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Autore: GWUNCANKILLA    04/05/2014    1 recensioni
Questa fanfition parla di una ragazza Gwendoline con un passato oscuro che la condurrà ad un'orologi regalatogli in grado di fermare il tempo cosa succederà? riuscirà a sbloccare il tempo e a mettere in salvo la sua amata città? Lo scoprirete leggendolo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Duncan, Gwen, LeShawna, Nuovo Personaggio, Trent | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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IL MARCHINGEGNO FERMA TEMPO:

 

CAPITOLO 5.



Si accomodò lentamente sul mio letto e si sdraiò, ma ormai era di famiglia visto che veniva molto spesso, quindi potevo capire. Io mi accomodai sulla sedia della mia scrivania, davanti a lui, guardandolo e aspettando che parlasse...
Ad un tratto bussarono alla porta, sobbalzai: chi poteva essere? -Chi è?-
-Tesoro sono io, posso entrare?- Oh, era lei! Menomale. 
Tirai un sospiro di sollievo -Sì mamma, vieni.- Che cavolo voleva? Dovevo parlare con Duncan urgentemente! Speravo davvero che si trattenesse per poco. Aprì la porta, lentamente mi guardò, poi si accorse che c'era anche Duncan -Oh, ciao Duncan! Tutto bene?- Disse squadrandolo da testa a piedi -Sì signora, lei come sta?- 
-Bene grazie! Ti va di mangiare qui stasera?- Gli chiese gentilmente, io la fulminai con lo sguardo, ma lei non ci fece caso e gli sorrise. 
Chissà che avrebbe risposto Duncan? 
Il mio cuore palpitava velocissimo, in attesa di quella risposta che sembrava non arrivare mai, finché...-Sì, mi piacerebbe! Sempre se a sua figlia vada bene.- Disse abbassando lo sguardo rattristito. Io rimasi a bocca aperta a quelle parole, forse si sentiva in colpa per quello che era successo e faceva bene. 
Io mi sentivo tradita in un certo senso. Non sapevo che dire, così annuii velocemente e lui vedendomi sorrise
-Beh, allora avviso i tuoi, tanto ho il numero! Vi lascio soli, divertitevi!-Disse mia madre, andandosene con aria divertita da quella situazione. Appena la porta si chiuse mi voltai verso lo sguardo di Duncan, ma lo trovai ancora rivolto verso le sue scarpe. Mi abbassai arrivando alla sua stessa altezza e gli feci un bel sorriso, per rincuorarlo e per fargli capire che quella frase ormai rimasta nel mio cuore. 
La volevo seguire, volevo superare tutto, perché sapevo che con lui potevo sentirmi libera e sicura, potevo sentirmi protetta, potevamo davvero superare anche l'impossibile -Con te, niente è irraggiungibile- Gli sussurrai facendolo ridere, aspetta... perché rideva? Ok, sapevo che non ero brava con le frasi filosofiche, ma mi sembrava di essere andata molto bene questa volta, io lo guardai confusa e offesa "-hahaahah, ora fai pure il poeta, vampiretta?- 
-Ahhahaah, beh, modestamente.- Dissi inchinandomi, lui scoppiò in un'altra risata contagiosa, ma poi decisi che dovevamo tornare seri, dovevo dirgli tante cose ma soprattutto volevo sapere quello che lui voleva dirmi. Mi prese le mani, dolcemente, mi irrigidii a quel tocco così caldo e io le avvolsi nelle sue lentamente, iniziò a parlare...-Senti, i-io volevo chiederti s-scusa.- 
Lo fissavo in quei occhi color mare, i quali esprimevano la voglia di vivere, ma allo steso tempo facevano rabbrividire dalle emozioni che suscitavano, guardandolo solo nei occhi potevi oltrepassarli, arrivando alle sue reali emozioni. Mi sentivo immersa in una bolla di emozioni, quando poi quei occhi che trasmettevano tanto, forse troppo, apparsero delle lacrime. Mi irrigidii....Duncan che piangeva? non aveva mai pianto per qualcuno, solo per suo padre. Io spaventata gli chiesi, stringendogli le mani per non lasciarle andare...-Duncan che c'è? Cosa succede? Io non voglio che tu pianga per me...senti non mi interessa quello che è successo, davvero, certo all'inizio ero talmente arrabbiata che h-ho...- Chiusi la bocca non potevo dirgli che avevo bruciato il nostro simbolo di amicizia mi sentivo in colpa, lui mi guardò confuso e spaventato, mentre delle lacrime contornavano il mio latteo volto, lui mi fissò raggiunse le mie lacrime le raccolse di fretta come se non le avesse prese sarebbe stato peggio. 
Io alzai lo sguardo lo guardai ancora in quei occhi lucidi e azzurri come il cielo. 
"Mannaggia a me, perché lo guardato nei occhi? Non si può mentire a quei occhi, non posso mentire a lui" Mi maledissi mentalmente. Mi feci coraggio e aprii bocca balbettando. 
-I-io...-
-Tu Gwen, che cosa hai fatto? Non mi dire che hai fatto qualcosa di pericoloso, non me lo perdonerei mai...dimmi, te ne prego.- Mi disse spaventato, lasciandomi le mani e avvolgendomi in uno di quei suoi abbracci rassicuranti che ti sussurravano :"Sono qui e qui resterò!" 
-Duncan guardami, non è nulla di pericoloso, ma molto doloroso a sentirlo. Ti prego voglio che mi guardi negli occhi, te lo voglio dire sinceramente...- Lui si staccò da quell'abbraccio e mi fissò, aspettando che continuassi. Avevo paura. Come avrebbe reagito? 
Non che fosse chi sa cosa...ma per noi quella panchina era come i nostri cuori palpitanti insieme, mi decisi a parlare.. -
Vedi, h-ho b-br-bruciato la nostra panchina!- Dissi velocemente, chiudendo gli occhi di scatto per non vedere la sua reazione. 
Ma a un certo punto sentii delle labbra calde premere dolcemente sulle mie in un bacio molto casto. Aprii i occhi, guardando la sua espressione: aveva gli occhi chiusi, quindi li chiusi anche io e ci staccammo da quel bacio che tanto desideravo, che tanto aspettavo, che tanto sapevo non sarebbe mai arrivato, ma mi dovetti ricredere. Non capivo il perché. Lui mi aveva baciata? Ma lui stava con Courtney e-e...Coraline...oddio a quel punto avevo più paura che mai. 
Lui guardò la mia espressione spaventata, mi si avvicino e mi disse...-Noi siamo destinati a stare insieme, io senza di te non sarei nulla, io starò cui con te, proteggendoti da qualunque mostro ti si avvicini, perché io ti amo, Gwen. Sì, io ti amo e ti ho sempre amata, solo che me ne sono accorto solo ora.-
Quelle parole mi fecero sobbalzare: anche io lo amavo, ma non me ne ero accorta. Anch'io lo desideravo da tempo, ma tutto questo mi sembrava sbagliato, mi faceva star male. 
Non riuscivo a comprendere fino infondo il mio pensiero, ma poi pensai a Trent, a Courtney, a mio padre a Duncan. 
Avevo paura e tremavo scioccata, sudavo, piangevo... e a quel punto: 
Buio.

  
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