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Autore: _BlueHeart    05/05/2014    5 recensioni
Era un dolore forte, più prepotente del mare d'inverno. Impossibile da mandar via ,e troppo faticoso da poterlo domare e restare a galla. Le onde erano alte e lei era tanto piccina. Così per non soffocare aveva imparato ad essere di pietra, come uno scoglio. E allora, il mare s'infrangeva prepotente contro di lei, bagnandola, ma senza annegarla. Almeno era ciò che credeva.
Aveva tutto in quel collegio più di quanto avesse prima.
Aveva tutto tranne la cosa più importante , la sua famiglia.
Era la sua gioia, come era giusto che fosse per una bambina di quell’età, ma non c’era più e non era colpa di nessuno.
E Brittany in pochi attimi l’aveva fatta ridere di cuore , mentre gli altri era già un anno che ci provassero, ma con scarsi risultati.
Si era spaventata.
Aveva letto qualcosa di simile a se in quegl’occhietti dolci e Santana si era spaventata a morte, sentendosi improvvisamente fragile.
E Brittany? Beh Brittany aveva soltanto una storia molto simile alla sua, troppo simile, ma questo Santana ancora non poteva saperlo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Buona giornata a tutti cari lettori.
Allora eccovi qui il terzo capitolo. ;)
Colgo l'occasione per ringraziare chiunque la stia leggendo, chi la segue , la preferisce o la ricorda e sopratutto chi recensisce riempiendomi di gioia. Lo so sono ripetitva, ma è molto importante per me come per chiunque scriva, sapere che ci siano persone che apprezzano. Spronano ad andare avanti :) Detto questo vi lascio il capitolo e poi vado a rispondervi alle recensioni... un bacione a tutti <3

<Era un dolore forte, più prepotente del mare d'inverno.
Impossibile da mandar via e troppo faticoso da poterlo domare e restare a galla.
Le onde erano alte e lei era tanto piccina.
Così per non soffocare aveva imparato ad essere di pietra, come uno scoglio.
E allora, il mare s'infrangeva prepotente contro di lei, bagnandola, ma senza annegarla.
Almeno era ciò che credeva.>

 
A metà del secondo anno arrivò al collegio un’altra ragazzina , Samantha.
Samantha aveva la loro stessa età era aggraziata e dolce, aveva una famiglia profondamente cristiana che l’aveva rinchiusa al Saint Luis ‘perché era il meglio per l’educazione di una fanciulla’. È così che aveva detto la sua mamma quando l’aveva presentata al resto della scolaresca.

‘Signorina Lopez, mi dispiace , ma dobbiamo assegnarle una compagna di stanza’ Santana sbuffò ‘dovrò dirlo a mio zio, lo sa? Deve sapere che non deve pagare più la retta doppia, dato che la camera è condivisa!’
Lo zio Fred aveva stilato un lunghissimo rapporto affinché la nipotina potesse usufruire di tutte le comodità.
Era una lunga lista di privilegi , ma che a Santana nonostante la somma , non furono mai concessi veramente. La bambina non aveva detto niente allo zio, le bastava avere i suoi spazi, dei libri , i giocattoli o le merende in più non le importavano granché.
 ‘Oh, allora vorrà dire che dirò alla signorina Pierce di disfare le valige... Ti mando Samantha Davis tra qualche minuto.’ Santana spalancò gli occhi ‘No, no … aspetti’ fece la bambina bloccando la donna sulla porta. ‘Come la signorina Pierce? Davvero vuole far venire Brittany?’ La bambina era incredula , Miss. Cunningham invece era impassibile, già sapeva come sarebbe finita quella discussione, ma Santana non diede peso al suo atteggiamento, interessata com’era a capire con chi avrebbe condiviso la camera.
‘Beh , era quella l’idea principale. Farti avere una compagna di stanza gradita e violare una legge per farti usufruire di uno dei tanti privilegi che ti spettano, dato che qui dovrebbe venirci la signorina Davis . Ma se vuoi dire a tuo zio di non pagarli questi privilegi, capirai che io non te li conceda.’
Santana fece vagare gli occhi , assimilando velocemente le parole della donna, per poi capire che nonostante quella vipera stesse mentendo e che avrebbe potuto tranquillamente richiedere lei stessa Brittany come compagna di stanza, era meglio accettare quella specie di accordo , dato che altrimenti non le avrebbe mai concesso di avere la sua amica in camera e non una perfetta sconosciuta, che per quanto ne sapeva, poteva anche esserle antipatica.
‘Accetto, non dirò niente allo zio Fred!’ Miss. Cunningham annuì sorridente e soddisfatta. ‘Bene.. la signorina Pierce sarà qui fra qualche minuto!’
La donna lasciò la stanza e Santana si sedette sul letto in attesa di veder sbucare l’altra dalla porta.
Sarebbe stato strano, quella camera era l’unico posto dove poteva rifugiarsi.
Non aveva mai condiviso la sua stanza con  nessuno , nemmeno quando era con la sua famiglia.
Aveva sempre visto quel luogo come uno spazio tutto suo, dove potersi lasciare andare.

Brittany ci mise davvero solo qualche minuto.
Bussò alla porta ‘Sannie.. Miss. Cunningham non mi ha ancora dato le chiavi, mi aprì?’ Santana si risveglio dalle sue riflessioni e sorrise al tono scocciato dell’altra. Aprì la porta trovandosi Brittany con tre enormi valige e il suo solito pupazzetto a forma di unicorno stretto al petto.
‘Quelle sono tutte tue?’Chiese Santana scioccata. Dove avrebbero messo tutte quelle cose?
‘Si Sannie, non solo tu hai tante cose… mia nonna è ricchissima’ alzò le spalle. Santana si spostò di lato invitandola ad entrare e poi l’aiutò a trascinare dentro le valige.
In realtà le camere del Saint Luis erano così grandi da poterci tenere il triplo delle cose che dovevano occuparla. Ma la piccola ispanica era ormai così abituata ad avere tutto quello spazio che non se ne rendeva conto. Brittany lanciò il pupazzetto sul letto e poi si voltò verso l’amica a braccia incrociate ‘Dici la verità , ora che mi sono trasferita qui odierai anche me?
L'ispanica boccheggiò .Non le avrebbe detto che  la notizia di avere lei in camera e non Samantha l’aveva sollevata e non poco.
Non le avrebbe detto che nonostante non riuscisse ad ammetterlo nemmeno a se stessa era quasi felice di averla con lei.
‘Non potrei mai odiarti..’ fu questa l’unica e forse la più importante delle cose, che riuscì a dire. Il viso di Brittany si rilassò e si aprì in un sorriso raggiante leggermente emozionata.
Santana poi per deviare il discorso e far sparire l’imbarazzo cominciò a frugare in una delle tre valige.
‘Britt, ma quanti pupazzi hai?’ La biondina alzò le spalle avvicinandosi all’altra ed abbassandosi anche lei sulle ginocchia. ‘Mi piacciono, più delle bambole.’ Aveva risposto sincera. Santana aveva preso dalla valigia una paperella di peluche gialla con gli occhioni azzurri, guardandola con un sorriso dolce ‘ti piace?’ Le aveva chiesto Brittany osservando la sua espressione . Santana annuì ‘è tenera e… ti somiglia’ Brittany rise… ‘io adoro le papere…  sono dolci.’ Santana fece vagare lo sguardo dal pupazzetto all’amica un paio di volte. ‘Mi fa piacere che ti piaccia perché volevo regalartela..’ Santana scosse la testa ‘No, Brittany davvero non ce n’è bisogno...’ Ma Brittany sorrise ancora ‘Sannie , sarà solo sul letto accanto al mio.. potrò vederla quando voglio,ma sarà tua , non hai pupazzi ed un letto senza peluche è triste’. Santana sorrise e poi abbassò lo sguardo sul pupazzetto ‘Grazie Britt…’ poi ridendo avvicinò la paperella al viso dell’amica ‘ehy ti somiglia davvero’ e Brittany scoppiò a ridere per poi spintonarla leggermente.
Santana ricordò come quando le portavano di tanto in tanto al Central Park e si era ritrovata ad osservare Brittany fissare tante volte quel laghetto con le paperelle senza mai potersi fermare per davvero , dato che lo spiazzato con i giochi dove le portavano era un po’ distante. ‘Quando andremo al Central Park con Miss. Rose o Miss Holiday cercherò di convincerle a farci restare al lago.’ Brittany la guardò con gli occhi colmi di speranza ‘ci andavo sempre con la mia mamma…’ disse teneramente per poi continuare con un sospiro affranto ‘non ce lo permetteranno mai…’
‘Ce lo dovranno concedere! Non preoccuparti adesso andiamo per i nove anni dovranno pur responsabilizzarci un minimo non credi? E in primavera quando ci porteranno al parco li avremo compiuti entrambe.’
Brittany sciolse il suo lieve broncio e sorrise.
‘Allora il tuo letto?’ Aveva poi deviato il discorso Santana ‘Miss. Cunningham dice che arriverà fra un paio d’ore!’Rispose l’altra concentrata ‘però oggi è Sabato quindi… niente divisa!’ La biondina si era alzata e aveva preso una delle valige piazzandola sul letto ‘E questo cosa c’entra?’ Chiese confusa l’ispanica.
‘Significa che possiamo divertirci ad indossare i vestiti che ci piacciono di più.. poi ci pettiniamo e andiamo a chiamare Rachel e Quinn per andare a giocare fuori… ti va?’ Chiese felice Brittany, con gli occhini che traboccavano di speranza.. Santana aveva annuito e aveva cominciato a scavare nella valigia. Tirò fuori tante cose per poi prendere un vestitino bianco con i ricami in azzurro. ‘Provati questo..’
Brittany abbassò la testa ‘non so se mi va ancora..’ Santana si avvicinò all’amica mettendole il vestito vicino al corpo ‘secondo me ti sta, avanti mettilo.’ Brittany si sfilò la tuta e si infilò il vestitino. ‘Ehy, stai benissimo!’ Esclamò Santana. ‘Ma non fa freddo a giromanica?’ Santana annuì un po’ delusa poi le venne in mente di avere un cardigan azzurro come i ricami del vestito ‘aspetta un attimo’ . Si voltò verso il grande armadio e l’aprì cercando immediatamente fra i vestiti. Una volta trovato l’indumento si girò verso Brittany sorridente. ‘Ecco qua…’ sorrise porgendoglielo. ‘Sei perfetta’ annuì soddisfatta Santana. L’altra arrossì velocemente. Santana era capace di farle capire indirettamente quanto per lei fosse speciale , con piccole parole e piccoli gesti che quando riusciva a rielaborare la facevano sentire bene.
‘Avanti San, ora tocca a te…’ Brittany si avvicinò all’armadio già aperto e scavò fra i vestiti della bruna.
‘Sono tutti bellissimi, Sannie..’ Santana sorrise ‘Grazie..’ poi la biondina tirò fuori un vestitino color pesca con un soprabito dello stesso colore, ma un tono più scuro.
‘Mettilo.’ Santana sorrise e si infilò il vestitino per poi girare su se stessa guardandosi allo specchio.
‘Sembri una principessa’ Brittany aveva gli occhi sognanti persi in chissà quale fantasia.
‘Grazie…’ ormai Santana era sempre più imbarazzata . ‘Sai..? Anche se sei una principessa devi comunque aiutarmi assolutamente a sistemare i capelli’ e l’imbarazzo svanì lasciando spazio ad una risata felice e spontanea.

Quel giorno fu uno dei più spensierati che avessero mai vissuto. Contrariamente a ciò che si aspettava l’ispanica, avere Brittany accanto , le faceva sentire molto meno la solitudine che il più delle volte stando in camera la invadeva.
Era ormai sera e Santana era appena uscita dal bagno con la sua camicia da notte .
‘Sai paperella, Santana è una buon amica e ti farà divertire tanto. Vuole sembrare dura , ma vedrai che ha un cuore grande, più grande di tutto quanto il Saint Luis.’ Brittany era seduta sul letto di Santana con indosso la sua camicia da notte , le gambe incrociate e la paperella di peluche fra le mani.
Santana era rimasta paralizzata sulla porta. Una lacrima incontrollata scivolò lungo la sua guancia. Nessuno le aveva mai detto da più di due anni che fosse una brava persona. Era ormai considerata una stronza, acida con il cuore di ghiaccio. Ed era soltanto una bambina. ‘Lo pensi davvero?’ Aveva chiesto asciugandosi una lacrima. Brittany sorrise imbarazzata abbassando lo sguardo ‘Certo non mi piace mica dire bugie.’Alzò le spalle e poi lo sguardo, chiedendole con un gesto della mano di sedersi accanto a lei.
E Santana lo fece. Brittany le schioccò un bacio sulla guancia e le diede la paperella che prontamente la mora strinse al petto con un braccio. ‘Sono contenta che tu sia la mia compagna di stanza, probabilmente qualcun'altra l’avrei odiata.. ma non te.’ Poi per togliersi da quella situazione scomoda creata per aver parlato un po’ troppo gattonò fino al cuscino , scoprendo il letto e infilandosi sotto le coperte.
Brittany la osservò per poi sistemargli le coperte e le lasciò un bacio sulla fronte che le ricordò vagamente il modo di fare di sua madre quando alla sera le rimboccava le coperte e le dava la buona notte.
Fece per andarsi a stendere sul suo letto, ma Santana la bloccò per un braccio ‘Ti va di dormire con me?’
Le chiese, mentre lo sguardo cominciò a vagare per la stanza pur di non incontrare quegli occhietti chiari.
Brittany annuì sorridente e si infilò accanto all’ispanica in quel letto da una piazza e mezzo che sembrava ancora tanto grande per i loro corpicini esili.
‘Brittany?’
‘Si?’
Santana avrebbe voluto dirle che le voleva bene e che mai avrebbe potuto odiarla come l’altra aveva pensato per qualche secondo quella mattina.
Avrebbe voluto dirle che non l’avrebbe mai abbandonata e che non le avrebbe mai fatto del male .
Ma le parole le morirono in gola come sempre. Deglutì a fatica, guardò il pupazzo che stringeva al petto e sorrise guardando poi la biondina che la guardava aspettando una sua risposta, per poi pronunciare debolmente ‘dormi bene, paperella..’ e Brittany rise avvolgendola con un braccio. ‘Anche tu principessa’.
E poi la stanchezza si fece sentire e le due si addormentarono velocemente, con il cuore un po’ più pieno, ma stranamente più leggero.


Quel giorno di fine Marzo era finalmente uscito il sole. Inoltre era finalmente Venerdì pomeriggio e così Miss. Rose e Miss Holiday decisero che avrebbero portato le loro allieve della 3°,4° e 5° elementare al Central Park. Alla notizia Brittany era letteralmente saltata dalla gioia e aveva stretto Santana tanto forte che l’altra pensava di poter morire fra le sue braccia senza nemmeno dispiacersene.
Poi si erano preparate velocemente indossando le loro divise ed erano uscite euforiche.
Tutte le ragazzine erano contente di passare un po’ di tempo fuori da quelle mura. Rachel sembrava uscita da una pubblicità. Saltellava allegra e spensierata come se il mondo che la circondava non potesse influire su di lei. Quinn era corsa ad abbracciare Brittany dicendole che doveva insegnarle a fare la rovesciata sull’erba in modo che avrebbe avuto meno paura di farsi male.
Alla fine arrivate al Central Park erano tutte corse verso le altalene ritrovandosi a litigare a chi doveva andarci per prima.
Santana invece era andata dalle insegnanti e le aveva supplicate di lasciar andare lei e Brittany al lago, spiegando che era una cosa che la piccola biondina faceva sempre con la sua mamma e che le aveva detto di voler rifare ancora. Le due insegnanti dopo aver tentennato più di una volta, alla fine si erano decise e avevano concesso a Santana il permesso, a patti che Miss. Holiday le avrebbe accompagnate e si sarebbe seduta su una panchina a guardarle. E Santana aveva accettato senza indecisioni. Poi era corsa da Brittany e l’aveva trascinata con lei fino al lago mentre Miss. Holiday le seguiva a passo svelto.
‘Davvero possiamo rimanere un po’?’ Chiese la biondina commossa e l’altra annuì ‘si, Miss Holiday è lì. Possiamo starci per una mezz’ora, hanno detto. Altrimenti Miss. Rose impazzisce a badare a tutte le altre.’
Brittany le saltò al collo ‘Sei la migliore amica di tutti i tempi di tutto il mondo!’
Esplose la biondina urlando di gioia. ‘No, non è vero…’ scosse la testa l’altra ancora sorridendo. ‘Certo che è vero… vieni con me’ si staccò dall’abbraccio e le prese la mano avvicinandosi al lago e sedendosi sotto ad un albero.
‘Ce ne sono tantissime..’ Brittany avevo lo sguardo più tenero e felice che Santana avesse mai visto a qualcuno. Le si riempì il cuore solo ad osservarla .
‘ Quando ero con la mia mamma ovunque andassimo cercavamo un lago con le paperelle.. la mia mamma diceva che.. nel Feng Shui le Mandarin Ducks  vengono associate al simbolo dell’amore. Hanno un solo partner nella vita quindi rappresentano l’amore profondo la fedeltà e l’affetto, ma a me piace pensare che sia così anche per tutte le altre papere.’ Rise lievemente alla fine del suo discorso e vide Santana fare lo stesso. ‘E’ anche per questo che ti ho voluto dare la paperella , così saprai che ti vorrò sempre bene, io non credo riuscirò mai a voler bene qualcun altro tanto quanto ne voglio a te .’
A Santana si bloccò il respiro alla gola, quasi si sentì soffocare per poi liberarsi in un solo respiro profondo. Non era più sola e Brittany aveva detto una delle cose più dolci che una persona potesse mai dire e aveva solo nove anni. Si ritrovò a pensare che avesse il cuore più grande del mondo e che se il suo fosse più grande del Saint Luis come diceva l’amichetta, probabilmente quello della bionda doveva essere più grande di tutto l’universo e ancora di più . ‘Brittany… io…’ voleva dirglielo, davvero, voleva farlo, ma non ci riusciva e non sapeva il perché ‘Sannie, non c’è bisogno di dire niente , tanto io lo so anche se non me lo dici’ l’ispanica la guardò tra lo sconvolto e il confuso ‘ che cosa?’ Chiese velocemente e la bionda la fissò negli occhi ‘ quanto mi vuoi bene’ le disse poggiando una mano sul suo petto in corrispondenza del cuore ‘io lo sento.’ Se n’era uscita così, sconvolgendola ancora un po’. ‘La tua mamma aveva ragione sai? Tu devi essere davvero un angioletto!’ Esclamò Santana convinta e Brittany rise lusingata.
‘Hai detto che hai portato del pane… allora le diamo da mangiare?’ Santana annuì sorridendo e prese il sacchetto dalla sua cartella dandolo alla bionda. Brittany cominciò a lanciare il pane alle papere che velocemente le si avvicinarono. ‘Non sono pericolose?’ Chiese leggermente spaventata Santana quando le si avvicinarono ‘Le papere?Ma davvero? Sei una fifona Sannie. Mica sono tigri’ Santana sgranò gli occhi e fece un verso imitando un tono offeso stando al gioco. ‘Chi io? Non sono fifona, ma potrebbero beccare e ci farebbero male.’Brittany scosse la testa ‘sono animali buoni.’ Mise un po’ di briciole sul palmo della sua mano e si allungò vicino all’acqua fin quando una papera non le si avvicinò cominciando a mangiare ‘vedi…? Avanti prova’Santana titubante fece lo stesso gesto di Brittany e quando la papera le si avvicinò mangiando dalla sua mano rise divertita ‘fa il solletico..’ Brittany ridacchiò ‘Già’ rispose divertita.
Dopo poco Miss Holiday le richiamò e loro dovettero lasciare a malincuore quei pennuti che anche Santana aveva cominciato a trovare simpatici.
Santana le prese il mignolo stringendolo contro il suo. ‘Grazie Britt’ Brittany sorrise ‘e di cosa? Grazie a te. Se non fosse stato per te non ci saremmo mai potute venire.’ Santana scosse la testa e si incamminarono verso la loro insegnante per poi raggiungere le compagne e cominciare a giocare con loro.

A Settembre, cominciavano il potenziamento delle attività extrascolastiche , al fine dello spettacolo di Natale che si teneva ogni anno. Miss. Holiday(insegnante di danza), Miss. Rose (insegnante di canto) e Miss. Brown ( insegnante di recitazione) erano sempre indaffarate in quel periodo, dato che lo spettacolo Natalizio era il più importante dell’anno per il Saint Luis che ne faceva un evento di beneficenza e riceveva premi e riconoscimenti da gente famosa o altolocata.
Quel pomeriggio Brittany era al potenziamento di danza classica. A Dicembre avrebbe ballato un assolo Jazz, oltre ad avere le coreografie,i numeri di canto e il musical con le altre.
Santana e Rachel erano al potenziamento di canto impegnate ad aggiudicarsi contro le altre quanti più assoli riuscissero ad ottenere.
Quinn invece era la protagonista del Musical Dirty Dancing ed era impegnata in prove su prove.

Quel pomeriggio caotico , aveva portato l’ispanica all’esasperazione.
Nicol aveva scelto di cantare ‘Wish you were here’ dei Pink Floyd dedicandola a suo nonno che era scomparso qualche mese prima. La bambina era poi scoppiata a piangere circondata dalle sue amiche.
Rachel le aveva rivolto uno sguardo dispiaciuto per poi immediatamente ricordarsi di Santana.
L’ispanica aveva serrato gli occhi cacciando indietro tutte le lacrime che premevano forti. Respirava a fondo cercando di far uscire l’aria tossica che le si era intrappolata nei polmoni. Rachel ebbe paura, le mise una mano sulla spalla sussurrandole lievemente ‘ti senti bene , San? Vuoi che ti accompagni fuori?’ L’ispanica scosse la testa cercando di riacquisire un minimo di lucidità.
Ma Rachel non riusciva a far finta di niente ‘Miss. Rose…’ chiamò l’insegnante che era impegnata a consolare Nicol. L’insegnante bionda si voltò facendo ondeggiare i suoi boccoli chiari che arrivavano fin sulle spalle. ‘Santana, non sta bene…’ aveva detto facendo aprire di scatto gli occhi all’ispanica che con sguardo vuoto , cominciò a scrutare il volto dell’insegnante che le andò vicino ‘Vuoi un po’ d’acqua bambina..?’ Le chiese con fare quasi materno mentre Santana scuoteva rapidamente la testa e cercava di incenerire con lo sguardo Rachel senza riuscirci. In realtà i suoi occhi non apparivano nemmeno minacciosi in quel momento e la piccola ebrea non credeva nemmeno di averla fatta infuriare tanto che l’altra sembrava sotto shock. Il cuore le batteva tanto forte, la gola le bruciava sempre di più e la nausea non voleva abbandonarla. Si alzò di scatto scendendo dallo sgabello accanto al pianoforte ‘Mi scusi Miss. Rose..’poi corse velocemente fuori dall’aula.
Si poggiò con la schiena contro al muro e cercò di regolarizzare il respiro. Ma non bastava.
Rachel uscì dall’aula circa dieci secondi dopo. ‘Santana … stai bene?’ Le chiese incredula e preoccupata la più bassa. Ma l’ispanica voleva solo essere lasciata da sola ‘lasciami in pace Berry, non seguirmi.’ Poi era scappata giù per le scale, mentre il viso dell’altra cominciò a bagnarsi di lacrime di tristezza e paura.


Brittany era nella sala di danza classica di fronte alle scale, che aveva le pareti interne di vetro. L’aula di canto invece costeggiava le scale.
Vide Santana urlare qualcosa contro Rachel e poi scappare giù per le scale.
Approfittò del fatto che stesse provando Christel e chiese all’insegnante di poter uscire.
Una volta fuori , corse verso l’amica che era rimasta fuori la porta. ‘Rachel che è successo?’ Rachel scosse la testa ‘Santana non cambierà mai…’ aveva detto la piccola ebrea lasciando confusa l’altra , poi aveva continuato ‘mi ha mandato via, io volevo solo aiutarla..’ Brittany la prese per le spalle. Se voleva aiutarla c’era qualcosa che non andava. ‘Rach, che è successo a lezione?’ Rachel tirò su col naso, poi si asciugò qualche lacrima e cominciò a parlare ‘Nicol. Ha cantato una canzone a suo nonno che è morto e lei non stava bene , volevo aiutarla , ma mi ha mandata via ed è scappata.’ Brittany sospirò affranta per poi rivolgersi a Rachel ‘Tranquilla non ce l’aveva con te... vado a vedere se posso fare qualcosa, tu torna dentro, poi ti faccio sapere’ Rachel annuì e fece per rientrare in aula, ma la bionda la bloccò ‘mi presteresti la mantella sto ghiacciando’ , Rachel annuì sfilandosela e appoggiandola sulle spalle dell’altra ‘grazie Rach..’
‘Di niente…’ aveva poi alzato le spalle ed era tornata dentro.

Brittany era ancora vestita con il body azzurro e le calze rosa. I capelli raccolti in uno chignon ormai non più perfetto per via delle prove. Le scarpette in tela rosa e un gonnellino di velo dello stesso colore del body.
La mantellina della divisa verde smeraldo, stonava parecchio, ma sarebbe morta congelata, se non l’avesse chiesta a Rachel e lei doveva assolutamente cercare Santana.
Scese le scale velocemente meravigliandosi di non trovarla nemmeno alla seconda rampa. Si affacciò dalla ringhiera e la vide rannicchiata sotto le scale in un angolo del terzo scalino. Le spalle poggiate alla ringhiera di marmo e le gambe al petto. Aveva il viso fra le ginocchia e le mani che torturavano i lembi della gonnellina. Brittany scese rapidamente quelle scale per poi avvicinarsi a Santana ‘Sannie..’ sussurrò e l’altra sobbalzò non avendola sentita arrivare dato che le mezze punte di stoffa non procuravano alcun rumore.
‘Brittany..’ alzò lo sguardo stravolto dalle lacrime e da un dolore che non sarebbe mai andato via.
Il suo tono ricordava una supplica d’aiuto e Brittany non se lo fece ripetere due volte si inginocchiò sullo scalino più alto e l’abbracciò , lasciando che l’altra appoggiasse la testa sul suo petto .‘Shhh , sono qui…’ aveva mormorato mentre anche lei si sentì improvvisamente afflitta. Santana cominciò a singhiozzare rumorosamente e lei non sapeva che fare per calmarla, dato che cominciò a lasciar andar via qualche lacrima anche lei.
‘Britt eravamo in aula canto..’ cominciò a spiegare a fatica Santana. ‘Sannie, lo so ho parlato con Rachel, cerca solo di respirare..’ spiegò con la voce rotta la bionda accarezzando i capelli scuri dell’altra.
‘Non ce l’ho con Rachel’ aveva poi aggiunto , facendo annuire l’altra.
‘Lo so , gliel’ho detto.’ Santana alzò lo sguardo ‘ come facevi a saperlo…?’ Chiese asciugandosi il viso ‘perché ti conosco e so che quando stai così vorresti solo sparire, ma non dovresti desiderarlo più sai? Io non saprei più che fare ormai senza di te.’ La mora l’attirò nuovamente a se stringendola ‘non voglio lasciarti..’ e l’altra annuì sorridendo fra le lacrime ‘bene, perché non potrei sopportarlo.’

I mesi passarono veloci tra pianti e sorrisi.
Santana non avrebbe mai creduto di sentirsi nuovamente come a casa.
Le faceva terribilmente paura, pensare di poter riprovare quel sentimento.
La famiglia. Ecco si, la sua famiglia. Aveva paura di dimenticarla , aveva paura di veder lentamente sparire i volto dei suoi cari nella nebbia della mente senza poter far nulla per mandarla via.
Ma allo stesso tempo, sapeva di non poter far niente per impedire a quel sentimento di accompagnarla ogni qual volta si ritrovasse nella,ormai, lorocamera.
Velocemente quella bambina bionda stava mandando via tutto il dolore accumulato o almeno le aveva insegnato come conviverci.
Non le permetteva di sentirsi sola. Non le permetteva di credere che il mondo fosse un posto orribile come si era ritrovata a pensare dopo quella terribile tragedia. Non le permetteva di pensare che tutti avessero un secondo fine quando ti allungavano la mano, perché lei ne era sicura, Brittany voleva solo volerle bene e nulla più.
Poteva una sola bambina sostituire un’intera famiglia? Probabilmente no.
Brittany non sarebbe mai stata la sua mamma che voleva solo vederla felice. Eppure Brittany, le aveva proprio detto qualcosa del genere più o meno l’anno prima. Brittany le rimboccava le coperte tutte le sere e il più delle volte si addormentavano abbracciate. Le raccontava le favole prima di andare a dormire e cambiava episodi e finali quando sapeva che all’altra non sarebbero piaciuti.
Eppure Brittany non poteva essere la sua mamma.
Brittany non sarebbe mai stata nemmeno il suo papà. Insomma il suo papà era un omone alto e muscoloso con il sorriso rassicurante e tanto forte che la faceva sentire protetta. Eppure Brittany aveva il sorriso più dolce e rassicurante che avesse mai visto e quando l’abbracciava il senso di protezione che riusciva a dargli era così forte che non pensava di poter sprofondare. La portava sempre a prendere la cioccolata calda quando Santana era giù proprio come il suo papà le portava a prendere un gelato.
Eppure Brittany non poteva essere il suo papà.
Brittany la faceva ridere e tanto. Quando si sentiva sola o quando il dolore era troppo forte Brittany ci si impegnava per farla ridere riuscendoci per il più delle volte, proprio come faceva suo fratello Matt.
Ma Matt assomigliava a suo padre e la sollevava sempre in aria , perché adorava vederla urlare divertita.
Poi la ricorreva per tutta la casa e magari le faceva il solletico, come faceva anche Brittany quando cominciava a rincorrerla per tutto il collegio. Ma Brittany non aveva i suoi stessi genitori , non conosceva le sue tradizioni eppure riusciva sempre a cavarsela strappandogli sorrisi che non aveva concesso più a nessuno dopo la morte del suo fratellone.
Eppure Brittany non poteva essere suo fratello.
Era un’amica? Che razza di amica era ? Perché lei non ricordava di aver mai provato niente di tutto ciò con nessuna delle sue amiche. Era amica anche di Quinn e Rachel anche se a volte facevano a capelli, lei sapeva che loro erano sue amiche.
Eppure Brittany non era un’amica come le altre.
Lei non aveva mai provato la sensazione di famiglia come essere a casa con le altre due mentre invece le capitava con Brittany.
Era la sua migliore amica. Ne era certa. Eppure era così profondo che avrebbe giurato che lo stesso rapporto non l’avessero Rachel e Quinn. Non aveva mai visto lo sguardo che Brittany aveva nei suoi confronti in una delle due quando si guardavano complici.
Il suo rapporto con Brittany, la spaventava da matti .. avrebbe potuto dimenticare tutti e lasciarsi solo lei , perché le bastava. Ora che la sua famiglia non c’era più il suo rapporto con Brittany era l’unica cosa che si avvicinasse ad essere una famiglia, Santana ne era sicura.

‘BritBritt… ho trovato la canzone che canterò domani a lezione di canto.’ Aveva affermato l’ispanica mentre stesa sul letto a pancia in giù faceva dondolare le gambe.
‘Sarebbe…?’ Chiese l’altra che sul suo letto si era sdraiata con la testa a penzoloni sul lato del letto che era rivolto all’amica, rischiando anche di cadere con la testa a terra e di farsi male.
‘Non te lo dico è una sorpresa…’ aveva risposto l’ispanica mettendosi seduta ‘uffa, ma non è giusto ora voglio saperlo!’ Santana rise ‘ e scendi da quella posizione potresti farti male…’Brittany sbuffò per poi fare una capriola all’indietro e ritrovarsi sul pavimento. Si voltò infuriata verso Santana ‘Ora me lo dici… dai lo sai che sono curiosa’ e Santana aveva riso ancora, osservando quel visetto d’angelo che fremeva .
‘No, è una sopresa. Punto.’ Brittany si sedette accanto a lei per poi parlare leggermente incavolata ‘E di grazia si può sapere perché me l’abbia detto? Non potevi farmi la sorpresa domani, direttamente?’ Santana scoppiò a ridere nuovamente Brittany non riusciva mai ad apparire minacciosa. Era buffa.
‘Tu mi hai detto prima dimmi quando troverai la canzone e io te l’ho detto’ disse alzando le spalle.
Brittany sbuffò di nuovo per poi illuminarsi improvvisamente ‘Aspetta, ma se è una sorpresa … è per me?’ Ok, seriamente perché gli aveva detto di averla trovata? Adesso si sentiva imbarazzata da morire . Non poteva aspettare domani Brittany? ‘Beh… si.’
La biondina aveva sgranato gli occhi e poi aveva ripreso a fare domande eccitata ed emozionata ‘è una bella canzone? E’ triste ? Allegra?’ Santana frenò rapidamente le parole dell’altra con un gesto della mano.
‘Non ti dirò niente… vedrai domani.’ L’altra sbuffò sonoramente.
‘Fila a letto paperella che così il tempo passa prima’ Brittany rise e poi le fece segno di spostarsi.
‘Ok, ma dormo con te… sta cominciando a piovere.’ Santana aveva annuito, poi si era alzata dal letto e aveva chiuso le tende consapevole che l’altra non si sarebbe mai avvicinata per paura.
Poi si stese accanto all’altra e sospirò cercando di calmarsi e di non pensare alla canzone che aveva scelto di cantare. ‘Buona notte Sannie…’ aveva detto Brittany lasciandole un bacio sulla guancia.
‘Buona notte Britt’.

La lezione di canto era ormai cominciata da diversi minuti e Santana era leggermente tesa, mentre ascoltava cantare le altre aspettando che arrivasse il suo turno.
Brittany era seduta dall’altra parte del pianoforte sullo sgabello di fronte al suo. Accanto a Brittany ,Quinn stava intonando una canzone di Alicia Keys , mentre Rachel non smetteva di fissare il suo foglio di appunti accanto a lei. C’era Lavinia seduta in disparte con Frankie ed Hanna. Mentre Samantha e Maria sorridevano complici di qualcosa. C’era qualcuna radunata accanto a Miss. Rose che suonava al pianoforte e ancora qualcun'altra che guardava annoiata fuori la finestra. Santana osservò la scena e senza nemmeno accorgersene la sua amica dagli occhi verdi aveva finito di cantare.
‘Complimenti Quinn, davvero un ottimo lavoro…’ Santana guardò l’insegnante sapendo che ormai toccava a lei. ‘Santana…? Ti va di dirci cosa canti?’ Chiese in una domanda retorica. Santana annuì per poi alzare lo sguardo dal foglio con il testo e passarlo a Brittany ‘Here I am di Leona Lewis’. L’insegnante annuì soddisfatta della scelta sapendo che non era una canzone per niente facile e le passò un microfono.
Santana diede spartito all’insegnante che dopo pochi istanti le fece segno di essere pronta e cominciò a suonare. Vide Brittany commuoversi appena , poi chiuse gli occhi e quando sentì l’attaccò cominciò a cantare ‘This is a crazy world,these can be lonely times. It's hard to know who's on your side most of the time...’{Questo è un mondo pazzo, in alcuni momenti la solitudine ti invade. È difficile capire che ti sta vicino il più delle volte.}Santana aveva una voce calda e profonda, nonostante avesse solo dieci anni. Brittany la guardava commossa e con il fiato sospeso.
La piccola ispanica racimolò tutte le forze e lentamente riaprì gli occhi. ‘Who can you really trust ?Who do you really know ?Is there anybody out there {Di chi puoi fidarti veramente? Chi conosci veramente?C’è qualcuno lì fuori } Santana fissò i suoi occhi scuri in quelli commossi della biondina che aveva di fronte. Respirò a fondo e ricominciò a cantare, mentre la presa sul microfono diventava leggermente più salda. ‘Who can make you feel less alone ,some times you just can't make it on your own...’ {qualcuno che potrebbe farti sentire meno sola..a volte non puoi farlo da sola}.
Ed era vero. Brittany aveva riempito quel vuoto che sembrava incolmabile. L’aveva presa per mano e l’aveva guidata in un mondo tutto azzurro e giallo oro del quale Santana non si sarebbe mai stancata.
La biondina trattenne le lacrime a fatica. Presa da un improvviso coraggio sfilò il microfono dalle mani di Quinn e intonò i versi del ritornello. Sapeva che Santana stava facendo uno grande sforzo e voleva fargli capire che si, lei era lì e ci sarebbe sempre stata. ‘If you need a place where you can run…’{Se hai bisogno di un posto dove fuggire..} Santana cantò sorridendo tesa. Già Brittany era stata il suo luogo dove fuggire. Era quel luogo magico, luminoso e caldo dove tutti vorrebbero essere.
‘If you need a shoulder to cry on…’ {Se hai bisogno di una spalla sulla quale piangere.} E qui Brittany si sentì d’intervenire con una vocina leggera ed intima che fece tremare il cuore a Santana e fece emozionare le loro compagne, che cominciavano a dedicarsi la canzone l’una con l’altra abbracciandosi. Santana sussultò ritrovandosi gli occhi chiari dell’altra che cercavano di incoraggiarla con sguardi caldi e complici.
‘I'll always be your friend.’ { Io sarò sempre la tua amica} cantarono all’unisono e fissandosi come se non potessero fare altrimenti.
‘When you need some shelter from the rain’{Quando ti serve un rifugio quando piove}. E Brittany avrebbe voluto continuare a cantare se solo , la gola non si fosse seccata e quella frase cantata con tale intensità non le avesse prosciugato ogni barlume di sicurezza. Si, Santana era il suo rifugio dalla pioggia, era la sola persona che fosse riuscita a placare i suoi singhiozzi durante i temporali.
‘When you need a healer for your pain. I will  be there time and time again..’{Quando hai bisogno di qualcuno che faccia passare il tuo dolore. Io sarò lì tutte le volte...} Santana chiuse gli occhi cantando ciò che più le stava a cuore. Brittany doveva saperlo. Doveva sapere che lei ci sarebbe sempre stata. Doveva sapere che non le avrebbe abbandonata.
La biondina fece il giro del piano e sfrattò Rachel dallo sgabello accanto all’ispanica , senza che l’altra opponesse resistenza. Si sedette al suo fianco e le appoggiò una mano sul braccio, facendola voltare verso di lei. E cominciò a cantare insieme all’altra, i due versi che più la facevano tremare il suo cuore di bambina. ‘When you need someone to love you…Here I am.’ {Quando hai bisogno di qualcuno che ti ami.. io sono qui.}
Santana aveva gli occhi stracolmi di lacrime che sapeva per certo avrebbe faticato a versare. Brittany invece dovette asciugarsi le lacrime e fare i conti con il suo cuore, che ancora non riusciva a credere che quella bambina dagli occhi neri come la pece, le stesse dicendo finalmente ad alta voce che le voleva bene.
Approfittando del momento musicale , si avvicinò all’orecchio sinistro di Santana sussurrando ‘Grazie..’ che l’altra bloccò scuotendo la testa. Poi respirò profondamente e riprese a cantare per entrambe dato che la biondina sembrava stravolta dall’emozione. ‘If you have broken dreams, just lay them all on me..’ {Se hai sogni distrutti, basta che li dia tutti a me…} Brittany scosse la testa. Mentre l’altra la rassicurava annuendo.
‘I'll be the one who understands…So take my hand.’{Sarò l’unica che capirò… così afferra la mia mano.}Santana allungò una mano verso l’altra che la prese prontamente stringendola forte. E quanto era vero. Entrambe sapevano che soltanto l’altra avrebbe capito, quei dolori infernali che non riuscivano mai a scomparire totalmente. Santana per Brittany e Brittany per Santana erano il solo conforto l’una dell’altra.
‘If you reach emptyness, you know I'll do my best..’ {Se sei sull’orlo del precipizio, tu sai che farò del mio meglio…} Si, Santana avrebbe fatto di tutto per Brittany.Non avrebbe lasciato che scivolasse in chissà quali oscurità. Non avrebbe mai permesso che quella bambina fatta di puro amore e luce venisse inghiottita dal dolore. Non l’avrebbe permesso. Poi Brittany riprese a cantare con lei ed era come se le tutto il mondo si fosse annientato e accanto a loro in quell’aula non ci fosse più nessuno. To fill you up with all the love ,that I can show someone .I promise you you'll never walk alone.’{Per riempirti di tutto l’amore che possa provare per qualcuno. Ti prometto che non camminerai mai sola.} L’acuto di Santana riempì l’aula e fece tremare l’anima alla piccoletta che aveva al suo fianco. Qualche ragazzina cominciò ad applaudire mentre Santana non riusciva a notarlo nemmeno. E poi ripartì a cantare il ritornello, mentre oltre a Brittany anche le altre cominciarono ad intonare le strofe. Santana distinse la voce delicata di Quinn e quella prorompente di Rachel e sorrise imbarazzata sentendole commosse. Poi il ritornello terminò e con tutto il fiato che aveva in gola, intonò i due versi alti della canzone ‘ Everybody needs somebody who,keep a heart and soul in two’ {Tutti hanno bisogno di qualcun altro che mantenga un cuore e un’anima in due.} Gli applausi e gli urletti di apprezzamento , vennero accantonati immediatamente quando incrociò nuovamente lo sguardo di Brittany e il suo viso ormai ricoperto dalle lacrime. Con voce più sottile ricominciò ad intonare l’ultima strofa .
‘If you need a place where you can run…’{Se hai bisogno di un posto dove fuggire..}
‘If you need a shoulder to cry on…’ {Se hai bisogno di una spalla sulla quale piangere.
‘I'll always be your friend.’ { Io sarò sempre la tua amica}
E poi ancora a voce alta e tremante
‘When you need some shelter from the rain’{Quando ti serve un rifugio quando piove}.
‘When you need a healer for your pain. I will  be there time and time again
..’{Quando hai bisogno di qualcuno che faccia passare il tuo dolore. Io sarò lì tutte le volte...}
Cercò lo sguardo di Brittany trovandolo pochi secondi dopo e con un filo di voce terminò la canzone stringendogli nuovamente la mano.

‘When you need someone to love you…Here I am.’ {Quando hai bisogno di qualcuno che ti ami.. io sono qui.}

La canzone finì mentre Miss. Rose terminò di suonare le ultime note. Brittany abbracciò Santana e sapeva per certo che l’altra avrebbe voluto piangere. Tremava talmente tanto la sua Sannie. ‘Complimenti Santana è questo che si intende quando si dice di cantare voce , cuore ed anima… brava’ Disse Miss . Rose che commossa anche lei risistemava i fogli sul leggio.
Brittany si staccò leggermente dalla presa e notò come quasi tutte erano in lacrime.
‘Miss. Rose possiamo uscire un attimo?’ Aveva chiesto asciugandosi per l’ennesima le lacrime e sorridendo commossa. L’insegnante che sembrava anche lei travolta dalle emozioni annuì dolcemente ‘Ok, ma non tornate tardi’ Brittany scese dallo sgabello e poi tirò con se Santana che sembrava paralizzata dal suo stesso respiro. Una volta fuori dall’aula la biondina si fiondò fra le sue braccia, stringendola forte. ‘Sei la migliore amica del mondo Santana Lopez’ disse al suo orecchio mentre l’altra scuoteva la testa sorridendo e imbarazzata nascondeva il viso nella spalla dell’altra. ‘No, tu lo sei paperella..’ Brittany rise dolcemente. Non poteva farne a meno quando la chiamava in quel modo , con quel tono dolce che si ritrovava ad avere pronunciando quel soprannome.
Ma Santana tremava ancora come una fogliolina. ‘Dovresti piangere San..non voglio che ti senta male’ Brittany si staccò leggermente per guardarla negli occhi. Santana sembrò improvvisamente ricordarsi di poter respirare e cominciò ad ispirare ed espirare profondamente fin quando le lacrime non bagnarono il suo viso. La mora scivolò con la schiena contro il muro , finendo per sedersi a terra. L’altra s’inginocchiò davanti a lei poggiandosi con le braccia sulle sue ginocchia ‘Ci hai messo tre anni per dirmi che mi volevi bene, ma ne è valsa la pena aspettare! L’hai fatto nel modo più fantastico, tu sei fantastica!’ Esclamò decisa. E gesticolando eccitata. Santana rise leggermente fra le lacrime e l’attirò a se abbracciandola. ‘Ti voglio veramente bene BritBritt’ Brittany si asciugò l’ennesima lacrima ‘anche io, tanto Sannie.’

Brittany era ciò che di più caro aveva, ma non poteva sostituire di certo la sua famiglia.
Il loro rapporto era così profondo che la confondeva.
Capire cosa le legasse era qualcosa che Santana avrebbe potuto fare solo qualche anno più tardi. 
Per adesso le bastava essere convinta che Brittany era la sua famiglia, anche se non sapeva perché.
Le bastava sapere che era la sua migliore amica e che le voleva davvero bene senza che nessuna delle due avesse dei secondi finiproprio come in una famiglia.

***
Bene siamo giunti , anche qui alla fine del capitolo. Abbiamo visto che cominceranno a 'vivere' praticamente insieme XD e che un po' felici e un po' non abbandoneremo man mano la loro infanzia. Anche se ho una buona notizia per chi ama vederle bambine:
Molto probabilmente alcuni episodi della loro infazia verranno ricordati o raccontati tramite flashback ;)
Ok, detto questo smetto di annoiarvi e spero che vogliate lasciarmi qualche commentino ;)
Un bacione a tutti e grazie a chiunque sia riuscito ad arrivare fin qua giù. 
Ps. ma secondo voi la copertina riesce a rispecchiare un po' quel che è questa storia? XD
Pps. Non so voi, ma dopo gli episodi fantastici 5x12 e 5x13 voglio ammazzare Murphy ... c***o rivoglio le Brittana e i Quick! XD

Vi lascio un video dell'amicizia di due bimbe. Vi presento Chloe e Maddie ;) Chloe è la biondina più alta e Maddie la mora più bassa. Mi sono 'affezionata' a queste bimbe perchè faccio danza da quando avevo cinque anni e loro sono due protagoniste di un talent americano chiamato Dance Moms e sono due bravissime ballerine.
Quando è cominciato il programma nel 2011 Maddie aveva solo otto anni *-* e Chloe nove se non sbaglio.
Ieri ho visto questo video che ripercorre un po' la loro amicizia e non ho potuto non pensare alle Brittana sopratutto quando dal minuto 1.46 in poi Maddie le manda un bacino e guardate che gesto fa Chloe...? *-*
Spero vi piaccia io l'ho trovato adorabile... e non posso non pensare che le amicizie dei bambini sono così vere e sincere , così spontanee che riempono il cuore.
Maddie e Chloe si dicono cose dolcissime nonostante siano in copetizione il più delle volte e gioiscono per le vittorie di una o dell'altra. 
I loro 'passi a due' sono fantastici magari poi ve ne posto qualcuno, quando le brittana balleranno insieme XD
Guardate il video ve lo consiglio. https://www.youtube.com/watch?v=hzN1hVx3jPA
  
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