Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: fatarash    04/05/2014    1 recensioni
Ciao a tutti! La storia non tratterà del personaggio storico Giuseppe Garibaldi, ma il motivo del titolo lo capirete soltanto leggendola. La storia narra la vita di tre ragazze frequentanti la stessa scuola che, durante le vacanze natalizie si troveranno ad affrontare scelte e svolte.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sabrina era al quinto anno di un'istituto tecnico per geometri frequentato da poche ragazze, ma dopo anni la cosa non le pesava. Anzi, Sabrina era fermamente convinta  del fatto che un ambiente prevalentemente maschile fosse migliore rispetto ad uno femminile. I ragazzi sono sempre stati meno applicati sulle sottigliezze che una donna può cogliere, e poi, sono meno cattivi. 
La sua era la 5^B, composta da diciannove alunni tra cui due ragazze, lei e Sara. Si conobbero proprio lì, e da allora diventarono inseparabili amiche. Il loro rapporto coi ragazzi della classe era come quello tra fratelli, al punto che loro le vedessero quasi come maschi. 

Monica frequentava la loro stessa scuola, ma un'altra classe ed era amica di Sabrina. Non abitavano lontano e spesso il pomeriggio si vedevano per guardare un film o semplicente per fare due chiacchiere col sottofondo della radio che entrambe adoravano ascoltare. I fine settimana li trascorrevano con la loro comitiva, composta da soli ragazzi se si vuole escludere loro tre, in giro per la città. Come ogni adolescente, anche loro sentivano il bisogno di provare affetto per un ragazzo, ma a differenza delle altre ragazze non ci badavano molto. Vedevano una differenza radicale paragonandosi alle altre ragazze, tutte prese dai ragazzi come se essere fidanzati fosse un traguardo inevitabile.
Ma questo non voleva dire che non si erano mai innamorate, anzi. Tutte e tre avevano avuto vari ragazzi negli ultimi anni, ma nell'ultimo periodo non provavano interessi per qualcuno in particolare, eccetto Monica. Aveva delle fisse particolari per i ragazzi tedeschi con i capelli lunghi, oppure quelli chiari con il "naso perfetto" come lei definiva quello dell'attore principale del suo telefilm preferito. Sara e Sabrina ormai dovevano solo tapparle la bocca quando iniziava ad esaltare la bellezza dell'attore, anche se ormai si fermava prima che lo facessero loro. 

Sabrina quel giorno andò a fare delle compere per la madre. Era Dicembre, ma Napoli non era poi così fredda in quei giorni.
- Pronto? 
- Sabry, allora sei scesa?
- Si Monica, tra mezz'ora ci incontriamo al solito posto...
- Uhm, a dopo allora! 

Posando il cellulare in borsa alza lo sguardo si incolla proprio a quello di un ragazzo moro, magro con un cappello scuro che gli lascia solo il ciuffo visibile...e due occhi color nocciola che perforano lo stomaco della ragazza. In quel momento tutto sembrò fermarsi e gli occhi dei due ragazzi si persero, per una manciata di secondi,  quelli di Sabrina in quelli del ragazzo, però...tutto le sembrò surreale, quel ragazzo lo conosceva, eppure non lo aveva mai conosciuto. In quel momento le loro anime si erano come parlate, forse c'era un'affinità, un possibile amore corrisposto...ma questi pensieri svanirono presto dalla testa della ragazza non appena entrò nel supermercato. 
Circa dieci minuti e uscì dal negozio - oggi la madre l'aveva graziata con poche cose - per poi avviarsi verso il punto d'incontro suo e di Monica. Arrivarono quasi in contemporanea. 
- Hey Monica. 
- Visto che bel sole oggi? Andiamo a svegliare Sara e poi ci sediamo in piazza? 
- Si dai, io la tiro giù per le gambe e tu per le braccia? 
- Hahah, solo così possiamo riuscirci. 

Dopo un pò arrivarono a casa di Sara, posta al primo piano di un palazzo.
- Saraaa! 
- Vai Monica, proviamo ad urlare insieme e poi la tiriamo giù dal letto. 
- Oh calme...ora mi alzo. 
- Uh menomale. - dice Monica con un sospiro di sollievo.
- Dai Sara, così andiamo a fare un giro...guarda che bella giornata! 

Arrivate a Piazza Plebiscito presero posto sul lato centrale della gradinata più alta, lì dove riuscivano a vedere tutta la piazza e tra due palazzi anche il mare abbracciato dal Vesuvio. Quella mattina la piazza non era molto affollata, ma non potevano mancare i bambini che giocavano a calcio, i gruppi di turisti e venditori di bracciali. Sara si accese una sigaretta mentre Sabrina poggiava la busta con la spesa accanto a sè, sul gradino. 
- La Vigilia dove la passi, Sara?
- Resteremo a casa...ho un'idea però: perchè dopo la mezzanotte non veniamo tutti qui al concerto?
- Sara...era ovvio che saremmo venute! Non mi sarei mai e poi mai persa Masini. - Sì, Monica era una delle fan sfegatate che avrebbero voluto nascere dieci anni prima. 
- Allora verso l'una venite da me e andiamo insieme... - Accordò Sabrina, che abitava anche più vicina alla piazza. 

Quella sera Sabrina mettendosi a letto ripensò all'incontro con quel ragazzo...già, sembrava un mistero e ancor di più era misterioso il motivo per cui qull'incontro le aveva suscitato delle emozioni. Ci pensò per una manciata di minuti, poi le arrivò un messaggio di Monica e iniziarono a parlare del concerto prima di addormentarsi. A differenza di Sabrina, Monica faceva sempre tardi a guardare telefilm prima di andare a letto e, puntualmente, si attardava fino le 4.
La mattina seguente s'incontrarono a scuola, come ogni mattina. Per fortuna, quel giorno ci sarebbe stata l'assemblea d'istituto e sarebbero uscite alla 9.00, così si decisero sul da farsi della giornata, ma con Sara non si riuscivano mai a prendere decisioni sbrigative...lei ci avrebbe dovuto pensare tutta l'ora prima di essere d'accordo con le amiche che volevano andare al Bosco di Capodimonte, come avrebbero fatto anche molti altri della scuola.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: fatarash