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Autore: saxy    04/05/2014    0 recensioni
Probabilmente è uno dei miei tanti momenti di crisi, di perdita o di "non so come chiamare questi momenti", però vorrei parlare con qualcuno, un amico o un'amica che possa ascoltare la mia anima che grida...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è mia intenzione apparire oppressiva, cupa e pietosa, però mi rendo conto che alle 3 di notte ed è difficile pensare il contrario. Probabilmente è uno dei miei tanti momenti di crisi, di perdita o di "non so come chiamare questi momenti", però vorrei parlare con qualcuno, un amico o un'amica che possa ascoltare la mia anima che grida e, magari, questo qualcuno potrebbe parlarmi, instaurare una conversazione con me, perché nonostante tutti non facciano che ripetermi che sono una brava persona, gentile e sempre disponibile, io mi ritrovo qua, a 29 anni, a parlare con un computer.

Non è che io sia un grande individuo, me ne rendo conto, però tutti questi anni passati a coltivare le stesse amicizie mi ha portato solo tristezza, rimpianti, ripensamenti ed infine ad essere sola. Com'è possibile? Proprio non capisco.

Sono in un momento di grande carica e desidero saltare, ridere, stare in compagnia, ma non trovo nessuno, perché siamo tutti circondati da numerosi profili di social network e altre diavolerie che ci impediscono di vivere la realtà.

La domanda che mi tormenta di più è "cosa ho sbagliato?". Nel senso: perché adesso non riesco a stare insieme alle persone? Cosa posso fare per cambiare? Tutti questi giorni passano ed io mi chiudo sempre più e non c'è verso che qualcuno riesca ad avvicinarsi, perché non voglio, ma al contempo voglio. Vorrei solo trovare una persona, amica, conoscente o con un altro nome che abbia la forza di volontà di stare dietro questo muro che sto ergendo e che mi parli, ogni tanto mi venga a trovare e desideri fare tutto ciò.

I problemi esistono e ve ne sono di più gravi di queste strane sensazioni, ma quando ci sei dentro ti sembra tutto così nero: vorresti solo accasciarti in un angolo ed aspettare di essere più forte per dimostrarti che da solo ce la puoi fare; infondo stare soli non significa esserlo. Non sempre è necessario muoversi in gruppo. Alcune volte lo vorresti, ma se vuoi che qualcosa cambi nella tua vita, sei costretto a fare i tuoi passi da solo.

Forse non mi capisci.

Ho sempre sbagliato: mi sono sempre dedicata agli amici, pensando che forse sarebbero stati il mio faro nella nebbia; non è stato così. Non fraintendermi, coltivare le mie amicizie è stato grandioso per me, ma sento di aver lavorato invano: non vedo il giardino per cui ho lottato tanto. Di fronte a me non vedo niente di spettacolare e non è giusto, non lo è per niente. Sarebbe però egoistico affermare che mi aspetto qualcosa indietro: non è per questo che esiste l'amicizia o l'amore. Eppure eccomi qua: io. Solo io. Non ho amici da chiamare nel caso mi senta giù, non ne ho da chiamare nel caso voglia della compagnia per fare qualcosa di folle.

Non mi focalizzo solo su ciò che non ho: sono consapevole di quello che ho, ma a differenza del resto del mondo, non trovo le persone con cui condividere le mie gioie, perché ne ho e quando arrivano mi piacerebbe rendere partecipe il mondo intero. La gente continua a dirmi che sono una brava persona, seria, gentile, ma lo dicono tutti dopo che hanno ricevuto qualcosa, una parte di me. Ad essere sincera sono stanca di queste solite parole. Vorrei che il mondo si spremesse un po' di più, mi facesse sentire più partecipe delle belle cose, perché le brutte me le prendo a sufficienza. La mia non vuole essere autocommiserazione: io sono in piedi, non è che sono accasciata a terra a piangermi addosso. Però sono in piedi nel deserto e dopo un periodo sufficientemente lungo, vorrei avere qualcuno, magari più di una persona, al mio fianco che voglia divertirsi, che mi conosca e sappia delle cose su di me che nemmeno io so; che sia pronto ad impegnarsi nel dividere le proprie emozioni con me e pronto a farsi carico anche delle mie.

È solo che ultimamente, mi sento più sola del solito. Tutti hanno la propria vita da vivere, i propri amori, le proprie amicizie, i problemi, lo studio, il lavoro. Anche io ho alcune di queste cose e lo capisco che è difficile porre attenzione allo stesso modo su tutto, persino io non riesco ad essere equa nella spartizione di me stessa.

Ma mi manca amare qualcuno, nonostante ora come ora sia innamorata dell'amore in senso platonico, ma non c'è nessuno a cui possa rivolgere le mie emozioni, mi manca sentirmi amata, essere presa per mano, sentire le labbra di qualcuno sulle mie; mi mancano i miei amici, le risate, i ricordi che formavo ogni volta che stavo insieme a loro; mi manco nella mia serenità, nella mia tranquillità che mi dava pace e mi faceva star bene con me stessa.

Può darsi che molti discorsi siano disconnessi e che altri non abbiano proprio senso: ma sono i miei pensieri.

  
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