"Guarda Tunia, le ciliegie!"
"Ma Lil, l'albero è troppo alto, non vorrai mica..." Petunia trattenne il respiro " arrampicarti? E' pericoloso!"
Ma la sorella era già all'ombra dell'albero; scrutava il tronco dell'albero per trovare un appiglio, una volta individuato cominciò la scalata.
Salì fino ad uno dei rami più bassi che percorse strisciando per raggiungere le foglie.
Tese la mano per agguantare le ciliegie.

Intanto a terra, dietro un cespuglio, un bambino osservava ansioso la scena.
Indossava dei pantaloncini  beige e una maglietta nera scolorita da adulto, troppo larga per lui; era pallido ed i capelli neri a caschetto sparsi sul viso lo ricoprivano quasi interamente. Ciònonostante se ne poteva cogliere l'espressione preoccupata.
Lei stava per cadere! Percepiva imminente pericolo ma non aveva il coraggio di uscire allo scoperto.

Lily aveva quasi afferrato un paio di ciliegie quando il rametto su cui aveva appoggiato la mano si ruppe, sbilanciandola da un lato.

Sev chiuse gli occhi spaventatissimo.
'Fa che non si sia fatta male, fa che non sia successo nulla...' sperò, desiderando con tutto il cuore che la sua Lily si alzasse incolume dalla caduta.
Dopo qualche secondo, non percependo alcun rumore, Sev aprì appena gli occhi e quello che vide glieli fece spalancare.

Lily era atterrata su di un enorme, gigantesco cuscino verde da cui erando in parte fuoriuscite foglie e piume, nell'attutire l'atterraggio di lei.
Petunia aiutò la sorella a scendere. "E questo da dove viene?" chiese esterrefatta.
"Proprio non ne ho idea!" rispose Lily stupita quanto la sorella ma sollevata per aver ancora tutte le ossa a posto.
"Dai Tunia andiamo. Torneremo domani con la scala di papà".
Si incamminarono verso casa sotto il vigile, ma sollevato, sguardo di Sev.

Dopo aver atteso che si allontanassero Severus corse verso casa tornando con una lunga scala di corda, che riuscì a legare ad uno dei rami più grossi.
Scalino dopo scalino, si avvicinòalle ciliegie e ne fece scorta.
Per scendere si tuffò sul cuscino che si ruppe e gli riempì di piume abiti e capelli.

La famiglia Evans era a tavola e le due bambine erano quasi riuscite a convincere il padre ad accompagnarle l'indomani, a raccogliere le ciliegie.
"E va bene" acconsentì sfinito il Signor Evans.
"Si! grazie babbo".
La madre, che aveva prestato divertita attenzione alla scena, si alzò per portare i piatti da lavare al secchiaio quando si accorse che un fagottino rosso era posato sul davanzale della finestra aperta.
Dentro c'erano una montagna di ciliegie.
La Signora Evans si sporse sul davanzale e colse in flagrante una faccina pallida che attendeva dietro l'angolo della casa.

Appena si accorse di essere stato scoperto Sev scappò verso casa saltellando sul marciapiede, tutto orgoglioso per essere riuscito a donare le ciliegie a Lily.

La Signora richiuse il fazzoletto lasciando dentro anche le piume.
"Bambine! Guardate cosa ho trovato sulla finestra" e porse loro le ciliegie.
"Ciliegie!" esclamarono in coro Lily e Petunia.
"Oh grazie mamma!"
"Ma non sono stata io"
"E allora chi...?" cominciò Petunia.
La Signora Evans assunse un'aria seria e misteriosa.
"Beh tutte queste piume, probabilmente è stato...un angelo"
"Un angelo?" domandò meravigliata Petunia.
Il volto di Lily si infiammò per la gioia.
'Un Angelo...'