Dear diary

Caro diario,
James ha continuato a fingera la nostra storia, si proprio così!
Stavo per dire tutto a Lucy ma lui è venuto e ha continuato a fingere.
Io non so se voglio ancora che questa storia vada avanti, perchè ho paura che Lucy scopra davvero la verità e mi sputtani come dio comanda.
Invece se lo dico io, è un'altra cosa.
Non so se ho reso l'idea, ma comunque penso che oggi lo dirò, senza paura.
Semmai mi faccio aiutare da mio fratello, incrocia le dita per me caro diario.
Un bacio, la tua Cecilia xx.

"Brad, mi puoi dare il numero del tuo amico James?"
"Perchè?"
"Sai, è il mio "ragazzo" e vorrei scrivergli una cosa"
"Cosa? Non hai ancora detto la verità?" Chiese lui allarmato.
"Volevo farlo ma James ha continuato a fingere, oggi dico tutto.. tu dammi il suo numero intanto."
"Mh, okay"


"Hey James, sono la tua ragazza! ok no.
Volevo solo dirti che oggi dirò tutto, anche se non vuoi.
Preferisco dirlo, davvero."
"No Cecilia non te lo permetterò, mi spiace.
Hai voluto la bicicletta? E ora pedala!" Mi rispose subito dopo.
Merda ma sto ragazzo è testardo. Ma dico io, a che gli serve continuare sta storia? A nulla, sono solo problemi in più per lui e per me.
Scesi di sotto e raggiunsi Brad in macchina spiegandogli la situazione, con noi quel giorno c'erano altri due suoi amici: Connor e Tristan.
Anche loro erano d'accordo con James, cioè di continuare la relazione. L'unico che non voleva era mio fratello e io penso che sia l'unico con un po' di buon senso.
Quando scesi dall'auto trovai la vipera attorcigliata alla sua preda.
Già, un altro ragazzo. E io? Io dovevo averne uno finto.
Sta cosa non mi faceva stare molto bene, lei poteva avere tutti mentre io niente.
Niente di niente.
"Hey tesoro tutto bene?" Domandò James raggiungendomi al mio armadietto.
"Sisi.."
"Non sei molto convincente, vuoi parlarne?"
Dovevo fidarmi? per me lui era uno sconosciuto, cioè non era il caso di raccontargli la storia della mia vita.
L'unico con cui mi confido è il mio diario segreto, ma James è una persona vera e propria.
"Senti facciamo così, ora vado dal prof e gli dico che stai male così io e te andiamo a prenderci una boccata d'aria e ti sfoghi per bene ok?"
"No James non è il caso, davvero."
"Invece si, stai ferma li arrivo subito."
E mi lasciò li. Wow, quel ragazzo mi ipnotizzava.
Tornò dopo qualche minuto e sorridendomi mi invitò ad andare nel cortile della scuola e di sedermi in una delle panchine che circondavano il posto.
"Allora cara la mia ragazza, cosa c'è che non va?"
"Ecco vedi, Lucy è sempre al pirmo posto.
In tutto.
Ha un casino di ragazzi che l'adorano.
Ha un sacco di amiche e pure voti buoni.
Mentre io? Io cos'ho? Nulla e nessuno, e sta cosa mi distrugge.
Per una volta volevo essere anche io un po' come lei diciamo, bè di certo non essere così volgare, ma almeno far vedere che anche io potevo essere amata.
E ho finto tutto questo mettendo nei casini sia me che te." Ero riuscita a raccontargli come mi sentivo, non pensavo di riuscirci.
"Mi fa piacere che tu mi abbia detto come ti senti.
Sai una cosa? noi questa relazione la porteremo avanti e faremo vedere a quella Lucy che tu hai un ragazzo, si un solo ragazzo ma che con lui ti senti bene e lui ti fa sentire bene. mentre lei cos'ha? ah si, avrà avuto un centinaio di ragazzi che l'hanno solo usata per far sesso.
1 a 0 per te cara la mia ragazza!"
"Cara la mia ragazza" amo quando mi chiama così, mi fa sentire davvero bene.
Mi sorrideva sempre e quei sorrisi mi davano sicurezza, quella sicurezza che mi mancava per affrontare questa storia.
"Grazie James"
"E di che?" mi abbracciò.
Mi sentivo la ragazza più felice del mondo, e davvero avevo vinto tutto in tutti i sensi.