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Autore: MaryElizabethVictoria    04/05/2014    1 recensioni
Questa storia parla dell'infanzia di Shiori e del complicato rapporto tra i suoi genitori.
Genere: Dark, Drammatico, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akasuna no Sasori, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Naruto prima serie
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Shiori fin da bambina provava una grandissima ammirazione per sua madre.

Era una donna bellissima e raffinata, con lucenti capelli neri e  i lineamenti delicati di una bambola. Certe volte, quando la osservava esercitarsi nella danza o semplicemente fare i lavori domestici - mansioni che svolgeva con la medesima grazia- non le sembrava neanche reale. Pareva che fluttuasse anziché camminare. Le due avevano gli stessi occhi di una sfumatura molto particolare di viola e una costituzione delicata, ma per il resto la bambina somigliava in tutto al padre da cui aveva ereditato anche i capelli rosso sangue.

Anche se ora vivevano in grandi ristrettezze, sua madre Aiko era cresciuta in una grande casa, la più bella del paese, dove i suoi ricchi genitori non avevano badato a spese per la sua educazione: calligrafia, danza, pittura, canto, musica, conversazione, non c'era arte in cui non eccellesse. Il suo guardaroba era sempre stato quello di una principessa, composto solo delle stoffe più pregiate e dei gioielli più ricercati. C'era un motivo ben preciso per cui tanto denaro era stato investito nella sua preparazione: sarebbe dovuta diventare una sposa perfetta per il figlio maggiore del nobile clan Nobunaga , dalla cui alleanza dipendevano gran parte dei loro traffici commerciali.

Tuttavia Aiko era sempre stata una ragazza particolare, dall'animo così sensibile da distaccarla dal resto del mondo, costantemente alla ricerca di una perfezione superiore. Credeva soprattutto nell'amore e nella bellezza. Così il giorno che aveva incontrato  lui,  l'uomo che nella sua ingenuità rappresentava il suo destino, aveva mandando a monte con somma noncuranza un matrimonio che era stato pianificato già prima della sua nascita, abbandonando senza ripensamenti la casa dei genitori .

Subito si era gridato allo scandalo,  poi alla rovina del casato, infine poco ci mancava che scaturisse una guerra da quel gesto! Tutti i clan e gli alleati politici di suo padre avevano fornito uomini per andarla a riprendere , anche con la forza.

Peccato che nessuno di loro tornò indietro, almeno non tutto intero. Infatti - come se non bastasse il disonore che aveva già portato alla famiglia con la sua ribellione- l'uomo che  Aiko aveva deciso di seguire era anche un ricercato  tra i più pericolosi , un ninja traditore del villaggio della Sabbia. Dopo quel primo fallimento si era deciso di reclutare per la missione tutti i mercenari possibili... Sasori dal canto suo si era limitato a  fare avere un conciso ringraziamento per i pezzi di ricambio per le sue marionette, che continuavano inconsapevolmente a fornirgli quelle insensate incursioni .

A quel punto gli anziani dei clan si erano consultati e avevano deciso di optare per la prudenza: meglio lasciar perdere, la ragazza aveva fatto la sua scelta. Avevano già subito troppe perdite a causa sua, senza contare la loro figura da idioti che già faceva il giro delle regioni vicine, dove i loro stessi alleati si prendevano apertamente gioco di loro . Alla fine anche il rampollo dei Nobunaga aveva dovuto mettersi il cuore in pace e accontentarsi di sposare la sorella minore di Aiko, che non poteva starle a pari in quanto a bellezza e talento, ma almeno aveva avuto il buonsenso di ubbidire e tacere.

Non molto tempo dopo era nata Shiori.  

Aiko si era resa conto da sola che una donna non in grado di combattere con una bambina appena nata sarebbe stata solo di peso al suo compagno, così aveva deciso di stabilirsi in una casetta remota ai margini di un piccolo paese sulle montagne ,mentre Sasori andava e veniva secondo il suo desiderio. Quello che faceva - e di cui comunque non le rendeva conto- doveva essere molto importante dato che quelle assenze potevano variare da qualche settimana a diversi mesi. Aiko  sembrava aver accettato la situazione con la consueta buona grazia e si accontentava di stare con Sasori  giusto il tempo che lui riusciva a dedicarle, senza mai lamentarsi. I suoi sentimenti per lui andavano ormai oltre l'amore , avvicinandosi sempre più ad una forma di pericolosa adorazione, così piuttosto che infastidirlo avrebbe sopportato qualsiasi cosa in silenzio.

Anche se il più delle volte lei e sua figlia non avevano da mangiare, anche se la casa in cui abitavano era piccola e isolata, anche se tutti le disprezzavano per essere rispettivamente  l'amante e la figlia illegittima di un traditore,  sua madre non aveva mai chinato la testa e si era sempre mostrata orgogliosa della vita che aveva scelto.

-Non devi mai mostrarti debole, Shiori - ripeteva spesso - Non importa cosa succede. Non devi lasciare che nessuno veda le tue lacrime.

E così a soli cinque anni Shiori aveva imparato a non dar loro soddisfazione, ogni volta che sentiva un commento maligno su di sè o su sua madre si isolava nel suo mondo, facendo finta di non aver nemmeno sentito, facendo finta di essere da un'altra parte. Ma perchè le persone dovevano essere così cattive con lei e specialmente con la mamma, che era sempre tanto educata e composta?!

Eppure l'unica persona che si rivolgeva a loro con stucchevole cortesia era peggio di tutte le altre messe insieme. Touya Nobunaga, l'uomo che sua madre anni prima aveva rifiutato di sposare, non si sa come era riuscito a trovarle. In quel periodo Sasori era assente da più di un anno, cosa di cui quell'uomo spregevole si era subito approfittato.  Da quando era riuscito a rintracciare Aiko non aveva più smesso di darle  il tormento , ovunque ella andasse se lo ritrovava appresso che si offriva di accompagnarla, di offrirle il pranzo, di comprarle doni sempre più magnifici.

La risposta di sua madre era sempre la stessa.

-Voi siete molto gentile Touya-san, ma non abbiamo bisogno di niente, davvero- ripeteva , cordiale ma gelida.

Allora, visto che le sue offerte non riuscivano ad ottenere il minimo risultato dalla madre, Nobunaga aveva provato a ingraziarsi la piccola Shiori.

-Lascia perdere questa vecchia cosa...- aveva detto strappandole praticamente la sua bambola di mano , stritolandola in modo da mandarla in pezzi ,per poi sostituirla con una nuova che aveva appena comprato- ...non ti piacerebbe di più giocare con questa? E' molto costosa, sai?

-Mi piacciono di più quelle che fa mio padre- aveva risposto candidamente la bambina, aggiungendo subito dopo con un sorriso radioso-  E poi le sue sono anche avvelenate!!

Touya aveva immediatamente lasciato cadere con orrore i pezzi della bambola che aveva sottratto a Shiori ed era corso a sciacquarsi le mani come un ossesso. Tutto il paese aveva assistito a quella scena e aveva riso di lui.

Anche Aiko , sempre così seria, era scoppiata a ridere dietro il suo ventaglio.

-Non preoccuparti per la bambola Shiori, la riparerà tuo padre non appena sarà di ritorno- le aveva sussurrato premurosamente, prendendola per mano per ricondurla a casa.

Ancora non sapeva che quell'episodio le sarebbe costato caro.

-E' vero che mio padre uccide le persone e poi le usa per i suoi esperimenti?-  aveva chiesto quella sera Shiori, ripetendo quanto aveva sentito dire in paese.

-Tuo padre è un vero artista -  disse sua madre, stoica nella sua convinzione- e sono sicura che tornerà molto presto.

Che altro avrebbe potuto rispondere? Lei stessa era una bambola perfetta che voleva a tutti i costi vivere nel suo mondo perfetto, per cui non tollerava che nessuno - specialmente sua figlia- lo mettesse in discussione.

A volte anche se la vedeva seduta accanto a se, tanto vicina da poterla sfiorare , Shiori  la sentiva tremendamente distante. Come dispersa in un luogo remoto al quale nemmeno a lei era consentito l'accesso.

-Ma se non torna...

Era un'obiezione legittima. Dopotutto era passato davvero molto tempo dall'ultima visita di suo padre... e anche allora l'attenzione che le aveva dedicato era stata davvero esigua. Quando erano insieme i suoi genitori facevano davvero poco caso a lei. Sua madre preparava il tè , danzava o suonava lo shamisen, rideva  e  scherzava allegramente, mentre suo padre non le staccava un momento gli occhi di dosso qualsiasi cosa facesse. Quasi quasi Shiori si sentiva di troppo in quei momenti...

-Verrà a prenderci, Shiori. So che lo farà- ripetè  Aiko  con un tono che non ammetteva repliche, affrettandosi subito dopo a cambiare argomento- Ma guarda, sei migliorata molto nel ricamo, tuo padre ne sarà contento... anche se questo punto è ancora impreciso. Potrai sistemarlo domani mattina. Ora, si è fatto tardi,  va a dormire tesoro...

 Non riuscì a terminare la frase che un violento scossone le fece sobbalzare entrambe.

La porta di legno della loro piccola abitazione era stata praticamente sfondata ed era tenuta in piedi solo dall'uomo che si trovava appoggiato scompostamente allo stipite. Dietro di lui altri cinque individui imponevano la loro minacciosa presenza.

-E' un vero peccato Aiko-san che a quest'ora tarda consumiate i vostri begli occhi alla luce di una candela... non che possiate permettervi di meglio, s'intende- commentò con leggerezza  Touya Nobunaga.

Era palesemente ubriaco. Gli amici che lo accompagnavano, non meno alticci di lui,  non avevano trovato modo di dissuaderlo dal venire lì quella sera, invece che recarsi al solito bordello.

Anche in quell'occasione la madre di Shiori non si scompose, rimanendo calma e distaccata come se quell'intrusione non la riguardasse per niente. Vedendola alzarsi e volgersi verso di loro alcuni degli uomini indietreggiarono palesemente intimoriti da quanto non sembrasse umana alla luce fioca delle candele.

-Naturalmente avete ragione, Touya-san: si è fatto davvero tardi. Vi prego  dunque di volerci scusare.

Probabilmente in circostanze normali avrebbe potuto indurli a ritirarsi solo con la sua  presenza, ma l'affronto di quel giorno bruciava ancora troppo intensamente.

-Come siete scortese. Vorreste cacciare me e i miei nobili amici dopo che abbiamo fatto tutta questa strada... dopo che siamo venuti fino in questo miserabile tugurio solo per ammirare da vicino la più rinomata bellezza della regione? Nemmeno il passare degli anni sembra aveva potere su di voi, siete davvero...perfetta Aiko - Touya Nobunaga avanzò verso di lei , che coraggiosamente non si spostò di un millimetro, fino a  sovrastarla in altezza- Il vostro amante è un vero idiota ad avervi abbandonata... se fossi al suo posto nulla al mondo potrebbe indurmi a lasciare il vostro letto.

-State diventando inopportuno- dichiarò lei, impassibile -Lasciate immediatamente la mia casa, voi a la vostra marmaglia... e forse quando Sasori tornerà riuscirò a convincerlo a non uccidervi tutti dolorosamente per la vostra mancanza di ritegno.

-Non hai ancora capito che non tornerà più?! - le urlò contro  l'uomo fuori di sè- Probabilmente si è già stancato del suo giocattolo... tu avresti potuto avere una vita meravigliosa con me,ma un matrimonio rispettabile ti faceva schifo vero? Non era abbastanza , vero? E guardami quando ti parlo maledetta sgualdrina!-  le strinse il meno con violenza per impedirle di voltare la testa -... avresti potuto avere tutto, ma io sono una persona generosa e voglio darti una seconda possibilità, perchè sei troppo bella per finire i tuoi giorni in questa topaia, a disposizione di quell'essere, come una qualunque prostituta... non fare la stupida, vieni qui...-   Touya avvicinò ulteriormente il viso al suo per cercare di baciarla, ma lei lo schiaffeggiò.

Questo  e la breve colluttazione che seguì non fecero altro che farlo imbestialire ancora di più . Shiori provò a chiudere gli occhi,  ma nemmeno quello le bastò per poter fingere di essere in un altro posto. Il trucco che le aveva insegnato sua madre non funzionava ora che ne aveva più bisogno, e nemmeno lei sembrava più in grado di gestire la situazione...

-Lasciateci in pace!- si mise ad urlare cercando di suonare minacciosa e autoritaria, ma si rese subito conto che nessun adulto sarebbe stato intimorito da una bambina di sei anni.

Ancora una volta non era all'altezza di sua madre.

Per sottolineare meglio il concetto Shiori decise quindi di assestare con tutte le sue forze un calcio negli stinchi dell'aggressore. Peccato che neanche quella si rivelò essere una buona tattica, visto che un istante dopo lei stessa si ritrovò sbattuta a terra da un manrovescio di un uomo che era cinque volte la sua stazza.

-Ma guarda... il piccolo scorpione punge- rise qualcuno  e il rumore di quelle risate sguaiate si confuse nella sua testa con il rimbombo del colpo appena ricevuto.

Quando Shiori riuscì a risollevarsi, con ancora  la testa che le girava e il sapore amaro del sangue in bocca,  vide quell'uomo odioso nuovamente avvinghiato a sua madre, la quale si divincolava. Ma Touya era troppo forte e troppo arrabbiato.

- Adesso tu verrai insieme a me e accetterai di buon grado tutto quello che mi piacerà farti... - sibilò all'orecchio di Aiko,  mentre due degli altri intervenivano per aiutarlo a tenerla ferma - ...o lo farò a Shiori - solo quelle ultime parole ebbero il potere di infrangere la perfetta maschera di indifferenza sul viso della donna, che smise quasi all'istante di lottare.

Il gioco era finito. Nemmeno Aiko poteva più scegliere di ignorare la situazione disperata in cui si trovava con sua figlia.

Touya Nobunaga  esultò.

Finalmente aveva trovato l'argomento giusto per piegare la volontà di quella donna superba che lo aveva sempre disprezzato.

- A proposito... è ancora vergine, non è vero ?- proseguì divertito - O ha già imparato ad aprire le gambe per qualche reietto traditore come quella sgualdrina di sua madre?!

Quello che accadde dopo a Shiori fu risparmiato da uno degli uomini presenti che, forse per un improvviso barlume di coscienza, la sollevò di peso e la chiuse nell'altra stanza bofonchiando qualcosa del tipo ' non davanti alla mocciosa' .

Dietro la porta chiusa la bambina potè udire solo dei colpi, gemiti soffocati e le occasionali grida eccitate degli uomini . Niente pianti, perchè sapeva bene che secondo il suo  personale codice d'onore sua madre non avrebbe mai permesso a nessuno di vederla piangere.

-Allora ti faccio ancora schifo?!

-Maledetta!Lo sai che cosa devi dire per farmi smettere...

-Non vuoi ancora cedere? Benissimo. Abbiamo tutta la notte...

-Dillo! Dillo che avresti dovuto restare con me!! 

- Capo , la prego si fermi! Non vede che non respira più?!

-Spostati idiota!Non ho ancora avuto la mia risposta!

Shiori finì per addormentarsi al suono di quelle grida, addossata alla parete fredda. Al suo risveglio scoprì che la porta non era più sbarrata e che quegli uomini non c'erano più proprio come si fosse trattato solo di un incubo.

Nella casa regnava un perfetto silenzio.

Trovò sua madre sul pavimento, immobile e fredda come il marmo, con gli occhi chiusi come se dormisse e il braccio sinistro piegato in quell'angolo innaturale. Il suo bellissimo viso, i suoi capelli profumati, il corpo pallido impigliato disordinatamente nei brandelli di stoffa strappata... tutto era stato irrimediabilmente rovinato.

Era come una bambola rotta.

Ma non era poi tanto grave ,no? Le bambole non si muovevano e non parlavano proprio come lei adesso. Inoltre tutte le bambole quando si rompono possono essere riparate. E suo padre non era forse in grado di aggiustare qualsiasi cosa?! Tuttavia lui non c'era e Shiori decise di prendere da sola i primi provvedimenti.

Con notevole fatica riuscì a spostarla in una posa più composta sul futon della camera, cercò di nascondere come meglio potè lividi e bruciature con la pittura bianca dopo aver lavato via il sangue e tutto il resto, i tagli li dovette ricucire col suo punto ancora imperfetto e infine riuscì a infilarle il suo kimono più bello, quello di seta gialla, che metteva ogni volta che suo padre le faceva visita.

Tutto sommato ritenne di aver fatto un lavoro accettabile.

E quando suo padre, cinque giorni dopo, arrivò  finalmente a casa Shiori non vedeva l'ora di mostrargli quanto era migliorata in sua assenza.

- Dov'è tua madre?- le chiese Sasori, come al solito senza sprecarsi in convenevoli.

-Dentro. Ti sta aspettando- sorrise la bambina, tirandolo allegramente per la manica della cappa fino  a condurlo nel posto dove giaceva Aiko, immobile e serena -Puoi ripararla, per favore?- aggiunse fissandolo speranzosa.

Ma la risposta per Shiori si fece attendere perchè suo padre si era come incantato. Doveva aspettarselo... Tutta la sua attenzione era nuovamente per Aiko-  a cui lei somigliava così poco- lo era sempre stata. Così le toccò aspettare pezientemente che avesse finito di contenplarla.

Come biasimarlo... sua madre era talmente bella anche così.

-Si- disse Sasori dopo una lunga pausa.

Shiori allora si mise a saltellare entusiasta. Non capitava spesso che suo padre fosse dell'umore di accontentare i suoi capricci quindi la piccola decise di tentare ancora una volta  la sua fortuna.

-Posso aiutarti?

-Si- disse ancora lui in modo piuttosto inespressivo.

Shiori decise di non perdere altro tempo, bisognava mettersi al lavoro prima che la bambola si rovinasse del tutto! Era così  emozionata: per la prima volta potevano fare qualcosa insieme. Non solo, lui le avrebbe fatto vedere di persona come si ripara qualcosa!!

-  Shiori...- suo padre  la richiamò da quei pensieri con un sussurro appena udibile - ... mi dispiace di avervi fatto aspettare.

 

 

 


 

 

  
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