almeno un po' di considerazione... non mi sembra di chiedere molto.

Non lo capisco più.

 

Merda. Sono uno stronzo... ma come faccio. Non sono perfetto come pensa Alex. Non ho nemmeno i super poteri per cantare senza stonare una volta. Sono troppo stressato e tutto questo stress lo scarico su di lei. Non devo più farlo, devo cercare di trattenermi. Le voglio bene, non voglio perderla. E' già la seconda volta che mi capita... adesso basta. Alessandra è più importante di The Voice, è più importante di ogni cosa.

“Mika? In scena” mi avvisa in francese un tecnico bussando alla porta del camerino.

Annuisco appena.

Mi guardo un'ultima volta allo specchio.

Prendo un bel respiro profondo.

Provo a sorridere, faccio pena. Ripeto la scena. Ora va meglio.

Quando la puntata finisce non mi perdo al solito banchetto di fine serata, ma corro nei corridoi alla ricerca di Alex. Non la trovo, così provo a chiamarla, niente. Ha il cellulare spento.

“Hai visto Alessandra?” chiedo in francese quando quasi mi scontro con la truccatrice.

“No” risponde lei.

Faccio un cenno di saluto ed esco di corsa. Sono certo di aver dimenticato qualcosa, ma chi se ne frega. Probabilmente ho già fatto una cazzata lasciando andare via Alex prima della puntata, dovevo fermarla.

Devo trovarla. Mi sono accorto troppo tardi di aver esagerato. Se io che ormai sono nel mondo dello spettacolo da un bel po' di anni non mi sono ancora abituato alla tensione figuriamoci lei, che si è ritrovata qui in mezzo all'improvviso. E poi non dovevo scaricare la mia agitazione su di lei. So com'è fatta e lei sa quale sono i miei limiti, poteva capirmi e tranquillizzarmi, invece... No, stop. Ha già detto una volta che non devo autocommiserarmi. Devo trovarla e chiederle scusa.

Esco velocemente dagli studi e non appena chiudo la porta alle mie spalle due agenti della sicurezza mi fermano dicendo che la mia macchina arriverà a momenti.

"Non importa" dico loro, "Faccio da solo"

I due uomini non insistono e io posso andare fin sotto alla Tour Eifel. Alex dev'essere qui. Non può essere andata da un'altra parte. Mi aveva detto che voleva visitare la torre, ma io le ho detto che non potevamo andarci, perché avevo tanto lavoro. Che stupido... L'ho trascurata, l'ho trattata malissimo. Non so cosa mi sia preso. Se dei giornalisti scoprissero che abbiamo litigato e lei è scappata via prima della diretta farebbero bene a metterlo in prima pagina. È la punizione che mi spetta, così tutti finalmente la smetteranno di pensare che sono un genio, un uomo perfetto...

Sono stufo di questa maschera che mi hanno messo tutti. Io non sono così, non mi sento così...

Le luci di Parigi brillano tutte intorno a me. È pieno di coppiette che si baciano. Mi viene la strana voglia di ridere: Alex non vorrebbe mai farsi baciare qui, davanti a tutti e nemmeno in modo così appassionato come i due alla mia destra. Cammino fra i fidanzati, è notte, non possono riconoscermi e poi in questo momento hanno tutti di meglio da fare.

Finalmente la vedo.

Alex è lontana dalla coda allo sportello dei ticket per salire alla torre, in una zona dove non c'è nessuno. Sta facendo delle foto. Mi avvicino cauto e le sfioro la spalla.

''Mademoiselle, excusez-moi, pour l'Arc de Triomphe?''

Lei si gira. Mi guarda un secondo, poi rotea gli occhi al cielo e si allontana.

''Aspetta!'' esclamo rincorrendola.

Lei non si ferma, dev'essersela presa davvero.

''Alex!'' grido ancora, alcuni si voltano e altri iniziano a mormorare qualcosa fra di loro.

Alessandra corre lontano, è piccola, ma veloce, riesco a raggiungerla solo perché i suoi capelli rossi spiccano fra la folla.

''Che vuoi ?'' mi chiede scontrosa.

''Talk to you'' rispondo fermandomi di fronte a lei, ho il fiatone.

''Bene. Io no'' risponde e riprende a camminare spedita.

Stiamo andando verso l'hotel.

''Cosa vuoi fare ?'' chiedo, ma so già la risposta.

''Tornare a Milano'' risponde infatti.

E' come se mi colpisse una secchiata di acqua gelida.

''No... I'm... Alex, I...'' non so cosa dire, perché ha ragione a comportarsi così. Le ho fatto rinunciare a un sacco di cose per seguirmi e quando è qui ho sempre qualcos'altro da fare al posto di stare con lei.

''A-ascolta'' dico, ho la voce roca... non dev'essere per niente bello ascoltarmi in questo momento.

Alessandra si ferma. Incrocia le braccia al petto e mi fissa negli occhi.

''Scusa'' dico.

''Tanto sarà sempre così, vero?'' mi chiede, è arrabbiata, tanto, ''Ogni volta io dovrò sopportarti prima di uno spettacolo... di un concerto. Pensavo fossi diverso, Mika''

 

Michael mi guarda come se fossi un'estranea.

Non sposto il mio sguardo dai suoi occhi, è la verità: pensavo fosse diverso, credevo sapesse gestire l'ansia. Lui è un cantante, uno famoso... sì, è vero, è dislessico, ma questo non cambia le cose, credevo fosse davvero invincibile e quasi perfetto.

Ma non è il fatto che anche lui ha dei difetti che mi ha offesa, mi ha offesa il suo modo di reagire. Non mi parla, non mi dice nulla... non può pretendere che io capisca tutto dai suoi sguardi.

''Non volevo... è lo stress'' dice ancora, si passa una mano fra i capelli, spettinandoli.

''Non è questo'' rispondo fredda.

''Allora cosa?'' chiede ancora, è triste, stanco, probabilmente se scappassi di nuovo non mi rincorrerebbe nemmeno più. Forse non gli interesso più. Forse ero una da una botta e via, ha visto che non sono tagliata per stare in mezzo a tutto questo e ha deciso di lasciarmi.

''Non... volevo'' dice per l'ennesima volta.

Mi sta esasperando.

''Mika, lasciami stare'' dico e mi allontano da lui.

Sento gli occhi pizzicare, ma non piango.

''Devo parlarte''

''Non voglio ascoltarti'' sentenzio sensa guardarlo.

Cammino sempre più velocemente.

''Ma io non ti lascio'' dice ancora.

Quanto avrei voglia di tirargli uno schiaffo... voglio stare sola e pensare.

Siamo quasi arrivati all'hotel e Mika cammina affianco a me, non ha più detto niente, ma mi ha seguita tutto il tempo.

''La vuoi fare fin...'' non riesco a concludere la frase che me lo trovo addosso. Mi sta baciando in mezzo ad altre centinaia di persone. E' completamente pazzo.

Cerco di divincolarmi, ma lui mi tiene stretta e continua a baciarmi.

''Ma... sei scemo?'' riesco a dire quando smette di baciarmi, finalmente.

Lui mi guarda serio.

''So che vuoi una vita normale, so che... sono insopportabile... sorry''

Nel frattempo attorno a noi si è creata una folla di spettatori.

Io e Mika ci dividiamo.

''Quest ce que vous voulez?'' grida Michael.

Alcune ragazze si fanno avanti per chiedergli un autografo, lui si gira verso di me, mi guarda comprensivo, non sorride.

Fa un paio di firme, poi saluta tutti con un gesto della mano e mettendomi una mano dietro le spalle riesce a farci tornare all'hotel.

* * *

Scosto la tendina della porta del balcone e guardo fuori, ci sono ancora delle persone che aspettano Mika per strada.

''Ti adorano'' dico.

Michael mugugna una risposta dalla poltrona dove è seduto. Non l'ho mai visto così silenzioso. Lui avrà perso le staffe, ma anche io l'ho combinata abbastanza grossa. L'ho lasciato senza dire niente allo studio e mi sono fatta venire a cercare in pieno centro, in più gli ho urlato in mezzo alla strada, tutti hanno notato che stavamo litigando, chissà cosa diranno i giornali.

''Alex?'' mi chiama dopo un po'.

Mi giro e lo raggiungo a testa bassa.

Mi sorride leggermente e mi fa sedere sulle sue gambe.

''I'm not perfect'' dice.

''Si, ma... potevi dirmelo. Potevamo parlarne. Invece non mi hai nemmeno considerata'' dico caparbia, ma non uso l'enfasi di poche ore fa. E' tardi, forse sono le tre, sono stanca anche per litigare.

Mika comincia a giocarellare con una ciocca dei miei capelli.

''Non so se...'' sorride, ''L'ho detto di già... Ti amo, completamente''

Sorrido anche io e mi appoggio al suo petto.

''Scusa'' dico beandomi del suo odore.

Mi abbraccia.

''Io devo chiederte scusa''

''Ok, come vuoi, ma adesso andiamo a dormire'' dico.

Lui ride.

''Siamo sui giornali domani'' constata quando passa davanti al balcone per andare a letto.

Alzo le spalle.

''Non sei perfetto, no?'' dico svestendomi.

Lui scuote la testa e si mette sotto le coperte, quando mi raggiunge mi abbraccia e mi sfiora le labbra con le sue. Stiamo accoccolati senza parlare e poi ci addormentiamo. Va tutto bene.




NOTA:
Ciao, ho detto che avrei postato domani mattina ma ho anticipato... non ce la facevo proprio a vedere quello schifo che si dovrebbe chiamare partita... non ho visto un solo pallone in più di mezz'ora di diretta... ma siamo in Italia, no?
Lasciando perdere questo...
Il capitolo è un po'... non so, ci sono alcuni aspetti che mi piacciono, altri no, forse ho sforato un po' dal carattere di Mika... ditemi voi :)

A presto e grazie mille per tutte le recensioni avute fino ad adesso, sono proprio tante!
  
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