Serie TV > Braccialetti rossi
Segui la storia  |       
Autore: RossFinnigan    04/05/2014    2 recensioni
Viola, ragazza dai capelli rossi come il fuoco, lui Davide ragazzo dai capelli ricci ma dal sorriso magnifico. L'ospedale, un luogo oscuro per lei..l'incontro con Davide e i sei braccialetti..la faranno cambiare?
Davide mi guardava con gli occhi pieni di amore Io mi rigirai dall'altra parte del letto e con un filo di voce mormorai
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio, Rocco, Toni, Vale
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Arrivò veloce quella mattina, ormai era tanto tempo che stava lì e non ci faceva più caso a quanto le pesava rimanere bloccata lì, alcune volte si chiedeva perché proprio a lei tutto questo,. Viola si alzo dal suo letto allo scoccar delle otto, dentro di sé si sentiva persa ,in camera si presentò Ulisse, sempre puntuale
U: Vilù dobbiamo andare forza e coraggio.
V: Va bene, andiamo.

Arrivò nella saletta di oncologia, nella stanza le persone diminuivano e la fila stava andando via, via scomparendo. La gente era sempre accompagnata da qualcuno, parente, marito, amici, invece Viola era sola, senza nessuno che la potesse consolare. Si sedette di nuovo su quei letti che di solito a Viola non piacevano perché erano troppo scomodi. Viola era lì, a fissare il vuoto persa nei suoi pensieri come al solito. Si girò e osservò un’anziana signora che come lei aspettava il turno per entrare. Mi sorrise e le indicò il posto accanto al suo, scese immediatamente dal lettino e prese posto su quella sedia. Iniziarono un po’ a chiacchierare del più e del meno, aveva ottant’anni e il suo volto le piaceva tantissimo, le ricordava sua nonna, morta qualche anno prima, la sentiva come se la conoscesse da tempo. La guardò in un momento, e le disse
N: ti voglio dire una cosa. Sai sei una persona dolcissima. Viola rise riei, come faceva di solito quando riceveva i complimenti. Quella signora con pochi complimenti le migliorò decisamente la giornata.
N: Stai aspettando il tuo turno vero?
V: Si..è già il 2 ciclo che faccio. E sono molto stanca.
N: Si vede dal tuo volto, ma non devo preoccuparti, la chemio di fa guarire.
V: Si ma non capisco perché la vita mi fa stare male. Perché mi ha fatto passare tutto questo tempo in ospedale. Perché mi ha fatto carico di questa malattia.
N:Nella vita è così, ci sono gli alti e i bassi, capita. Non può sempre andare rose e fiori..devi vivere anche quando tutto non và come vuoi. Ora stai male, ma devi combattere, per te stessa.
V: Forse un giorno lo capirò o forse è troppo difficile da spiegare. Vorrei solo capire perché devo sopportare tutto questo.

N: Le battaglie che combattiamo fuori di noi no, quelle non dipendono solo da noi. E sono difficili da vincere. Quelle per cambiare la propria vita poi rasentano l’impossibile, a volte. Se la vita ti incastra è come finire nella rete, come i pesci … ti puoi dimenare quanto vuoi che è molto dura sciogliere i nodi che hai attorno. E resti vincente dentro e perdente fuori, oppure il contrario, dipende dalla forza che c’è in te.
L’infermiera dai lunghi capelli biondi arrivò con la busta della chemio, un brivido dietro la schiena colpì Viola in due secondi. Ma prima strinse le mani dell’anziana signora
V:Ho dimenticato come si vive.  Le lacrime le bagnavano il volto, l’anziana signora l’abbracciò forte, in quell’abbraccio c’era un messaggio di speranza e di amore.
N: Ti auguro il meglio. Tieni duro, il dolore finirà.
V:  Grazie.
Viola sorrise, si alzò. Salutò l’anziana signora e si sedette sulla solita poltrona bianca e scomoda, che emanava un’odore di tristezza, che le bruciavano gli occhi, che diventavano rossi come il fuoco.
I: Non c’è nessuno con te oggi?.
V: Perché c’è stato mai qualcuno con me?
I: Di solito vedevo un ragazzo..
V: Ah si, solo lui, poi nessun’altro.
I: Va bene..forza, ora rilassati.

Per la seconda volta si sentì pungere da quell’ago e dal tubicino un  liquido trasparente come l’acqua le attraversava il corpo. Viola cominciava a sentirsi stanca, in quel momento arrivò Davide,  che appena la vide corse da lei.
D: Puoi farcela.
Viola non riusciva a parlare, era troppo stanca, la chemio la stava distruggendo. Il dottore si avvicinò a Viola
D: Come stai?
V: Come vuole che stia?, voglio solo che tutto questo finisca presto.

Viola aveva gli occhi spenti, anche se si vedeva che aveva voglia di lottare, occhi di chi guarda il futuro da un’altra prospettiva.
Passarono tre ore, Davide stava giocando con la console portatile, a volte il suo sguardo passava a Viola, che dormiva, stremata da tutto quello che stava passando. Le sue labbra erano violacee e il suo volto era candido, di un colore bianco come la neve.Nel frattempo arrivò Matilde, il suo sorriso splendente ei suoi occhi verde smeraldo, si avvicinò alla poltrona di Viola
M: Lo sai che non sopravviverà? Disse con un’aria di soddisfazione
D: Io ci ho creduto alle tue parole, ma mi hai fregato. E non ci cascherò di nuovo nelle tue trappole. Ma poi..cosa ti ha fatto di male?
M: Mi ha portato via qualcuno che ho cercato di riprendermi.
D: E se quel qualcuno non prova niente per te?.
M: Allora cambierò per farli cambiare idea e farlo ritornare tra le mie braccia, perché è l’unica cosa che mi rende davvero felice.
Gli occhi di Mati erano quelli che per Davide significava ‘’seduzione’’, non sa come, ma riusciva a catturarti l’attenzione, erano ‘’affascinante’’ ed era una cosa che Viola non aveva. Mentre Davide guardava Mati, qualcosa dentro di lui esplodeva, era come spinto dalla tentazione di ritornare, ma doveva pensare a Viola, la ragazza che amava.
D:Sono troppo intelligente per essere sedotto da te Mati.
M: Ti conquisterò con avidità, perché so quello che ti fa sciogliere e perciò ti avrò,oh si ti avrò.
Mati sorrise, il suo sorriso era qualcosa di innarestabile, di unico, era il punto debole per Davide.
D: Non ci ricadrò.Tra sé e sé ripeteva che non doveva essere sedotto da lei, ma da Viola..ma ad un certo punto, nella sua mente si presentò l’immagine di Mati, che lo guardava e di si accorse di essere di nuovo in trappola, ma non ci fece caso.
M: Ti aspetto, quando vuoi vedermi sono in camera. Ci vediamo amore mio.
D: Non chiamarmi amore mio, per te non sono nulla.
M: Non credo!
Sorrise, Davide ne rimase allibito. Viola si svegliò e Mati era già andata via. Davide guardò Viola perplesso, quasi come se le stesse mentendo.
V: Che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma..
D: Oh, no..sono solo un po’ stanco, niente di più.
V: Forse e meglio che vai a riposare allora..
D: NO! No, rimango qui con te. Non ti lascio da sola. L’abbracciò forte, Davide sentiva dentro di se una confusione, che non riusciva a dominare
V: Ehi, ehi..calmati, sono qui, sto bene tranquillo. Ora torniamo in stanza, non voglio stare qui..
D: Va bene andiamo.
Vilù tornò molto stanca in stanza, sembrava che l’avessero picchiata.  Davide si sedette vicino a lei..
D: Sai prima è venuta Matilde..
V: Ah, strano di solito mi tratta male.
D: Ehm..
Davide diventò bordò, era indeciso..sembrava amareggiato.
V: Oh, è venuto per te vero?..Vilù diventò acida. Che è venuta a fare? Che voleva? Vuoi andartene con lei? Fai pure, tanto sto qui comunque.
D: Viola, non ho detto che devo andare con lei, si..mi ha detto delle cose..ma non ci faccio caso tranquilla.
V: Dovrei fidarmi?.

D: Fidati, Per me stare bene, vuol dire stare insieme!
V: Io non so spiegarti cosa sia l’amore. So solo che appena mi dici ‘’devo andare”, sento un nodo alla gola e mi inizi già a mancare. Davide la baciò intensamente, quasi come se volesse rimanerci per tutta la vita, l’amava davvero, ma Matilde era ancora nei suoi pensieri.

Arrivò Ulisse con un’aria molto spensierata.
U: Viola, ti trasferiamo, starai nella stanza giù, dove stavi prima..
V: Oh, finalmente, almeno non ho più la stronza attorno.
M: Per me è un piacere che te ne vai, io devo rimanere qui, da sola.
Davide la fulminò con gli occhi, e Mati lo guardò con aria di desiderio.
D: E meglio starti alla larga.
M: Non puoi resistermi, ti aspetto alle nove, qui, puntuale.
D: Tanto non verrò.
M: Ti conosco, lo leggo nei tuoi occhi, e non c’è Viola, ci sono io.
Davide arrossì e senza salutare se ne andò. 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Braccialetti rossi / Vai alla pagina dell'autore: RossFinnigan