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Autore: bluesky93    05/05/2014    0 recensioni
< ci baciammo, il nostro bacio poteva essere durato un minuto come tutta la notte, la luce del giorno ci sorprese abbracciati e ancora nudi, sgualciti come la carta di un cioccolatino, ci salutammo con un sorriso poi lui guardò l'orologio e andò a farsi una doccia, io rimasi nel nostro letto a ricordare il suo sorriso mentre con il palmo della mano sfioravo la parte di materasso che aveva occupato fino a poco prima e che ancora rilasciava il suo calore.>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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"In parole povere è questo, i suoi reni non reagiscono più ai farmaci, temo che dovrà iniziare la dialisi" la cosa più brutta dell'essere dottore era dare notizie poco piacevoli come queste e ciò diventava ancora più complicato se il paziente era un anziano signore irlandese che in soli due giorni di ricovero aveva fatto conoscenza con tutto l'ospedale ma purtroppo il mestiere comprendeva anche quello, "non vado pazzo per la dialisi" mi rispose Niall con fare sarcastico, i suoi occhi parlavano per lui, quegli occhi azzurri come un drappo turchese di damasco, non era triste e ciò mi sorprese "già, ma il problema è che non abbiamo altra scelta" gli feci notare ma lui controbbattè "veramente io ce l'ho una scelta".
Ci sono cose che non ti aspetteresti mai di sentirti dire "credo di essere pronto a morire" riprese con tranquillità, come se mi stesse raccontando di come fosse andata la sua giornata o di cosa avesse mangiato il giorno precedente a cena ed io rimasi sbalordito, spalancai gli occhi e rimasi a fissarlo, passarono un paio di minuti ma poi il silenzio fu interrotto da quell'anziano signore che probabilmente stanco della sua vita aveva deciso di smettere di lottare "chiuderai la bocca prima o poi" mi disse, cercai le parole da dire ma per fortuna lui ne aveva più di me e "tesoro, ho settantaquattro anni, sono pronto"
"si, ma con la dialisi potrebbe andare avanti altri ottanta o novanta anni" dissi ancora non condividendo la sua scelta 
"credo che tu stia diventando irrazionale" riprese lui ed io scrollai il capo,"prima o poi si muore".

In momenti come quelli andavo sempre da Harry, era il mio ragazzo e lavorava come chirurgo nel mio stesso ospedale, sapeva tutto di me ed era l'unico che mi sapeva aiutare, anche se a volte la sua capacità di leggermi dentro mi faceva sentire piccolo e nudo.
"quindi non vuole essere messo in dialisi?"
"già, come può essere, io.."
"visto che rifiuta la dialisi non c'è alcun dilemma"
"ma è il nostro dovere di medico fare il possibile per aiutarli"
"senti, in questo caso non c'entra il paziente, qui c'entri tu, tu temi la morte e questo non è un bene, come medico devi accettare il fatto che quello che facciamo qui ha un solo scopo, guadagnare tempo, cerchiamo di prolungare la partita, nient'altro perchè poi finisce sempre allo stesso modo, lo dico per te"
mentre camminavamo passammo per la camera di Niall, c' erano molte persone con lui, pensai che fossero i suoi familiari e lui gli stesse dando la notizia, nulla mi avrebbe spinto ad entrare quindi andai a prendere un drink alla macchinetta ringraziando Harry con un forte bacio sulla guancia.

                                                                                                        ***

"non gliel'hai detto, vero?" chiesi entrando in camera di Niall.
"non c'è stata occasione, non voglio dar loro questo peso e poi farebbero di tutto per farmi cambiare idea"
"a questo proposito mi sono preso la libertà di appuntare alcune cose che secondo me tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita" risposi estraendo dalla mia tasca un taccuino che avevo riempito qualche ora prima per poi riprendere.
"ok, numero uno, assaggiare il panino salsiccia e peperoni che fa Enrico"
"oh, questo l'ho già fatto!"
"numero due, andare in Giappone"
"kuso gaki, baka, aho"
!ah beh! questo lo intendo come un sì e vale anche per la voce imparare una lingua, salire in cima alla torre eiffel"
"fatto"
"salire in cima alla torre meiffel"
"oh, ora cominci ad inventare"
"no, no, è scritto qui, guarda, controlla"
"senti dottor Tomlinson, non c'è una sola cosa al mondo che io rimpianga oggi come oggi, sono pronto, lo sono veramente"
"vita incredibile la sua"
"beh, allora siamo d'accordo, ma non ci sono altri pazienti che devi seguire?"
"no, io ho finito da due ore"
"quindi stai passando il tuo tempo libero in un ospedale a parlare con un vecchietto?, e la tua lista, quante di quelle cose hai già fatto?, Per esempio, quante volte ti sei sdraiato su un prato a far niente? Devi prenderti del tempo per te giovanotto, promettimi che lo farai"
"lo farò"
"bene, e ora vattene"
"okay, ma prima mi lasci controllare alcune cose" le dissi alzandomi da terra per avvicinarmi alla macchina elettrocardiografica, cercai di non incontrare i suoi occhi altrimenti avrebbe capito che nonostante le sue consolazioni avevo paura, era strano, lui stava per morire ed io ero preoccupato ed infatti se ne accorse perchè "ti senti bene?" mi chiese
"ho paura" risposi con sincerità guardandolo e lui mi tese le braccia, mi accomodai sul letto accanto a lui e mi abbandonai in quell'abbraccio in cui continuava a ripetermi "va tutto bene, non preoccuparti".
Passò una mezz'oretta e quando mi alzai dal letto scoprii che si era addormentato, passai il resto della notte accanto a lui fin quando la macchina elettrocardiografica non emise quel rumore tanto odioso.
                                                        
                                                                                           ***


Erano le cinque del mattino quando uscii dall'ospedale, tornato a casa trovai Harry sdraiato sul nostro letto con le mani dietro la nuca, era ancora sveglio, mi feci una doccia e mi sdraiai accanto a lui, era un'abitudine parlare prima di dormire, mi raccontò che neanche per lui era stata una bella giornata, aveva sbagliato un'operazione e aveva perso anche lui un'anziana paziente.
purtroppo io non ero così bravo con le parole come Harry, in compenso me la cavavo piuttosto bene con i fatti,
forse il piccolo sporco segreto riguardo il sesso è che non è così sporco, la cosa strana, anche se è naturale è che il sesso può metterci a disagio, ed è così che mi sentii la prima volta con Harry, ma se ci impegniamo possiamo superare il disagio e scoprire che può essere anche un conforto, il sesso può essere persino una cura quindi mi avvicinai ad Harry iniziando ad accarezzargli piano le spalle, lui si voltò e mi fece uno di quei sorrisi che mi rendevano felice, spensi tutte le luci perchè lo trovavo più romantico e mi gettai su di lui baciandogli con foga il collo poi mi avvicinai ancora di più, gli cinsi le mani attorno alla vita, il suo profumo mi inebriò, in pochi secondi ci ritrovammo senza vestiti, eravamo lì, 
due tessere di puzzle perfettamente incastrate.
il sale e il pepe.
l'olio e l'aceto.
il dentrificio e lo spazzolino.
l'inchiostro e il calamaio.
le carie e le caramelle.
ci furono graziosi atti stimolanti e nel contemplo poesia; poesia recitata dalla lingua al glande, dalla mano ai testicoli, dalla saliva ai pori della pelle di pene, dall'ombra china e indaffarata che danzava sul muro ed espressione felice sulla faccia del riccio che faceva evoluzioni nel ricercare angolature inebrianti e profondità importanti, l' espressione ricca di gioia tipica del vero sentimento spassionato, ingoiai e mi sdraiai accanto a lui.
Riguardai l'orologio sul comodino ed erano le sei del mattino, per fortuna il giorno seguente avremmo avuto il turno di pomeriggio, ci baciammo, il nostro bacio poteva essere durato un minuto come tutta la notte, la luce del giorno ci sorprese abbracciati e ancora nudi, sgualciti come la carta di un cioccolatino, ci salutammo con un sorriso poi lui guardò l'orologio e andò a farsi una doccia, io rimasi nel nostro letto a ricordare il suo sorriso mentre con il palmo della mano sfioravo la parte di materasso che aveva occupato fino a poco prima e che ancora rilasciava il suo calore. Sentii il rumore dell'acqua cessare, aprì la porta della camera e il suo sorriso mi stese ed il suo corpo era perfetto, aveva solo un'asciugamano a circondargli la vita, con gli occhi ancora assonnati si sdraiò sul letto ed accarezzandomi i capelli mi chiese "Lou, facciamo qualcosa di diverso oggi?", sorrisi, a prima mattina era davvero adorabile, volevo prenderlo per mano, portarlo su una spiaggia accendere un fuoco, bere birra, cantare insieme ed aspettare la notte, guardarlo mentre dormiva sotto le stelle e, al risveglio, portarlo in cima a una montagna, la più alta del mondo. Trovare un piccolo spazio dove a fatica ci saremmo potuti stare solo noi due, sdraiati a faccia in su, a sentire l'aria fredda che viaggia sui nostri visi, a berci quel blu totale senza una nuvola ma guardando l'orologio mi accorsi che mancava meno di un'ora al nostro turno di lavoro.
Nuvole nere.
Sparisce il blu.
Via l'aria.
Via la montagna.
Via le stelle.
Via il mare.
Non risposi, guardando l'orologio si accorse anche lui che non avremmo potuto fare nulla di così speciale, quella era la vita di un medico, gli diedi un forte bacio all'angolo della bocca, una piccola idea l'avevo.

Così dicono che dei nostri pazienti uno su tre muore nell'ospedale ma ci sono giorni in cui va anche peggio e in giorni così il meglio che si possa sperare è di aver imparato qualcosa, qualunque cosa, anche di poco conto, anche solo a prendersi il tempo per sdraiarsi su un prato col tuo ragazzo e pensare a tutte le cose che devi ancora fare.



Allora, non ho molto da dire, solo che questa è la prima os che scrivo e pubblico, spero sia di vostro gradimento e spero mi lasciate qualche recensione, anche negativa, ne sarei molto felice.
  
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