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Autore: GWUNCANKILLA    04/05/2014    2 recensioni
Questa fanfition parla di una ragazza Gwendoline con un passato oscuro che la condurrà ad un'orologi regalatogli in grado di fermare il tempo cosa succederà? riuscirà a sbloccare il tempo e a mettere in salvo la sua amata città? Lo scoprirete leggendolo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen, LeShawna, Nuovo Personaggio, Trent | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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IL MARCHINGEGNO FERMA TEMPO:

 

CAPITOLO 4





Tornai a casa assonnata, ma non mi preoccupavo tanto perché era sabato e potevo riposare. Aprii la porta lentamente, per paura di svegliare mia madre e entrai in camera mia, posai l'orologio e mi addormentai fino al mattino seguente 
***
Mi svegliai.
Avevo gli occhi annebbiati, cercai di scandire al meglio la visuale e davanti a me ritrovai mio cugino. Sobbalzai alla vista di quella figura seduta davanti a me, era figlio di mia zia ed eravamo molto uniti, solo che lui abitava a Manhattan, ma prima che si trasferisse abitava qui a Toronto. Era una specie di Duncan in versione scemo, ecco, diciamo così... ma mi divertivo un mondo con lui..."Scott!" Esclamai sorpresa " Ehi, Gwen bentornata dal mondo dei sogni!" Mi disse sorridendo, io lo squadrai da testa a piedi e gli sorrisi arrivando ai suoi occhi e lui mi fece un ghigno a dir poco inquietante
"Allora, chi sarebbe questo Duncan?" Mi chiese ancora, con quel ghigno stampatosi in faccia. Ok, come faceva a sapere di Duncan? "Duncan?..T-Tu che ne sai di Duncan?" Domandai coriosa "Bhe...Vedi stamattina è venuto a cercarti e visto che tua madre non c'è, sono andato ad aprirgli io, e appena mi ha visto mi ha chiesto chi ero. Sembrava in ansia, e io gli ho detto che sono un tuo ex ragazzo, scusa ma non resistevo a non prenderlo in giro, e poi mi ha chiesto se c'eri, e io gli ho detto che stavi ancora dormendo e di ripassare più e..." Lo interruppi scorbuticamente. "Ma sei scemo? Devo andare subito da lui, certo che il cervello lo hai lasciato a Manhattan, sempre se ce ne hai uno!" Dissi arrabbiata. Non potevo credere che gli avesse detto che lui fosse il mio ex ragazzo! Chissà che avrà pensato! E se lo avesse detto a Trent? Oddio no, dovevo risolvere subito. Mi cambiai in fretta ansimante, tirai dalla maglietta Scott ancora imbambolato a fissarmi dopo le parole che gli avevo rivolto, e lo trascinai con me verso casa di Duncan. Ero in ansia e ansimavo per la corsa appena compiuta, tremavo ma trovai la forza di suonare ancora tenevo dalla maglia Scott che non aveva ancora aperto bocca, a quel punto la porta si aprì, spuntò Duncan con gli occhi rossi, sobbalzai alla vista di quei occhi color cielo tutti contornati di un rosso violaceo, pensai subito che si era fatto, poiché molto tempo fa ebbe problemi con il fumo e l'alcol, mi vennero gli occhi lucidi. Perché lo aveva fatto?! Sapeva che poi sarebbe stato malissimo, era ormai 4 mesi che aveva smesso, ed ero orgogliosisima di lui, e appena alzò lo sguardo e mi vide gli scese una lacrima, mi preoccupai alla vista di quella dolce e tenera goccia che stava scendendo lentamente e delicatamente dal suo volto mi affrettai per toglierla ma lui mi precedette. Lanciai un'occhiata a Scott il quale comprese che doveva andarsene e si avviò verso casa, intanto io ancora rimasta a bocca aperta, lo accolsi nelle mie braccia, piangendo gli sussurrai "So che sembra difficile ma noi, supereremo anche l'impossibile." Gli ripetei quelle dolci parole che mi aveva rivolto lui ieri notte, poiché sapevo benissimo che se gli avessi chiesto il perché di tutto questo non mi avrebbe dato una risposta. Poi era anche fatto non volevo peggiorare la situazione, lo accompagnai sul divano, ma sobbalzai alla vista di Caroline i-in "Intimo?!" Urlai, lei si avvicinò con un ghigno "Allora Gwendoline, ci rincontriamo-.." "Che ci fai qui?!" La interruppi con ormai i miei occhi lucidi, cercando di trattenere più che potevo le lacrime traboccanti, "Io? Ma mi sembra ovvio, me la sono spassata con il mio Dunky, tu invece che ci fai qui?", a quelle parole le lacrime mi incorniciarono il volto guardai Duncan che era ubriaco e fatto, non si reggeva nemmeno in piedi lo afferrai al volo prima che cadesse e lo adagiai sul divano con il cuore che mi si era spezzato come coriandoli, un dolore atroce mi pervase la mente, lu-lui aveva tradito Courtney ancora un'altra volta, pensavo non fosse cosi seria la cosa tra loro, ma era davvero il fatto che avesse tradito Courtney che mi faceva star male?! Non lo sapevo, ma non avevo intenzione di scoprirlo e non mi trattenni oltre e scappai via piangendo, correndo velocemente verso il parco, mi sedetti su quella panchina in legno che mi inondò di ricordi riguardanti l'amicizia tra me e Duncan, dove c'era pure inciso "D+G=Forever" decisi, ormai in balia della rabbia, di bruciare quei ricordi assieme a quella panchina presi un accendino con la mano tremante lo accesi con difficoltà avvicina l'accendino alla panchina e la bruciai lentamente, quel fuoco in quel momento mi rispecchiava. Lo guardai finché non si spense, era così fragile ma forte nello stesso istante poteva bruciare e cancellare, poteva davvero rispecchiare la mia mente inondata di pensieri. 
Avevo ancora l'accendino in mano, me ne accorsi, lo lanciai con tutta la forza che avevo in corpo lanciandolo il più lontano possibile, ormai si erano fatte le 03:00 e pensare che ero uscita di casa alle 11.00, mi alzai decisa a tornare a casa quando una mano forte, calda e tremante, mi afferrò il polso facendomi voltare mi girai e davanti mi trovai Courtney, "Che ci fai qui?" gli chiesi con voce tremante "Passeggiavo, ma perché piangi che cosa è successo? Va tutto bene?" Mi inondò di domande io non volevo racconarle quello che era successo, non volevo far piangere anche lei, non ero brava con le scuse ma tentai balbettando "ii-io ho li-litigato con Trent!" conclusi frettolosamente, sganciandomi da quella presa e mi voltai intenta ad andarmene, ma lei mi bloccò con un abbraccio e mi disse "Tranquilla, ci sono io qui con te" non sapendo che dire la strinsi di più per paura di lasciare andare via quel suo abbraccio rassicurante, inondato di dolcezza, lei ricambiò e mi disse staccandosi con un'espressione molto seria e arrabbiata "Parlerò io con Trent!" si voltò per dirigersi verso la casa di quest'ultimo io preoccupata per la bugia che le avevo raccontato la afferrai per fermarla, ma non sapevo che cosa dirle, lei si voltò confusa, ed io cercavo intanto qualcosa da dirle.


ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao a tutti lettori, spero vi sia piaciuto. RECENSITE!
 
  
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